La Cour Royale

L'Arpa della Regina

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marquise de Créquy
view post Posted on 29/9/2013, 17:34     +1   -1




L’arpa detta “di Marie-Antoinette” è in una delle sale del Musée instrumental du Conservatoire national supérieur de Musique a Parigi ed è abbastanza bella da poter essere appartenuta a lei. Fu scoperta in un granaio del Municipio di Nancy.

Non si sa come sia potuta arrivare fino a là, ma siccome è riccamente decorata e che lo stile della decorazione non lascia dubbio sull’epoca della sua fattura si è deciso che è stata suonata da Marie-Antoinette. Verso la fine dell’ottocento la municipalità di Nancy ha avuto l’idea di metterla nella lotteria a profitto dei poveri della città e fissò a cinque franchi i l prezzo del biglietto. La fortunata vincitrice fu Mme la baronessa Dornier che, generosamente, la offrì al Musée del Conservatoire. Gustave Chouquet prese subito in mano la penna e iscrisse l’oggetto nel catalogo nei termini seguenti: “ Arpa francese. E’ una delle due magnifiche arpe che Naderman padre eseguì nel 1780 per Marie-Antoinette. E’ a ganci, sistema al quale il nome di Naderman è rimasto legato. La tavola di questo strumento è ornata da dipinti notevoli. La colonna passa, a ragione, per essere un capolavoro di scultura. Le chiavi sono decorate con ciotoli-diamanti. (Dono di Mme la baronessa Dornier)”.

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Attorno al braccio corto una meravigliosa ghirlanda di rose termina con una foglia d’acanto sulla sommità dalla quale spunta un’aquila ad ali spiegate. Al fondo della colonna, due amorini che montano su dei cavallucci marini, soffiano dentro a delle conchiglie. Le pitture rappresentano degli attributi di musica, di geografia, di architettura e di pittura, tutto lo strumento è a fondo d’oro e mirabilmente curato nei suoi piccoli dettagli. Nello stesso edificio si può vedere anche l’arpa della Principessa de Lamballe. Nel mondo esistono diversi esemplari di arpa che si dicono appartenuti a Marie-Antoinette.


Tutti sanno che la sventurata Regina suonava l’arpa, durante il suo regno ebbe due maestri: il primo, Joseph Hinner, di Vetzlar, gli dette delle lezioni dal 1770 al 1780; fu sostituito nel suo incarico da Christen Hochbrücker.

Edited by marquise de Créquy - 16/11/2014, 14:30
 
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Reine Marie Caroline
view post Posted on 29/9/2013, 17:58     +1   -1




Molto simile a quella suonata da Madame Elisabeth in questo dipinto di Charles Leclercq

 
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marquise de Créquy
view post Posted on 29/9/2013, 19:31     +1   -1




In effetti...mancano solo gli Amorini ai piè dell'arpa
 
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Reine Marie Caroline
view post Posted on 29/9/2013, 20:32     +1   -1




In questo articolo si parla di un'arpa ipoteticamente suonata dalla Reine e trafugata. E' molto meno elaborata rispetto alla precedente

http://www.leberry.fr/cher/actualite/depar...tte-196269.html

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view post Posted on 30/9/2013, 09:13     +1   -1
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:P Dato che si parla di arpe, cito la voce Arpa dal Dizionario delle etichette di Corte di M.me de Genlis:


[...] “Arpa: l’arpa è il più bello degli strumenti, dopo che è stato perfezionato da un giovane (1), che, dall’età di sedici anni, ha mostrato con fulgore tutto ciò che si poteva fare su questo strumento, la cui forma è così elegante e i suoni così incantevoli, che è il solo che l’immaginazione abbia osato porre in cielo, e mettere nelle mani degli angeli.
Le Sante Scritture ci mostrano Davide che calma con l’arpa i furori di Saul, e facendo anche un miracolo più grande, quello di dissipare l’odio di un invidioso. Quando il geloso Saul ascoltava Davide, smetteva di odiarlo. Quest’ultimo incanto, il più desiderabile di tutti, manca ancora all’arpa moderna!... Le Scritture ci dicono anche che il profeta Eliseo, prima di parlare al Signore per dargli una risposta, fece venire un suonatore di arpa; e che, mentre lo ascoltava, la mano del Signore fu su di lui e che dopo profetizzò. (I Re, libro 4, cap. 3).
L’arpa non passerà mai di moda; al contrario, per quelli che iniziano oggi a suonarla sono abbastanza giovani da adottare il buon metodo, per suonare con dieci dita, fare i suoni armonici a due mani, studiare i passaggi difficili con la mano destra come con la sinistra, e diventare col tempo degli eccellenti professori di quest’ammirevole strumento.
In ogni cosa, non basta aprire una bella strada nuova perché sia prontamente percorsa, l’abitudine e l’amor proprio trattengono la persona ancora a lungo su quella cattiva; ma infine si finisce prima o dopo per prendere la buona.”
[...]

