La Cour Royale

Marie-Adélaïde di Francia, Madame Adélaïde

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marquise de Créquy
view post Posted on 3/1/2014, 22:20     +1   -1




La Regina Marie Leszczyńska aveva già dato tre figli a Luigi XV quando nacque, il 23 marzo 1732, Marie-Adélaide di Borbone.

Quando nel 1738, la Regina apprende che, per ragioni di salute, non può più avere figli, le figlie cadette del Re, per economia e su consiglio del Cardinale de Fleury, vengono inviate a terminare la loro educazione all’Abbazia di Fontevraud, Madame Adélaide riesce ad intenerire suo padre e resta a Versailles, dove viene educata con le sue sorelle maggiori Madame Elisabeth, che sposerà l’Infante Filippo di Spagna, e Madame Henriette. Le tre figliole vissero all’ombra di loro fratello, il Delfino Louis-Ferdinand.

Luigi XV la amava molto e si divertiva a chiamarla “Madame Torchon” a causa della sua passione per i lavori domestici.

Ben conscia del proprio rango, sebbene ricevette degli omaggi da parte di suo cugino, il principe de Conti, preferì rimanere zitella.
Dotata di un carattere vivo, seppe imporsi , come un vero capo della famiglia presso le sorelle. Solo l’ultima, Madame Louise, evitò il suo ascendente entrando al Carmelo nel 1770.

Difendendo con ardore l’ordine dei Gesuiti, si inimica il Parlamento, ma la principessa tentò di opporsi invano, con le sue due sorelle e il Delfino, alla relazione tra Luigi XV e Mme de Pompadour. La morte di Madame Henriette e più tardi quella del Delfino, la colpirono molto e trovò nella musica, come del resto le altre sorelle, una vera ragione di vivere. Madame Adélaide dava credito alle supposizione di un avvelenamento del Delfino e della moglie da parte del duca de Choiseul, ma l’autopsia sul corpo di quest’ultimi aprì gli occhi a coloro che accusavano il ministro. Sembra che il Delfino sia morto per quello che in un primo momento sembrava un raffreddore preso a seguito dei suoi lavori al campo di Compiègne e che si scoprì in un secondo momento essere tubercolosi, questa malattia contagiò la Delfina.

Madame Adélaide fu, più di tutte le sorelle,la confidente delle pene del padre e dopo la morte della Regina, nel 1768, fu incaricata delle varie rappresentazioni cerimoniali di Corte. Un compito difficile ma che Madame Adélaide svolse in maniera appropriata anche nelle circostanze più delicate. L’avvento di Mme Du Barry come favorita provocò uno scandalo enorme a corte.

Quando Marie-Antoinette divenne Delfina di Francia (1770), Madame Adélaide volle mettersi dalla sua parte contro Madame Du Barry e vi sarebbe riuscita se l’Imperatrice-Regina Maria Teresa, madre della Delfina, non si fosse opposta all’intento. Ma ben presto Madame Adélaide provò poca simpatia per la frivola Marie-Antoinette e fu proprio nel salotto di Madame Adélaide che la Delfina fu soprannominata “L’Austriaca”, nomignolo che le resterà fino al patibolo.

L’affetto che Mme Adélaide e le sorelle provavano per il Re, loro padre, si vide alla morte di quest’ultimo. Si manifestò fino al suo ultimo respiro. Verso la fine di aprile 1774, Luigi XV viene colpito dal vaiolo e le figlie del Re, in testa Madame Adélaide, non lasciarono un giorno il capezzale del padre e furono le sue infermiere più zelanti e assidue; riempirono in maniera religiosa i doveri più penosi e nello stesso tempo più pericolosi nonostante il terrore di un contagio quasi certo per loro, cosa che avvenne. Madame Adélaide con le due sorelle presero il vaiolo e furono confinate per più di un mese al castello di Choisy.

