La Cour Royale

Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena, Regina di Francia e Navarra

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marquise de Créquy
view post Posted on 15/6/2013, 22:49     +1   -1




Se si nasce il giorno dei morti, se la propria nascita è annunciata da un terribile terremoto in quel di Lisbona, cosa ti puoi aspettare dalla vita? Quindicesima figlia dell’Imperatore Francesco I di Lorena e della Regina d’Ungheria e di Boemia Maria-Teresa, Maria-Antonia-Josefa-Johanna d’Asburgo Lorena nasce il 2 novembre 1755.

Come da usanza la giovane arciduchessa viene affidata alle governanti della famiglia imperiale come Mme de Brandeiss e divide la sua spensierata infanzia tra l’austero palazzo della Hofburg e quello di Schönbrunn. Destinata nella sua vita a ricoprire un ruolo marginale, essendo l'ultima figlia dell’Imperatore, riceve un’educazione che verte soprattutto il lezioni di portamento, danza, musica a scapito di altre materie più importanti. All’età di dieci anni non sa ancora scrivere e leggere bene il tedesco, parla poco e difficilmente il francese e molto poco l’italiano. Mme de Breindeiss viene ritenuta responsabile dall’Imperatrice della mancanza di apprendimento dell’arciduchessa e viene allontanata e sostituita dalla più severa Mme de Lerchenfeld.

Una serie di morti in famiglia fece sì che la giovane arciduchessa ricopra un ruolo molto importante nelle alleanze tra le case regnanti d’Europa. Già la sorella Maria-Amalia viene data in sposa all’Infante duca di Parma e Maria-Carolina al Re di Napoli. Marie-Antoinette viene scelta per cimentare quell’Alleanza con la Francia, tanto promossa da Mme de Pompadour e il suo braccio destro Duca de Choiseul.

Un così alto rango nei troni d’Europa richiede un'educazione che l’arciduchessa non ha, subito si sceglie un nuovo istitutore, e la scelta ricadrà su Mathieu-Jacques de Vermond. In poco tempo l’abate francese riesce a far progredire la scarna educazione della principessa.

Il 19 aprile 1770 viene celebrato il matrimonio per procura dell’arciduchessa Maria-Antonia, due giorni prima rinuncia ufficialmente ai suoi diritti sui domini austriaci. Il 21 aprile 1770, dopo feste e ricevimenti, Marie-Antoinette lascia per sempre l’amata Austria; l’addio tra madre e figlia commuove tutti. Il cammino verso la Francia è lungo e ad ogni fermata si festeggia la nuova Delfina con arringhe, balli, ricevimenti e fuochi d’artificio. Tre settimane più tardi, il 7 maggio 1770, la giovane Delfina arriva a Kehl dove è previsto il rituale della “consegna”. In un padiglione su un’ isola del Reno Marie-Antoinette viene spogliata di tutto quello che potesse essere austriaco e rivestita con una parure assolutamente francese, poi la principessa viene letteralmente “consegnata” al suo nuovo entourage francese. La Delfina, vinta dall’emozione, non riesce a trattenere le lacrime e si getta tra le braccia della sua nuova dama d’onore, la granitica Contessa de Noailles. Dopo un primo istante di smarrimento, la contessa riprende le sue funzioni e, invece di consolare la sua nuova padrona, le presenta il marito e la sua nuova “maison”, che sarà apparso alla principessa come una fila di vecchie cariatidi, il Re infatti aveva chiamato, per creare la casa della nuova Delfina, le dame di corte che ricoprirono le cariche presso la fu Regina. Il corteo riprende il viaggio, la prima tappa è Strasburgo dove la Delfina incontra per la prima volta un giovane prelato, coadiutore del vescovo, quello che più tardi diventerà tanto funesto negli anni precedenti la Rivoluzione: il principe Louis de Rohan.

Il 14 maggio infine, a due passi da Compiègne, la Delfina arriva per incontrare finalmente il suo sposo. Il Re accorda al duca di Choiseuil il favore di salutare per primo Madame la Delfina. Qualche lega più avanti, esattamente al ponte di Berne, il Re, Luigi Augusto e Mesdames aspettano l’arrivo della sposa. Marie-Antoinette arriva al cospetto del Re, fa qualche passo e si getta in ginocchio, il Re la solleva, l’abbraccia e la presenta al Delfino e a Mesdames che l’abbracciano a loro volta.

