La Cour Royale

Posts written by Liselotte von der Pfalz

view post Posted: 19/12/2013, 20:48     Françoise-Athénaïs de Rochechouart de Mortemart, marchesa di Montespan - Personaggi
Patrick van Kerrebrouck riporta nel suo "Nouvelle histoire généalogique de l'auguste Maison de France, tomo 4: La Maison de Bourbon", pag. 266:

"[...] ricevette un brevetto per avere il rango di duchessa l'11 aprile 1679; ebbe la carica di capo del consiglio e sovrintendente della Maison della regina Maria Teresa [...]".

Notiamo che si parla di rango, e non di titolo: nessuna terra viene eretta in ducato per la marchesa, né poteva esserlo. Le viene concesso di usare però tutto l'apparato esteriore proprio alle duchesse
view post Posted: 8/12/2013, 17:20     Marie-Angélique de Scorraille de Roussille, duchessa di Fontanges - Personaggi
Nel settembre dell’anno di grazia 1661 nasce nel piccolo castello di Cropières, in Alvernia, una bimba che conoscerà un destino quanto meno singolare, non fortunato ma sfavillante ed esplosivo quanto un fuoco artificiale, e altrettanto effimero: Marie-Angélique de Scorraille de Roussille. Che cosa farà d’importante nella vita per essere ricordata? Nulla, in pratica.
L’anno 1661 è lo stesso nel quale nasce il Gran Delfino, figlio del Re Sole, e lo stesso anno che vede il matrimonio Monsieur Philippe e Henriette d’Inghilterra, la morte del Cardinale Mazarino e l’inizio del romanzo del Re con madame de La Vallière.

La famiglia di Marie-Angélique è di antica nobiltà ma di scarsi mezzi economici, nonostante papà avesse l’incarico di luogotenente del Re in Alvernia; la piccina ha già ha sei fratelli e notiamo a margine che un suo fratello maggiore, Annet-Joseph de Scorraille, sposa Charlotte de Tubières de Grimoard de Pestels de Lévis, dame de Caylus. Il fratellastro di costei, Henri de Tubières è il padre di quel Jean Anne de Tubières, conte di Caylus, che sposerà Marthe-Marguerite Le Valois de Villette de Murçay, la cugina di m.me de Maintenon: curiosamente pare che la sposa segreta del Re sia onnipresente.

I contemporanei sono tutti concordi nel descrivere Marie-Angélique come una bellezza rara, elegante, slanciata, ben fatta, dei denti perfetti, con gli occhi grigio-azzurri e una quantità notevole di capelli forse biondo dorato, forse castano chiaro con riflessi rossi (su questo dettaglio manca l’unanimità); alcuni affermano che la famiglia l’avesse cresciuta nell’intento di farne una favorita reale, ma è probabile che si tratti solo di malelingue (tra i quali troviamo Ézéchiel Spanheim, ambasciaotre dell’Elettore di Brandeburgo e vecchio amico di Madame, Duchessa d’Orléans). Sia come sia, la ragazza arriva a Corte all’età di diciassette anni circa, tramite i maneggi di un parente del padre. Fu presentata a Madame, la seconda moglie del fratello del Re, che per puro caso si trovava ad avere una damigella d’onore in meno perché era convolata a giuste nozze. Il destino fu complice, e m.lle de Scorraille fu scelta per occupare il posto vacante nella maison della cognata del Re. La giovane non vedeva l’ora di installarsi a Versailles; si racconta che avesse fatto un sogno nel quale lei si trovava in cima a una montagna altissima, e d’improvviso veniva circondata da nubi nere che la terrorizzavano. Il suo padre confessore cui raccontò il sogno le avrebbe risposto di fare attenzione perché la montagna era la Corte, dove avrebbe conosciuto un grande successo; fosse rimasta fedele a Dio non le sarebbe accaduto, in caso contrario sarebbe caduta rovinosamente. La ragazza non brillava per intelligenza, come ci racconta l’abate Choisy che la definisce “belle comme un ange mais sotte comme un panier”, e una volta a Corte si scorda in fretta dei consigli del suo confessore.

La gelosia, la casualità, e probabilmente un grande un errore di valutazione fanno sì che la favorita del Re, madame de Montespan, presenti a Luigi XIV la neo damigella d’onore, sperando di distrarlo dalla sua rivale, m.me de Maintenon, e che il Re sarebbe tornato da lei dopo essersi tolto un capriccio con una ninfetta bellissima ma stupida. La ragazza, gasatissima, si vedeva già proclamata favorita ufficiale, e il duca di La Rochefoucauld, primo gentiluomo di camera del Re, le dava agio di pensarlo ingegnando di fare da manutengolo. Fu così che una sera, mentre m.me de Montespan giocava a carte, Luigi si eclissò discretamente per andare al Palays Royal, dimora di suo fratello Philippe e della moglie, per visitare la stanza e il letto di Marie-Angélique. Il quarantenne con la coetanea del figlio. Da qui a rendere pubblica la conquista nella primavera del 1679 il passo fu breve: il Re indossava sui suoi abiti nastri intonati a quelli di m.lle de Fontanges, dava feste e balli in suo onore, spendeva per lei cifre inimmaginabili che venivano prontamente buttate dalla finestra in gingilli e sciocchezze. La rabbia di m.me de Montespan fu immensa, il Re per calmarla le concesse il tabouret, ma servì solo come palliativo, tanto che dichiarò a m.me de Maintenon che “il re ha tre amanti: io di nome, quella ragazza di fatto, e voi di cuore”. Françoise-Athénaïs de Montespan arriva a prendersi il piacere maligno di far devastare l’appartamento della giovane rivale da due orsi ammaestrati, ma questa vendetta la copre solo di ridicolo davanti alla Corte.