Alla morte del Delfino (1765) e poi della Delfina (1767), Madame Adélaide fu depositaria delle loro carte, come pure di un foglio di istruzioni per il futuro Re. Questo documento fu aperto il 12 maggio 1774 in un piccolo consiglio di famiglia, in presenza di Luigi XVI. Designava tre primi ministri possibili: Maurepas, D’Aiguillon e Machault. Madame Adélaide aveva appoggiato la riforma di Luigi XV,nel 1771, dei Parlamenti e impiegò tutto il suo ascendente sullo spirito di Luigi XVI per impedire un errore irreparabile ristabilendo i vecchi Parlamenti.

Marie-Antoinette che vedeva nelle vecchie Zie del Re un ascendente troppo marcato sul marito, il quale decise di convocare il conte di Maurepas a sua insaputa, giocò in quest’occasione d’astuzia nel provare ad allontanarle convincendo il Re a regalare loro il bel castello di Bellevue come dimora.

Lo stato in cui le figlie di Luigi XV furono ridotte fu diverso da quello vissuto fino ad ora. Cominciarono a rimodernare il castello dove visse la loro odiata Mme de Pompadour. Il genio della pittura e della poesia si erano sprecati nelle decorazioni degli interni che offrivano le illusioni di un regno delle fate.

Da quel luogo dove Madame Adélaide e le sorelle vivevano lontane da corte, la zia era un oracolo per Luigi XVI e non mancava di far pervenire al sovrano il suo pensiero, in occasione dell’esilio del duca d’Orléans nel 1787, Madame Adélaide scrive al nipote: “ Sono infastidita, mio caro nipote, che abbiate esiliato il Duca d’Orléans, non a causa sua che ispira poca stima, ma a causa di sua moglie che è generalmente amata. Si ha molto torto nel mettervi in opposizione con i Parlamenti: ci vorrebbe una volontà ben pronunciata da parte vostra per imporre loro il silenzio. Se voi cedete oggi, domani vi comanderanno. Temo i vostri consigli, non sono abbastanza fermi nelle loro risoluzioni. Non avete un Maupeou come Cancelliere, voi siete incapace di dare grandi colpi: il vostro cuore si oppone. Tremo per l’avvenire, si mormora ad alta voce. La Regina dice che i Parigini sono rane che crescono; spero fortemente che le rane non diventino serpenti”.

Ma i consigli di Madame Adélaide non alterarono affatto l’unione che regnava tra i due augusti sposi.

Mesdames assistettero agli Stati Generali e la presa della Bastiglia fece sullo spirito di Madame Adélaide lo stesso che aveva prodotto sulla famiglia Reale. La giornata disastrosa del 5/6 ottobre fece decidere a Madame Adélaide e sua sorella a lasciare la Francia, ma sembra che il progetto fosse già nell’aria molto prima.

Le religiose Mesdames non potevano rimanere indifferenti davanti alle piaghe che la religione riceveva ogni giorno. La distruzione dei monasteri le colpiva sensibilmente. I doni patriottici che loro avevano fatto inviando le loro stoviglie d’argento alla “Monnaie”, potevano loro assicurare qualche credito presso l’Assemblea Nazionale, che usarono per provare a far conservare il convento delle Carmelitane di Saint-Denis, che ricordava loro la sorella Madame Louise. Il valore delle stoviglie in argento inviato fu di 2,300 marchi d’argento.

Malgrado il loro presentimento e la certezza dei pericoli, Madame Adélaide con la sorella, si recava spesso alle Tuileries. Il Re convinto della necessità di allontanarsi, concepì il progetto con le principesse. M. de Bouillé, e diversi signori, avevano fatto passare dei piani che furono loro comunicati. Fu convenuto che Mesdames sarebbero partite per prime, e che si sarebbero recate dal Santo Padre, sarebbero rimaste fino a che la pace non fosse stata ristabilita.

La partenza fu fissata il 20 febbraio 1791. M. Delessart scrisse a tutte le autorità locali dei grandi comuni dove Mesdames dovevano passare vale a dire i dipartimenti di Seine-et-Marne, dell’Yonne, della Saone e la Loira, della Cote-d’Or e del Rodano. Il Re avvertì il cardinale de Bernis della loro partenza per Roma e M. de Montmorin firmò i passaporti. Questi documenti occasionarono molte difficoltà e dettero luogo a seri dibattiti nella Commune.

