La Cour Royale

Maria Teresa Raffaella di Spagna, Delfina di Francia

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view post Posted on 4/4/2013, 00:30     +1   -1
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Nelle grandi famiglie spesso accade che per un’incomprensione o per un affronto si creino degli strappi che paiono irrecuperabili; il tempo spesso aiuta e tante volte si riesce a ricucire quello strappo, mettendoci una pezza: poiché a Versailles tutto è magnificenza si fa di meglio, se ne mettono due. E così, dopo circa vent’anni dalla rottura del fidanzamento di Luigi XV con la cuginetta Maria Anna Vittoria, terzogenita di Filippo V di Spagna e di Isabella Farnese, un’altra Infanta viene a Versailles per sposarsi, stavolta col Delfino: Doña Maria Teresa Antonia Rafaela de Borbón y Farnesio, quintogenita dei re di Spagna: Filippo V aveva undici figli da smerciare, tra vivi e morti, avuti da due mogli diverse. Giustappunto piazzava contemporaneamente il fratello maggiore di Maria Teresa Raffaella, l’Infante Don Felipe, con la figlia maggiore di Luigi XV: S. A. R. Madame Louise Élisabeth de France, ex Madame Première.

Maria Teresa Raffaella nasce il giorno 11 giugno 1726 a Madrid, e tutto sommato non ha una vita degna di nota in Spagna; il matrimonio con il Delfino, figlio di Luigi XV, avviene per procura al Buen Retiro il 18 dicembre 1744, e di persona a Versailles il 23 febbraio 1745. Il destino di Maria Teresa Raffaella doveva essere quello di non brillare mai di luce propria, ci si ricorda dei festeggiamenti per il suo matrimonio solo perché nella notte dal 25 al 26 febbraio si tenne il cosiddetto ballo dei tassi: si tratta di un ballo mascherato durante il quale Luigi XV e altri sette gentiluomini intervenirono travestiti da tassi tagliati. Fu in quest’occasione che il re, approfittando dell’incognito del travestimento, dimostrò chiaramente il proprio interesse alla signora Jeanne-Antoinette Le Normant d’Étioles, nata Poisson e non ancora marchesa di Pompadour.

Il carattere della Delfina, la sua timidezza, facevano sì che preferisse la vita dei propri appartamenti a quella della Corte, accostandosi in questo a un’altra Delfina che l’aveva preceduta: Maria Anna Cristina di Baviera.

Il matrimonio non fu consumato immediatamente, nonostante i presupposti facessero ben sperare: entrambi i consuoceri erano molto gagliardi, da quel punto di vista, ma evidentemente certe cose hanno bisogno dei loro tempi. Fu solo nel settembre del 1745 che la coppia riuscì nell’intento; da questo scaturì un’unione molto tenera tra i due ragazzi, fatta di affetti e di devozione religiosa, e non a caso il Delfino Luigi era molto legato alla madre, la regina Marie Leszczyńska (donna pia quant’altre mai), e disapprovava (per quanto potesse permettersi di fare) il padre, che aveva lasciato il talamo nuziale da parecchi anni e che passava il tempo con le sue amanti. Maria Teresa Raffaella seguiva le inclinazioni del marito, e detestava il re e m.me de Pompadour; adduceva la propria timidezza come scusa per evitare di parlare al suocero.
Tra una preghiera e una consumazione la coppia fece il proprio dovere; la Delfina rimase incinta nell’autunno del 1745, con data prevista del parto verso inizio di luglio del 1746. Il termine passò, ma di doglie non se ne parlava, la situazione era tesa e tutti, da Luigi XV fino al popolino davano segni di impazienza; a furia di preghiere la Delfina partorì una bimba il 19 luglio 1746, cui papà assegnò immediatamente il nome della madre, Marie-Thérèse. La madre ventenne non si riprese dal parto e morì dopo tre giorni, il 22 luglio. La disperazione del Delfino durò a lungo, anche dopo le sue seconde nozze.

La piccola Madame morì a soli 21 mesi, il 27 aprile 1748.



Edited by Liselotte von der Pfalz - 19/11/2014, 16:45
 
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marquise de Créquy
view post Posted on 16/6/2013, 13:58     +1   -1




Quando Luigi XV sposò suo figlio alla figlia di Filippo V e di Elisabetta Farnese, non volle incaricare nessuno nell’istruire il Delfino dei suoi doveri coniugali: fu lui stesso che l’accompagnò fino al talamo nuziale ed insegnargli, quale uomo perfettamente informato in materia, la condotta che avrebbe tenuto riguardo sua moglie.
La seguente lettera trovata nell’Archivio di Stato di Parma fu indirizzata dalla Regina di Spagna a suo figlio, Don Felipe.

Al Prado, il 10 marzo [1746]

…Vi ho promesso ieri che vi avrei scritto delle notizie sul matrimonio di vostra sorella, ve le dirò, ma dovete mantenere il segreto soprattutto con l’Infanta [Louise-Elisabeth, figlia di Luigi XV e moglie di Don Felipe], dato che potrebbe scrivere laggiù, e noi non potremmo più sapere niente. Ora, siccome suppongo che lo sappiate già, che il Re istruì il Delfino un quarto d’ora prima che si coricasse, dato che non sapeva nulla; sia per rispetto di suo padre, o per l’avventura lo stolto, non capì bene le lezioni; così la prima notte passò a baciarla e abbracciarla e in questi trasporti gli successe una sventura svenne e pensò di morire, soprattutto perché sentiva la camicia tutta bagnata. Infine , la mattina, il Re, andando a vedere se erano ancora nel loro letto, chiese loro se avevano passato bene la notte, e dalle risposte del Delfino, capì che non aveva combinato nulla; uscì dalla camera e andò a cercare la sua nutrice, dicendole come questo Delfino non aveva fatto il suo dovere e rimproverando la nutrice; tentò di calmare [calmare suo figlio] e gli disse che quello che non si era fatto un giorno si faceva in un altro, così lo tranquillizzò istruendolo meglio e la notte seguente si disse che “salio maestro” e che prese tanto gusto a morire dolcemente che successe che ne fu malato. Ora , una sera, confessò a sua madre e a sua moglie che non doveva far altro per mettere incinta la moglie che baciarla e abbracciarla, che una volta rimasta incinta, l’ostetrico avrebbe aperto il ventre e lui avrebbe tolto il bambino; vi lascio pensare quanto loro ne abbiano riso, ed io pure, quando ho visto la lettera e non dubito che vi succederà la stessa cosa quando leggerete questa, ma quello che mi fa piacere, è che in questo argomento è innocente e che non aveva alcuna malizia, così sarà forte e sano.
Noi stiamo come al solito e gli altri bene e avendo finito il mio racconto e non avendo nulla più da dire, finirò, finirò mio carissimo figlio, abbracciandovi con tutto il mio cuore e assicurandovi che prego sempre per voi
ELISABETH
 
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1 replies since 4/4/2013, 00:30   418 views
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