La Cour Royale

Yolande Martine Gabrielle de Polastron, duchessa di Polignac

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marquise de Créquy
view post Posted on 15/1/2013, 22:34     +1   -1




Durante il regno di Luigi XV ed esattamente l’8 settembre 1749 nasceva Yolande Martine Gabrielle de Polastron. La famiglia dei Polastron è di quella nobiltà tanto antica che non si può risalire alla sua origine. Un Pierre de Polastron nell’anno 1004, dona un podere presso il bosco di Grandselve e il bosco di Verdun all’abbazia di Grandselve. Qua e là, nei secoli, alcuni Polastron si distinguono tra le file dell’esercito del re di Francia. Un Roger de Polastron fece ,con suo fratello, le campagne alle quali assistevano come comandanti dell’Ordine di Gerusalemme. Un Jacques de Polastron fu capitano delle guardie del duca di Mazarin. Gaston de France parla con stima di un signore di Polastron che l’aveva accompagnato nel mezzogiorno della Francia per arrivare a Jean-Baptiste-Gabriel conte di Polastron, Governatore di Castillon e Castillonet, colonnello della Couronne-Infanterie, che sposa nel 1745 Jeanne-Charlotte Hérault figlia del luogotenente di Polizia, poi intendente di Parigi, René Hérault; ecco i genitori di Martine Gabrielle, la cui madre muore quando la piccola ha tre anni.

Martine Gabrielle viene affidata alle cure di sua zia, la Contessa d’Andlau, nel frattempo il padre trova il tempo di risposarsi nel 1761 con tale Anne-Charlotte de Noë e da questa unione nascono:

- Adélaïde-Louise-Rogère- Martine nata nel 1760 e morta nel 1795, sposa nel 1780 Philipp Wilhelm conte di Deux-Ponts o conte di Forbach de Deux-Ponts.

- Denys-Garbiel-Adhémar de Polastron nato nell’aprile 1762 e morto il 26 agosto 1821 sposato a Louise d’Esparbès de Lussan (1764-1804) e in seconde nozze il 29 febbraio 1808 a Salomé Marie Louise Beker.

- Henriette-Rosalie-Marie-Anne sposa il 10 febbraio 1770 Bernhard-Joseph, conte di La Tour-Landorthe.

Come la maggior parte delle figlie di nobili Mlle de Polastron viene educata in un convento, e nel caso di Yolande ormai dodicenne si tratta del convento di Panthemont.
Il 7 luglio 1767 Yolande sposa Jules-François-Armand conte di Polignac, marchese de Mancini e da questo matrimonio nacquero:

- Aglaé Louise Françoise Gabrielle de Polignac (Parigi, 7 maggio 1768 - Edimburgo, 30 marzo 1803). Sposò a Versailles l'11 luglio 1780 il duca di Gramont e de Guiche. Soprannominata Guichette dalla sua famiglia

- Armand Jules Marie Héracle de Polignac, duca di Polignac (Parigi, 11 gennaio 1771 - Parigi, 1 marzo 1847). Secondo duca di Polignac

- Jules Auguste Armand Marie de Polignac, principe di Polignac (Parigi, 10 novembre 1780 - Saint-Germain-en-Laye 30 marzo 1847). Terzo duca di Polignac. Sposò prima Barbara Campbell (1788-1819); poi Mary Charlotte Parkyns (1792-1864); fu il Primo Ministro francese dal 1829-1830, sotto il governo dell'amico di Yolande, Carlo X, il precedente conte d'Artois.

