La Cour Royale

Louis-Marie-Jacques-Almaric, Conte di Narbonne-Lara

« Older   Newer »
  Share  
marquise de Créquy
view post Posted on 23/3/2013, 23:55     +1   -1




narbonne-lara
Il conte Louis de Narbonne-Lara, nacque il 17 aprile 1755 a Colorno, nel ducato di Parma, dove sua madre, Mme de Narbonne, aveva seguito Madame Infante, figlia di Luigi XV, in qualità di dama d’onore. La famiglia Lara, di origine spagnola, ha generato la famiglia dei Narbonne-Lara, che si sono stabiliti in Francia, a seguito di un matrimonio nel 1140, di Ermessinde, contessa di Narbonne, con don Manrique de Lara. Questo nome di Lara è quasi un nome leggendario in Spagna e la fama dei portatori di questo illustre cognome risalgono alla guerra contro i Mori da parte dei cristiani nella penisola iberica.

Dalla loro sistemazione in Francia si trova un Narbonne-Lara donatore di Port-Royal, nel XV secolo un Narbonne comandava nella battaglia di Baugé (1421).

Il conte Louis de Narbonne era figlio del conte Philippe I di Narbonne, ufficiale generale, più tardi titolato duca e reso Grande di Spagna. Questo padre sembrava un uomo singolare ma di spirito, la cui bizzarria non arrivava a farsi apprezzare nella società e tanto meno da esserne ricercato. Aveva poca ricchezza, ne ebbe poi, grazie al savoir-faire di sua moglie, Françoise de Chalus (1734-1821).
Quest’ultima aveva cominciato al tempo di Mme de Pompadour ad essere legata a Mesdames, figlie di Luigi XV, che all’epoca non avevano ancora le loro maison separate. La si prendeva in giro qualche volta per la sua povertà, e da donna intelligente ed abile che era, era proprio lei la prima a riderne. Poco a poco Mme de Narbonne riuscì ad impadronirsi dello spirito di Madame Adélaide e finì col dirigere da sola la maison di questa principessa fino alla sua morte.

Al momento della nascita di Louis de Narbonne, sua madre era, come abbiamo detto, dama d’onore a Parma, da Madame Infante. Alla morte dell’Infante Don Philippe, Mme de Narbonne rientrò in Francia per diventare subito dama d’atours di Madame Adélaide e presto sua dama d’onore.

Louis de Narbonne ebbe un fratello primogenito titolato visconte, il quale sposò una signorina de La Roche-Aymon, nipote del cardinale con questo nome. Quest’ultima, a causa della sua parentela, aveva ugualmente ottenuto un posto come dama di Palazzo, ma nessuno fece niente per il marito che era, a quel che si dice, un po’insignificante e un po’ sordo. Tutta la tenerezza della contessa di Narbonne si concentrò dunque sul suo secondo figlio per il quale sognava un futuro brillante.

La madre di Louis de Narbonne aveva saputo ottenere interamente l’affetto di Madame Adélaide. Vi sono pochi esempi di una amicizia così tenera, così viva e costante come quella con qui la principessa onorò Mme de Narbonne. Madame Adélaide era riuscita a far condividere questo sentimento, suo malgrado, al re Luigi XV e a suo figlio il Delfino. Fu a Versailles che trascorse la prima infanzia Louis de Narbonne.

Madame Adélaide aveva per il giovane Narbonne una tenerezza veramente materna, l’aveva tenuto sul fonte battesimale con il Re. Aveva appena diciotto anni, quando la sua madrina gli dette la “survivance” del posto di cavaliere d’onore, allora occupato dal vecchio barone di Montmorency; nel giro di poco tempo, Louis de Narbonne diventerà a sua volta cavaliere d’onore in titolo della principessa. Nel frattempo, l’intimità che si stabilì tra Madame Adélaide, Mme de Narbonne e suo figlio, continuava a fare la felicità della figlia del Re.

