La Cour Royale

Philippe de Lorraine-Armagnac (1643-1702), Il cavaliere di Lorena

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Cartaphilus
view post Posted on 17/5/2014, 20:58 by: Cartaphilus     +1   -1




“Se vi provano che è un falso, protestare energicamente: 'Non toglietemi le mie illusioni!'” (Flaubert, Dizionario dei luoghi comuni)

Quando ancora Internet non esisteva, ho cercato per anni un ritratto di Philippe de Lorraine. A forza di girare per bancarelle e librerie, ne ho raggranellati sei. Il mio preferito è quello pubblicato da Guy de La Batut che potete vedere alla fine del primo post di questo thread, ma... ma, come tutti i ritratti sicuri di Lorraine – che poi sono tre, contando come sicuro quello conservato a Versailles – lo rappresenta in cordon bleu, cioè almeno quarantacinquenne, perché il ragazzo il Saint-Esprit l'ha avuto nel 1688. E a quarantacinque anni, l'angelica bellezza che faceva rimare “Lorraine” con “Belle Hélène” era, naturalmente, un ricordo.

Per fortuna, c'era il “Portrait du chevalier de Lorraine en Ganymède”, pubblicato nel 1969 nell'Album Saint-Simon, senza spiegazioni e senza dichiarazione di provenienza, ma con la sua bella didascalia. Un album Pléiade, curato da Georges Poisson, qualche garanzia la dava. Uno leggeva la didascalia e poi diceva “sì, somiglia al conte d'Armagnac” (=il fratello meno bello di Lorraine).



Ora Internet c'è, e un mesetto fa capito su
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che si trova dal 1962 al Fine Arts Museum di San Francisco, con attribuzione a Baldassarre Franceschini, e neanche si sogna di raffigurare Lorraine.

Comincio a vagare disperatamente, e trovo un passo di un articolo di Philippe Jullian, pubblicato nel numero di agosto/settembre 1955 della rivista “La Parisienne”, che dice
"J'aurais aimé qu'une de ces revues, plutôt Connaissance des Arts, fêtât le retour à Paris du chevalier de Lorraine. Mon ami Thierry F. a ramené de Londres le portrait par Mignard de ce Ganymède emperruqué, une écharpe céruléenne barre sa poitrine laiteuse, d'une main effilée il tient une coupe de cristal. M. Goffrey G., qui abrite entre les plus beaux Boulle, dans un hôtel de la rue du Bac, une apothéose de Monsieur par Le Brun, devrait organiser la rencontre des amis si longtemps séparés. L'admirable spahi de Tchelitchev, gris bleu et grenat, qui se trouve dans le salon voisin monterait la garde et Philippe Erlanger serait maître des cérémonies."

Ovvero, qualcuno ha comprato a Londra un “Ganimede” (quello dell'album Pléiade? Oppure il Ganimede di San Francisco, che quando è stato acquistato dal Museo era attribuito a Mignard?) attribuito a Mignard e identificato con Lorraine (così vale di più) e se l'è portato a Parigi. La biografia di Monsieur scritta da Erlanger era uscita nel 1953, e nel 1954 era già alla ventottesima edizione. Un successo.

Continuo a vagare, e trovo
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pubblicato in Les 100 portraits : collection Comte Cavens (1909), venduto all'asta nel 1922. Allora era attribuito... a Guido Reni, e intitolato Le prince Doria en Ganymède. Faceva parte della collezione di Charles Cavens (1844-1921, informazioni nella Biographie nationale de Belgique). Lo ritrovo qui attribuito a Vincenzo Dandini. E questa volta l'attribuzione l'ha fatta Giuseppe Cantelli in Repertorio della pittura fiorentina del Seicento (Fiesole, OpusLibri, 1983, aggiornamento Pontedera, Bandecchi e Vivaldi, 2009). Il quadro è stato comprato dalla Cassa di Risparmi e Depositi di Prato nel 1983, ed è rimasto a Palazzo degli Alberti a Prato finché la Banca Popolare di Vicenza, che ha assorbito Cariprato, non ha trasferito la collezione. Spero tanto di vederlo a Prato quest'autunno. È stato studiato a fondo da Sandro Bellesi, specialista della pittura fiorentina del Seicento e in particolare della pittura di Cesare e Vincenzo Dandini.

Così ora abbiamo non uno ma tre Ganimedi (anzi quattro, contando il Ganimede di Cesare Dandini in collezione privata a Firenze, dipinto su una tela ottagonale, ma che posa la mano su una brocca molto simile a quella dell'ignoto dell'album Pléiade). E nessuno di loro rappresenta Lorraine. Ora quello che m'interessa è capire quando, come e perché un dipinto di scuola fiorentina del Seicento sia stato interpretato come un ritratto di Philippe de Lorraine-Armagnac. Meraviglie di Internet (e meraviglie delle biblioteche), aiutatemi!

Edited by Cartaphilus - 20/9/2014, 21:32
 
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