- Camille Henri Melchior de Polignac, conte di Polignac (Versailles, 27 dicembre 1781 - Fontainebleau 2 febbraio 1855). Sposò Marie Charlotte Calixte Alphonsine Le Vassor de la Touche (1791-1861)

La famiglia dei Polignac non è ricca e appare a corte solo in occasioni speciali; il nome della Contessa Jules de Polignac appare nella lista delle dame che partecipano al famoso ballo in occasione del matrimonio col Delfino Luigi-Augusto (futuro Luigi XVI) e Marie-Antoinette d’Asburgo-Lorena, arciduchessa d’Austria. Lontana dalla Corte, la famiglia Polignac divide la sua vita tra il castello in campagna a Claye ed un modesto alloggio a Parigi in Rue des Bons-Enfants; fino a quando la cognata di Yolande, Diane de Polignac, viene nominata dama di compagnia della contessa d’Artois; per facilitarne l’entrata il Re fa titolare Mlle. Diane, canonichessa di un capitolo in Lorena, alle cui titolari viene riservato il favore di essere chiamata Madame senza essere sposata, in più il Re le aggiunge il titolo di contessa.

Verso la fine del 1775, i rapporti di amicizia tra la Regina Marie-Antoinette e la principessa di Lamballe, la nuova sovrintendente della sua Casa, cominciano a raffreddarsi. L’interesse della Regina ora è rivolto alla leggiadra e soave contessa de Polignac, che ha incontrato qualche mese prima, dalla cognata contessa d’Artois. La sua semplicità e modestia conquista, ben presto, tutta la Corte. Il duca de Lévis ci dice a proposito della contessa di Polignac: “Mme de Polignac , aveva l’aspetto più celeste che si possa vedere, il suo sguardo, il suo sorriso, tutti i suoi tratti erano angelici”. “Era impossibile – dice il conte di Ségur – trovare una persona che riunisse più gradevolmente nell’aspetto, più dolcezza negli sguardi, più fascino nella voce, più amabili qualità di cuore e di spirito”; la stessa Mme Campan ammira la sua tinta di grande freschezza, i suoi capelli e i suoi occhi molto scuri, i suoi denti superbi, il suo sorriso incantatore, in tutta la sua figura una grazia perfetta; e aggiunge “lei non amava mai lo sfarzo, mi pare di averla vista solo una volta con dei diamanti, pure all’epoca della sua più grande fortuna”.

La prima a beneficiare del favore di Mme di Polignac presso la Regina è la zia Mme d’Andlau a cui Yolande è molto legata; le fa accordare una pensione. Poi Marie-Antoinette, ormai molto attaccata alla sua nuova amica le fa avere dei mezzi, seppur modesti, affinché possa dimorare nella città di Versailles e affittare un piccolo appartamento all’Hotel Fortisson in Rue des Bons-Enfants. Le due amiche sempre vicine, fanno lunghe passeggiate, lunghe chiacchierate…ormai sono inseparabili, e nel soggiorno a Fontainebleau, l’anno seguente, Mme de Polignac dice alla Regina che è costretta a separarsi da lei, a causa delle poche risorse economiche di cui gode per poter vivere a corte; il principe de Ligne ci riferisce la seguente scena nei suoi Memoires:

"...Chi immaginerebbe che ci fosse qualcuno che amava la Regina e tutte le Jules con quella amicizia che ha dato luogo, per una sciocchezza, a tutto quello che si è detto su un suo presunto gusto per le donne.
A Fontainenbleau, si abbatté di colpo una tempesta sui loro rapporti. Il cavaliere di Luxembourg, aveva tramato per allontanare la duchessa di Polignac, di cui temeva la piccola mente di indole buona e l'eccellente cuore, per governare la Regina.
Ella le disse un giorno: "Noi non ci amiamo ancora abbastanza per soffrire per la nostra separazione. Sento che il momento è già arrivato. Presto non potrò più lasciarvi: preveniamo quel momento. Lasciatemi partire da Fontainenbleau. Non sono fatta per la corte. Tutti ne sanno troppo per me"
I suoi cavalli erano già pronti. La Regina piange, l'abbraccia, le prende le mani, la scongiura, la prega, si getta al suo collo. La porta era socchiusa. M. il Conte d'Artois vede questo quadretto entrando. Si mette a ridere, esce dicendo: "Fate pure!" e raccontò a tutti che ha interrotto due amiche...."

