La Cour Royale

Il castello di Saint-Hubert

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marquise de Créquy
view post Posted on 11/3/2013, 22:22     +1   -1






Non si dette da subito il nome di “Saint-Hubert” alla residenza che Luigi XV fece costruire, nel 1755, ai confini della foresta di Rambouillet, la si chiamò in un primo istante semplicemente “Pavillon de Pouras”. Fu solamente dopo aver terminato la prima costruzione che il Re elevò a rango di castello e con l’epiteto “Saint-Hubert”, manifestò i l suo desiderio di farne un ritrovo di caccia. L’estrema povertà del tesoro allungò però i tempi di costruzione. Questo castello deve la sua origine alle numerose cacce nella foresta di Rambouillet.

Luigi XIV acquistò Rambouillet per il conte di Tolosa, uno dei suoi figli naturali avuti da m.me de Montespan. A Rambouillet aveva un appartamento, come pure Mme de Maintenon, sebbene entrambi non abbiano mai approfittato molto dell’ospitalità del conte di Tolosa.

Al contrario, Luigi XV frequentò molto Rambouillet, il cardinale Fleury lo vedeva con piacere amare questo luogo spingendolo verso una società pia, ma di buon umore, che riuniva da lei la contessa di Tolosa. Nel 1737 il conte di Tolosa morì e la sua fortuna passò al figlio, il duca di Penthièvre, di soli 12 anni. Il Re voleva acquistare Rambouillet, si tentò di fargli passare questo capriccio mettendolo a suo agio a Rambouillet e migliorando il suo appartamento; poi visto che il sovrano si lamentava dell’insufficienza di riparo per i suoi equipaggi di caccia, il duca di Penthièvre fece costruire, presso il castello, dei vasti edifici contenenti 54 appartamenti.

Quando Luigi XV fu sotto l’influenza di Mme de Pompadour, non osò portare la favorita dal duca di Penthièvre, uomo troppo virtuoso e pio e, siccome non voleva rinunciare a Rambouillet, e nemmeno a portarsi a presso la favorita, non gli restava che un modo: la costruzione nel 1755 del Pavillon de Pouras.

E’ molto probabile che Mme de Pompadour abbia contribuito personalmente a questa decisione: nel 1755 lasciava già Bellevue dato che per disfarsene la vendette al Re nel 1757. L’anno seguente, cominciava ad accompagnare Luigi XV a Pouras, da poco terminato e qualche tempo dopo la si vide manifestare una grande preferenza per questa dimora, senza dubbio a causa del suo isolamento e degli agi che vi trovava.
Fu Gabriel, intendente generale degli Edifici del Re, che ricevette l’ordine di fare i progetti di questa nuova residenza reale, scegliendo un punto la cui vista era pittoresca; presso lo stagno di Pouras, a cento passi circa a destra della strada di Chartres, a cinque leghe e mezze da Versailles.

La costruzione del castello di Saint-Hubert cominciò nel mese di aprile 1755. All’inizio si trattò di costruire solamente un gran padiglione, preceduto da una corte, di fronte la quale vi erano, a destra e a sinistra due piccoli padiglioni di entrata per il servizio.

Il 7 gennaio 1758, M. de Marigny ordinò una tela a Carle Vanloo: “Il Re desidera, Signore, un quadro d’altare per la cappella del castello di Saint-Hubert. Voglio che questo quadro sia di un grande maestro e ho gettato lo sguardo su di voi. Lascio il soggetto a vostra scelta; non sarete infastidito che solo per le dimensioni e sto per ordinare che vi si consegni la cornice il più presto possibile”. Vanloo dipinse “La conversione di Saint-Hubert”. La benedizione della cappella di Saint-Hubert avvenne nel giugno 1758. L’operaio addetto a stuccare il salone di Saint-Hubert era Clérici, molto rinomato nell’arte di imitare i marmi e nella lucidatura degli stucchi. Il salone era di forma rotonda ed era composto da quattro arcate ed una calotta, al centro della quale vi era un’apertura. Le arcate si appoggiavano su otto pilastri corinzi. In una delle arcate si apriva la porta che dava accesso al vestibolo e gli appartamenti privati del castello; era decorata con quattro grandi specchi. Sopra questa porta, Slodtz aveva scolpito un busto di Diana e due bambini. Di fronte nell’altra arcata, Gabriel aveva messo un camino di marmo sormontato da specchi. Tutto attorno al salone regnava un fregio decorato da ghirlande, da quattro teste di cervi e da quattro cinghiali scolpiti da Pigalle, Falconet e Coustou e 24 cani di Werbreck. Il soffitto di questa calotta era stata dipinta da Bachelier. Luigi XV rimase molto soddisfatto alla vista del salone di Saint-Hubert, di una grazia tutta particolare, dovuta al gioco della luce delle aperture e alla bellezza e la freschezza delle decorazioni di stucco bianco che contrastavano con la tinta giallastra delle imitazioni dei marmi antichi.