Verso la metà del 1679 il Re si stanca della stupidità della sua amante, e alla fine dell’anno Marie-Angélique partorisce un figlio prematuro, nato morto. Al parto seguirono delle forti emorragie che minarono la sua salute; come regalo di addio viene nominata duchessa di Fontanges, riceve per conseguenza il diritto di essere chiamata “madame” anche se nubile e il tabouret.
La salute della duchessa rimarrà cattiva per un anno e mezzo ancora, anche i polmoni saranno compromessi, e Marie-Angélique morirà al convento di Port-Royal nel giugno del 1681. Alcuni ipotizzano un secondo aborto tra la primavera e l’estate dello stesso anno, ma mancano le prove. I maligni parleranno di veleno, com’è di prassi in questi casi, e naturalmente il mandante veniva identificato in m.me de Montespan che poteva avere molti motivi per volersi sbarazzare della rivale: siamo poco lontani dallo Scandalo dei Veleni nel quale l’altera marchesa sarà implicata pesantemente.

Al pari di m.me de Montespan è legata a una moda: la pettinatura alla Fontanges.
Un giorno, durante una caccia a Fontainebleau, i suoi capelli s’impigliarono in un ramo, e lei li legò con un nastro e v’infilò qualche piuma. Il Re le chiese di tenere quell’acconciatura fino a sera, e questa sopravvisse per decenni con leggere variazioni.

Edited by Liselotte von der Pfalz - 16/11/2014, 20:58
view post Posted: 8/12/2013, 11:41     Marthe-Marguerite Le Valois de Villette de Murçay, marquise de Caylus - Personaggi
E per la gioia dei più buoni, ecco la trascrizione del contratto di matrimonio di m.me de Caylus:

http://it.geneanet.org/archives/registres/view/?idcollection=18178&page=7

Edited by Liselotte von der Pfalz - 8/12/2013, 20:53
view post Posted: 24/11/2013, 15:23     Françoise-Athénaïs de Rochechouart de Mortemart, marchesa di Montespan - Personaggi
Lussac-les-châteaux è una piccola cittadina che attualmente conta un paio di migliaia di anime, sita a poco meno di quaranta chilometri da Poitiers: che cosa ci spinge a occuparcene? La nascita di una bimba, avvenuta il 5 ottobre 1640: forse il fatto che fosse nata di venerdì, giorno dedicato a Venere, la porterà naturalmente a essere “fatta per l’amore dalla testa ai piedi”, come avrebbe cantato quasi tre secoli dopo Marlene Dietrich; di certo la bellezza di Françoise de Rochechouart de Mortemart sarà paragonata più volte a quella della dea nata dalla spuma del mare. Mare che è legato alla famiglia: una delle divise dei Mortemart, ramo cadetto dei Rochechouart, recita “Ante Mare Undae” o, in francese, “Avant que la mer fût au monde, Rochechouart portait les ondes”; fanno riferimento alle onde sullo stemma araldico, sottolineando l’antichità del casato: noi avevamo le onde prima che il mare fosse creato.

Il padre di Françoise era Gabriel de Rochechouart de Mortemart, marchese de Mortemart e di Lussac-les-châteaux, principe di Tonnay-Charente, primo gentiluomo di camera del re Luigi XIII (oltre che suo compagno d’infanzia) e governatore di Parigi; la mamma era Diane de Grandseigne, dama d’onore di Anna d’Austria.

Come ogni ragazzina di buona famiglia va a studiare in un convento, come aveva fatto sua sorella Gabrielle, futura marchesa de Thianges, prima di lei. Ne esce nel 1660, e prende il nome di mademoiselle de Tonnay-Charente. Inizia a frequentare i salotti parigini, destando l’ammirazione di m.me se Sévigné, che la definisce di volta in volta “la bella dama”, “l’incomparabile”, “la trionfante bellezza da fare ammirare a tutti gli ambasciatori”. Grazie all’influenza della famiglia diventa damigella d’onore di Madame Henriette, prima moglie di Monsieur Philippe, il fratello del Re, e sarà a stretto contatto con la serafica e tormentata Louise de La Vallière: di fatto, sembra che Luigi XIV razzolasse molto volentieri nel vivaio delle cognate per trovare delle nuove beltà delle quali fare delle favorite.

Françoise si lega a un gentiluomo guascone non esageratamente agiato, Louis-Henri de Pardaillan de Gondrin, marchese de Montespan, e si sposano il 6 febbraio 1663; ebbero due figli: Marie-Christine (1663 - 1675), e Louis-Antoine (1665 - 1736), che diverrà duca d’Antin. All’inizio i due sposini sembrano felici, e frequentano spesso l'hôtel d'Albret (giacché il maresciallo d'Albret è cugino del marchese) dove sopravvivono le tradizioni dell'hôtel de Rambouillet; è qui che Françoise aggiunge al suo nome quello di Athénaïste, velocemente trasformato in Athénaïs. La felicità dura poco, la marchesa si stanca in fretta delle frasche del marito crapulone: gioca, le vende i gioielli per ripianare i debiti, è geloso ma infedele al tempo stesso. Nel frattempo decide di ritornare a Corte, dove riceve l’incarico di dama d’onore della regina Maria Teresa. Lo spirito, il brio e l’intelligenza della marchesa brillano: l’esprit Mortemart è forse una caratteristica ereditaria? Non lo sapremo mai, e soprattutto non sapremo mai di preciso di che si tratta perché Saint-Simon ne parla sempre estasiato ma non lo descrive mai a dovere; quel che è certo che un altro dei motti della famiglia di Athénaïs recitava: “L'esprit surpasse la matière”.