Malgrado le precauzioni prese per mantenere il segreto, Mesdames furono denunciate ai Giacobini dalla municipalità di Sêves e il comitato delle Ricerche sguinzagliò le sue spie. La partenza di Mesdames fu portata in Assemblea per un dibattito, Mirabeau che presiedeva l’Assemblea dette una risposta molto conveniente alle circostanze ma il cui risultato era comunque favorevole alla partenza. Nonostante ciò la sezione di Mauconseil fece della partenza di Mesdames un affare capitale. Gli agitatori la videro come un pretesto per organizzare una manifestazione. E come fino ad allora furono le donne che eseguirono il movimento, e come sempre il punto ritrovo era il Palais Royal. Molte di loro si recarono l’indomani del 19 febbraio a Bellevue. Arrivate al castello fu detto loro che Mesdames erano partite con un seguito di venti persone: la notizia di questa partenza causò un gran fermento al Palais Royal.

Avvertiti tutti i clubs si dette l’ordine di rincorrere le povere donne. Presto si cominciò a credere che Mesdames avessero i piani più sinistri, che portavano con sé piani ostili e le ricchezze della Francia. Mesdames erano partite in segreto senza bagagli e la prudenza di Madame Adélaide le aveva salvate, la loro preoccupazione finì dopo aver passato Meudon e preso la strada per Fontainebleau.

Mentre l’Assemblea discuteva, arrivò la notizia che la municipalità di Moret le aveva arrestate ma che i “Cacciatori” di Lorena le avevano liberate. Le vecchie zie del Re per questa volta possono continuare il viaggio . Alla testa dei loro scudieri si trova Louis de Narbonne che le difende con energia.

Prima di uscire di Francia Mesdames furono arrestate altre volte ma riuscirono a raggiungere il confine grazie all’intervento di Mirabeau. Riescono a soggiornare prima a Torino, dove viveva la nipote Clotilde, moglie del Principe di Piemonte. Mesdames arrivano a Torino nel marzo 1791, un resoconto del duca Carlo-Felice ci riferisce: ““13 marzo – la domenica 13, dopo pranzo, abbiamo visto partire i Piemonte per Rivoli. Vanno a incontrare delle principesse…Noi siamo andati tutti sotto le arcate per accoglierli…I Piemonte scesero per primi, poi Mme Adélaide, alla quale il Re dava la mano per scendere dalla carrozza, ma lei non lo riconobbe finché la principessa (Clotilde) non glielo disse. Allora si girò e gli chiese mille scuse e volle baciargli la mano…Madame Victoire scese di seguito… Madame Adélaïde è un po’ più alta della media. Si dice che fosse graziosa ma al presente è spaventosa; ha gli occhi fuori dalle orbite, le labbra grosse, la pelle grigia e l’aria rozza e cattiva. Aveva un vestito bruno con un fichu nero annodato dietro come le giovani…Madame Victoire è un po’ più alta, molto grassa, un’aria buona, dei begli occhi e sembrava avere un buon carattere; era vestita quasi come sua sorella ma aveva una gran cuffia e una mantellina nera…” e il conte di Maurienne si esprime pressappoco nella stessa maniera “ Adélaïde è orribile. Victoire grande e grossa. Guardavano tutti con l’aria imbarazzata”.

Da Torino Mesdames Adélaide e Victoire si rifugiano a Roma, protette dal Papa Pio VI che le fa dimorare al Palazzo Farnese. Al momento dell’arrivo delle truppe francesi, nel 1796, le due principesse scappano da Roma per raggiungere Napoli dove regnava la sorella di Marie-Antoinette, Maria-Carolina d’Austria, molto entusiasta di vederle.