La Regina non vuole che la sua amica se ne vada, al diavolo le dicerie, al diavolo i signori più titolati della corte, Mme de Polignac le dà più di quel che il suo status di Regina le offre. La famiglia Polignac viene alloggiata alla Reggia di Versailles in quello che una volta era l’appartamento di Mme de Maintenon, l’appartamento più prossimo a quello della Regina.

Nel 1778 la Regina, dopo anni di matrimonio, è incinta e Mme de Polignac le prodiga le sue cure, cementando ancora di più l’amicizia tra le due donne. Marie-Antoinette che ha un animo buono e a cui piace fare l’impossibile per aiutare le persone a cui tiene, pensa al matrimonio della figlia della favorita. Mlle Louise-Françoise-Gabrielle- Aglaé de Polignac nel mese di luglio 1780 viene chiesta in sposa da uno dei più distinti rampolli della corte: il figlio del conte di Gramont. Il Re accorda al marito di Mlle de Polignac il titolo di duca di Guiche, lo fa capitano delle sue guardie; la futura moglie riceve in dote dal Re 80,000 livres. Lo stesso anno la contessa di Polignac mette al mondo, a Passy, quello che un giorno sarà il principe Jules de Polignac, la Regina, che non può più stare lontana dalla sua amica, fa trasferire tutta la Corte al castello della Muette per esserle più vicino, la visita tutti i giorni, pure il Re si reca a casa della favorita, mai prima d’ora il Re era andato in una casa di un privato!
Il salotto e i ricevimenti di Mme de Polignac sono sempre affollati di gente che chiede grazie e favori, e Mme de Polignac dal cuore d’oro ha una buona parola per tutti e la Regina la ascolta. Ma il buon cuore e la mente semplice della favorita è facile da influenzare e le persone che la circondano cominciano a tramare per arrivare alla Regina attraverso l’amicizia della favorita.

Nel 1782 la Governante dei Figli di Francia, la principessa di Guéménée è costretta a dimettersi a causa del fallimento del marito, a chi affidare i real rampolli? Mme de Marsan si offre per sostituire la nipote, visto che fino a qualche anno prima ricopriva l’incarico prima di lei. Marie-Antoinette non vuole sapere di richiamare Mme de Marsan, vuoi per il suo odio verso la vecchia dama, vuoi per il suo astio nei confronti della famiglia Rohan. La Regina, col consenso del Re, affida l’educazione e la cura dei suoi figli alla sua miglior amica che, dapprima reticente, acconsente poi, a malincuore, a farsi carico di questo fardello.
Come Governante dei Figli di Francia, la duchessa di Polignac (nel frattempo il marito viene fatto duca) trasloca nell’appartamento nell’Aile du Midi al pianterreno . Nolhac scrive: “I Figli di Francia vivevano all’inizio dell’Aile du Midi, al pianterreno che si apriva sulla terrazza che domina il parterre […]Quando la principessa de Guémenée ha dovuto dare le dimissioni dalla carica di Governante, la duchessa di Polignac, nominata al suo posto, andò ad abitare l’appartamento dell’ala ai primi giorni del novembre 1782. Si era riservato al marito un piccolo alloggio che comprendeva un’anticamera, uno studio e la camera da letto. La camera della Governante era separata da quella del Delfino da una porta a specchio senza stagno, che permetteva di vedere da una all’altra stanza. Tra le stanze di Mme de Polignac, si trovavano una biblioteca, un salotto di estivo e un salotto d’inverno. Si era costruito, nell’estate del 1782, all’estremità dell’ala, sopra la Petite Orangerie, una di quelle costruzioni provvisorie di legno, che si permetteva allora aggiungere al castello della quale la sala da ballo della Regina, disposta all’angolo rientrante della Terrasse du Midi è la più famosa. Il salone d’inverno della Governante dei Figli di Francia aveva la forma di una galleria. Il Cavaliere de l’Isle, scrive al principe de Ligne che la loro amica, Mme de Polignac riceveva “tutta la Francia”, i martedì, mercoledì e i giovedì. Aggiunge poi : “Si abitava durante i tre giorni, oltre il salone, sempre pieno di gente, la veranda, che si era trasformata in galleria, all’inizio della quale vi è un biliardo”. La galleria di legno fu, fino alla fine, l’angolo di ritrovo della duchessa.
Il duca de Lévis li descrive così: “ Tutto il resto della settimana, ella conduceva una vera vita da castello. Una dozzina di persone formavano assieme alla sua famiglia, la sua società; vi regnava un’amabile libertà. Ci si riuniva in una grande sala di legno costruita all’estremità di quest’alea del Palazzo che guarda l’Orangerie; in fondo, c’era un biliardo, a destra un piano, a sinistra una tavola da quindici coperti. Si giocava, e si faceva della musica, si parlava; mai fu questione di intrighi o di seccature…”