Nel 1666 accade una cosa che cambierà le vite di molti: Luigi XIV sin interessa un po’ troppo alla marchesa, ovviamente non senza che lei lo abbia attirato di propria volontà. Stando a quanto afferma m.me de Caylus nei suoi Souvenirs: “ […] Lungi dall’essere nata viziosa, il carattere di m.me de Montespan era naturalmente lontano dalla galanteria e portato alla virtù. Il suo progetto era stato di governare il Re grazie all’ascendente del suo spirito: si era lusingata di esserne l’amante non solo per il proprio gusto, ma per la passione del Re. Credeva che gli avrebbe fatto sempre desiderare ciò che aveva deciso di non accordargli […].”. Quando il marito tornò a Corte all’inizio del 1667 Françoise lo supplicò di portarla via, ma lui rifiutò: lui, poveretto, non aveva idea che cosa aveva appena scatenato: un legame di duplice adulterio tra sua moglie e il figlio primogenito della Chiesa. Negli anni il povero Pardaillan non la prenderà bene, e riuscirà a rendersi ridicolo davanti a tutta la nazione. E così, dopo aver servito da paravento per la relazione tra il Re e sua cognata Henriette, la pia m.me de La Vallière si ritroverà a essere a sua volta la facciata che copre la relazione tra il Re e Françoise; il segreto non durerà molto perché i cortigiani di Versailles erano uno dei migliori servizi di informazione nato spontaneamente che sia mai esistito, e le mosse del Re non erano poi così fuorvianti, se lui le assegna un appartamento poco lontano da quello reale e se entrambi si assentano contemporaneamente dal circolo della Regina. M. de Montespan cerca di ribellarsi, e arriva a insultare pubblicamente il Re: si ritrova esiliato sulle sue terre, e porta con lui il figlio.

Il legame della marchesa con il Re dura circa tredici anni, a fasi alterne di felicità e di sfavore; avranno sette figli:
  1. Louise-Françoise (1669-1672),

  2. Louis-Auguste, duca du Maine (1670-1736),

  3. Louis-César, conte de Vexin (1672-1683),

  4. Louise-Françoise, detta M.lle de Nantes e poi Principessa di Condé, nota come Madame la Duchesse (1673-1743),

  5. Marie-Anne, M.lle de Tours (1674-1681),

  6. Françoise-Marie, M.lle de Blois, diventerà Duchessa d'Orléans sposando il figlio di Monsieur e Liselotte (1677-1749),

  7. Louis-Alexandre, conte di Tolosa (1678-1737).

In quel tempo m.me de Montespan porta avanti non ufficialmente il ruolo che la regina Maria Teresa non è in grado di sostenere per via del suo carattere e della sua pochezza di spirito: protegge persone come Molière, Corneille, Quinault, Racine, Boileau; sostiene Michel Lambert e Lulli; per una questione puramente pratica lancia una moda che durerà oltre un secolo con minime variazioni: per dissimulare le gravidanze inventa un modello di abito che chiama “a battenti”, con delle ampie pieghe sul davanti che darà vita in seguito all’abito alla Watteau. Sfrutta anche la sua posizione per far avere impieghi e cariche ad amici e parenti, è grazie a lei che papà diventa governatore di Parigi, suo fratello il marchese de Vivonne diventa duca e generale delle galere, sua sorella diventa badessa dell’abbazia reale di Fontevrault, suo cognato marchese de Thianges diventa tenente dei cavalleggeri del duca d’Anjou e la figlia di questi sposa Filippo Giulio Mancini, nipote di Mazarino.

Madame de Montespan non brilla certo per istinto materno, e se non si cura dei suoi figli legittimi ci si può immaginare facilmente che non si preoccupi nemmeno di quelli del Re: per allevarli precetta una vecchia amica, Françoise d’Aubigné; una donna che da adolescente aveva sposato il poeta paralitico Paul Scarron, di oltre vent’anni più vecchio di lei: la sposa disse di aver preferito questo a un convento, e quando la regina Anna d’Austria seppe del matrimonio disse: “Una moglie? Sarà il mobile più inutile della casa”. All’inizio m.me Scarron non piace al re, Luigi non ha mai avuto simpatia per le donne intelligenti, e soprattutto per quelle più intelligenti di lui, ma m.me de Montespan lo convince che la sua amica sarebbe stata perfetta per cambiare i pannolini ai pupi. C’è la necessità della segretezza e di nascondere i bambini per quanto possibile, sia perché i due sono sposati entrambi con qualcun altro, sia perché il marito Montespan potrebbe reclamare i figli della moglie in qualsiasi istante, poiché per la legge i figli di sua moglie vanno considerati figli suoi, tanti piccoli Montespan: non che a lui potessero interessare, ma sarebbe stato un dispetto meraviglioso da fare alla moglie fedifraga e al sovrano che gliel’ha portata via. I piccoli e la Scarron sono alloggiati in una casa a Vaugirard, cortesemente fornita da babbo Re, mentre trovare un escamotage giuridico per far passare l’inaudita enormità di legittimare un bambino senza nominarne la madre fu affare di Achille III de Harlay, procuratore generale poi Primo Presidente del parlamento di Parigi. La legittimazione arriva con calma, solo dopo il divorzio dei Montespan nel 1673, e l’anno successivo, dopo che m.me de La Vallière diventa Suor Luisa della Misericordia, il plotone di piccoli bastardi con annessa pannolinista s’installa a Versailles. Athénaïs, che di fondo non era così cattiva come la si dipinge, pensa che potrebbe essere bello se la sua serva amica avesse almeno un titoluccio, una cosina piccola senza importanza, e da un momento all’altro si arriva a m.me Scarron che entra in possesso di una piccola terra e alla famosa frase del Re: “Vi sono infinitamente riconoscente per ciò che fate per i miei figli, madame de Maintenon”, momento che segna la morte della signora d’Aubigné vedova Scarron. Segna anche con molto probabilità l’inizio dell’interesse del Re per la pannolinista e delle crisi di gelosia di m.me de Montespan, aggiunte al fatto che i bimbi, specialmente Louis-Auguste, si attaccano sempre di più alla mamma in affitto.