Il 16 maggio alle ore dieci del mattino la carrozza della Delfina arriva finalmente a Versailles. Il matrimonio ha luogo lo stesso giorno nella Cappella di Versailles. La sera cominciano i festeggiamenti che l’abate de Terray, allora ministro delle finanze, definirà “Impagabili”. Per l’evento viene inaugurato il Salone degli Spettacoli appena costruito.
Ora a Versailles ci sono due prime donne. Prima dell’arrivo della Delfina non si parlava altro che di Mme du Barry, favorita del Re; ora gli occhi sono tutti per Marie-Antoinette. Poco a poco la Delfina prende in simpatia il duca di Choiseuil e in avversione la favorita reale e complici dell’atteggiamento di Marie-Antoinette sono le figlie del Re che non rivolgono mai la parola a Mme du Barry. Per quanto riguarda il Delfino, lui non è certo d’aiuto alla sua sposa, timido e impacciato non rivolge parola ad alcuna donna e il suo silenzio non fa notare nessun tipo di sentimento nei confronti dell’amante del Re. Tra i due partiti è guerra aperta e si arriva, alla vigilia di Natale 1770, al trionfo di Mme du Barry e il suo complice il Duca d’Aiguillon, che, tramando , riescono a far esiliare Choiseul e i Parlamenti che si erano opposti al Re. Tutta la corte è in fermento per la nuova nomina dei Parlamenti, i principi del sangue si oppongono esplicitamente al volere del Re, la Delfina sebbene disgustata dagli eventi è costretta ad apparire neutrale, consigliata dalla madre e dal suo fido ambasciatore Mercy-Argenteau.

Nel maggio 1771 si sposa il fratello di Luigi-Augusto, il conte di Provenza. Marie-Antoinette ripone tutte le sue speranze di amicizia nella futura sposa del cognato, Marie-Joséphine di Savoia. La contessa di Provenza, nonostante la sua posizione non offusca la stella della Delfina, al suo arrivo la si trova brutta e sgraziata a confronto di Marie-Antoinette la cui freschezza, amabilità e portamento vengono apprezzati da tutta la Corte. Le due giovani coppie, tuttavia vanno molto d’accordo e sono sempre insieme, da molto tempo non si vedeva a Versailles tanta gioventù riunita. Intanto Mme Du Barry è più potente che mai, intriga, fa nominare ministri, concede grazie e soprattutto influenza il monarca nelle sue scelte.
Marie Antoinette si vede strapazzata da una parte da Mesdames che le impediscono di rivolgere la parola alla favorita, dall’altra parte dal conte de Mercy e dall’Imperatrice sua madre che vorrebbero che la Delfina si avvicinasse a Madame Du Barry, solo per ottenere la neutralità del Re di Francia nella spartizione della Polonia da parte di Austria, Russia e Prussia. Dopo vari tentativi andati a vuoto Marie-Antoinette rivolge la parola alla favorita il giorno di Capodanno del 1772. Una semplice frase basta per far calmare il Re “C’è tanta gente oggi a Versailles”, frase lasciata cadere mentre Marie-Antoinette passa davanti a Madame du Barry.

Dopo tre anni dal matrimonio, l’8 giugno 1773, il Delfino e la Delfina fanno la loro entrata ufficiale nella città di Parigi. Il popolo è ebbro di gioia e sulla terrazza delle Tuileries, Marie-Antoinette e suo marito possono godersi lo spettacolo dei Parigini che li accolgono con gridi di gioia i “Viva Monsignor il Delfino” e i “Viva Madame la Delfina” si sprecano. Il duca di Brissac, governatore di Parigi dice a Marie-Antoinette: “Madame avete duecentomila innamorati!”. La Delfina, rientrando a Versailles, col cuore pieno di gioia non manca di raccontare la giornata al Re e per arruffianarselo lancia la frase: “Sire, bisogna che Vostra Maestà sia molto amata dai Parigini, perché ci hanno festeggiato molto”.
Nello stesso anno, in novembre la famiglia Reale conta un nuovo componente, il conte d’Artois prende moglie e la scelta cade sulla sorella minore della Contessa di Provenza, anche nel suo caso nulla da temere per la Delfina; Marie-Thérèse di Savoia è piccola, ha il naso lungo e non proferisce parola. Le giovani coppie della famiglia reale ormai fanno la spola tra Versailles e gli spettacoli della più viva città di Parigi, è in uno di questi che la Delfina incontra l’uomo che le resterà fedele per tutta la vita.