Quello che un giorno diventerà il generale Narbonne aveva fatto, nella sua prima giovinezza, degli studi seri al collegio di Juilly. Il greco, il latino, le scienze gli furono inculcati molto presto. Louis de Narbonne, dal suo debutto in società si legò soprattutto con MM. de Choiseul-Gouffier e Talleyrand. Questi tre signori erano inseparabili: gente, vetture, cavalli, società, credito, favorite, tutto, o quasi, era tra loro in comune.

Louis de Narbonne debuttò servendo l’artiglieria, poi nei dragoni e infine nella gendarmeria, dove ottenne il grado di ufficiale superiore. Colonnello in seconda, poi colonnello in prima del Reggimento del Piemonte, M. de Narbonne ottenne poi i gradi di maresciallo di campo e luogotenente generale. Nel frattempo lo si destinava alla carriera diplomatica e aveva di conseguenza fece apprendistato agli Affari Esteri sotto gli ordini di M. de Vergennes. Si era poi applicato, inoltre, ad apprendere le lingue: l’inglese, il tedesco e l’italiano. Aveva viaggiato per perfezionare la sua istruzione nelle diverse parti d’Europa e pure seguito un corso di diritto pubblico a Strasburgo, sotto la direzione del celebre professor Koch.
Più tardi, agli inizi del regno di Luigi XVI, il conte di Narbonne fu designato, da subito, per occupare il posto di ambasciatore del Re in Russia; ma l’arrivo del maresciallo de Ségur al ministero della guerra determinò la scelta della Corte in favore del Conte de Ségur, figlio del ministro.

Madame de Narbonne, tutta occupata ad avvantaggiare il suo secondo figlio, lo fece sposare a Mlle de Montholon, figlia del primo presidente di Rouen, morto, sotto l’Impero, membro del Corpo legislativo. Questa giovane era un ottimo partito, in quanto futura erede di 150,000 livres di rendita, proveniente da vaste proprietà situate nell’isola di Santo Domingo, senza contare un milione di proprietà in Francia. Madame Adélaide ce la mise tutta per favorire questo matrimonio; si fece pure chiamare M. de Montholon al consiglio al fine di convincerlo. Le abitudini leggere del suo futuro genero preoccupavano a buon diritto il presidente, dato che il Conte Louis de Narbonne viveva allora con Mlle Contat, celebre attrice da cui aveva avuto un bambino. Fu in parte per convincere M. de Montholon che Madame Adélaide assicurò in maniera definitiva al suo protetto l’incarico di Cavaliere d’onore, di cui M. de Montmorency era il precedente proprietario. La Grandezza di Spagna, fu promessa e poi accordata con il titolo di duca a M. de Narbonne padre, e le cure con cui si volle prendere a pesci in faccia il figlio primogenito rinnovarono e avvalorarono le voci calunniose sparse sul conto della nascita del cadetto.

Dopo la celebrazione del suo matrimonio, Louis de Narbonne rinunciò a coltivare relazioni con le donne del mondo del teatro, ma cominciò ad avere legami con le donne del mondo che frequentava. Mmes de Flamarens, de Staël, Diane de Polignac, de Laval, ricevettero, si dice, una dietro l’altra gli omaggi del galantuomo. E’ stato fedele solo all’ultima che si è comportata con lui come la sposa più devota, prima e dopo l’emigrazione. Si dice che M. de Narbonne abbia vissuto, durante il suo periodo d’esilio, che delle beneficienze delle sua eccellente amica Mme de Laval.

All’inizio della Rivoluzione, il conte di Narbonne aveva sposato francamente e lealmente tutte le idee liberali. Pensava sinceramente che fosse possibile conciliare le nuove dottrine con l’attaccamento e la sottomissione che doveva al re. Credeva di poter servire più efficacemente lo sventurato Luigi XVI adottando questa linea di condotta. Il Reggimento di Piemonte, di cui era diventato colonnello si trovava allora a Besançon. Narbonne, nominato presto in questa città al comando di tutte le guardie nazionale della provincia, si comportò come uomo di cuore e di talento tanto che questa provincia conservò per tanto tempo il ricordo di tutto il bene che fece. Di ritorno a Parigi, quando Mesdames, ultime figlie di Luigi XV, decisero, davanti ai pericoli che minacciavano la famiglia reale, a lasciare il territorio francese, M. de Narbonne credé suo dovere scortare le principesse sul cammino dell’esilio e poté allontanare così dal loro cammino più di un pericolo. Dopo aver condotto Mesdames sane e salve fino alla frontiera, Narbonne ritornò a Parigi nel momento in cui Luigi XVI e la sua famiglia dopo un tentativo infruttuoso di fuggire lontano dalla loro capitale ed erano stati arrestati a Varennes.