Nel 1675 la pretaglia rifiuta di confessare il Re e la marchesa finché non si separeranno, e m.me de Maintenon fa il possibile per dividerli, perché è proprio una buona amica. M.me de Montespan se ne va al suo castello di Clagny, il Re va al fronte e intanto si consola con un po’ di altre donne, come m.me de Soubise o m.me de Ludres, ed è mentre lui folleggia con quest’ultima che Athénaïs torna a Corte. Gelosia, scenate, rischio di rottura ma la furbissima canonichessa de Ludres riesce da sola a farsi buttare fuori da Corte e dal servizio di Madame, Duchessa d’Orléans, millantando una real gravidanza immaginaria. Come pegno di riconciliazione il Re regala a m.me de Montespan altri due figli, la seconda M.lle de Blois e il conte di Tolosa. M.me de Maintenon non ritiene etico occuparsi anche di questi due perché sono nati dopo che babbo e mamma hanno promesso alla Santa Romana Chiesa di separarsi; m.me de Montespan per ogni buon conto cerca di allontanare la pannolinista dal Re tirandogli addosso un’oca giuliva dal viso splendido: Marie-Angélique de Scoraille de Roussille, damigella d’onore della Duchessa d’Orléans, cognata del Re. La povera muore non molto tempo dopo essere stata nominata duchessa de Fontanges e aver preso possesso del tabouret; si dice sia morta di polmonite per averlo voluto usare in un invero troppo rigido, si dice anche che sia morta di veleno ad opera di m.me de Montespan, m.me de Sévigné dice semplicemente che è stata “ferita in servizio” poiché non si riprese più dopo aver abortito un figlio del Re. Sia come sia, per tacitare le voci su m.me de Montespan il Re la nomina sovrintendente della casa della regina, carica alla quale viene annesso il tabouret per soddisfare i capricci della marchesa, e non potendola nominare duchessa come era stato fatto per la defunta m.me de Fontanges.
La situazione tra m.me de Montespan e il Re si trascina per altri quattro anni, fino al 1685, durante i quali lei sa che il Re non la ama più, ma la tratta ugualmente bene e la omaggia delle sue attenzioni due volte al giorno; ma proprio nel 1685 si vede obbligata a traslocare in un appartamento al pianterreno del castello, dove attualmente si trovano le stanze delle Mesdames figlie di Luigi XV; nel 1687 viene meno anche la visita serale.

M.me de Montespan invecchia, e si ricorda anche di avere un figlio legittimo, che non l’ha mai apprezzata molto ma che di certo non le vota un odio manifesto come fa Maine. Lo farà sposare con Julie-Françoise de Crussol d'Uzès, nipote del suo vecchio amico il duca de Montausier. Con l’età arrivano anche la devozione e la penitenza, e nel 1691 Athénaïs si ritira nel convento di Saint-Joseph a Parigi che lei stessa aveva fondato, pur senza rinunciare del tutto a comparire in pubblico in occasioni come possono essere quelle dei matrimoni dei suoi figli: figli che fanno dei matrimoni in altri momenti impensabili, nel 1685 M.lle de Nantes sposa Louis III de Bourbon-Condé, nipote del Gran Condé; M.lle de Blois sposa nel 1692 il figlio del fratello del Re, Phlippe II d’Orléans, futuro Reggente; Maine sposa nel 1692 Anne-Louise-Bénédicte de Bourbon-Condé, che non è altri che la sorella di suo cognato.

Nel 1704 acquista il castello di Oiron, che sarà la sua ultima dimora, ma morirà solo tre anni dopo, e a Bourbon-l'Archambault dov’era andata per fare la cura delle acque. Ossessionata dall’idea della morte, la sfavillante m.me de Montespan pagava delle donne che la vegliassero per timore di morire nel sonno, e le sue stanze erano sempre illuminate.

Edited by Liselotte von der Pfalz - 6/6/2015, 17:12
view post Posted: 23/11/2013, 21:27     Marie-Anne de la Trémoille, principessa des Ursins - Bibliografia
Marianne Cermakian, La Princesse Des Ursins: Sa Vie et Ses Lettres, Didier, 1969, ISBN-13: 978-2864605126
view post Posted: 23/11/2013, 21:17     Marie-Anne de la Trémoille, principessa des Ursins - Personaggi
Cito dai Mémoires di Saint-Simon:

“...[Anne Marie de la Trémoille] aveva spostato Blaise de Talleyrand, che si faceva chiamare principe di Chalais, e che fu nel famoso duello contro MM. de la Frette in cui il fratello maggiore del duca di Beauvilliers fu ucciso e che fece allontanare gli altri dal reame... “.

Tutto qui, per l’anno 1698, ma ne riparla nella cronaca del 1701. In realtà Saint-Simon racconta il duello (gennaio 1662) in un altro suo lavoro, le Légères Notions, mentre le note dei Mémoires riportano che vi parteciparono da una parte:

  1. Gaston Gruel, marchese de la Frette,

  2. suo fratello Nicolas, marchese d’Amilliy,

  3. Tanneguy de Hangest, visconte di Argenlieu, e

  4. Pierre de Beauvilliers, detto il cavaliere di Saint-Agnan (fratello del futuro duca di Beauvilliers),

e dall’altra parte:
  1. Chalais,

  2. Louis Alexandre, marchese di Normoutier (figlio del duca),

  3. Flamarens, e

  4. Henri, marchese d’Antin, che fu ucciso da Pierre de Beauvilliers.



Dopo un periodo all’estero i fratelli Gruel tornarono a Parigi, e tutti chiusero un occhio sulla loro presenza in Francia; Flamarens fu obbligato a restare in Inghilterra, Noirmoutier in Portogallo e Chalais in Spagna, da dove poi passò in Italia e morì a Mestre (VE).

