La Cour Royale

Louis-Stanislas-Xavier di Borbone, Conte di Provenza, Luigi XVIII

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marquise de Créquy
view post Posted on 30/7/2013, 16:49     +1   -1




Nella penombra delle giornate grigie dell’autunno a Versailles nasce, il 17 novembre 1755, Louis-Stanislas-Xavier di Borbone, quarto figlio del Delfino Louis-Ferdinand e della seconda moglie Marie-Josèphe di Sassonia. Appena nato non fa ora ad essere “unto” e benedetto che è titolato Conte di Provenza.

Louis-Stanislas è battezzato il 17 ottobre 1761 come il fratello maggiore Louis-Auguste, la cerimonia è officiata dall’arcivescovo Charles-Antoine de La Roche-Aymon nella cappella Reale della Reggia di Versailles.

Il 14 maggio 1771, nella cappella reale della Reggia di Versailles, il conte di Provenza sposa Marie-Joséphine di Savoia (1753-1810); figlia del Re Vittorio Amedeo III di Sardegna e di Maria Antonietta Ferdinanda di Spagna. Il duca di Croy riporta al riguardo: “ Alla sera al Coucher il Re fu molto gagliardo. Si assicura che quando istruì il Conte di Provenza, lui rispose in una maniera molto differente e più felice di M. il Delfino”. L’indomani mattina il conte di Provenza dice a suo nonno di “essere stato quattro volte felice”, ma sua moglie riferisce alla sua dama d’onore “In verità non me ne sono neanche accorta”. Può essere che il suo matrimonio non sia mai stato consumato. Poco portato per il sesso debole si sfogava sui piaceri della tavola che gli causavano brutte indigestioni, colpito da pinguedine che appesantiva il suo incedere che assomigliava a quello di un’anatra, il conte di Provenza non ha il sangue caldo dei suoi avi. Il suo fisico si deteriora durante l’estate 1772, quando perde i capelli e deve ricorrere ad una parrucca. Pelosa per due la moglie lo chiama allora “le Prince Tignasse (il principe Zazzera) ”.

In un primo tempo la coppia si mostra molto affiatata con i Delfini di Francia ma via via che gli intrighi prendono corpo il conte e la contessa di Provenza si allontanano. Una volta Marie-Antoinette arriva ad accusare il cognato di duplicità nei suoi confronti nelle relazioni con Madame Du Barry.

Il 10 maggio 1774 Luigi XV muore, al trono sale Luigi Augusto col nome di Luigi XVI. Il Conte e la Contessa di Provenza prendono il titolo di “Monsieur” e di “Madame” riservato al fratello secondogenito del Re e sua moglie. Il conte di Provenza vuole distinguersi sempre più dal fratello e lontano dal compensare le sue insufficienze a letto deserta la compagnia di sua moglie che non gli porta quei talenti che lui apprezza tanto. E’ serio, posato, ama poco o affatto i piaceri ma coltiva le lettere e le scienze e passa regolarmente molte ore al giorno a studiare nel suo “Cabinet”.

Nel 1775 sollecita invano il titolo di governatore della Linguadoca. L’anno precedente aveva acquistato la contea dell’Isle Jourdain, che gli assicurava grazie alla Foresta di Bouconne, accesso e influenza fino a Tolosa. Nella primavera del 1777, un viaggio lo porta a Tolosa, dove assiste, il 21 giugno, ad una seduta dell’ Académie des Jeux Floraux e ascolta la lettura di tre odi. In suo onore i parlamentari organizzano un ricevimento dal conte Riquet de Caraman. S’imbarca poi a Port Saint-Sauveur e continua il suo viaggio sul “Canal du Midi”.In questo viaggio voluto fortemente da Luigi XVI, la moglie non lo accompagna tanto ormai è la distanza nel loro rapporto; non è mai invitata nel suo castello di Brunoy, dove intrattiene “Una corte di ragazzi poco epurata” al dire della prudente baronessa d’Oberkirch.

Il distacco con la moglie si fa più netto con l’arrivo di Mme de Balbi. Quest’ultima, già dama del seguito della Contessa di Provenza, le era stata conferita la “survivance” dell’incarico di dame d’Atour in possesso ad un membro della famiglia de Noailles. Mme de Balbi diventa così la favorita di Marie-Joséphine e piano piano il conte di Provenza comincia ad avere una passione per lei. Egli apprezza il suo spirito piccante, loda la sua destrezza nei giochi letterari di cui è appassionato e fanno addormentare la sua sposa. Sedotto e lusingato di essere distinto dalla giovane, non tarda ad esibirla come favorita. E' solo un “pro forma” poiché la persona del principe, lascia intendere la spietata favorita al barone di Norvins, è tanto vergine quanto la sua spada. Da allora Monsieur preso da quelli che chiama i baccanali della sua bella, si lascia trasportare in spese sempre più stravaganti in base a quello che la donna chiede. In un primo tempo si tratta di un appartamento al palazzo del Petit-Luxembourg poi sono delle somme ingenti di denaro, una dimora privata a Parigi, un nuovo appartamento al Grand-Luxembourg, un appartamento alla Reggia di Versailles e una casa di campagna.

