La Cour Royale

Jean-Thérèse-Louis de Beaumont, marchese d'Autichamp

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marquise de Créquy
view post Posted on 2/11/2014, 15:45     +1   -1




Jean-Thérèse-Louis de Beaumont era il figlio di un colonnello del Reggimento d’Enghien, che fu ucciso sul campo di battaglia di Lawfeld.

Nato il 17 maggio 1738 ad Angers entra in servizio all’età di undici anni nel reggimento del Re e fece, come aiuto in campo del maresciallo de Broglie, suo parente, le prime campagne della Guerra dei Sette anni in Germania. Nominato colonnello di un Reggimento di dragoni che prese il nome d’Autichamp, si distinse, al comando di questo corpo, le due ultime campagne di questa guerra e fu fatto cavaliere di San Luigi nel 1762, all’età di 24 anni.

Nel 1763 sposa Marie-Charlotte Maussion.

Nominato brigadiere delle armate del Re nel 1770 ebbe, sotto il maresciallo de Castries, il comando della gendarmeria di Lunéville e si distinse talmente alla testa di questa truppa che fu da allora considerato come uno dei migliori ufficiali della cavalleria che si ebbe in Francia.

Divenne maresciallo di campo nel 1780 e fu maresciallo generale degli alloggi dell’esercito che il maresciallo de Broglie comandò sotto le mura di Metz nel 1788.

L’anno seguente svolse le stesse funzioni in quella che fu riunita sotto le mura di Parigi e i cui intrighi e le esitazioni della corte paralizzarono i movimenti. Non dipese dal marchese d’Autichamp che avrebbe fatto altrimenti; ebbe pure un alterco con M. de Besenval su questo argomento. Quando vide i suoi sforzi inutili e i suoi energici piani mal accolti, seguì a Torino il Principe de Condé di cui era da tempo lo scudiero.

Fu in questo periodo che fu denunciato allo Châtelet di Parigi e poi alla tribuna dell’Assemblea Nazionale, da Garan-Coulon, come aristocratico e contro rivoluzionario.

Dal momento in cui fu decisa la guerra nel 1792, creò un corpo di cavalleria e lo guidò in una spedizione nella regione dello Champagne. L’armata dei principi francesi fu sciolta dopo le sfortunate campagne di questa spedizione e lui si rifugiò a Maastricht con una truppa di emigrati.

L’armata dei repubblicani assediò Maastricht e il marchese concorse alla difesa con delle brillanti uscite che diresse; dopo che gli Austriaci ebbero tolto l’assedio (1 marzo 1793) si ritirò in Svizzera da dove fece diversi tentativi per penetrare in Francia e fare trionfare la causa reale nel mezzogiorno e soprattutto a Lione.

La presa di questa città ad opera dell’armata convenzionale non gli lasciò più la speranza di riuscire da questa parte della Francia e si recò in Inghilterra; si preparò a passare in Vandea quando la catastrofe di Quiberon venne ancora a far svanire tutti i suoi progetti.

Da quando Paolo I salì al trono di Russia (1797) si ricordò il generale che aveva visto una volta a Chantilly di cui aveva ammirato le belle manovre a Lunéville e gli fece proporre, dal suo ambasciatore a Londra, di essere al suo servizio. Il marchese d’Autichamp non esitò e fu subito nominato comandante dei cavalieri-guardie della corona, poi ispettore della Cavalleria d’Ucraina, della Crimea e del Niester.
Nel 1799 dovette comandare un’armata di 30,000 uomini destinati ad appoggiare le operazioni di Suwarow, quando i venti contrari della coalizione tradirono le sue speranze. Dopo la morte di Paolo I conservò nell’armata russa lo stesso grado e gli stessi vantaggi sotto Alessandro ma cessò di essere impiegato in una maniera attiva.

Ritornato in Francia alla fine del 1815 recupera il suo grado di luogotenente generale e fu nominato governatore del Louvre, ma non ottenne il bastone di maresciallo di Francia che gli aveva promesso Luigi XVIII e che meritavano senza dubbio i suoi lunghi servigi.
Tutta la sua attività e il suo ardore che conservò ancora in età avanzata si consumarono nei piccoli dettagli di questo governo. Aveva stabilito un ordine ammirevole e riformato molti abusi ma ciò che lo distinse fu l’energia e il valore che ebbe durante le giornate di luglio 1830.

Tormentato dalla gotta e le gambe coperte di senapismi, sentì i primo colpi di fucile tirati il 27 alla sera nei cantieri del lato della Rue du Chantre. Dimenticò le sue sofferenze e immaginò tutta l’importanza del posto che gli era stato affidato. Ascoltando solo il suo zelo e la sua devozione prende da solo il comando del castello. Nella notte tra il 28 e il 29 un altro generale viene a prendere il comando. Il vecchio governatore mormora obbedisce e cede il posto disperato di non poterlo difendere fino all’ultimo.

Il coraggioso marchese morì il 12 gennaio 1831 a Saint-Germain, all’età di oltre 92 anni. I suoi nipoti fecero invano dei reclami presso il governo e presso le camere, nel febbraio 1833, per essere indennizzati del suo mobilio devastato nel Louvre il 30 luglio 1830.

Edited by marquise de Créquy - 16/11/2014, 00:56
 
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