La Cour Royale

Stéphanie-Félicité Du Crest de Saint-Aubin, contessa de Genlis e marchesa de Sillery

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marquise de Créquy
view post Posted on 29/7/2013, 19:16     +1   -1




Nel piccolo maniero signorile di Champcéry situato sotto il comune d’Issy-l’Evêque, non lontano d’Autun, nasce, il 21 gennaio 1746, una bambina a cui viene dato il nome di Stéphanie-Félicité Du Crest.

Il padre, Pierre-César du Crest aveva allora trentasette anni. Era un bell’uomo, alto e dolce, distinto e generoso, spirituale e sensibile. Aveva degli studi eccellenti presso i Gesuiti di Lione dove altri membri della sua famiglia erano stati educati, e aveva proseguito con delle ricerche in chimica e fisica. Grande musicista suonava bene il corno e il violino. Abbandonata la carriera militare a causa di una vicenda sfortunata, Pierre-César si innamora di una ragazza di 26 anni, Mlle de Mézières, la chiede in moglie e finisce per sposarla nel novembre 1743. La coppia si stabilì a Champcéry dove, 26 mesi più tardi nacque la loro figlia Félicité e dopo undici mesi un figlio, Charles-Louis du Crest, futuro Marchese Ducrest, nato il 25 aprile 1747.

Du Crest de Champcèry fu il primo nome portato da Pierre-Césars e da Félicité che ne portò poi in seguito un’altra dozzina. Nel 1748 la modesta dimora non bastava più ai Du Crest e si stabilirono in una bella casa che Pierre-César possedeva a Cosne con un superbo giardino a terrazza sulla Loira. Nel 1750 M. du Crest acquista la terra e la baronia di Bourbon-Lancy con la signoria sulle acque termali. L’anno seguente acquista il marchesato di Saint-Aubin-sur-Loire, per la somma di 76,500 livres. Felicité prende allora come nome da nubile quello di Du Crest de Saint-Aubin. I cinque anni che passa sulle rive della Loira furono tra i più felici della sua vita e la segnarono profondamente. Fu la sola casa di campagna in cui si sentiva veramente a casa.

Quando Félicité ebbe raggiunto l’età di sette anni, la madre considerò bene di farla diventare più “cittadina” e decise di recarsi con la figlia nella capitale. La marchesa si stabilì da una cugina di suo marito, Mme de Bellevaux, nata Chaussin d’Urly, il cui marito era stato ucciso nell’assedio di Praga nel 1743, quando lei non aveva ancora vent’anni. Mme de Bellevaux era una seducente vedova che aveva consolato della sua real sfortuna il “Fermier General” Guillaume Le Normand d’Etiolles. Mme de Bellevaux viveva nel lusso presso il suo amante. Aveva con lei due figliocce nate nel 1748 e 1750 che la chiamavano zia e furono compagne di giochi di Félicité.

In questi soggiorni dorati nella capitale Mme de Saint-Aubin e figlia fanno la conoscenza con un personaggio singolare M. La Riche de La Popelinière, soprannominato Pollion. M. de La Popelinière aveva come favorita l’attrice Mimi Daucourt che alla fine aveva sposato. Si era reso ridicolo chiedendo giustizia nei confronti della moglie che aveva fatto mettere sul camino del suo boudoir una placca girevole che comunicava con l’appartamento vicino del suo amante, il duca di Richelieu. M. de La Polelinière ospita madre e figlia in casa sua e le voci di questa relazione ambigua cominciano a spandersi nella capitale. La Popèliniere però si risposa e le donne devono mendicare alloggio presso amici e parenti, la fortuna di M. Du Crest andava sempre più scemando e nel 1760 si imbarca per Santo Domingo nella speranza di ristabilire la sua fortuna. Ma le disavventure del padre di Félicité erano appena cominciate. Ritornato dalle isole la sua nave fu catturata dagli Inglesi, fu fatto prigioniero a Lanceston e perse tutto quello che era riuscito a racimolare. Quando ritornò a Parigi non era più in grado a far fronte ai creditori e la moglie, per pagare una cambiale di 600 franchi si rivolge a Mme de Montesson, sua sorellastra in quanto figlia di secondo letto della madre di Mme de Saint-Aubin con il marchese de La Haie, perché le presti questa somma. Ma Mme de Montesson, che viveva nell’opulenza pose un netto rifiuto alla richiesta della sorella. Pierre-César fu arrestato e passò 14 giorni in prigione; ritornato libero non si riprese più dal colpo ricevuto, il dolore gli rovinò la salute e la sua sola consolazione era la compagnia di Félicité. Morì il 5 luglio 1763.