Dopo aver agitato la corte di Luigi XVI facilitando la caduta dei ministri riformatori Turgot, Necker, Calonne e dopo aver bloccato le riforme proposte da Calonne e Luigi XVI dichiarandole incostituzionali, mentre era presidente di uno degli uffici dell’Assemblea dei Notabili del 1787, reclama la convocazione degli Stati Generali e invoca il raddoppio del numero dei deputati del Terzo Stato.

A seguito della partenza della corte di Versailles per Parigi (dopo le giornate del 5 e 6 ottobre 1789) il conte di Provenza va a dimorare al Lussemburgo. Come suo fratello maggiore non si sente più libero e prepara un piano di fuga (ne prepara due dato che sua moglie uscirà da Parigi in un altro modo). Nelle sue memorie, racconta minuziosamente quest’ avventura. Racconta di aver corretto la dichiarazione di Luigi XVI che spiegava la sua partenza da Parigi e asserisce di non aver avuto conoscenza prima del 19 giugno, vigilia della partenza, del piano preciso di Luigi XVI che consisteva di partire verso l’Est al fine di raggiungere la piazzaforte di Montmédy e di riprendere attraverso la forza militare, il potere.

Il 20 giugno 1791, data della partenza del Re Luigi XVI e della sua famiglia dalle Tuileries, il conte di Provenza lascia la sua residenza sorvegliata. Travestito, munito di un passaporto inglese, raggiunge così i Paesi Bassi, via Avesnes e Maubeuge. Si rifugia a Bruxelles prima e poi a Coblenza, capitale dell’Elettorato di Treviri, dove uno degli zii materni è l’arcivescovo e il sovrano. Nel 1792 è spogliato dei diritti di principe del sangue dall’Assemblea legislativa. Tenta di rientrare in Francia alla testa di un esercito di 14.000 uomini ma deve fare marcia indietro dopo la battaglia di Valmy e si rifugia ad Hamm in Vestfalia.

Nel 1793 apprendendo l’esecuzione di suo fratello maggiore, si dichiara “reggente” per il Delfino, il quale è prigioniero nelle mani dei rivoluzionari a Parigi, e lo proclama “Luigi XVII”. Alla dichiarazione di morte del bambino, l’8 giugno 1795, diventa depositario della corona di Francia e prende il nome di “Luigi XVIII”, ma l’avvento di Napoleone distrugge ancora una volta tutte le sue speranze. In effetti, dopo l’esplosione della macchina infernale in Rue Saint-Nicaise il 24 dicembre 1800 e la scoperta della colpa dei realisti, Bonaparte rompe definitivamente tutte le negoziazioni. Luigi XVIII gli domanda di ristabilire la monarchia con, in cambio, il posto di luogotenente generale; ottiene questa risposta senza ambasce: “Non dovete preoccuparvi del vostro ritorno in Francia; dovrete marciare su centomila cadaveri.”

Nel 1804 a causa delle lamentele di Napoleone, il Re di Prussia Federico-Guglielmo decide di cacciare gli ospiti sgraditi: Luigi XVIII e tutti gli emigrati che compongono la sua piccola corte ricevono l’ordine di lasciare immediatamente il territorio prussiano. Fu a Kalmar che l’ordine arrivò dove Luigi XVIII si era recato per incontrare il fratello, il Conte d’Artois che non vedeva da quasi dodici anni, una certa freddezza era sempre esistita tra i due fratelli e questo incontro non li riavvicinò affatto infatti il Conte d’Artois riprese il suo cammino verso Londra mentre Luigi XVIII verso Riga dove aspettava una risposta dallo zar per il suo nuovo asilo. Alessandro I di Russia dette conferma positiva alla sua domanda e lo fa dimorare a Mittau, dove una minuscola corte di un centinaio di ultimi fedeli lo seguono.