Lo svolgersi del fattaccio è nella biografia della terribilissima Principessa Orsini: in gennaio del 1662 Monsieur dà un ballo nei suoi appartamenti alle Tuileries: ovvio che intervengono il re e la regina e tutta la corte, compresi gli Chalais e il fratello maggiore della Orsini, Noirmoutier. Il marchese de la Frette si fa largo tra la folla a gomitate, e Chalais e Noirmoutier non gradiscono molto ricevere il giovane gomito marchionale tra le costole; iniziano a volar parole sempre più pesanti, Chalais molla una sberla a La Frette, che gliele rende con l’aiuto del fratello. Noirmoutier e due suoi amici intervengono, e giù botte da orbi. La rissa è scandalosa in presenza del re, e i sei vengono allontanati in malo modo, caricati tutti su una stessa carrozza: convengono di trovarsi il mattino seguente dietro una chiesa nel Faubourg Saint-Germain.
Beauvilliers uccide d’Antin in duello, quindi i bei tomi pensano bene di nascondere il cadavere e di darsela a gambe levate, ma la notizia dell’incontro si era già sparsa, e arriva alle orecchie del re che si indigna per un’infrazione così enorme agli editti contro i duelli, e decide per una punizione esemplare: spoglia tutti delle loro cariche e mette tutto in mano al parlamento. I colpevoli sono condannati in contumacia.

Nota: il d’Antin morto è Henri de Pardaillan de Gondrin, fratello maggiore del marchese di Montespan, marito della più celebre madame de Montespan, amante del Re.

Edited by marquise de Créquy - 5/1/2014, 17:25
view post Posted: 23/11/2013, 14:19     Honneurs du Louvre - L'etichetta di Corte
Alla Corte di Francia esisteva una serie di privilegi basati su bazzecole e futili motivi, ma non per questo meno ambiti e invidiati di quanto non lo fossero gli incarichi governativi o le ricchezze: peraltro queste ultime due cose ne potevano anche derivare; una sorta di circolo vizioso o virtuoso, secondo i punti di vista: una sorta di nastro di Möbius dell’etichetta di Corte.

Avere gli Honneur du Louvre dava dal punto di vista pratico la possibilità di poter essere più vicini al sovrano di quanto non fossero gli altri cortigiani, e dal lato esteriore dava ai titolari i privilegi di:

  1. entrare in carrozza, a cavallo o in chaise à porteur con dei portatori della propria livrea al Louvre o nelle dimore dove risiede il re;

  2. avere un tabouret per le mogli delle persone insignite o per le dame che li possedevano di per sé stesse;

  3. avere un piccolo cuscino (carreau) sull’inginocchiatoio in chiesa alle messe officiate alla presenza del re.


Al riguardo Saint-Simon è fonte di dettagli e aneddoti, che vanno dalla vinaigrette della duchessa d’Aigiuillon, nipote del cardinale Richelieu, alla semplice puntualizzazione di che cosa significasse godere di questa distinzione.
I titolari di questi onori erano molteplici, e nel corso degli anni sono diventati sempre più numerosi; oltre ai membri della famiglia reale essi venivano attribuiti:

  • ai Principi del Sangue;

  • ai duchi e pari, comprese le titolari delle rare parìe femminili, come m.me de La Vallière o m.me d’Aigiuillon;

  • a coloro che godevano del rango di principe straniero;

  • ai Marescialli di Francia;

  • agli Ufficiali della Corona;

  • ai Grandi di Spagna, dopo l’avvento di Filippo V al trono di Spagna;

  • ai cardinali, dopo il 1700;

  • ai duchi creati da Giacomo II Stuart, re detronizzato d'Inghilterra, durante il suo esilio a Saint-Germain;

  • al legato pontificio;

  • al cancelliere dell’ordine dello Spirito Santo;

  • a titolo personale e/o eccezionale ad altri cortigiani. Ad esempio, m.me de Montespan, l’amante di Luigi XIV, volle e ottenne il tabouret, ma nell’impossibilità di darglielo per così dire legalmente poiché il Re non aveva alcuna intenzione di nominare duca il riottoso e scomodissimo marchese de Montespan, fu dato alla marchesa un brevetto a titolo personale supponendo il tabouret come un annesso e connesso della sua carica di Sovrintendente della Casa della Regina.



Edited by Liselotte von der Pfalz - 18/11/2014, 07:42
view post Posted: 21/11/2013, 23:40     L'Almanach de Versailles - letteratura
ed ecco il link alla pagina:



L’Almanach de Versailles (1773-1791)



scorrendo la pagina trovo anche molte altre cose interessanti. Grazie Sandra, è una miniera!
view post Posted: 19/11/2013, 00:37     Luigi XV "Le Bien Aimé" - Personaggi
Luigi XV ebbe un figlio legittimato, Louis Aimé de Bourbon, detto l'abate de Bourbon, dalla signorina Anne Couppier, più nota come M.lle de Romans; nacque a Passy il 13 gennaio 1762 e morì a Napoli il 28 febbraio 1787, legittimato nel 1762 e tonsurato nel 1774, ordinato prete nel 1778 e l'anno precedente babbo lo nominò abate commendatatio dell'abbazia reale di Saint-Vincent de Metz, poi 12mo abate commendatario di Signy, nelle Ardenne, e canonico ordinario di Notre-Dame de Parsi nel 1783. Sua sorellastra Louise lo fece soggiornare a Roma presso il Cadinale de Bernis, allora ambasciatore di Francia.