Passato il tempo di “prigionia” alle Tuileries, Luigi XVI sembrò riprendere l’esercizio della sua autorità e nominò M. de Narbonne comandante della guarnigione di Parigi. Poi , quest’ultimo si vide, un po’ più tardi, grazie all’appoggio di Mme de Staël, chiamare alla direzione del Ministero della Guerra (da dicembre 1791 a marzo 1792). Narbonne era popolare nell’Assemblea, ma non per questo fece sempre rispettare il nome del Re. Mai in questi tempi così profondamente problematici, ministro non seppe pronunciare come lui il nome del sovrano. Durante la durata del suo ministero, il conte di Narbonne si circondò di uomini di zelo e con capacità. Aveva con lui Berthier (il futuro principe di Wagram), MM. d’Arçon e Manson, etc., che gli conservarono il più affettuoso ricordo e la stima. Fu con qualche membro di questo comitato che il generale Narbonne intraprese un viaggio d’ispezione alle frontiere. Il rapporto che fece redigere, al seguito del suo viaggio, ottenne il suffragio unanime dell’Assemblea.

Malgrado gli eccellenti servigi resi, il ministero fu sciolto, a seguito di uno dei numerosi intrighi contro il Re. M. de Narbonne raggiunse allora l’esercito e prese parte attiva in uno degli affari dell’epoca. Luigi XVI richiamò Narbonne a Parigi, quest’ultimo si trovò di ritorno in tempo per assistere alla famosa giornata del 10 agosto e per essere poi accusato lui stesso con un pretesto futile. Preso di mira per il suo passato dalla rabbia dei rivoluzionari, il generale riuscì a scappare dalle loro grinfie e riparare in Inghilterra, grazie ad un passaporto che Mme de Staël e l’ambasciatrice di Sua Maestà Britannica gli procurarono un po’ prima dei massacri di settembre.

Accolto subito a Londra in una maniera lusinghiera da gli amici di Fox, con cui era in ottimi rapporti da molto tempo, M. de Narbonne non tardò a rifugiarsi in campagna. Il conte apprese in Inghilterra la notizia del processo e la condanna del Re. Molti ministri del Re si trovavano in quel momento a Londra; solo l’ex- ministro della Guerra era caduto in disgrazia agli occhi del Re ma M. de Narbonne dette prova del suo nobile carattere scrivendo agli altri ministri e chiedere loro di andare alla barra della Convenzione a rivendicare la responsabilità dei loro atti. La richiesta di Narbonne fu rifiutata, cosa che, probabilmente gli salvò la vita. Allora, il coraggioso favorito di Mesdames sollecitò vanamente l’onore di andare a difendere Luigi XVI davanti ai suoi giudici, cosa che gli valse, da parte di M. de Malesherbes una lettera molto toccante.

L’Inghilterra alla fine dichiarò guerra alla Repubblica Francese e M. de Narbonne, non volendo restare in un paese nemico, fu costretto ad allontanarsi dal territorio britannico, si recò quindi in Svizzera, territorio neutro dove visse isolato, sulla riva del Lago di Bienne, fino all’entrata delle truppe francesi sul suolo della Confederazione Elvetica. Allora il conte di Narbonne si diresse verso Tubingen, città del Wurtemberg, da dove fu cacciato per la seconda volta dall’esercito francese. Infine, sempre alla ricerca di Paesi neutrali, cercò rifugio ad Eisenach, nell’Elettorato di Sassonia. E’ da là che partì per ritornare in Francia per un favore speciale di Napoleone.