Dal 1760 al 1763 tra i 14 e 17 anni Félicité si dedica all’apprendimento della musica con tutta la passione e la forza della sua età, nello stesso tempo abbandona la danza, campo in cui eccelleva, per dedicarsi allo strumento che l’accompagnerà per tutta la vita: l’arpa.
A diciassette anni Félicité era al culmine della sua bellezza, i suoi bellissimi occhi nocciola incantavano tutti coloro che potevano incontrare il suo sguardo. E fu proprio il suo aspetto che fece la sua fortuna. Imbarcato per Santo Domingo, Pierre-César aveva portato con sé una scatola con la miniatura della figlia sul coperchio, nei momenti di prigionia la sua consolazione era guardare il ritratto della figlia amata, e fu in questo periodo che la miniatura fu vista dal suo compagno di sventura.

Charles-Alexis Bruslart, Conte de Genlis, giovane, bello, nobile e ricco aveva allora venticinque anni e si era già distinto per il suo stato di servizio. Entrato a 16 anni nella marina, aveva presto bruciato tutte le tappe della carriera militare, a vent’anni durante l’abbordaggio di una nave inglese, si era battuto furiosamente fino alla presa del vascello, prendendo la bandiera al nemico. Su ventidue ufficiali fu il solo sopravvissuto coperto di ferite di cui una alla coscia che lo obbligò a lasciare la carriera militare per 5 anni. Prese poi il comando di un reggimento di 1500 uomini nelle Indie e si era distinto nell’assedio di Pondichéry. Prigioniero degli Inglesi, fu portato da prima in Cina e poi in Inghilterra a Lancestone dove era il padre di Félicité. I due compagni di cella dividono per poco tempo la stessa prigione, fortuna vuole che Genlis sia un lontano nipote di un ministro, il marchese di Puysieulx, e viene quindi scambiato nel giro di poche settimane con un ufficiale inglese prigioniero dei francesi. Di ritorno a Parigi andò a visitare la sposa e la figlia del suo compagno di cella per dare loro notizie. Lo stupore di Genlis quando scoprì che la modella della miniatura era molto più bella dal vivo. Impiegò il suo zelo presso lo zio per far liberare Pierre-César du Crest, cosa che ottenne nel giro di un mese.
Nonostante la promessa di matrimonio del Conte de Genlis con una certa Mlle de La Motte, e le trattative di matrimonio tra Mme du Crest e il barone d’Andlau in favore di Félicité, i due giovani sembravano vivere la loro relazione come fossero stati in un altro mondo. Fu così che dopo trattative tra le due famiglie si prese la decisione di un matrimonio segreto. Il matrimonio fu celebrato nella più stretta segretezza nella chiesa di Saint-André des Arts. Félicité diventa così Contessa de Genlis l’8 novembre 1763 a mezzanotte.