Per i figli naturali ma non riconosciuti di Luigi XV, invece, la faccenda si fa lunga e intricata. Il re non amava l'idea di avere i suoi bastardi in giro per il castello, ma anche se rifiutava di riconoscerli provvedeva a loro economicamente e cercava di dargli dei posti in società che fossero quantomeno apprezzabili.
Per semplicità contiamo gli illegittimi certi:
  1. Agathe Louise de Saint-Antoine de Saint-André, figlia di Louise O'Murphy (Parigi, 30.60.1754 - 6.9.1774), riceve lettere di nobiltà dal Re il 26.11.1773;

  2. Agnès Louise de Montreuil, figlia di Marguerite Catherine Haynault, battezzata a Parigi il 20.5.1760 nella chiesa di Saint-Paul, morta il 2.9.1837

  3. Anne Louise de La Réale, anch'ella figlia di Marguerite Catherine Haynault, (Versailles, 20.2.1763 - Saint-Germain-en-Laye, 30.4.1831)

  4. Agnès-Lucie Auguste, figlia di Lucie Madeleine d'Estaing, contessa di Boysseulh (Parigi, 14.4.1761 - castello di Boyssulh, 4.7.1882)

  5. Aphrodite-Lucie Auguste, sorella della precedente (Versailles, 8.3.1763 - Artonne, Puy-du-Dome, 22.2.1819)

  6. Benôit-Louis Le Duc, figlio di Louise Jeanne Tiercelin de la Colleterie (Parigi, 7.2.1764 - morto verso il 1837), riceve nell'agosto del 1774 lettere di nobiltà come "della schiatta della più antica famiglia del nostro regno"


Gli illegittimi probabili, invece, sono:

  1. Philippe Louis Marie de Narbonne-Lara, figlio di Françoise de Chalus, duchesssa di Narbonne-Lara (Colorno, 28.12.1750 - Parigi, 10.5.1834)

  2. Louis Marie Jacques Almaric de Narbonne-Lara, fratello del precedente (Colorno, 23.8.1755 - Torgau, Sassonia, 17.11.1813), che ha fatto molto parlare di sé

  3. Charles Emmanuel Marie Magdelon de Vintimille, da Pauilne Félicité de Mailly, contessa de Vintimille (Versailles, 2.9.1741 - Saint-Germain-en-Laye, 14.2.1814)

  4. Marie Françoise Julie Constance Filleul, figlia di Irène de Buisson de Longpré (castello di Longprè, 15.7.1751 - Parigi, 30.5.1822)

  5. Charles Louis Cadet de Gaussicourt, figlio di Marie-Thérèse Boisselet, madame Cadet (Parigi, 23.1.1769 - 21.11.1821)

  6. Louise Françoise Adélaïde de Saint-Germain, contessa di Montalivet, figlia di Catherine Eléonore Bernard, madame de Saint-Gerain (Versailles, 23.1.1769 - Thauvenay, Cher, 10.3.1850)

Ricordiamo anche il presunto figlio naturale di Luigi Ferdinando (figlio di Luigi XV e padre di Luigi XVI): Auguste d'Adonville, figlio di Marie Anne Françoise de Vidal, madame d'Adonville. Alcuni autori lo vogliono figlio del Delfino, altri di Luigi XV, solo uno lo cita come figlio del suo padre legale.
view post Posted: 19/11/2013, 00:30     Luigi XIV, il Re Sole - Personaggi
Luigi XIV era un uomo gagliardo fin dalla giovane età o, per meglio dire, era un gran porco; ebbe numerose favorite e amanti ufficiali, alle quali vanno aggiunte le avventure di una sera (o dei dieci minuti, nell’impellenza). Lungi dal poter compilare una lista esaustiva ci limitiamo a elencare i nomi di alcune delle più note, salvo poi integrare all’occorrenza.


  1. Catherine Bellier, baronessa de Beauvais (1614-1689). È la donna che insegna a Luigi la parte pratica della storia delle api e dei fiori.

  2. Olimpia Mancini, contessa di Soissons, nipote del Cardinale Mazarino.

  3. Maria Mancini, poi Conestabile Colonna, sorella della precedente; con ogni probabilità il primo grande amore di Luigi XIV, e forse il solo spassionato.

  4. Enrichetta d’Inghilterra, Duchessa d’Orléans. La cognata, nella migliore delle tradizioni, sebbene la relazione sia stata con ogni probabilità solo platonica.

  5. Bonne de Pons, marchesa di Hedicourt.

  6. Louise-Françoise de La Baume Le Blanc de la Vallière, duchessa di Vaujours. In circa sei anni di relazione nascono cinque figli.

  7. Charlotte-Catherine de Gramont, principessa di Monaco.

  8. Françoise-Athénaïs de Rochechouart de Mortemart, marchesa di Montespan. Darà al re sette figli.

  9. Anne-Julie de Rohan-Chabot, principessa di Soubise.

  10. Lydie de Rochefort-Théobon, contessa di Beuvron.

  11. Françoise d’Aubigné, marchesa di Maintenon.

  12. Claude de Vin des Œillets.

  13. Marie-Elisabeth de Ludres.

  14. Elisabeth Hamilton, contessa de Gramont.

  15. Marie-Angélique de Scorailles de Roussille, duchessa de Fontanges.



Edited by Liselotte von der Pfalz - 29/5/2015, 13:02
view post Posted: 17/11/2013, 16:56     Anna Maria di Gonzaga di Cléves, Principessa Palatina - Personaggi
Ancora dai Mèmoires di Mademoiselle de Montopensier:

