La Cour Royale

Le Guardie Francesi

« Older   Newer »
  Share  
marquise de Créquy
view post Posted on 14/6/2014, 22:33     +1   -1




Le Guardie Francesi a Versailles hanno fatto la loro prima apparizione durante i soggiorni intermittenti che fece in un primo momento Luigi XIV, soggiorno che durava a volte giorni, a volte diverse settimane ed anche diversi mesi. Fu solo a partire dal 1682, quando Luigi XIV si installò definitivamente a Versailles che le Guardie Francesi si installarono in modo permanente fino al mese di luglio del 1789.

È da credere comunque che il servizio fu interrotto dalla morte di Luigi XIV, nel 1715 fino al ritorno della Corte a Versailles nel 1722. L’ultimo soggiorno che le Guardie Francesi fecero a Versailles fu di cortissima durata, meno di ventiquattr’ore, dal 5 Ottobre 1789, poco prima di mezzanotte, fino l’indomani, verso le una del pomeriggio.
Parliamo delle Guardie Francesi e non il Reggimento delle Guardie Francesi, perché in effetti, il Reggimento delle Guardie Francesi non aveva guarnigione a Versailles; la sua guarnigione era a Parigi, fu rappresentato a Versailles solo dal distaccamento giudicato necessario per assicurare la guardia di una parte del castello, l’altra parte era affidata ad un distaccamento del Reggimento delle Guardie Svizzere di guarnigione a Rueil, che formava con il Reggimento delle Guardie Francesi, la brigata della Maison du Roi, fanteria.

Questo corpo venne creato da Caterina de’Medici nel 1563 da un corpo di truppa che, sotto il nome di “Dieci insegne della Guardia del Re” era incaricata di sorvegliare la sicurezza del giovane re Carlo IX. Questa formazione avrebbe messo in ombra il partito protestante che ne avrebbe ottenuto la soppressione. Non tardò però ad essere riformato sotto il nome di “Nuova guardia di fanteria francese”. Questo corpo fu l’origine del Reggimento delle Guardie Francesi che, da allora non cessò più di fare parte dell’armata francese, fu incorporato nella Maison militare del Re, e raggiunse, sotto Luigi XIV, il suo massimo effettivo di 9,609 uomini.

Sotto il Regno di Luigi XV, il reggimento fu riportato ad un effettivo di 4,110 uomini: numero che doveva avere ancora nel 1789. Nel 1777, era stato organizzato in sei battaglioni, composti ciascuno da una compagnia di granatieri e quattro compagnie di fucilieri.

Il personale del Reggimento delle Guardie Francesi tra ufficiali e simili, era considerevole. Nel 1788 si componeva di: un colonnello avente il rango di maresciallo di campo, 1 primo luogotenente colonnello in seconda, avente rango di maresciallo di campo, 1 maggiore, avente rango di luogotenente generale; 7 aiuto-maggiori aventi rango di colonnello; 7 sotto aiuto-maggiori; 2 primi marescialli; 4 marescialli di battaglione; 1 commissario delle guerre; 1 maresciallo generale degli alloggi; 1 prevosto generale; 1 luogotenente di prevostura; 1 cancelliere; 1 giudice generale delle Bande; 30 capitani; 6 capitani in seconda (per le compagnie dei granatieri); 31 primi luogotenenti; 30 primi sotto-luogotenenti; 29 sotto-luogotenenti in seconda; 24 insegne; 24 insegne in sovrannumero. Totale 234 tra ufficiali e simili.
Le Guardie Francesi condividevano con le Guardie Svizzere la guardia esteriore della Reggia di Versailles; il servizio interno era fatto dalle Guardie del Corpo, la compagnia dei “Cento Svizzeri” e la compagnia della Guardia “della Porta”.