E, come nota a piè di pagina… o meglio, di due pagine:

(1): Casimir Baecker, allievo dell’autore di quest’opera.
Ha cambiato la maniera di montare le arpe mettendovi delle corde molto più grosse e più tese, cosa che ha quadruplicato l’intensità del suono. Prima di lui, per suonare l’arpa, ci si sedeva su una sedia così bassa, che la console dell’arpa copriva almeno la metà del viso. Ha dimostrato che, per la facilità dell’esecuzione della mano destra, bisogna essere seduti, in modo che la testa e una parte del collo possano sovrastare l’arpa, cosa che d’altronde rende l’attitudine molto più bella, e previene i pericoli per il portamento, che risultavano comunemente dalla vecchia posizione. Ha provato suonando che ci si può servire, sull’arpa, dei due mignoli come sul piano, e che si può suonare, in suoni armonici, con le due mani, delle sonate intere con un grande movimento; che i pezzi più difficili possono essere suonati con l’arpa, e che si possono avere su questo strumento le due mani perfettamente uguali. Ha scoperto che una stessa corda può produrre molte note differenti. Ha inventato un gran numero di effetti nuovi, e una cadenza lunga e sostenuta, durante la quale le tre altre dita della stessa mano eseguono delle brisés semplici e doppie: lo fa con uguale perfezione con tutte e due le mani. Nessuno ha potuto ancora imitare questa cadenza, così come un’infinità di altri passaggi ed effetti incantevoli e straordinari di sua invenzione.
M. il conte di Laborde, con tutte queste invenzioni, ha perfettamente spiegato in una brochure, che fu pubblicata qualche anno fa, diversi passaggi dei libri greci sulla lira antica, che fino ad allora erano parsi inintelligibili e inesplicabili. Questa brochure è così piacevole e così curiosa, che è stata tradotta in inglese. “
 
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marquise de Créquy
view post Posted on 30/9/2013, 20:03     +1   -1




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a proposito di Mme de Genlis, Marie-Antoinette e Arpa;

" [...] M. il Principe di Condé la coccolava [Mme de Genlis] ancora nel giugno 1774 da prestarle il suo appartamento a Marly, quando la corte ci andò. Fu là che Luigi XVI si fece inoculare. La duchessa di Chartres vi si recò e Mme de Genlis l'accompagnò. Si ritirava ogni sera nella sua camera e faceva due ore di musica prima di coricarsi. Una sera, M. d'Avaray venne avvertirla che la Regina era nella camera a fianco per ascoltarla. Madame de Genlis dette, per un'ora e mezza il suo più bel repertorio d'arpa e canto. Quando Marie-Antoinette si ritirò scoppiarono gli applausi e M. d'Avaray andò a congratularsi con lei da parte della Regina. L'indomani quest'ultima le fece i complimenti di persona e le chiese di suonare ai suoi concerti privati. M.me de Genlis declinò, con sorpresa del suo entourage, il favore e l'occasione di apparire a Versailles nel circolo della Regina. "Avrei - disse - abbastanza catene per non desiderarne altre". [...]

Da MADAME DE GENLIS di Gabriel de Broglie.

Edited by marquise de Créquy - 22/8/2014, 11:21
 
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marquise de Créquy
view post Posted on 22/10/2013, 19:40     +1   -1




L'arpa della Principessa di Lamballe
 
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Alba Rosa
view post Posted on 13/1/2014, 17:20     +1   -1




Ho trovato recentemente notizie sulla preziosa arpa consegnata a Maria Antonietta nell’anno della sua ascesa al trono da Jean Henri Naderman, “luthier facteur de harpe ordinaire de la reine”. È sormontata da un putto che reggeva le armi della regina e sulla tavola armonica sono dipinte le figure della Pace e di Minerva.
Uno degli insegnanti di arpa di Maria Antonietta fu il conte tedesco Philippe Joseph Hinner, membro dell'orchestra della regina. La sua vedova, Louise Marguerite Emilie Henriette Quetpée de Laborde, era una delle prime cameriere di Maria Antonietta, molto cara alla sovrana. Sposò in seconde nozze François Augustin Reynier, cavaliere e conte de Jarjayes, ricordato per aver organizzato, dopo la morte di Luigi XVI, un tentativo di fuga della famiglia reale dal Tempio. Tale impresa non si realizzò per il desiderio della regina di non abbandonare i propri figli.
 
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marquise de Créquy
view post Posted on 13/1/2014, 20:55     +1   -1




Grazie mille Sandra, hai ragione Mme de Jarayes era molto cara a MA
 
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8 replies since 29/9/2013, 17:34   772 views
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