Jean Nocret, Ritratto della Duchessa di Montpensier che tiene in mano un ritratto di suo padre Gaston d’Orléans, Museo di Versailles[…] La principessa palatina s’era messa in mente che io non dovevo più chiamarla ma cousine, nonostante avesse tenuto a questo grande onore tutta la vita. Suo marito era mio parente molto prossimo da parte di mia madre, in quanto una Borbone della linea di Montpensier aveva sposato il principe di Orange-Nassau, una delle cui figlie aveva sposato l’elettore palatino; da parte sua, lei, della Casa di Gonzaga, alla quale appartengono i duchi di Mantova, una Medici, sorella della regina mia nonna, ne aveva sposato uno. Credo si trattasse di sua nonna. Lei non sapeva come far trapelare questa intenzione. Le mie sorelle andarono a trovala, e la chiamarono ma cousine; quando uscirono lei chiamò m.me de Saujon e le disse: ”Non so perché Mesdemoiselles mi chiamino loro cugina; non ho l’onore di esserlo”. M.me de Saujon mi raccontò la cosa, lo riferii al Cardinale che mi rispose: “Non ci capisco nulla”. Lo dissi alla regina, mi disse: “La palatina è nuora di un re”. Le riposi: “Di un re che Vostra Maestà non deve riconoscere, perché è stata un’usurpazione sulla vostra Casata, e dato che questa è stata sempre più potente di quella di Baviera, alla quale appartengono i conti palatini, e che la vostra possiede l’Impero da molti anni; lo hanno cacciato dall’impero e anche dal Palatinato, e pochi lo hanno riconosciuto in questa qualità [di re]; è morto in Olanda, dove gli stati gli avevano dato di che vivere; di conseguenza questa qualità non ha dato alcun rango ai suoi figli, E Vostra Maestà sa bene di non averli trattati come tali; e per essere cadetti di elettori è come per le altre case sovrane. Ho sempre chiamato madame la Duchessa di Lorena ma cousine, che era una grande sovrana e lo considerava come un onore. Visto che madame la palatina non vi fa caso, io non ve ne farò in quanto non ve ne facevo nemmeno chiamandocela.”. Siccome la regina madre vide che avevo ragione non disse più nulla, ma non mi sembrò meno in collera, e credo che questo abbia contribuito un po’ alla negligenza che ebbe nel sollecitare il Re a farmi baciare dalla Regina. […]


Mademoiselle fa riferimento a Charlotte de Montpensier, figlia di Luigi III di Montpensier, e terza moglie di Guglielmo il Taciturno, la cui figlia maggiore Luisa Giuliana sposò Federico IV del Palatinato, padre di Federico V, che fu re di Boemia per pochi mesi, e che da Elisabetta Stuart ebbe numerosi figli, tra i quali il principe Edward, marito di Anna di Gonzaga.

Circa le parentele italiane, invece, Mademoiselle si sbaglia: la sorella di Maria de’ Medici, Eleonora, sposò Vincenzo I Gonzaga, figlio di Guglielmo Gonzaga, a sua volta secondogenito di Federico II Gonzaga e Margherita Paleologa. Il padre della principessa palatina era Carlo I di Gonzaga-Nevers, figlio di Ludovico di Gonzaga-Nevers, il terzogenito di Federico II. Eleonora de’ Medici era solo la moglie del cugino germano del padre di Anna di Gonzaga, non sua nonna.

Mademoiselle dimentica anche una parentela mantovana lontana: il suo trisavolo, Luigi III di Borbone-Vendôme, Conte di Montpensier, era figlio di Luisa di Borbone, duchessa di Montpensier (colei che fece entrare il feudo in questo ramo della famiglia): era la sorella del Conestabile Carlo III di Borbone, famoso per aver tradito Francesco I e, secondo la leggenda, essere stato ucciso da Benvenuto Cellini. I genitori di Carlo e Luisa (e altri figli) erano Gilberto di Borbone, Conte di Montpensier e… Chiara di Gonzaga, figlia maggiore di Federico I Gonzaga, nonno paterno di Federico II.

Edited by Liselotte von der Pfalz - 12/10/2016, 08:18
view post Posted: 13/11/2013, 08:30     Anna Maria di Gonzaga di Cléves, Principessa Palatina - Personaggi
La Zia Anna era una che accampava pretese ovunque fosse possibile, anticipando di un bel po' di anni quel detto di m. de Le Tellier, ministro della guerra di Luigi XIV e padre del cattivissimo Louvois: "Il fait toujours bon de se mettere en prétension".

Dai Mèmoires di Mademoiselle de Montopensier:

[...] Il giorno seguente l’arrivo della Regina a Saint-Jean-de-Luz rimase ancora dalla regina madre, abbigliata alla spagnola. Andai a vederla, fu molto gentile con me. Scrisse al re suo padre, pranzò con la regina madre, e andò alla comédie espagnole. L’indomani si fece la cerimonia delle nozze. Ci si andò di buon’ora. Arrivando il mattino salii dalla regina madre, dove madame d'Uzès venne a dirmi: “La principessa palatina avrà uno strascico; non volete impedirglielo?”. Monsieur arrivò in quel mentre e andò a dirlo alla regina madre, la quale rispose che alle nozze della regina d’Inghilterra si era fatto così, e che non ne parlassimo più. Si recò dalla regina, sua nuora, che si stava vestendo, e raccontò la cosa al Re, che disse che bisognava chiederlo a Rhodes, Gran Maestro delle Cerimonie. Fu fatto chiamare, e Rhodes disse che la cerimonia delle nozze della regina d’Inghilterra non era stata scritta perché il defunto re l’aveva vietato; e che alle nozze di Carlo IX solo le principesse del sangue avevano indossato degli strascichi. A questo punto M. il Principe de Conti e madame di Carignano mi dissero che se non fossi stata lì avrebbero saputo bene che cosa avrebbero dovuto fare, ma siccome io venivo prima di loro era mio compito ordinarglielo, e che loro avrebbero fatto tutto ciò che io avrei ordinato, e che la cosa non si doveva soffrire.
In quell’istante entrò il Cardinale, gli andammo vicino e gli raccontai la cosa com’era, e dissi tutto quello che c’era da dire sull’argomento. Il Re arrivò, e ci diede udienza; gli dissi che pregavamo il Cardinale di fargli presente come l’affare lo riguardasse più da vicino di quanto non toccasse noi, giacché noi eravamo ciò che siamo solo perché abbiamo l’onore di appartenergli e solo perché lui voleva che lo fossimo, e che gli altri credono di essere l’origine della propria grandezza e indipendentemente da Sua Maestà. La causa era così buona di per sé che non fu difficile sostenerla a dovere; non fu presa come una bassezza, e siccome ero molto animata credo di essere stata molto eloquente, o almeno il Cardinale lo disse. Il Re è molto geloso della sua
grandeur, nonostante non ne parli come Monsieur, e d’altra parta non amava la principessa palatina; è molto giusto. Tutto ciò contribuì a fargli intendere le nostre ragioni, e a persuaderlo facilmente. Il Re disse al Cardinale: “Andiamo a parlare alla regina”. Vi andarono, e il Re le disse che non era normale che madame la palatina avesse uno strascico, e che bisognava toglierlo; poiché lei era nella stanza, e aveva fatto la cosa con arguzia, credendo che la regina madre l’avrebbe sostenuta, e che il poco tempo disponibile per esaminare l’affare avrebbe fatto sì che passasse. La regina rispose al Re che non voleva fare nulla contro la Casa Reale, e andò a dirlo alla principessa palatina, che si mise in collera, come la regina. Se ne andò e non fu presente alla cerimonia, nonostante fosse molto agghindata. La regine disse a piena voce nel pomeriggio: “Dovrei essere più seccata di madame la principessa palatina di quello che è successo stamani, poiché lei mi aveva chiesto se poteva farlo ed io credevo fosse nella norma. Sicché sono io che le ho fatto commettere questo errore.”. Brontolò molto contro madame di Carignano e contro di me. Tutti erano felici della mortificazione della palatina, perché non è per nulla amata, e tutte le persone di condizione onorano la Casa Reale e sono molto contrarie all’elevazione dei principi stranieri. [...]

Edited by Liselotte von der Pfalz - 12/3/2014, 18:29
view post Posted: 6/11/2013, 20:02     Il bacio cerimoniale - L'etichetta di Corte
L’etichetta di Corte rende complicate anche le cose più semplici; se è normale baciare una persona quando la si saluta, nel momento in cui questo avviene sotto l’egida del cerimoniale può diventare un casus belli.

In occasione dell’arrivo in Francia di Maria Adelaide di Savoia, futura Duchessa di Borgogna, Saint-Simon ci racconta che a Fontainebleau Monsieur, nonno materno di Maria Adelaide (e divinità del cerimoniale incarnata), le presentava le persone della Corte che venivano a baciarle l’orlo della veste e “ […] le diceva di baciare le persone cui era dovuto, ossia principi e principesse del sangue, duchi e duchesse, e altri tabouret, i marescialli di Francia e le loro mogli […]”.
Ravvisiamo nella cerimonia del bacio della gonna un ricordo, e forse ne deriva, dell’atto di fede e omaggio dovuto dai vassalli al sovrano. Con l’espressione “altri tabouret” Saint-Simon intende “altre persone che godessero degli Onori del Louvre”, ad esempio i Grandi Ufficiali della Corona, i Pari di Francia e così via.

In Francia né uomini né donne baciano la Regina, almeno fino al matrimonio di Luigi XV e Marie Leszczyńska: in quel momento fu accordato quest’onore ai principi del sangue, e il 5 settembre 1725 la regina Maria fu baciata dai Duchi d’Orléans e di Borbone, dai Conti di Charolais e di Clermont e dal Principe di Conti.
Nel caso fosse un uomo a dover baciare la principessa, per la precisione una Figlia di Francia, costei gli avrebbe presentato la guancia -che lui si sarebbe ben guardato dallo sfiorare perché sarebbe stata una cosa indecente-; in caso si fosse trattato di una donna la gota sarebbe stata presentata lo stesso, ma la dama avrebbe potuto usare di questo favore con una certa circospezione. Se, infine, si fosse trattato di una semplice dama (ossia di quelle che non avevano diritto al tabouret e agli onori del Louvre) avrebbe abbozzato il gesto di chinarsi per baciare l’orlo della veste della principessa, che questa avrebbe immediatamente spostato, facendo il gesto di rialzare la dama.

Nel novero delle dame “baciabili” possiamo inserire anche le mogli degli ambasciatori, sempre stando a un racconto di Saint-Simon sull’udienza accordata dalla Duchessa di Borgogna alla moglie dell’ambasciatore d’Olanda che baciò la veste della Duchessa e poi ricevette da lei il bacio cerimoniale come d’uso per le atre dame titolate.

Edited by marquise de Créquy - 3/1/2015, 22:20
view post Posted: 6/11/2013, 10:47     George Villiers, I duca di Buckingham - Personaggi
CITAZIONE (marquise de Créquy @ 6/11/2013, 00:02) 
Nel 1627 Buckingham guidò un’altra disfatta: un tentativo di aiuto ai suoi nuovi alleati Ugonotti assediati alla Rochelle dove perse più di 4,000 persone su 7,000.

Fu in questa battaglia che morì un uomo di buona e antica famiglia che di per sé non fece molto per farsi ricordare, ma la cui figlia fa parte della storia della letteratura francese: Celse-Bénigne de Rabutin, barone de Chantal, padre di Marie de Rabutin-Chantal, marchesa de Sévigné
view post Posted: 4/11/2013, 20:43     Presentazione a corte - La Cour Royale
Ciao Sanrda,
sono Mauro. Benvenuta tra noi
224 replies since 27/12/2012