Il loro matrimonio fece scandalo, il ministro Puysieulx che aveva intrapreso i contatti con la famiglia de La Motte per il matrimonio del nipote andò su tutte le furie e lo stesso fu per la marescialla d’Estrées, cugina germana di Genlis. Félicité attese quattro anni prima di essere riconosciuta dalla famiglia del marito. Le uniche congratulazioni vennero da parenti lontani come Mme de Balincourt e Mme de Montesson. Tenuti lontani dalla società la nuova coppia si allontana da Parigi dodici giorni dopo il matrimonio. Accettarono l’invito del marchese di Genlis di dimorare a Genlis. Ma appena arrivati il marito di Félicité fu richiamato alle armi a riprendere il suo servizio nel suo reggimento che aveva guarnigione a Nancy. Allora l’usanza impediva alle mogli di seguire i mariti nelle guarnigioni e la sposa era troppo giovane per apparire alla brillante corte di Lorena. Félicité prese alloggio per quattro mesi nella bella e ricca abbazia d’Origny-Sainte-Benoîte vicino a Saint-Quentin, aveva un bell’appartamento, una camerista e domestica al seguito, suonava l’arpa e si divertiva follemente.

Gli anni che seguirono Félicité li passò a Genlis, dove lontana dal marito, sembra che subisse il fascino di suo cognato tanto che nel 1764 sembrava che Félicité si occupasse più del bel e disinvolto cognato che del marito. Mme de Genlis ritorna a Parigi nell’aprile 1765 incinta di cinque mesi. Nello stesso anno il cognato si decide a sposarsi, la fortunata è una tale Mlle de Vilmeur, una ricca orfana di quindici anni. Le due coppie si stabiliranno insieme prima a Genlis e poi per tre mesi a Parigi in Rue Saint-Dominique.

Il 4 settembre 1765 Félicité partorisce una figlia, Caroline. Non aveva ancora vent’anni e la maternità le fa scoprire una moltitudine di interessi nuovi e la preoccupazione per cose che non aveva ancora avuto. Le furono aperte le porte della famiglia de Genlis e fu proprio la vecchia marchesa de Puysieulx che decise di presentare a corte Félicité il 20 ottobre 1765. La giornata della presentazione rimase nella memoria della giovane contessa che ricorda il blu degli occhi di Luigi XV che la guardano mentre parla con la zia.

Nel corso dell’anno 1765 Félicité rimane ancora incinta. Mme de Genlis mette al mondo la sua seconda figlia, Pulchérie, da alcuni bisbigli del suo entourage capisce che la neonata aveva una deformità che le si voleva nascondere, Félicité insistette che si benedisse la figlia e dichiarò che “l’avrebbe amata da sola, fosse pure una carpa”. La piccola, come Caroline, era un adorabile neonato che aveva al collo una macchia rossa come una fragola che con il tempo si sarebbe cancellata. Il 1766 vede la fine dello scandalo del suo matrimonio e Mme de Montesson, nella primavera di quello stesso anno la lancia nel gran mondo invitandola ad accompagnarla a l’Isle-Adam dal principe de Conti. La marescialla del Luxembourg, l’arbiter della Corte francese, ebbe per lei parole di elogio, ma se Mme de Genlis tentò di affascinare il principe de Conti, quest’ultimo non prestò attenzione ad una giovane di cui giudicò la mediocre ambizione. In quel soggiorno Félicité fu presentata al grosso e grasso Duca d’Orléans che invitò zia e nipote a soggiornare a Villers-Cotterêts. Il vecchio duca aveva allora un legame con la ballerina Mlle Le Marquis da cui aveva tre figli e in questo periodo stava maturando un sentimento tenero, platonico e non ancora dichiarato per Mme de Montesson. Durante i frequenti soggiorni nelle dimore del duca d’Orléans si accende la rivalità tra zia e nipote. Mme de Montessson non trascurava alcun modo per suscitare la fiamma del duca d’Orlèans e per infiammare la sua passione. Usava a questo scopo dei sotterfugi di cui Mme de Genlis fu testimone; arrivò a domandare a Mme de Genlis di insegnarle a scrivere versi, cosa che la nipote fece correggendola con quella fierezza che la contraddistinguerà tutta la vita.
Nel 1770 il legame che unisce Mme e M. de Puysieulx alla giovane coppia dei nipoti Genlis diventa sempre più forte fino alla proposta dei vecchi zii di farli abitare con loro nella casa in Rue de Grenelle. Nello stesso anno M. de Puysieulx domanda a Luigi XV che la giovane contessa de Genlis venga inclusa nella “maison” della futura sposa del Conte di Provenza. Il Re amava M. de Puysieulx e gli accordò la richiesta del posto chiesto da Félicité. Il destino di Mme de Genlis sarebbe stato diverso se avesse avuto quell’incarico risiedendo a Versailles accanto a Luigi XVI e Marie-Antoinette. La cosa non andò buon fine perché all’epoca Mme du Barry era al culmine del suo potere ed era a lei che ci si rivolgeva per incarichi e favori. La vecchia nobiltà come i Puysieulx, si rifiutarono di chinarsi davanti ad una favorita dalle dubbie origini e esortarono Mme de Genlis di non andare avanti col progetto di essere inclusa nella “maison” di Madame la Contessa di Provenza.