Nella cerchia di Mme di Polignac vi era il conte de Vaudreuil, il collerico e autoritario amante della favorita. Verso il 1785 l’amicizia tra la Regina e Mme di Polignac conosce un periodo di declino, la sovrana era irritata per il comportamento degli amici della duchessa e soprattutto non sopportava il conte di Vaudreuil.

Nel 1787, Mme Jules fa un viaggio per trovare dei suoi amici in Inghilterra, tra i quali la celeberrima Duchessa del Devonshire, Yolande, a causa della sua costituzione delicata, si guadagnò il soprannome di “Little Po”. Sebbene questo sia il motivo ufficiale del soggiorno di Mme de Polignac su suolo inglese, si dice che la favorita abbia intrapreso questo viaggio per portare a termine una missione, affidatale dalla Regina, per prendere accordi con M. de Calonne e per parlare con Mme de La Motte-Valois.

Alla vigilia dello scoppio della Rivoluzione, nel 1789, si vide un riallacciamento dei rapporti di amicizia tra Mme. de Polignac e la Regina. Dopo la presa della Bastiglia, tra il 16 e 17 luglio 1789, tutta la famiglia dei Polignac è costretta ad emigrare all’estero. Inutile dire che la duchessa si rifiuta di abbandonare la sua amica nel momento in cui ha più bisogno di lei, inutili sono le insistenze della Regina che è costretta a chiedere al Re di ordinare immediatamente l’allontanamento della famiglia. La Regina consegna un po’ di danaro alla duchessa ed un biglietto toccante; Weber, il fratello di latte della Regina ci riferisce nelle sue memorie:

“…il 16 luglio, alle otto di sera, ella [Marie-Antoinette] fece cercare il duca e la duchessa di Polignac, e li scongiurò di partire la notte stessa. Questa preghiera, che divenne un ordine per questi fedeli servitori del Re e della Regina, occasionò una viva disputa di sensibilità tra questi augusti e sfortunati amici. M. e Mme de Polignac non vedevano affatto pericoli per loro; non vedevano altro che i pericoli che correva la famiglia reale, e i preziosi bambini che dovevano lasciare in custodia. Volevano assolutamente restare; ma la Regina, che conosceva il valore dei momenti, fu imperturbabile e disse loro in lacrime le seguenti parole che ho copiato sotto dettatura di Mme de Polignac stessa:
- Il Re domani va a Parigi, se gli avessero fatto delle richieste… temo tutto: in nome della nostra amicizia, partite… Siete ancora in tempo per sottrarvi al furore dei miei nemici; attaccandovi, sarebbe farlo più a me che a voi. Non siate la vittima del vostro attaccamento e della mia amicizia.-
Il Re entrò in quell’istante e la Regina gli disse:
-Venite ad aiutarmi a persuadere questa gente onesta, questi fedeli amici che ci devono lasciare.-
Il Re avvicinandosi al duca e alla duchessa di Polignac, assicurò loro che il consiglio della Regina era il solo da seguire. A queste parole aggiunse: - Il mio destino crudele mi obbliga separare da me tutti coloro che stimo e che amo. Ho ordinato al conte d’Artois di partire, vi do lo stesso ordine. Lamentatevi di me, ma non perdete un solo istante, portate con voi la vostra famiglia, contate su di me sempre. Vi conserverò gli incarichi.-
Il Re non poté trattenere le sue lacrime separandosi da M. e Mme de Polignac. Per quanto riguarda Marie-Antoinette , la situazione in cui si trovava era impossibile da descrivere. Si vedeva necessariamente privata di tutto quello che aveva finora formato la sua società intima, il suo sposo doveva, l’indomani presentarsi ad una folla esasperata e tentare di calmare la ribellione con la sua presenza: il risultato del suo viaggio non si poteva prevedere. Attanagliata da pene di ogni specie, la Regina raccolse le sue forze e inviò a mezzanotte il seguente biglietto alla duchessa de Polignac: “Addio, più tenera delle amiche! Quanto è terribile questa frase! Ma è necessario. Addio! Ho solo la forza di abbracciarvi.”. E’ l’inizio della fine.
I Polignac fuggono di nascosto verso la Svizzera, durante il tragitto incontrano il convoglio che trasporta Necker di nuovo in Francia, tutto il clan rimane in Svizzera per un po’ di tempo, poi si sposta a Torino, per trasferirsi a Roma passando per Firenze. A Roma, il cardinale de Bernis trova la posizione della famiglia de Polignac scomoda e nel giugno 1790 raggiungono Venezia dove, il marchese di Bombelles, ambasciatore di Francia nella Serenissima Repubblica, fa di tutto per trovare un comodo alloggio per l’amica e benefattrice. Dalla sua partenza dalla Francia, la fragile salute della duchessa non fa altro che peggiorare e il clima umido della laguna veneta non le è certo di conforto.

