La Cour Royale

La Marsigliese, composizione di Rouget de Lisle

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marquise de Créquy
view post Posted on 27/7/2014, 20:44     +1   -1




La Marsigliese è stata scritta da Rouget de Lisle a Strasburgo nella notte del 25/26 parole 1792, a seguito della dichiarazione di guerra del Re all’Imperatore d’Austria. All’inizio fu battezzata col nome di “Chant de guerre pour l’Armée du Rhin”

Fu il Barone de Dietrich,allora sindaco di Strasburgo che ha chiesto a Rouget deLisle, ufficiale francese nella città, di scrivere un canto di guerra.

Una testimonianza di metà ottocento:

“ Compatriota di Rouget de Lisle, onorato della sua amicizia nei suoi ultimi anni di vita, credo poter, in tutta conoscenza di causa, dare le informazioni richieste. E’ a Strasburgo, verso la fine di aprile 1792, nella notte del giorno stesso in cui arrivò in questa città la notizia della dichiarazione di guerra di cui la Francia, minacciata dalla coalizione , prese la generosa iniziativa, che furono composte di getto, parole e musica di questo inno patriottico di Rouget de Lisle, allora luogotenente del genio. Questa improvvisazione ebbe luogo a seguito di una cena del corpo, data da M. Dietrich, sindaco di Strasburgo, di guarnigione in città, nelle circostanze un po’ diverse da quelle che riporta M. de Lamartine nella sua “Storia dei Girondini”. Questo bel canto ricevette dal suo autore il nome di “Chant de l’armée du Rhin”, e fu solo più tardi che prese quello con cui oggi è conosciuto. Tutti i fatti relativi a questa alta ispirazione mi ritornano alla memoria ancora da Mme Elise Voiart, presso la quale Rouget de Lisle ha passato i dieci ultimi anni della sua vita a Choisy-le-Roi, e dove, tanto da parte sua che dea quella di suo marito, è stato oggetto di cure affettuosissime. Ecco, in una lettera datata 28 gennaio scorso quello che mi scrisse questa dama, , non solo distinta per le grazie del suo spirito ma anche per la delicatezza dei suoi sentimenti: “ Quanto alla vera origine della Marsigliese, la vostra versione, quella della cena di Dietrich è quella giusta. L’ho sentita raccontare una ventina di volte da Rouget de Lisle. Durante questa cena, Dietrich disse al nostro amico: - Vediamo Rouget, voi che siete poeta e musicista, fateci qualche cosa che valga la pena di essere cantato - Il modesto uomo si difese subito, ma incitato sempre più dalle provocazioni dei suoi camerati, cede a tante istanze e più ancora all’entusiasmo di cui si sente penetrato. Rientrato nella sua camera, prende il suo violino e cercando la frase musicale, le parole vengono quasi a sua insaputa ad offrirgli il ritmo guerriero che risuonava nel suo pensiero. — Dato - diceva, facendomi questo racconto - le scrissi solo per rispettare l’ordine che dovevano occupare nella melodia "-

Ho ridotto il racconto di Mme Elise Voiart, ho soppresso pure la fine relativa all’effetto prodigioso che produsse da subito su Dietrich e i suoi amici, poi sui nostri soldati, questo inno ispirato dal più puro e dal più ardente patriottismo. A questa testimonianza per me senza replica, e che confermano tutti i ricordi delle mie conversazioni con Rouget de Lisle, ne vorrei aggiungere un altro più esaustivo ancora. E’ quello dell’autore della Marsigliese stesso, consegnato nella maniera più formale, a quasi trent’anni di intervallo, dalle due sue più importanti pubblicazioni.

La prima che data 1796 ha per titolo: “Essai en vere et en prose”, di Rouget de Lisle, e dedicata al suo amico il celebre compositore Méhul. In questo volume diventato raro e stampato da Didot, la Marsigliese figura senza musica, ma accompagnata da un asterisco che secondo la nota del poeta al seguito di un’altra opera di versi, indica che la musica di questo canto e di tutte quelle marcate da questo segno sono state composte dall’autore di queste parole. Ora sappiamo che né in quest’epoca né in altra ancora, un’asserzione così precisa abbia ricevuto la minima smentita. Dirò inoltre dell’altra pubblicazione i “Cinquante Chants français” che è apparsa nel 1825 e dove la Marsigliese è preceduta da questa piccola prefazione dell’autore: “Feci - disse- le parole e l’aria di questo canto a Strasburgo, nella notte che seguì la proclamazione di guerra, fine aprile 1792; intitolato subito Chant de l’Armée du Rhin, raggiunse Marsiglia attraverso un giornale costituzionale, redatto sotto gli auspici dell’illustre e sventurato Dietrich. Quando esplose, qualche mese dopo, erravo in Alsazia, sotto il peso di una destituzione incorsa a Huningue per aver rifiutato di aderire alla catastrofe del 10 agosto e perseguito dalla proscrizione immediata che, l’anno seguente, all’inizio del Terrore, mi mette in prigione di Robespierre da dove ne uscii solo dopo il 9 termidoro

Nonostante una testimonianza così importante, già nell’ottocento si contestava la paternità della musica di quest’inno. Tale M. Fétis, direttore del Conservatorio di Bruxelles sulla base di una stampa del 1793 di cui si dice in possesso si dice che un certo signor Julien Navoigille, compositore poco conosciuto fino allora, è designato come l’autore della musica della Marsigliese. Si fa notare subito che questa data 1793 è posteriore quasi di un anno dall’epoca della fine aprile 1792 quando fu composto il “Chant de l’Armée du Rhin”, e che per servirci delle espressioni dell’autore, aveva fatto già e da molto tempo la sua esplosione. M. Fétis si stupisce che quest’ultimo non abbia reclamato contro il plagio del signor Navoigille, ma dimentica che Rouget de Lisle, allora prigioniero era sul punto di andare al patibolo e non aveva alcun mezzo per far conoscere la verità. Infine M. Fétis trova la musica degli altri canti di Rouget de Lisle troppo inferiori di quello della Marsigliese, affinché questo bel canto gli si possa essere attribuito.

Nel 2013 si è teorizzato che la musica della Marsigliese sia stata presa da una composizione di Giovan Battista Viotti “Tema e variazioni in Do Maggiore” del 1781

Edited by marquise de Créquy - 16/11/2014, 14:28
 
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