La Cour Royale

Luigi XVI "Le Desiré"

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marquise de Créquy
view post Posted on 28/12/2012, 15:10     +1   -1




Louis- Auguste nasce il 23 Agosto 1754 alla Reggia di Versailles dove viene benedetto lo stesso giorno da Sylvain-Léonard de Chabannes (1718-1812), Elemosiniere del Re. E’ il terzo figlio del Delfino Louis- Ferdinand di Francia (1729-1765) e della sua seconda moglie Marie-Josèphe di Sassonia (1731-1767). Louis-Auguste porta inizialmente il titolo di Duca de Berry. I suoi due fratelli maggiori muoiono durante la sua infanzia: Xavier de France (1753-1754) e soprattutto Louis de France (1751-1761) duca di Borgogna, molto ammirato dalla sua famiglia. Il 20 dicembre 1765, il decesso del padre , figlio di Luigi XV di Francia, fa di lui, a 11 anni, l’erede al trono di Francia col titolo di Delfino.

Il 16 maggio 1770 il Delfino Louis-Auguste sposa l’Arciduchessa Marie-Antoinette d’Austria, una delle figlie dell’Imperatore Francesco Stefano e dell’Imperatrice Maria Teresa. Questa unione è la concretizzazione di un’alleanza che ha come scopo migliorare le relazioni tra la Famiglia dei Borboni e quella degli Asburgo-Lorena. Gli sposi che al tempo delle nozze avevano rispettivamente 15 e 14 anni, non consumeranno il loro matrimonio che qualche anno più tardi. Da questa unione nascono:

- Marie-Thérèse-Charlotte di Francia nata il 19 dicembre 1778 e morta il 19 ottobre 1851, detta prima “Madame Fille du Roi” poi “Madame Royale” che sposa nel 1799 suo cugino il duca d’Angoulême (1775-1844)

- Louis-Joseph-Xavier-François di Francia nato il 22 Ottobre 1781 e morto il 4 giugno 1789, Primo Delfino

- Louis-Charles di Francia nato il 27 marzo 1785 e morto l’8 giugno 1795, secondo Delfino, futuro Luigi XVII, soprannominato “l’Enfant du Temple” (Il bambino del Tempio) durante la sua prigionia.

- Sophie-Béatrice di Francia nata il 9 luglio 1786 e morta il 19 giugno 1787

Il 18 ottobre 1761, viene battezzato assieme a suo fratello Louis-Stanislas-Xavier (Conte di Provenza) dall’arcivescovo Charles-Antoine de La Roche-Aymon nella Cappella Reale di Versailles, in presenza di Jean-François Allart, curato della Chiesa di Notre-Dame di Versailles. Il suo padrino è Augusto III di Polonia, rappresentato da Louis-Philippe, duca d’Orléans e la sua madrina è Marie-Adélaïde de France.

I suoi genitori seguono gli studi del figlio, che cresce nella religione più stretta e principi conservatori che gli vengono instillati dal suo precettore, il duca de La Vauguyon, lo stesso che coltiverà la diffidenza in tutto quello che è Austriaco, che già era presente nel disprezzo nel padre. M. de La Vauguyon redige delle memorie per il suo allievo il cui argomento principale è la morale politica. Il modello che gli è proposto è quello di Idomeneo, eroe delle “Avventure di Telemaco” di Fénelon: il cui principio è quello del “buon Re”. Nonostante l’educazione per diventare un buon Re cristiano che deve pensare alla fortuna del suo popolo, Luigi viene, nel contempo, tenuto lontano da tutti gli affari di Stato, facendogli così mancare l’arte di governare un Paese problematico come la Francia. Allievo studioso, apprende e si appassiona a diverse discipline scientifiche. Conosce il latino, il tedesco, lo spagnolo, e padroneggia perfettamente l’inglese, pratica la logica, la grammatica, la retorica la geometria e l’astronomia. Aveva una cultura storica e geografica ineccepibile e delle competenze in economia.

