La Cour Royale

Il Petit Trianon di Luigi XV

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marquise de Créquy
view post Posted on 23/12/2013, 20:04     +1   -1




Il Petit Trianon di Luigi XV vede la luce nel 1762 quando si cominciarono le fondamenta, il castello venne costruito tra il 1763 e il 1764. L’edificio fu coperto nel 1764 e si cominciò ad intonacare i muri. La scultura, i lavori di falegnameria, di ferramenta, la pittura occuparono gli anni dal 1765 al 1768. Il Petit Trianon costò a Luigi XV 736,056 livres, 16 soldi e 6 denari.

D’Angerville, nella edizione della sua guida dei dintorni di Parigi che pubblicò nel 1768, descrive così l’esterno del nuovo castello: “Di fronte al padiglione di gioco e di conversazione si erge uno nuovo che occupa un quadrato di circa dodici tese su ciascun lato, composto di un pianterreno e di due piani, i quali sono compresi in colonne di ordine corinzio sormontate da una balaustra. Ogni facciata ha cinque finestre. Quella del giardino è decorata con un avancorpo formato da quattro colonne isolate. I due lati del giardino dei fiori e sulla corte sono decorati con dei pilastri”. Per completare la descrizione diciamo che la quarta facciata, quella sul giardino botanico, ne era sprovvista. La corte descriveva un quadrato lungo i cui angoli erano arrotondati; delle piante tappezzavano i muri. All’entrata, due guardiole affiancavano il cancello. “Le decorazioni di scultura – dice ancora D’Angerville – della più grande finezza e dalla bellissima esecuzione sono opera di M. Guibert, cognato di M. Vernet.”

Il pianterreno, a parte una sala da biliardo, sulla destra e una sala per le guardie del corpo, a sinistra, era ad uso della servitù. Una scala di pietra, a rampa in ferro battuto conduce al primo piano. I muri di questa scala hanno come solo ornamento delle grosse ghirlande di quercia sui lati e tra le due finestre, di fronte ai gradini, una testa di Medusa che sembra proibire l’accesso agli importuni. Attraverso la porta a sinistra, si va al mezzanino e al secondo piano. La porta a destra si apre sugli appartamenti di ricevimento: anticamera o sala dei buffets o anche sala delle stufe (queste stufe sono state distrutte dopo la Rivoluzione, e al posto loro si sono messi dei pannelli di legno di uno stile diverso dal rivestimento del resto della stanza), grande e piccola sala da pranzo, salone di compagnia, studio del Re e biblioteca botanica.

Il castello è costruito nel mezzo di un giardino di fiori e frutta: è a loro che l’architetto si ispira per i motivi della decorazione. Sui rivestimenti, il camino, il soffitto della sala da pranzo sono scolpiti con cesti e ghirlande di frutta. Nel salone di compagna sono dei fiori: rose, astri, girasoli e gigli. Sulle boiserie dipinte in verde acqua molto pallido i decori si evidenziano in bianco sbalzato d’oro.

Il 22 marzo 1768, il Re decide, per l’esecuzione dei quadri destinati a decorare i sopraporte e le pareti degli appartamenti, un programma concepito nello stesso spirito: per l’anticamera i due soggetti scelti sono: una ninfa tramutata in erba e Mirra trasformata in mirto. La sala da pranzo avrà quattro sopraporte: Borea, Orizia , Zefiro e Flora, Vertumno e Pomona, Bacco e Erigone e quattro grandi quadri: la pesca, la caccia, il raccolto e la vendemmia. Quattro soggetti,presi dalla mitologia floreale sono destinati al salone di compagnia: Adone tramutato in anemone; Clizia in girasole e le metamorfosi di Giacino e Narciso. Alla morte di Luigi XV non tutti i quadri furono realizzati.
Il secondo piano – dice d’Argenville - è per i signori”. Le persone di spicco del seguito del Re occupavano le camere che prendevano giorno sui giardini. Al centro, in un dedalo di stanzette, quasi senza luce e senza aria vi alloggiavano le persone di servizio. D’Argenville annuncia, nel 1768, che nella sala da pranzo, si deve mettere “una tavola movibile, simile a quella di Choisy”. Il modello fu esposto al Louvre nel mese di maggio dell’anno seguente.

La Venere che inaugurò questo palazzo, che Luigi XV aveva elaborato con Mme de Pompadour, fu la contessa Du Barry. La botanica venne relegata ad un ruolo di secondo piano e il Petit Trianon divenne il luogo di riunione per cene con i grandi signori dove divertirsi lontano dagli sguardi. Il Petit Trianon fu la piccola casa del Re che voleva avere un po’ di intimità. L’invenzione della tavola di Loriot permise di allontanare pure i domestici; come d’incanto il pasto viene servito e sparecchiato. Al segnale il pavimento si apre: la tavola, tutta apparecchiata e carica di pietanze, accompagnata da quattro servitori. Ad ogni servizio il centro sparisce, restano soli pochi centimetri dove sono i piatti; una rosa in metallo, dello stesso spessore del cerchio, stende le sue foglie e nasconde il buco. La parte che è scesa viene apparecchiata di nuovo, quando è rimessa in movimento verso il primo piano, la rosa di metallo si ritira per liberare il passaggio. A pasto finito, tavola e servitori spariscono nel pavimento, le piastrelle del parquet riprendono il loro posto. Vi erano due tavole di dimensioni diverse nella grande e nella piccola sala da pranzo, tutt’oggi si vedono i contrappesi nei sotterranei.

Del soggiorno di Luigi XV al Petit Trianon vi sono poche testimonianze. Una di queste appare nella Gazette de France in data 29 novembre 1771. Il giardiniere Richard fece una sorpresa al Re, che gli testimoniò una viva soddisfazione. Passando dalla sala da pranzo al salone di compagnia, il sovrano vide ad un tratto, davanti l’orangerie, su un gradino illuminato da dei riverberi dissimulati nella vegetazione, un quadro di fiori con le sue livree. Su un fondo di astri rossi e viola erano tracciate, con delle margherite bianche il suo monogramma accostato da una scritta dello stesso colore in lettere alte 6 piedi; vi si leggeva : “Viva il Re” a sinistra e “Il Beneamato” a destra. I semi di astro erano stati portati recentemente dalla Cina e in un primo momento avevano prodotto dei fiori semplici e bianchi poi la coltivazione si fece più intensa producendo diversi ibridi con forme e colori diversi. La decorazione di astri venne rinnovata l’anno seguente.

Edited by marquise de Créquy - 16/11/2014, 01:25
 
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