Alle Guardie francesi era affidata la sorveglianza della parte Sud della Reggia. Avevano delle sentinelle al cancello della “Cour des Ministres” che si apre sulla “Place d’Armes”, al Cancello della Rue de la Suritendance (oggi Rue Gambetta), al Cancello della “Cour des Princes” che, attraverso il passaggio della “Colonnade”, dava ugualmente accesso alla “Cour Royale” e alla “Cour de Marbre”. Sorvegliavano ancora il passaggio che, ai piedi dell’ “Escalier des Princes”, permetteva di andare dalla “Cour des Princes” fino alla Terrazza, infatti l’accesso tramite il vestibolo che c’è oggi risale solo al 1810. Le Guardie Francesi avevano diverse sentinelle nel Parco, dalla parte della Reggia. Ai cancelli del lato Nord era affidato alle Guardie Svizzere.
I due corpi delle Guardie Francesi e delle Guardie Svizzeri erano installati simmetricamente nei due padiglioni che terminavano dal lato della “Place d’Armes” le due ali “des Ministres” a sinistra (guardando la reggia) per le Guardie Francesi, a destra per le Guardie Svizzere. Tutti e due avevano accesso alla “Place d’Armes” attraverso un largo volto praticato nel muro di sostentamento della corte della Reggia. I due volti sono oggi murati ma facilmente riconoscibili.
I corpi delle Guardie Francesi occupavano quattro stanze del piano terra del padiglione di sinistra sulla Rue de la Chancellierie. Gli ufficiali avevano le loro camere sopra il corpo di guardia.

Il servizio delle Guardie Francesi distaccato a Versailles non si limitava necessariamente a montare la guardia alle porte del castello. Costituivano una forza militare che, più di una volta, fu chiamata a dare man forte alla polizia locale, alle Guardie della Prevostura dell’Hotel, per assicurare nella città il mantenimento dell’ordine. Ma se le guardie aiutavano la polizia, a volte succedeva che qualcuno tra loro, per iniziativa personale, litigasse con conseguenze gravi per i primi. Il Reggimento delle Guardie Francesi non reclutavano per selezione; il suo reclutamento non si rivolgeva solamente all’elite della nazione e ciò gli procurava un certo numero di brutti soggetti. Inoltre la disciplina doveva soffrire un po’ per il lungo soggiorno in una stessa guarnigione de di frequentazioni troppo intime di una parte della popolazione parigina che non era senza dubbio la migliore.

Comunque bisogna riconoscere che durante i diversi periodi della sua lunga esistenza, il Reggimento delle Guardie Francesi, sotto il comando di ufficiali integerrimi e vigili, seppe tenere la sua bella reputazione, non solo per il suo coraggio ma anche per il suo buon contegno. Uno di questi periodi fu quello dove ebbe per colonnello il maresciallo Louis-Antoine de Gontaut, duca de Biron. Alla data 1780, il duca de Croy scrive nelle sue memorie: “ Si ha un gran obbligo al maresciallo de Biron per la perfezione in cui ha messo il reggimento delle Guardie”. Il duca de Biron conservò il comando del Reggimento delle Guardie Francesi per più di trent’anni. Era ancora colonnello quando morì il 29 ottobre 1788, all’età di 87 anni.
Il servizio delle Guardie Francesi a Versailles non era sempre esclusivamente militare. Successe, più di una volta, di spogliarsi dell’uniforme del reggimento per figurare sotto diversi costumi nelle brillanti e costose feste di Corte.
Nel mese di maggio 1770, in occasione del matrimonio del Delfino e di Marie-Antoinette, i “Batiments”, i “Menus” e la “Garde-Meuble” furono impiegati a costruire e a decorare una sala di spettacolo da trasformare in sala delle feste e che costò 2 milioni e mezzo. Si rappresentò come si seppe il “Persée” di Quinault e Lulli, con una messa in scena lussuosa. “Siccome il teatro è molto largo – scrive il duca de Croy – ha bisogno di molti figuranti. Vi erano dei momenti in cui erano numerosi. All’inizio del giardino, si erano fatti accampare duecento bei soldati ben scelti dal Reggimento delle Guardie Francesi, destinati a ciò unicamente per un mese e istruiti per le marce a teatro, dove si manovrava pure alla prussiana”.