Il 30 gennaio 1774,il conte Hans-Axel de Fersen, un giovane svedese, dall’aria nobile e con un certo fascino si presenta ad un ballo in maschera all’Opéra dove è presente la Delfina, il Delfino, il Conte e la Contessa di Provenza. Aiutata dall’anonimato garantito dalla maschera Marie-Antoinette rivolge la parola al giovane svedese che ignora per quasi tutta la serata l’identità dell’illustre dama con cui ha parlato. A onor della cronaca il bel Fersen non è tanto colpito dall’evento visto che nella stessa data, nel suo diario, dà più importanza agli appuntamenti avuti in precedenza nella giornata che a quel fugace incontro.

Il 27 aprile 1774 durante una partita di caccia Luigi XV viene colto da malore, la sera, a Trianon si sente male. La favorita ha le più amorose cure per il sovrano ma alla fine si decide di trasportarlo a Versailles. La Corte è in subbuglio, il Re ormai vecchio, potrebbe reggere male una malattia e la cosa si palesa pericolosa quando gli viene diagnosticato il vaiolo. Nel giro di una decina di giorni, Mme du Barry viene esiliata e il Re muore dopo una lunga agonia il 10 maggio 1774.

Per paura del contagio e per l’usanza che a Versailles non vi deve essere nello stesso tempo un Re vivo e uno morto, la corte si trasferisce a Choisy-le-Roi. Marie-Antoinette, diventata Regina, sta a fianco del marito che si trova, ora, con un gran fardello sulle spalle. I ministri, prevedendo un pericolo nell’influenza della nuova sovrana sul marito fanno di tutto per allontanarla dagli affari e se loro non bastano, sarà Madame Adélaide ad influenzare le scelte del nuovo Re. Per nominare una persona che possa guidare il sovrano nel suo percorso di monarca la zia del Re fa cadere la scelta sul conte di Maurepas, a scapito di M. Machault a cui era già stata preparata una lettera per richiamarlo a Corte. Marie-Antoinette già accarezzava di richiamare dall’esilio il duca di Choiseuil, progetto che tenterà di far adottare l’anno seguente al marito, durante i festeggiamenti dell’incoronazione, senza riuscirci.

Sovrana lontana dagli affari politici, moglie senza consolazione dei figli e frustrata per il mancato consumo del matrimonio, Marie-Antoinette si difende come può dalla monotonia di corte. I capricci della sovrana vengono assecondati dal marito e sono quindi un susseguirsi di balli, serate con giochi d’azzardo, appuntamenti con modiste e parrucchieri per inventare mode e acconciature. La frivola Regina non conosce limiti, arriva persino a chiedere al Re di istituire di nuovo una carica dispendiosa per la sua amica del cuore e cugina Principessa di Lamballe. Nel settembre 1775, Marie-Thérèse di Savoia Carignano diventa col benestare di Luigi XVI e la disapprovazione del ministro Turgot, Sovrintendente della Casa della Regina.

La Regina nelle amicizie è incostante quanto nelle sue mode, si stanca e ha voglia di rinnovarsi. L’estate del 1775 che tanto ha portato nelle grazie Mme de Lamballe, vede l’avvicinarsi della stella che dovrà sostituirla nel cuore della Regina. Complice la cognata, che fu nominata dama di compagnia di Madame Elisabeth, la contessa Jules de Polignac frequenta più spesso la novella corte. L’incontro tra l’angelica e indolente Yolande e la sovrana segnerà l’inizio di una nuova amicizia.

Nel 1777 il fratello Giuseppe, Imperatore del Sacro Romano Impero, fa visita alla sorella e al cognato e oltre a far alla sorella la ramanzina per il suo stile di vita e le persone di cui si circonda, dà qualche dritta al sovrano per affrontare i suoi problemi nei rapporti con la moglie. Se a livello diplomatico la visita di Giuseppe è pressoché inutile, il risultato dei consigli al cognato lo si avrà con la nascita di Marie-Thèrése-Charlotte il 19 dicembre 1778, dopo sette anni di matrimonio non consumato.