Nel 1792, altro viaggio, questa volta verso Vienna dove il 9 dicembre 1793 dopo lunghe sofferenze, la duchessa si spegne. La malattia, probabilmente cancro, e il dolore nell’aver appreso che la sua amica-sovrana era stata decapitata due mesi prima, spezzarono gli ultimi legami che la duchessa aveva sulla terra. Vaudreuil fu quello che fu più toccato dalla morte di Mme de Polignac, questa una sua lettera al conte d’Artois, qualche giorno dopo la morte della duchessa:

“… ho appena ricevuto un colpo mortale, ieri, ho perduto un’amica che avevo da trent’anni, l’oggetto e la confidente di tutti i miei pensieri, colei per la quale vivevo e mi faceva vivere, che aveva tutte grazie, tutte le qualità e tutte le virtù! L’ho perduta e io vivo ancora!
Questa mattina al mio risveglio, dato che mi sono addormentato per la fatica (i miei occhi si sono chiusi appesantiti dalle mie lacrime) questa mattina, dicevo, al mio risveglio, ho sentito che tutto era finito per me! Non ho più niente da dire, niente da fare e niente a cui pensare, dato che colei a cui le mie parole, le mie azioni e i miei pensieri erano rivolti, non esiste più, riposa nella notte della sua tomba.
E’ morta senza dolori, senza angosce, della morte dei santi! Dopo aver riempito i suoi doveri e aver ricevuto tutti i soccorsi dei cristiani, le sue mani si sono giunte come se fosse in preghiera; pochi momenti dopo , le ha poggiate contro il suo cuore, ed è così che quest’anima divina si è unita al suo creatore che non l’ha voluta più lasciare vivere su questa terra indegna per lei e sporcata da tanti crimini. Si dirà che il Re e la Regina abbiano ottenuto da Dio, per il prezzo del loro martirio, di riunire a loro un’amica fedele, a cui non si è mai potuto rimproverare un cattivo consiglio o un’azione nociva! … Perché non mi chiamano a riunirmi a colei che hanno chiamato presso di loro? Perché apparentemente non ne sono ancora degno … E’ pertanto il solo augurio che possa farmi, perché come posso sopportare tanti ricordi strazianti.
Per me era tutto, mi consolava di tutto! La perdita della mia esistenza, della mia fortuna non ha mai turbato il mio cuore perché trovavo tutto in lei; ora tutte le sventure che disdegnavo, avendo avuto una così cara risorsa, pesano tutte in una volta su di me!
Le sento! Ne sono attanagliato … Io vivo ancora, niente può dipingere quel che provo, ma il vostro cuore lo indovinerà”


Edited by marquise de Créquy - 5/1/2015, 19:10
 
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Reine Marie Caroline
view post Posted on 18/1/2013, 20:35     +1   -1




Volevo aggiungere qualche altra testimonianza su Yolande.