Nel frattempo nel dicembre 1770 muore il vecchio M. de Puysieulx e Mme de Genlis si prodiga ad alleviare il dolore di madama sua moglie. Da quando Mme de Genlis fa la sua comparsa all’ Isle-Adam e poi a Villers-Cotterêts, si pensa a lei per una carica importante a corte. La nomina ha finalmente luogo tra le mura di Palais-Royal. L’idea nasce dal Duca d’Orléans che ama molto Mme de Genlis e da Mme de Montesson che vede il modo di essere sempre informata e seguire la carriera della nipote. Louis-Philippe-Joseph, duca di Chartres, aveva sposato nel 1769 Louise-Marie-Adélaïde de Bourbon-Penthièvre e visto che si liberava un posto di dama d’onore della principessa, fu sufficiente a Mme de Montesson, presentare la domanda che fu subito accolta. Mme de Genlis però tentennava, da un lato perché non considerava il suo dovere presso Mme de Puysieulx finito e dall’altro perché la sua cara amica, Mme de Custine, facendole notare gli inconvenienti di un incarico a Palais-Royal, le aveva fatto promettere di non accettare mai l’offerta. Mme de Custine però morì nel 1771 e Félicité si sentì libera dalla promessa. Ricominciò ad uscire, Mme de Montesson la porta a Palais-Royal, a Raincy , nuovo acquisto del duca d’Orléans e ai giardini di Mousseaux creati recentemente da Carmontelle. La curiosità attorno questi giardini fu tale che Jean-Jacques Rousseau volle visitarli senza chiedere l’invito, lo fece sapere a Mme de Genlis, conosciuta qualche anno prima, la quale gli fece avere le chiavi dei giardini. Fu in questo periodo che fece la conoscenza con la Duchessa di Chartres che ne fu da subito affascinata.

Unico intralcio rimaneva Mme de Puysieulx, Mme de Genlis non avrebbe mai fatto nulla senza il suo consenso, ma la vecchia dama consigliò Félicité di accettare l’incarico a Palais-Royal nell’interesse di suo marito, dei suoi figli e per vanità per sua nipote.
Fu così che il conte de Genlis fu nominato capitano delle guardie del Duca di Chartres e la contessa de Genlis fu nominata dama di compagnia della duchessa di Chartres. Un mattino di giugno del 1772, Mme de Genlis lascia la dimora dei Puysieulx , la mattina presto per evitare i penosi addii di sua zia. La contessa entrò al Palais-Royal da una scala secondaria che dava sulla Rue de Richelieu e siccome i suoi appartamenti non erano ancora pronti fu installata provvisoriamente nelle stanze dalle boiserie dorate situate all’inizio della Grande Galleria. Erano gli appartamenti del Reggente, teatro di famose orgie, “Oddio che presagio!” avrebbe esclamato la contessa abbattuta.

Edited by marquise de Créquy - 9/1/2015, 23:03
 
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