I passi che Louis de Narbonne dovette fare per ottenere la sua radiazione dalla lista degli emigrati non ottennero la benevolenza di sua madre, né le buone grazie di Madame Adélaide. M. de Narbonne appena ritornato nella sua patria, domandò con la più leale devozione di poter essere utile coi suoi servigi. Narbonne riprese infine il suo servizio attivo nel 1809, su istanze dell’Imperatrice Joséphine e seguì per tre anni Napoleone, in qualità di aiuto campo, durante tutta la sua sfortunata campagna in Russia. Fu in questa campagna che Napoleone, vedendo le qualità del conte di Narbonne, gli affidò diverse missioni. Nella seconda settimana di maggio del 1812, prima dell’apertura delle ostilità, M. de Narbonne fu mandato dall’Imperatore presso lo zar a Vilna, per tentare una riconciliazione pacifica, ma il generale, avendo fallito il tentativo, ritornò a Dresda il 24 maggio per istruire Napoleone dell’insuccesso. Ritornato in Francia Napoleone invia Louis de Narbonne a Vienna per sostituire, in qualità di ambasciatore, il conte Otto. Purtroppo M. de Narbonne non poté fare ascoltare dal gabinetto austriaco le sue proposte pacifiche.

Nel luglio 1813, Napoleone fece partire il duca di Vicenza e il conte di Narbonne per Praga, dove si stava aprendo un congresso nel quale si dovevano dibattere le condizioni della pace. Il fallimento definitivo delle negoziazioni e la riunione delle armate di Austria alle forze della coalizione, il generale di Narbonne riprese le sue funzioni militari. La sua condotta giustificò il favore con cui l’Imperatore lo onorava. Il conte di Narbonne servì effettivamente la Francia e il suo glorioso capo con una costante fedeltà fino alla sua morte avvenuta il 17 novembre 1813 a Torgau, dove era stato nominato governatore del luogo. Il generale Narbonne aveva saputo meritare a tal punto la stima e la simpatia de l’Imperatore, che Napoleone aveva un momento pensato a lui per metterlo alla testa della maison dell’Imperatrice Marie-Louise in qualità di sovrintendente, quando questa principessa fu investita della Reggenza all’inizio dell’anno 1813.

vlbcnaralara
Dal matrimonio con Mlle de Montholon, il conte di Narbonne ebbe due figlie. La primogenita, Louise-Amable-Rion-Françoise de Narbonne-Lara, nata il 25 maggio 1786, sposò un Portoghese, tale José Braamcamp de Almeida Castelo-Branco, che aveva incontrato da M. de Talleyrand. Questo portoghese, molto ricco, legò senza dubbio un gran premio ad una alleanza con M. de Narbonne, la cui figlia, ben altro che povera, doveva ereditare la Grandezza di Spagna. Dopo che questo matrimonio fu celebrato, i genitori della giovane appresero che la famiglia del novello sposo non era di nobile origine e che il padre di M. Braacamp era commerciante.
La seconda figlia del Generale, Marie-Adéide-Charlotte de Narbonne-Lara, nata l’11 maggio 1790 e morta nel 1856, alla quale suo nonno, il duca di Narbonne, e suo zio abate avevano lasciato dei legati abbastanza importanti, sposò, nel 1809 il ciambellano dell’Imperatore Napoleone, Claude-Philibert Barthelot conte di Rambuteau.

Il conte di Narbonne ebbe due figli naturali:

- Louis-Jean-Almaric de Narbonne Lara con Jeanne Pitrot-Verteil.
- Louise-Almaric-Bathilde-Isidore Contat, con Louise-Françoise Contat. Ella sposa il 21 settembre 1788 Jean Frédérik Abbéma.

Sembra che sia stato pure il padre dei due figli di Mme de Staël:

- Louis-Auguste de Stael (1790-1826)
- Albert de Stael (1792-1813)

Quanto alla contessa di Narbonne, nata Montholon, moglie del generale, è restata al servizio di Mesdames fino alla morte di Madame Adélaide. Ritirata poi in campagna, avrebbe, dopo una esistenza abbastanza scialba, terminato i suoi giorni in una piccola terra che possedeva presso d’Agen.

Edited by marquise de Créquy - 5/1/2015, 19:27
 
Top
0 replies since 23/3/2013, 23:55   903 views
  Share