Questa è stata scritta da Edmond Giscard d'Estaing sull'editoriale Historia magazine del 1977 e riguarda la contessa e il suo sposo nei primi anni del matrimonio:

<< Questa giovane coppia, sebbene agiata, faceva parte dei membri poveri della famiglia Polignac per cui non si potevano permettere di vivere a Versailles....Così rimasero a vivere con il padre dello sposo o con Madame d'Andlau, al Louvre o a Claye.
Yolande amava vivere in campagna e ci sarebbe rimasta a vita se non fosse stato per l'intervento di Diane de Polignac. Quest'ultima era, sebbene non graziosa, intelligente, ambiziosa e dotata per gli intrighi....>
>

Questa testimonianza, sempre di Giscard d'Estaing, riguarda il clan Polignac durante gli anni in cui, grazie alla protezione della Regina, diventò il circolo più ambito della corte :

<< Tra gli uomini di questo circolo, il primo posto era del "divino Vaudreil", il più fedele tra i cavalieri e ammiratori di Yolande. Questo creolo quarantenne, con la faccia butterata dal vaiolo, era noto per la sua assoluta devozione, il suo spirito vivace e per la sua fervida immaginazione che lo faceva sempre pensare a grandi spettacoli e feste.
Un'altra personalità vivace del club era Benseval, questo svizzero qualche volta noioso ma leale e intelligente.
Fersen, questo romantico svedese, così elegante con i suoi occhi languidi era tra i frequentatori più assidui......
Ma Versailles non era stata costruita per un'esistenza tranquilla; questo circolo esclusivo diede adito a pettegolezzi, che presto diventarono maligni. Se l'intera corte era invitata al più gran ballo di Versailles, solo pochi erano ammessi nel salone della duchessa.Presto sorsero feroci critiche e ignominose calunnie....
I favori di cui ha goduto la duchessa sono irrisori se confrontati con quelli ricevuti da molti cortigiani e membri della famiglia reale. Pensando ai soldi spesi dal Re Sole e dal suo successore per mantenere le proprie amanti risulta strano che la storia si accanisca così veementemente su Madame de Polignac, forse la meno colpevole fra tutti
>>

Riguardo la malattia che precedette la sua morte un suo intimo scrive:

<< Non la smetteva di piangere. Per sei mesi, una profonda tristezza e una grande sofferenza la indebolirono ogni giorno di più. Il colpo di grazia arrivò quando le annunciarono della decapitazione della Regina, il 16 ottobre del 1793.
Questo fù l'inizio della sua vera agonia. Morì un mese e mezzo dopo di lei
>>
 
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marquise de Créquy
view post Posted on 29/1/2013, 21:39     +1   -1




Madame de Polignac occupa a Versailles, dal 1777 al 1782 l'appartamento al primo piano della "Vieille Aile" accanto a quello della Regina, come testimonia Mme Campan: " La contessa Jules per molto tempo non tenne un grande tenore. La Regina si limitò a darle un bell'appartamento che dava sull' Escalier de marbre"






Dal 1782 alla sua partenza nel luglio 1789 occupa, in quanto "Governante dei Figli di Francia" gli appartamenti che il suo incarico le assegna, nell'Aile du Midi al Pian Terreno:

 
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marquise de Créquy
view post Posted on 1/4/2013, 17:20     +1   -1




Il clan dei Polignac vive a Roma nel Palazzo Stoppani. Il palazzo che esiste tutt’oggi ed è conosciuto col nome di Palazzo Vidoni Caffarelli, è stato costruito tra il 1515 e il 1536 da Bernardino Caffarelli. La facciata originale dell’edificio corrisponde oggi a quella su via del Sudario. Tra i proprietari un cardinale Stoppani con il cui nome il palazzo fu noto fino al XIX secolo.

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