Con la nascita della figlia la Regina, si ripropone di mettere la testa a posto, ma non sono che parole al vento, dopo qualche mese di “austerity” , Marie-Antoinette ritorna alla sua vita sregolata. Ora ha anche un nuovo capriccio, riorganizza il piccolo parco di Trianon, sua residenza preferita, dove può vivere senza l’etichetta di corte e dove può invitare solo persone di suo gusto, con grande disapprovazione dell’altra nobiltà che si allontana sempre più dalla vita di Corte.

Nel novembre 1780 muore l’Imperatrice Maria Teresa, la madre che fino alla fine, nonostante i sedici figli, avrà un solo pensiero per la sua piccola Regina di Francia, a cui pronostica un futuro infelice. E se una vita se ne va una arriva. Il 1781 vede il coronamento di tutti gli auspici del popolo francese: Marie-Antoinette dà alla luce un Delfino. Il 22 ottobre 1781 nasce Louis Joseph Xavier François . Con l’arrivo dell’erede al trono la posizione di Marie-Antoniette si consolida e grazie alla morte di Maurepas la Regina riesce ad ottenere più considerazione sul piano politico. Una volta estromesso Necker, scomodo per le sue riforme, la Regina e la sua “Società” tramano per portare alla carica di Ministro delle Finanze M. de Calonne. Il ministro per entrare nelle grazie della Regina le prodiga denaro e favori e assecondandola nei suoi capricci. La Regina si fa costruire un teatro nel suo dominio di Trianon dove le piace rappresentare Commedie e cantare per un gruppo selezionato di spettatori.

Il 27 marzo 1785 viene al mondo il secondo figlio maschio Louis-Charles a cui viene dato il titolo di Duca di Normandia. Nell’agosto dello stesso anno scoppia “lo scandalo della collana” . I fatti in breve: mentre la Regina è impegnata a fare l’attrice nel suo teatrino di cartapesta, ignara di quello che succede, Mme Campan riceve la visita del gioielliere Boehmer che le chiede se la Regina le avesse confidato la risposta al biglietto che le aveva trasmesso qualche tempo prima. Mme Campan risponde che l’ha Regina l’ha bruciato senza capirne il significato. Boehmer, disperato le dice che la sovrana sa benissimo che gli deve dei soldi. Mme Campan cade dal pero e, per tirarsi fuori dall’affare gli consiglia di andare a Versailles e parlare col ministro della Casa del Re, il barone di Breteuil. Il gioielliere però si dirige verso Trianon per parlare con la Regina ma lei gli rifiuta l’udienza. La Regina chiama Mme Campan che le ripete quello che Boehmer le ha confidato. Il Cardinale viene chiamato dal Re il 15 agosto, prima della messa solenne per il festeggiamento dell’ Assunzione. Viene interrogato ; il Cardinale tentenna, ma alla fine mette per iscritto quello che è successo. Viene a galla una truffa dove sono coinvolti: la Regina, un Cardinale, un Mago, una donna dei giardini di Palais-Royal, una figlia di un erede di un bastardo dei Valois…insomma uno scandalo che infanga il nome della Regina che già è compromesso.

L’anno seguente, nel maggio 1786, il processo del Cardinale e i suoi truffatori volge al termine. Il Cardinale è prosciolto, Mme de La Motte, l’organizzatrice di tutto l’Affare, condannata alla prigionia a vita e alla fustigazione in pubblico, il marito condannato in contumacia, Cagliostro e moglie esiliati. La Regina mortificata piange per il giudizio, a suo parere ingiusto. Il Re agisce da buon marito ed esige le dimissioni al Cardinale di Rohan dalla carica di Grande Elemosiniere di Francia e lo esilia.
Nello stesso anno Marie-Antoinette dà alla luce la sua ultima figlia Marie Sophie Hélène Béatrice che morirà l’anno seguente.

La Regina, nel 1787 toglie il favore al ministro Calonne, che cade in disgrazia agli occhi del Re e viene licenziato, l’uomo destinato a sostituirlo è Lomenie de Brienne, personaggio voluto dalla sovrana, le cui capacità le sono state a lungo decantate dal suo lettore e confidente Abate de Vermond. Scelta sfortunata per Marie-Antoinette. Lomenie fallisce nel suo incarico. Il re è costretto a convocare gli Stati Generali.

