La Cour Royale

Abel-François Poisson de Vandières, Marchese de Marigny

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marquise de Créquy
view post Posted on 7/2/2015, 20:56     +1   -1




Abel-François Poisson de Vandières nasce il 18 febbraio 1727 nella parrocchia di Saint-Jean-en-Grève a Parigi.

Di umili origini, Abel François cresce in mezzo al mondo della finanza parigina.

La sua carriera ha origine quando la sorella maggiore, Jeanne-Antoinette, diventa, nel 1745, favorita di Luigi XV e viene titolata Marchesa de Pompadour.

Abel, il fratello della nuova favorita è un “bel giovane, con la pelle delicata come le ragazze”. Iscritto alla Academie Royale per ottenere una educazione da gentiluomo segue poi Jeanne a Versailles e riceve a soli diciotto anni la survivance della carica di suo zio Charles-François-Paul Le Normant de Tournehem, come Directeur des Bâtiments du Roi, Arts, Jardins et Manifactures, con una pensione di 8000 lire.

Tutto va troppo veloce per il giovane: è invitato ai pranzi del Re, seduto vicino a lui, viene chiamato fratellino dal monarca, tutti gli sguardi ipocriti e gelosi si girano verso di lui. Lui è giovane e si prende gioco di queste reazioni idiote ma già lo si attende al giro di boa.

Per perfezionare la sua educazione, Jeanne spedisce suo fratello per un gran viaggio in Italia. Lei prepara questo viaggio sul modello di quello di Colbert per suo figlio, assegnandogli l’abate Le Blanc, un uomo di lettere, Charles Nicolas Cochin, un disegnatore-incisore di grande talento che possiede la delicatezza e una grande esattezza nei suoi disegni e pure Jacques Germain Soufflot, un architetto lionese innovatore. Il finanziere Pâris de Montmartel si incarica delle spese, lo zio de Tournehem procura dei fondi personali al giovane Abel.

Tra il dicembre 1749 e settembre 1751 questa piccola equipe è presentata al Re a Torino, poi visita il suo teatro poi a Parma, Modena, Roma e la visita del Palazzo Mancini che accoglieva l’Accademia di Francia, senza dimenticare la benedizione del Papa; Napoli e Venezia.

Al suo ritorno prende ufficialmente le redini della sua carica, Abel no si sente smarrito, suo zio lo ha informato di tutto e gli ha spiegato ogni cosa. Porterà a termine il suo lavoro sempre con brio, intelligenza e tatto per 22 anni fino alle sue dimissioni nel 1773: fa restaurare gli appartamenti di Versailles. accorda certi lavori richiesti, migliora i problemi id riscaldamento, ifa installare dei bagni e dei nuovi specchi, fa piantare 85,000 alberi e arbusti; ma ha vogli di altre cose vuole pensare a dei veri progetti, in compagnia di Soufflot e Cochin, diventati ormai tutti e tre inseparabili.

Dal 1748 la costruzione di una nuova Place Louis XV è allo studio, per festeggiare la guarigione del re malato a Metz nel 1743. Nel mezzo di questa piazza sarà messa la statua del Re, creata da Bouchardon, ma c’è bisogno di una cornice grandiosa e prestigiosa. Parigi non ha più piazze disponibili, si pensa di abbattere i luoghi insalubri e nel 1750 il Re offre un terreno all’inizio dei giardini delle Tuileries. Con Soufflot, che nel frattempo è diventato Controllore dei Bâtiments nel 1753, immagina una piazza di concezione nuova, aperta su tre lati, che si affaccia ai giardini delle Tuileries e con la prospettiva dei Champs Eysée. La statua viene finita nel 1758 e la piazza inaugurata il 1763.

Marigny si occupa ancora del Louvre: vi è da abbattere le baracche, da far sloggiare i mercanti, da costruire un tetto nelle ali Est e Nord come pure il colonnato incompiuto di Perrault, da ingrandire gli alloggi degli artisti. Affida questa missione a Soufflot e Cochin che aveva appena ricevuto “la tarde des dessins du roi”, visto che Charles Antoine Coypel, il primo pittore del Re era morto.

Avendo ereditato nel 1754, il castello di Marigny-en-Orxois, presso il castello Thierry, fu creato nello stesso anno Marchese de Marigny.

L’11 gennaio 1767 a Menars, sposa la giovanissima Marie-Françoise-Julie-Constance Filleul (1751-1822) sorella maggiore di Adélaïde, futura Mme de Souza. La moglie si dice di natali di alto lignaggio, Julie sarebbe forse il frutto di una relazione tra Irène du Buisson de Longpré e Luigi XV. Dopo la morte in tenera età di una figlia, la relazione della coppia Marigny si raffredderà. Un accordo di separazione viene firmata il 20 settembre 1777. La marchesa alloggerà allora al Convento di Port-Royal continuando sempre a condurre una vita mondana.

Malgrado il nastro blu dell’Ordine dello Spirito Santo ricevuto nel 1756, malgrado la fiducia e la grande stima del Re, Marigny sente che deve abbandonare la sua carica nella primavera del 1772: l’abate de Terray è nominato Controllore delle Finanze, i fondi dei Bâtiments sono bloccati. Gli operai non sono pagati e l’acquedotto di Versailles si rompe e allaga tutta la vallata. L’abate de Terray non fa nulla, non si muove e si rivolge contro Marigny. Con l’aiuto di Madame Du Barry, Terray monta una cabala contro di lui, vuole la sua carica, per prendersi una rivincita su Madame de Pompadour.

Il marchese de Marigny preferisce partire: lascia Versailles il 27 luglio 1773, dopo 22 anni di fedeltà al Re.

Sebbene soffra molto di gotta, non ha premonizione della sua morte prematura e non redige un testamento. Il Marchese de Marigny muore nel suo palazzo in Place des Victoires a Parigi, l’11 maggio 1781 e viene inumato nella cripta della Santa Vergine a Saint-Eustache.
 
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