Il 16 maggio, una festa viene data nella sala dello spettacolo. “Alle 10, - dice ancora il duca de Croy – passò al festino reale; la galleria era riempita in fondo dai musicisti delle Guardie Francesi, vestiti alla Turca, che faceva grande confusione di arie di quel paese che sono molto straordinarie”. Nel 1789, i “Musicisti legati al reggimento delle Guardie Francesi” erano in sedici: quattro corni, i sigg. Klier, Schmit cadetto, Jaboby, Bury; quattro clarinetti, i sigg. Hartman primogenito, Van der Hagen, Ballet, Hartman cadetto; quattro oboi, i sigg. Raab, Canal, Marcus, André; quattro fagotti, i sigg. Dumeny, Lion, Duret, Massonet.
Spesso quando la compagnia distaccata a Versailles rientrava nel girono dei suoi otto giorni di servizio e raggiungeva il reggimento nei suoi quartieri del Faubourg du Temple, partiva, qualche giorno dopo, per una delle sue campagne di guerra in cui si distingueva.

In campagna, il Reggimento delle Guardie Francesi aveva dei privilegi; sceglieva il suo posto e si metteva solitamente al centro della linea di combattimento. Alla capitolazione di una città assediata vi faceva l’entrata alla testa di tutte le truppe.
L’uniforme del reggimento era diversa da quella dei reggimenti francesi di fanteria, che portavano l’abito bianco. Una raccolta del 1736 la descrive così, sotto una bella incisione a colori: “Abito blu, giacca e paramenti rossi, ornati con decorazioni bianche; il cinturone e armamentario di camoscio macchiato di bianco, culotte blue, calze rosse, il cappello bordato d’argento e la coccarda nera. Le loro armi sono la spada, il fucile e la baionetta”. Nel 1773 la descrizione ufficiale dell’uniforme era la seguente: “Abito, fodera e culotte blu; paramenti, colletto e giacca rossi; tasche di traverso; bordati di filo bianco sull’abito con dodici ornamenti alla Brandeburgo in ogni lato, 3 su ogni paramento, 3 su ogni tasca e altrettanto dietro; bordato sulle falde della giacca; la giacca bordata con 16 ornamenti da ogni lato; bottoni bianchi a contorno e su legno; cappello bordato da un gallone bianco; coccarda e ghette bianche”.

A partire dal 1774 la culotte blu fu sostituita dalla culotte bianca; la fodera blu dell’abito fu ugualmente sostituita da una fodera bianca. Questa uniforme fu conservata fino alla Rivoluzione.