Sfortunatamente la terribile umidità della foresta cominciò da subito la sua opera distruttrice. Clérici la terminò nel marzo 1759: nel giro di un anno, il salnitro vi si annidava “fino a quattro piedi di altezza …lo si strofina tutti i giorni” diceva Dubois. Gli specchi erano sparsi con una certa profusione, ma gli appartamenti di Saint-Hubert non ricevettero da subito una decorazione lussuosa, fu soltanto quando Luigi XV e Mme de Pompadour trovarono del fascino nella frequentazione di questo castello, che lo si accrebbe e lo si abbellì.

La morte di Mme de Pompadour, nel 1764 non tolse nulla del favore di cui godeva Saint-Hubert nello spirito del Re, ma per far sì che nulla potesse riportare alla memoria la favorita, il sovrano fece portare alla Garde-meuble il mobilio dell’appartamento della marchesa un mese dopo la sua morte. Il 5-6 ottobre (Giorni funesti per la monarchia) 1765 una tempesta fece molti danni al castello.

Bachaumont riporta, nei suoi Mémoires che, il 20 giugno 1769, il Re venne a Saint-Hubert per osservare il passaggio di Venere nel Sole. La contessa Dubarry accompagnava il Re; lei si appassionò alla lezione di astronomia che le dette Luigi XV al fine che potesse interessarsi di più al fenomeno. Il Delfino (futuro Luigi XVI) non venne mai a Saint-Hubert prima del suo matrimonio. Appena incoronato, nel 1775, Luigi XVI ritorna a Saint-Hubert e Marie-Antoinette lo accompagna.

La camera da letto di Luigi XVI a Saint-Hubert rimase ammobiliata come quella di Luigi XV. Quella di Marie-Antoinette, già della marchesa de Pompadour e della Dubarry, era stata tappezzata con tessuti cremisi, gallonati d’oro: indifferente a questa residenza, la Regina non vi mise nulla di personale; del resto vi abitò solo poche volte.
Nel 1783, Luigi XVI acquistò dal duca di Penthièvre il ducato di Rambouillet. L’acquisizione del dominio e del castello di Rambouillet causò la rovina del castello di Saint-Hubert. Luigi XVI non venne più così spesso e cessò interamente di cenarvi ed alloggiarvi. Rambouillet fu ammobiliato a scapito della residenza di Saint-Hubert. Nell’anno 1789, Luigi XVI non ebbe occasione di andare a cacciare nella foresta di Rambouillet, la Rivoluzione portò a termine l’abbandono di Saint-Hubert.

La vendita di Saint-Hubert da parte della Convenzione fu decisa il 28 ventoso dell’anno IV.
Th. Funck rivendette Saint-Hubert, nell’anno XII, a Guillaume Dupuis. Lo stesso anno, diventa proprietà di Legris d’Esperville, di cui Mme Barbier de Préville, moglie del sotto-prefetto di Saint-Calais, fu l’erede. Dopo di lei gli altri proprietari furono: nel 1830, Mellon Sassiat; nel 1834, Saphary, professore al collegio Bourbon; poi nel 1837, Nicolas Crespin, capitano in pensione; nel 1858, Jules-Henri Trogneux, nel 1869, Jean-Prosper Gauthier, vecchio cancelliere al Tribunale di Versailles; nel 1875, la sig.ra Nathalie-Laure Augerau, sposa separata da Pierre Véron, uomo di lettere. Vennero poi: Nicolle de Pauville, Mlle Gauchas e M. Boissonneau; nel 1881, Mestayer; nel 1884, Léone de Beaurenaire, vedova Longet; nel 1886, il dottor Troncin; nel 1894, Haranger ed infine nel 1903 M. Sevalle.
Dal 1855, questi proprietari erano solo possessori del luogo dove sorgeva il castello e le sue dipendenze immediate. Il grande padiglione, venduto durante la Rivoluzione a Funck era stato demolito. Le sculture del salone erano state staccate e vendute a diversi amatori; il resto, a parta la porta d’entrata era scomparso. Questa interessante rovina fu mantenuta solo per una ventina d’anni. Un proprietario, la buttò giù e provò a demolire pure i sotterranei, vale a dire le vaste cantine; ma vi rinunciò a causa della resistenza del materiale e della difficoltà del lavoro. Di questa dimora reale è rimasta solo la terrazza sugli stagni, intatta. Non lontano ai Mesnuls, si ritrova il cancello principale del castello di Saint-Hubert, che il proprietario Funck aveva venduto, nel 1795, a M. il conte di Nugent. Quest’ultimo sostituì le sue armi alle armi reali.

Edited by Liselotte von der Pfalz - 6/6/2015, 17:11
 
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view post Posted on 11/3/2013, 23:34     +1   -1
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chi è questo Funck che nomini? hai qualche altro dettaglio?
 
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marquise de Créquy
view post Posted on 13/3/2013, 18:27     +1   -1




Non saprei...ma credo che non abbia a nulla a che vedere con Funck-Brentano
 
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marquise de Créquy
view post Posted on 8/11/2014, 15:42     +1   -1




Quello che rimane del castello di Saint-Hubert :cry:
 
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3 replies since 11/3/2013, 22:22   140 views
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