Luigi XVI ci viene sempre dipinto come un Re semplice, manipolato dai suoi consiglieri, che sa poco di questioni di potere con passioni come fabbricare serrature e la caccia.
Grande cacciatore, Luigi era pure un principe studioso ed erudito che amava tanto fabbricare serrature quanto la lettura. La sua smodata passione per la caccia è rinomata, tanto da essere l’argomento principale del suo diario, quando non va a caccia il re annota sul giorno un semplice “Rien”, non si lamenta quando per altri motivi non vi partecipa ma si legge tra le righe il suo rammarico, tenendo a precisare ora e luogo di ritrovo. I giorni in cui invece si può dedicare alla sua gran passione compila il suo diario in modo metodico, annotando nomi e il numero di animale uccisi … le cifre farebbero impallidire anche il più velleitario degli animalisti!

A seguito della morte di Luigi XV il 10 maggio 1774, Luigi Augusto diventa Re di Francia. Ha 19 anni. L’11 giugno dell’anno seguente viene incoronato nella cattedrale di Reims. Si ritrova con un Regno segnato dalle conseguenze finanziarie e diplomatiche della Guerra dei Sette Anni. Luigi XV aveva avuto dei problemi con i Parlamenti, che revocò nel 1771. Nonostante il nuovo Parlamento e gli sforzi dell’Abate de Terray , suo ministro delle finanze, l’economia non si riprese mai del tutto. Dal punto di vista etico, la monarchia aveva raggiunto il punto massimo dell’immoralità, il vecchio Re si interessava poco alla fortuna del suo popolo e passava le giornate ormai tra le braccia della bella e giovane contessa Du Barry. Negli appartamenti della favorita si tessevano complotti e attraverso lei, i suoi consiglieri erano i veri detentori del potere del Regno.

La prima cosa che fece Luigi dopo la morte del real nonno, fu quella di ristabilire i Parlamenti nel novembre 1774. Tentò di risanare a più riprese l’economia attraverso riforme fatte dai più grandi economisti dell’epoca, o presunti tali (Turgot, Necker, Calonne e Loménie de Brienne). Ogni volta però si scontrò con l’elite del Paese (la maggior parte della nobiltà e una minoranza del clero) nel momento in cui volle seguire il suo progetto di un carico fiscale egalitario per tutti i cittadini. A più riprese il tentativo verrà riproposto ma sempre con lo stesso risultato tanto che verso la fine del Regno è costretto a convocare gli Stati Generali.

Dopo un periodo di relativa pace, grazie ai trattati con l’Austria fatti nel regno precedente e grazie al matrimonio contratto con la figlia dell’Imperatrice Maria Teresa, la Francia, sotto Luigi XVI, viene dotata di una flotta navale che rivaleggia per la prima volta dopo la Guerra di Successione d’Austria, quarant’anni prima, con quella Inglese che ormai detiene il primato sul mare. Luigi XVI aiuta militarmente gli Insorti Americani nella guerra d’Indipendenza degli Stati Uniti, credendo così di riuscire ad allacciare rapporti economici col nuovo mondo a scapito dell’Inghilterra. L’intervento della Marina Reale sarà decisiva nella vittoria franco-americana del 1781. Ma l’intervento della Francia nel progetto americano, porta nel regno idee nuove, che mal si adattano all’antico regime in cui si trova il Regno di Luigi XVI in più, le spese sostenute per l’aiuto alle colonie americane aggravano ancor di più lo stato delle finanze del regno.

Per far fronte al problema finanziario, dopo aver convocato una Assemblea di Notabili, che non sortirà alcun effetto, Luigi XVI si vede costretto a convocare gli Stati Generali nel maggio 1789.

Il rinvio di Necker provoca tumulti in tutta Parigi e sfocia nella presa della Bastiglia il 14 luglio 1789, sarà tre giorni dopo che il Re verrà accolto dalla municipalità di Parigi dove accetta di indossare la coccarda blu e rossa (i colori di Parigi). Ne segue un percorso tutto in discesa della monarchia. Il 4 agosto viene votata l’abolizione dei privilegi e il 26 agosto la Dichiarazione dei Diritti dell’uomo e del Cittadino, ma è solo il 5 Ottobre che il Re la firma. Il 6 ottobre la famiglia Reale è costretta a ritornare a Parigi e prendere residenza al castello delle Tuileries. Il 14 luglio 1790 alla festa della Federazione al Champ-de-Mars, il Re, La Fayette e il popolo di Parigi (260,000 parigini e 14,000 federati) prestano giuramento “d’essere fedeli per sempre alla nazione, alla legge e al Re” e il 21 Ottobre dello stesso anno la bandiera tricolore sostituisce la bandiera bianca che era il colore dello stendardo reale.