Fino al 1773 il distaccamento delle Guardie Francesi a Versailles si componeva, come quello delle Guardie Svizzere, di una compagnia. Queste due compagnie venivano cambiate ogni otto giorni. Nel 1773, sia per risparmiare alle compagnie delle Guardie Francesi le fatiche dalla tappa settimanale del Faubourg du Temple alla Reggia di Versailles, sia per altre ragioni di servizio, si decise che il cambio si sarebbe fatto ogni mese e che questo distaccamento sarebbe stato portato a quattro compagnie. Nulla fu cambiato nel servizio delle Guardie Francesi. Per alloggiare le tre compagnie di cui si aumentava il distaccamento, si edificò sul lato sinistro della Place d’Armes, in alto della Rue de La Chancellerie e vicino alla Reggia, una costruzione leggera che, fino alla Rivoluzione, fu chiamata “Nuova Caserma delle Guardie Francesi”. La descrizione è la seguente: “ La decorazione esteriore rappresenta diverse tende riunite la cui pittura imita il coutil (tessuto di cotone), gli ornamenti e la doratura. La tenda di mezzo serviva agli alloggi degli ufficiali, e le due grandi da ogni lato ospitava due grandi sale d’armi attorno alle quali si trovavano dei letti per 300 soldati e 16 sergenti”. Non è esatto che la tenda di mezzo servisse “agli alloggi degli ufficiali”, su diciotto ufficiali che formavano il personale delle compagnie distaccate a Versailles, due solamente, un sotto-luogotenente e un sotto-aiuto maggiore, avevano la loro camera nella Nuova Caserma. Gli altri alloggiavano al Castello. Queste 16 camere erano situate nel primo padiglione dell’avancorte a sinistra, al mezzanino sopra il corpo di guardia, al pianterreno della corte e nel sottotetto. Nello Stato contenuto in un registro questo padiglione è chiamato “Pavillon français”. Il primo padiglione di destra dove si trovava il corpo di guardia delle Guardie Svizzere, è chiamato “Pavillon suisse”.
Entriamo nel “Pavillon Français” in un alloggio di un capitano e facciamo l’inventario : un letto di quattro piedi di larghezza, consistente in una cuccetta con fondo intrecciato a corde in un’alcova decorata con carta da parati. – Due tende, le tende del baldacchino e una trapunta in Toile de Jouy rigata di rosso e bianco. Due tende da finestre nella stessa stoffa. - Una testata di letto in crine pesante con le tele trenta libbre. – Un letto di piume – Due coperte, di cui una di seta e una di cotone. – Un copripiedi di raso bianco. - Una tenda di taffettas giallo alla vetrata. - Una grande bergère con il suo cuscino; una poltrona e due sedie il tutto decorato di velluto d’Utrecht giallo. – Una tavola pieghevole coperta da una tovaglia verde. – un comò a quattro cassetti con il piano in marmo.- Uno specchio sopra il camino. – Una piccola biblioteca chiusa a chiave. – un parafuoco in ferro levigato, pala, pinze e tenaglia decorate in bronzo con una pinzetta a cerniera, un soffietto, ed uno scopino. – Due candelabri, un porta smoccolatoio, uno spegnitoio in argento e uno smoccolatoio in ferro levigato- Due sedie di paglia fine – Uno specchio da toilette – Un parafuoco in carta vellutata gialla. – Una bacinella di ceramica con il suo vaso coperto. – Un bollitore dell’Est. – Un bollitore di rame. – Due tazze da caffè con le loro sottocoppe, una zuccheriera, una teiera.- Un bicchiere. – Un servizio da scrivania in ceramica con la sua spugna. – Una bugia di rame gialla numerata e con le armi del reggimento --- Guardaroba: una spazzola di crine, un comodino e un pitale, una comoda con secchio, un bidet con la sua bacinella, uno scaldino, una testina per parrucca, una brocca.[…] in una delle camere dei capitani si trovavano “ un tric-trac da tavolo col le sue dame d’avorio e due sedie per guardare giocare a tric-trac”.

Per assicurare il buon ordine e la buona tenuta in questo insieme di alloggi, diverse misure erano prescritte da un ordine di Monsieur il Maggiore del Reggimento delle Guardie Francesi. Tutte le camere e le loro chiavi recavano una lettera e un numero riprodotti su tutti i mobili che non dovevano essere trasportati da una camera all’altra. Il portinaio doveva dare “le chiavi di camera dei capitani solo ai capitani e quelle dei luogotenenti solo ai luogotenenti, quelle degli ufficiali maggiori solo agli ufficiali maggiori, quelle dei sotto-luogotenenti solo ai sotto-luogotenenti e quelle delle insegne solo alle insegne, ciascuno doveva alloggiare nelle camere segnate seguendo il loro grado e non potendo occuparne un’altra qualunque sia il pretesto”. Il portinaio doveva dare le chiave della sala da pranzo solo agli ufficiali, “ciascun domestico non poteva entrarvi fino a che non vi era il suo padrone”. Ogni domestico doveva dormire nel letto numerato col numero del letto del suo padrone. Il domestico non doveva tollerare “che alcuno di coloro che erano sposati vi dormisse con le loro mogli”. La più grande spesa era il lavaggio delle lenzuola. Nel mese di gennaio 1784, il portinaio fece lavare 88 paia di lenzuola per 18 ufficiali distaccati a Versailles. Le cifre sono pressappoco le stesse per ogni mese.