Edited by marquise de Créquy - 16/11/2014, 01:32
 
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marquise de Créquy
view post Posted on 16/6/2013, 09:25     +1   -1




Nel 1789 gli animi sono in fermento, tutti vedono negli Stati Generali il futuro radioso della Francia. Il 5 maggio 1789 si aprono gli Stati Generali. I sovrani sfilano davanti al popolo e ai tre Stati, mentre passa la Regina cala il silenzio finché qualcuno grida il nome del Duca d’Orléans. La Regina vacilla per un attimo ma alla fine riprende il suo posto nel corteo. Dalla finestra di un edificio che dà sulla Place d’Armes, il piccolo Delfino guarda, ammalato, in fin di vita, il bellissimo corteo. Il 4 giugno il Delfino muore, ma l’augusta coppia non ha il tempo di piangere il figlio. La rivolta avanza a grandi passi, il 14 luglio, con la presa della Bastiglia, segna l’inizio della Rivoluzione. Qualche giorno dopo Marie-Antoinette vede partire la sua amica Mme de Polignac e tutti i suoi amici della sua “Società”, il cognato prediletto, il conte d’Artois, i principi di casa Condé e Conti. La corte si svuota.

In una giornata d’autunno dello stesso anno, esattamente il 5 ottobre, la sovrana si trova a Trianon quando un valletto la chiama per rientrare a palazzo: una folla di donne è diretta a Versailles per chiedere il pane al Re. Marie-Antoinette allerta tutti al castello e fa chiamare suo marito che si trova a caccia. Dopo un po’ di tafferugli la folla si calma con le promesse del Re, tutti vanno a coricarsi, assicurati del cessato pericolo da parte di M. Lafayette. A notte fonda un gruppo di malintenzionati entrano nella Reggia travestiti da pescivendole per uccidere la sovrana. La Regina viene svegliata e fatta fuggire di corsa attraverso i corridoi interni della Reggia e raggiunge l’appartamento del Re. Il provvidenziale arrivo di M. de Lafayette fa sgomberare il castello. Il popolo invoca a gran voce il trasferimento del Re e della famiglia Reale a Parigi.

Il 6 Ottobre la famiglia Reale parte per Parigi seguita da tutta la corte e si stabilisce nel vecchio castello delle Tuileries. Sarà l’inizio di una prigionia dorata. Il Re e tutta la famiglia reale ormai sono guardati a vista.

Nel 1790 la Regina, con la complicità del conte de la Marck, riesce ad avere un incontro con Mirabeau. Il politico all’apice della gloria si mette in ginocchio e al servizio della sovrana. Attraverso una corrispondenza segreta egli suggerisce alla Regina e al Re i vari passi da compiere per combattere la Rivoluzione, ma la preziosa collaborazione dura poco, nell’aprile 1791 Mirabeau muore e con lui anche l’ultima speranza di salvare la monarchia. Il Re prende, quindi, la decisione di lasciare Parigi. Da molti mesi Marie-Antoinette con la complicità del Conte di Fersen e del generale Bouillé sta progettando un piano di fuga che dovrebbe portare la famiglia reale a Montmedy, roccaforte più vicina alla frontiera. La famiglia reale parte il 20 giugno 1791 ma viene arrestata a due passi dalla meta a Varennes.
Riportata a Parigi viene letteralmente imprigionata anche se si vuol camuffare la partenza di Luigi XVI come un complotto dei controrivoluzionari. Qualche mese dopo la sorveglianza si allenta e la famiglia reale riprende la parvenza di una vita normale. Il Re è obbligato a firmare la Costituzione.

Il 20 giugno 1792, anniversario della Fuga di Varennes, il popolo invade le Tuileries, ancora una volta viene presa di mira la Regina, che riesce a scappare in una stanza attigua a quella del Re. Madame Elisabeth accanto al fratello finge di essere la Regina per salvare la cognata. Nell’altra stanza la Regina si barrica coi figli dietro un tavolo. La madre e Regina fiera parla con calma ai popolani furiosi che vogliono ucciderla e riesce a conquistarli. La minaccia si ripresenta nell’Agosto dello stesso anno. Ancora una volta campana a martello chiama in adunata il popolo che alle prime luci dell’alba si riunisce davanti al castello. Vani sono gli sforzi di Luigi XVI di formare una milizia a difesa delle Tuileries e, mentre il popolo invade la dimora reale, i sovrani e famiglia si rifugiano nella Sala del Maneggio dove è riunita l’Assemblea. Per una giornata è costretta a rimanere in una stanzetta stretta al caldo, verso sera la famiglia reale viene condotta ai Feuillants. Il Re viene destituito e imprigionato assieme alla sua famiglia e qualche dama alla prigione del Tempio. I dolori per la sovrana non hanno fine, dopo alcuni giorni dall’entrata al Tempio le viene tolta l’amica fedele, Mme de Lamballe per sapere poi che viene uccisa e fatta a pezzi; la testa della principessa viene portata in corteo fino al Tempio dove si vuol farla vedere a Marie-Antoinette. La Regina saputo cosa stava accadendo cade in uno stato di catalessi e fortunatamente non vede la testa dell’amica. Proclamata la Repubblica si decide di processare il Re. Luigi XVI viene condannato a morte il 21 gennaio 1793.