Il secondo soggiorno a Mittau di Luigi XVIII durò solo tre anni. Le disfatte di Austerlitz, d’Eylau e di Friedland, obbligarono lo zar a diventare alleato di Napoleone. Alessandro lasciò intendere a Luigi XVIII che la sua presenza a Mittau poteva infastidire il suo nuovo alleato, e il sovrano in esilio decise di accettare l’ospitalità britannica. Verso la metà di ottobre 1807 da Göteborg in Svezia, avverte il conte d’Artois del suo prossimo arrivo.
Alla fine del 1807 Luigi XVIII fissa la sua residenza a Gosfield Hall e non lasciò questa residenza fino agli inizi del 1811 poco dopo la morte della moglie avvenuta il 13 novembre 1810. Va allora abitare a Hartwell House, proprietà del baronetto Sir Henry Lee nella contea di Buckingham vicino a Londra.

Dopo la disfatta di Napoleone nel 1814, gli alleati riuniti al Congresso di Vienna esitano ancora a scegliere il successore di Napoleone. Desiderosi di mettere sul trono di Francia un alleato, ma anche un capo legittimo, esitano tra Luigi XVIII, la cui impopolarità crea problemi, l’”Aiglon”, figlio di Napoleone, ma anche il maresciallo Bernadotte o ancora Eugène de Beauharnais per una repubblica. Talleyrand porta alla fine la scelta degli alleati in favore di Luigi XVIII.

Il sovrano sbarca a Calais il 24 aprile 1814 concedendo una Costituzione che restaura la monarchia e diventa Re di Francia. Durante i Cento-Giorni, tenta di organizzare la nobiltà alla resistenza a Napoleone. L’insuccesso dell’impresa lo costringe ad emigrare di nuovo. Si rifugia a Gand il che gli varrà il soprannome di “Notre Père de Gand”. Solo la sconfitta di Napoleone a Waterloo lo reinstallerà sul trono di Francia.

Per tutto il suo regno tenta di conciliare le eredità rivoluzionarie, napoleoniche con quelle dell’Ancien Régime. I suoi oppositori sono troppo deboli e divisi per minacciare in qualche modo il suo potere. Luigi XVIII appare come un Re moderato, che conduce una vita borghese, senza fasti eccessivi. Nonostante l’apparente debolezza, non riesce soltanto a mantenere un equilibrio tra i realisti e i rivoluzionari ma anche a riportare alla prosperità una nazione rovinata dalle ultime guerre napoleoniche.

Luigi XVIII soffriva di gotta che con gli anni peggiorò rendendo i suoi spostamenti estremamente difficili alla fine del suo regno. Nei suoi ultimi anni, il Re doveva spostarsi con le stampelle ed era spesso spostato nei suoi appartamenti attraverso una poltrona con le rotelle, battezzandosi lui stesso “Le Roi Fauteuil (Il Re poltrona) ”. Verso la fine della sua vita della sua vita è colpito da arteriosclerosi generalizzata, inoltre la gangrena stava invadendo il suo enorme corpo impotente, già appesantito dall’idropsia. Alla fine del mese di agosto 1824 la malattia aveva provocato una grande piaga suppurante nella parte bassa della schiena e l’aveva reso irriconoscibile. Il 12 settembre la sua atroce sofferenza lo obbligò a mettersi a letto. Si decompose ancora in vita e emanava un odore talmente nauseabondo che la sua famiglia non poteva restare al suo capezzale. Uno dei suoi occhi si era fuso, il valletto di camera, volendo spostare il corpo, gli strappò dei pezzi del piede destro, le ossa di una gamba erano cariate, l’altra gamba era una sola piaga, il viso era nero e giallo. Luigi XVIII muore alle Tuileries il 16 settembre 1824.

Edited by marquise de Créquy - 16/11/2014, 13:57
 
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marquise de Créquy
view post Posted on 10/10/2013, 23:00     +1   -1




Lettera di Luigi XVIII (Conte di Provenza) a Gustavo IV di Svezia in occasione del suo arrivo in Inghilterra:

Signore mio Fratello e Cugino, apprendo ora l’arrivo di Vostra Maestà in Inghilterra. Oppresso dal dolore della perdita che ho avuto ieri della Regina mia cara sposa, mi resta ancora nel mio cuore un posto per la gioia più sincera di sapere infine Vostra Maestà in sicurezza. Ch’Ella mi si scusi se le invio in questo momento, il C.te de Blacas ch’ella ha colmato di bontà nei tempi più felici, ad esprimervi i miei sentimenti e soprattutto l’amicizia tenera e vera che provo,
Signore mio Fratello e Cugino
Di Vostra Maestà,
Il buon Fratello e Cugino
Louis
A Wimbledon il 14 Novembre 1810
 
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