Le due vecchie dame dovettero fuggire di nuovo nel 1798 da Napoli. La regina di Napoli pregava Mesdames di raggiungerla nell'ultimo angolo del loro Regno. Il Re Ferdinando aveva predisposto che nel porto di Manfredonia ci fosse una fregata a loro disposizione che le avrebbe portate in Sicilia o a Trieste. Mesdames partono con il loro seguito, Mlle e Madame de Narbonne, M. e Mme de Chastelux etc. Erano appena fuori Caserta che M. de Chatelux riceve una lettera che annunciava loro che la fregata sulla quale dovevano partire non era più in porto. Le principesse continuarono il loro viaggio. Una città presso Manfredonia si era arresa alle truppe francesi. M. de Championet invia loro una scorta per farle passare la città ma il loro seguito era troppo vistoso per passare sotto falsi nomi. Le carrozze viaggiavano con una distanza una dall'altra di dodici ore. Nel porto le principesse trovarono solo due imbarcazioni fatiscenti che appena potevano reggere una navigazione. Fu così che M. Gallo consiglia alle principesse di recarsi a Foggia. Appena arrivate nei pressi della città pugliese trovano una carrozza del loro seguito i cui occupanti le scongiura di non entrare in città. Per dieci giorni vanno avanti e indietro senza avanzare nel loro percorso. Alla fine Mme Victoire prende la decisione di entrare in Foggia. Mesdames ricevettero un'accoglienza fredda. Le autorità di Foggia fecero presente a M. de Chatelux che il soggiorno delle principesse avrebbe causato loro delle serie preoccupazioni e chiedeva alle principesse di lasciare la città il più presto possibile. Il 23 dicembre Mesdames lasciavano Caserta, ora, il 5 di gennaio erano "imprigionate" a Foggia. Il 15 gennaio 1800 Mme Victoire cade malata e il medico le vieta di intraprendere un lungo viaggio quindi si dirigono verso Cerignola, piccola terra che apparteneva al conte d'Egmont, per un breve soggiorno. Da Cerignola le principesse si spostano a Trani. Da Trani, Mesdames presero la strada per Brindisi ma lo stato di salute di Mme Victoire non permise di passare questa città, ma, sapendo che i francesi si stavano avvicinando, la malata principessa affermò che avrebbe preferito morire in mezzo al mare che in mano ai commissari francesi. Nel porto non vi era che una miserabile tartana e su questa si imbarcarono di notte e fu annunciato loro che a Brindisi vi era una squadra del controammiraglio Pustakin che attendeva le auguste principesse per scortarle nel loro viaggio. Dopo alcuni giorni di vento contrario Mesdames arrivarono a Brindisi ma la squadra russa era già partita a causa dei rivoltosi della città. Nel frattempo Mesdames dimoravano nell'umile barca. M. de Chatellux scrive a M. Outschakow per ottenere un vascello. L'ammiraglio che stava assediando Corfù diede l'ordine di spedire una fregata che arrivò a Brindisi il 5 Marzo. A seguito vi era una polacca (tipo di imbarcazione) per il trasporto dell'equipaggio di Mesdames. Dopo un viaggio pericoloso, visto che nell'Adriatico era stagione di burrasche, Mesdames arrivano a Corfù dove ricevono infiniti omaggi. La salute di Mme Victoire diventa sempre più critica: era malata di scorbuto e il suo medico disse che l'aria di Corfù le era contraria e quindi si decisero a partire per Trieste. Il 15 maggio Mesdames e il loro seguito parte per Trieste. Il 18 si intravedono le isole della Dalmazia ed infine il 19 maggio le principesse arrivano a Trieste.

Dopo la morte della sorella Victoire, nel giugno 1799, si spense qualche mese dopo Madame Adélaide il 27 febbraio 1800 all’età di 68 anni.

Edited by marquise de Créquy - 16/11/2014, 00:57
 
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Alice Mortali
view post Posted on 23/10/2014, 21:34     +1   -1




Grazie per il bellissimo post: non conoscevo tutte le peregrinazioni delle poverette. Chissà se è rimasta qualche traccia del loro passaggio a Palazzo Farnese. Sarei curiosa di scoprirlo
 
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marquise de Créquy
view post Posted on 23/10/2014, 21:46     +1   -1




Sarebbe bello scoprirlo!
 
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2 replies since 3/1/2014, 22:20   807 views
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