Al Tempio rimane solo la Regina assieme a Madame Elisabeth, la figlia Madame Royale e il piccolo Luigi XVII. La vita continua in prigione, ogni giorno che passa si toglie qualche comodità ai prigionieri, ormai le donne sono costrette a rifare i letti da sole e rammendare i propri vestiti. Il 13 luglio le viene tolto il figlio che viene affidato al ciabattino Simon. L’unica consolazione della madre sarà quella di veder passare il figlio per andare a prendere aria in giardino. Il 2 agosto viene separata dalla cognata e dalla figlia e trasferita nella prigione della Concergerie. Rinchiusa in una prigione umida e buia Marie-Antoinette attende il suo processo. Il 3 Ottobre 1793 l’ex Regina viene condotta davanti al tribunale, le viene fatto un processo sommario e la si condanna a morte. Marie-Antoinette verrà condannata il 16 ottobre 1793.

“Muoio nella Religione cattolica, apostolica, romana, in quella dei miei padri, in quella in cui sono stata educata e che ho sempre professata; nessuna consolazione spirituale avendo da attendere, ignorando se qi esistano ancora preti di questa religione, senza contare che il luogo ove io sono esporrebbe troppo se vi entrassero anche una volta soltanto. Chiedo sinceramente perdono a Dio di tutte le colpe che ho potuto commettere da che sono al mondo; spero che, nella sua bontà, vorrà benignamente accogliere gli estremi miei voti, così come quelli che ho fatto da gran tempo ormai perché voglia ricevere la mia anima nella sua grande misericordia e nella sua bontà. Chiedo perdono a tutti coloro che conosco e a voi, sorella mia, in modo particolare, di tutti i dispiaceri che senza volerlo, potessi avervi cagionato. Perdono a tutti i miei nemici il male che mi hanno fatto. Dico qui addio alle mie zie e a tutti i miei fratelli e le mie sorelle. Avevo degli amici. L’idea di esserne separata per sempre e le loro sofferenze sono uno dei più grandi dolori che porto meco morendo; sappiano almeno che, fino all’ultimo istante, penso a loro. Addio, mia buona e tenera sorella; possa questa lettera giungere fino a voi! Pensate sempre a me, vi abbraccio e bacio con tutto il cuore, così come quei poveri e cari figliuoli. Quanto è straziante, mio Dio, abbandonarli per sempre! Addio! Addio! Ora non mi occuperò più che dei miei doveri spirituali. Siccome non sono libera delle mie azioni, mi condurranno qui, forse, un prete che ha fatto giuramento, ma io protesto che non gli dirò una parola e che lo tratterò come un essere assolutamente estraneo”

Edited by marquise de Créquy - 11/5/2015, 23:33
 
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Alba Rosa
view post Posted on 6/3/2014, 12:35     +1   -1




Aggiungo una piccola curiosità “fiorentina” sulla vita della regina: nel luglio del 1770 Maria Antonietta fu eletta “accademica a voce senza partito” presso l’Accademia del disegno di Firenze, dove tre anni prima era stata eletta anche sua sorella, l’arciduchessa Maria Anna d’Austria. Immagino che si sia trattato di un’elezione puramente onorifica ma, poiché una sanguigna eseguita da Maria Anna fu effettivamente consegnata al luogotenente dell’Accademia del disegno, sarebbe interessante sapere se venne inviato a Firenze anche qualche disegno della giovane Maria Antonietta …
 
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marquise de Créquy
view post Posted on 6/3/2014, 21:22     +1   -1




Interessante questa cosa, sarebbe da indagare -_-
 
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3 replies since 15/6/2013, 22:49   1853 views
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