Il 5 maggio 1789, tra la chiesa di Notre-Dame e la Chiesa di Saint-Louis, le quattro compagnie di Guardie Francesi distaccate a Versailles facevano da ala con le Guardie Svizzere al passaggio della processione che precedette l’apertura degli Stati Generali. Qualche settimana più tardi, dovevano cominciare a dare alla Corte le prove di poco conto che si poteva fare ormai sulla loro fedeltà.

Il 27 giugno, durante un nuovo attacco alla reggia, quando si conobbe la lettera con cui Luigi XVI invitava il Clero e la Nobiltà a portare a termine la loro riunione con il Terzo Stato. L’invasione non ebbe nulla di minacciante. Le Guardie presero la decisione di propria volontà di non far rispettare le loro consegne; la folla invase le corti della reggia compresa la Cour de Marbre. A Parigi, malgrado i loro capi, le Guardie Francesi si mischiarono alla folla a delle manifestazioni poco appropriate alla loro uniforme. Nei primi giorni di luglio, mentre il loro reggimento era in consegna nei suoi quartieri del Faubourg du Temple, qualcuno di loro ruppe le consegne e si recò al Palais-Royal dove fu acclamato. Puniti disciplinatamente e messi in prigione all’Abbazia di Saint-Germain-des-Pres, furono liberati dalla folla che prese d’assalto la loro prigione e li portò in trionfo. Qualche giorno più tardi le Guardie Francesi patteggiarono con la rivolta. Si sa che aiuto apportarono il 14 luglio agli aggressori della Bastiglia ai quali avevano dato i loro cannoni. Fu la Guardia francese Petitbeau che trovò,nel suo nascondiglio, lo sventurato governatore De Launay e lo portò fino al popolo che lo massacrò. Petitbeau ricevette come ricompensa la croce di San Luigi tolta al cadavere di De Launay. Al momento della Presa della Bastiglia, la Municipalità parigina, spaventata dalle prime violenze della Rivoluzione, decise la creazione di una milizia borghese per mantenere l’ordine nella capitale. Questa milizia, che prese il nome subito di “Guardia nazionale” doveva contare da subito solo 12,000 uomini: fu presto portata a più di 40,000 uomini. Il grosso del contingente fu fornito dal reggimento delle Guardie Francesi, che, senza ordini dell’amministrazione della Guerra, passò nella Guardia Nazionale. Luigi XVI avendo solo il potere di sanzionare il fatto compiuto, regolarizzò la situazione. A partire dal 21 luglio, il reggimento ebbe una esistenza in parte doppia. A volte è reggimento delle Guardie Francesi e a volte Guardia Nazionale soldata; e questa dualità continua pure dopo il licenziamento ufficiale del reggimento, avvenuto il 31 agosto 1789.

Le vecchie Guardie Francesi nella Guardia Nazionale mostrarono la voglia di ritornare ai loro posti a Versailles la giornata del 5 Ottobre. Questa ripresa dei loro posti doveva permettere l’indomani , l’invasione del castello, senza che si possa, d’altronde accusare questi soldati di avervi volontariamente contribuito.
Durante la giornata del 5, tutti i cancelli del castello erano stati chiusi e sorvegliati internamente dalle Guardie del Corpo: alcuna entrata era stata forzata; ma riprendendo i loro vecchi posti, le Guardie Francesi avevano lasciato tutti i cancelli aperti: avevano obbedito così ad una vecchia consegna che aveva lo scopo di facilitare il cambio delle sentinelle.

Le compagnie del vecchio reggimento delle Guardie Francesi continuarono a fare parte della Guardia Nazionale di Parigi fino al mese di Ottobre 1792. Da un decreto del 10 di questo mese, furono ripartite tra i diversi reggimenti di fanteria inviati alle frontiere.
A Versailles, il ricordo delle Guardie Francesi era mantenuto dalla vista della “Nuova Caserma” della Place d’Armes che fu demolita solo nel 1831.
 
Top
0 replies since 14/6/2014, 22:33   4414 views
  Share