Alla fine del 1790 diversi consiglieri della famiglia reale concepiscono un piano di fuga da Parigi, che si concretizza il 20 giugno 1791 con la fuga di Varennes. Dopo una rappresaglia da parte del popolo che impedisce al Re di recarsi a Saint-Cloud per la Pasqua, Luigi XVI decide di mettere in pratica il progetto concepito dalla Regina e il Conte di Fersen per raggiungere i confini ad est del Regno, la tappa fissata è Montmedy dove li attende l’esercito del marchese de Bouillé. Fatalità o no, il viaggio non va a buon fine e la famiglia Reale viene arrestata a Varennes e riportata a Parigi dove viene “imprigionata” alle Tuileries.

Il 14 settembre 1791 Luigi XVI giura fedeltà alla Costituzione. La figura del Re diventa solo una formalità e l’unica arma che gli concede l’Assemblea è quella del Veto, che Luigi adopera per ostacolare i decreti più radicali, tra i quali la legge del 27 maggio 1792 che deporta e denaturalizza i preti refrattari. Il suo rifiuto dà il pretesto al popolo di organizzare una manifestazione e il 20 giugno il popolo di Parigi invade le Tuileries, passata la paura di questa giornata terribile, il Re capisce che la monarchia ha i giorni contati ed infatti il 10 agosto 1792, sentendo il “pericolo” crescente di un intervento delle potenze estere, il popolo invade le Tuileries, ma il Re si rifugia all’Assemblea. La famiglia reale viene portata alla prigione del Tempio e la monarchia viene abolita con decreto il 21 settembre 1792 parte così “l’Anno I della Repubblica Francese”.

Considerato come un cittadino qualunque Luigi Capeto, questo il nome con cui viene designato il Re, viene dichiarato colpevole di “cospirazione contro la libertà pubblica e sicurezza dello Stato” dalla Convenzione Nazionale, autoproclamatasi tribunale, in un primo voto il 15 gennaio 1793 con 707 voti su 718 votanti. Dopo un processo il Re viene condannato a morte in una seduta permanente tra il 16 e 17 gennaio 1793: 361 voti per la condanna a morte contro 290 in favore di pene alternative, 44 con diverse modalità di rinvio e 28 la morte con l’emendamento Mailhe. Visto che la maggioranza richiesta era di 361 voti, la Convezione proclama l’esecuzione del Re senza rinviarla. Si comincia a chiamarlo “Louis le dernier”

Luigi XVI verrà ghigliottinato lunedì 21 gennaio 1793 a Parigi in Place de la Révolution (l’attuale Place de la Concorde), la lama si abbassa alle 10.22, secondo il boia Sanson le sue ultime parole sarebbero state: “ Popolo io muoio innocente!” “Signori, sono innocente di tutto ciò che mi si incolpa, mi auguro che il mio sangue possa cimentare la fortuna dei Francesi”

Mercier nella sua opera “Le Nouveau Paris” apparsa nel 1798 scrive che ha assistito all’esecuzione del Re “[…] è lo stesso uomo che vedo spinto da quattro boia, svestito a forza, la cui voce viene soffocata dal tamburo, legato ad un’asse, che si dibatte ancora e ricevendo così male il colpo della ghigliottina che non ebbe il collo ma l’occipite e la mascella orribilmente tagliati?”

Fu seppellito al cimitero della Madeleine, Rue d’Anjou-Saint-Honoré, in una fossa comune e ricoperto di calce viva. Il 18 e 19 gennaio 1815 Luigi XVIII fece riesumare i suoi resti e quelli della consorte, Marie-Antoinette, per farli inumare alla Basilica di Saint-Denis il 21 gennaio. Inoltre fece costruire in loro memoria la Cappella Espiatoria sul luogo del cimitero della Madeleine.

Edited by marquise de Créquy - 16/11/2014, 14:14
 
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