La Cour Royale

Marie-Anne de la Trémoille, principessa des Ursins

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marquise de Créquy
view post Posted on 22/11/2013, 00:06     +1   -1




Marie-Anne de la Trémoille nasce a Parigi nel 1642. Figlia maggiore del duca Louis II de La Trémoille, duca de Noirmoutier e di Renée, figlia di Jean Aubery, signore di Tilleport.
All’età di quindici anni, nel 1659, sposa in prime nozze il principe de Chalais, Adrien-Blaise de Talleyrand, avo del ministro di Napoleone, si rifugiò in Spagna con suo marito, esiliato dopo uno sventurato duello ed entrato in servizio del Re di Spagna. Viene fatto prigioniero in Portogallo. Marie-Anne passa diversi anni a Madrid aspettando la liberazione di suo marito e ne apprende così la lingua e le usanze. La principessa de Chalais creò in Spagna dei legami d’amicizia che dovranno in seguito riportarla in questo paese. Dalla Spagna passò in Italia, dove la principessa perde suo marito a Venezia; si rifugia a Roma, dove la sua grazia, le sue attitudini agli affari vengono notate dall’Ambasciatore di Francia presso la Santa Sede, il Cardinale d’Estrées, che attira l’attenzione di Luigi XIV col suo zelo e i suoi talenti.

È a Roma che sposa, nel 1675, un gran signore della Famiglia Orsini, Flavio, principe di Nerola e duca di Bracciano, Grande di Spagna, che ha ventidue anni più di lei. Nel 1698 ridiventa vedova, considerata immensamente ricca, ma in realtà suo marito le lascia solo debiti e processi, soprattutto con Livio Odescalchi, che si considera erede dei titoli e possedimenti. La principessa pensa bene di francesizzare il nome di suo marito diventando così la Principessa des Ursins.

Ha sessantatré anni e per un raro privilegio, è ancora bella, seducente, piena di energia e di risorse. Per ventiquattro anni andrà a ricoprire un ruolo politico e influenzare pesantemente i destini di due grandi regni. Con l’ascesa di Filippo V al trono di Spagna e il suo matrimonio con Maria-Luisa di Savoia, sorella affascinante della Duchessa di Borgogna, rendono più attive le relazioni tra Madrid e Versailles.

La principessa des Ursins, nominata “Camerera mayor”, incarico che deve a Luigi XIV e madame de Maintenon, è la negoziatrice titolata tra le due corti: non si fa nulla, durante questo periodo, senza che lei vi partecipi attivamente. Fine politica, promuove la popolarità del giovane Re di diciotto anni e della sua Regina di quattordici. Avendo rapidamente guadagnato la fiducia della coppia Reale, poiché è la sola ad averne accesso (è lei che li veste alla mattina e li spoglia alla sera), diventa potentissima.

Fa licenziare dal “Despacho” i ministri spagnoli e diplomatici francesi che considera inefficaci (come il Cardinale Portocarrero e il Cardinale d’Estrées) e tenta qualche riforma.
La principessa mise in ordine nelle finanze, l’etichetta di corte, il governo e tentò di diminuire l’influenza dell’Inquisizione. L’economista Jean Orry lavorò, sotto la sua protezione, a un vasto programma di centralizzazione delle finanze che erano disastrose (riuscì a raddoppiare le entrate dello Stato). I cortigiani in carica o licenziati alimentarono su di lei le maldicenze e le false accuse, ottenendo pure un licenziamento temporaneo nel 1704, ma la giovane Regina rimase inconsolabile per la partenza della sua prima dama d’atours.

È lei che fa arrivare in Spagna il maresciallo di Berwick e contribuisce così alla vittoria d’Almanza, dove viene battuto l’esercito coalizzato degli Inglesi, Austriaci e Portoghese. Il rimpianto che aveva la Regina di Spagna per la sua prima dama d’atours fece sì che, dal 13 gennaio 1705, Luigi XIV inviasse un dispaccio a Grammont al fine di preparare il suo ritorno a Madrid, a certe condizioni che fece sapere Grammont al maresciallo Adrien Maurice de Noailles: “ Se è nella natura di M.me des Ursins di poter ritornare qui con uno spirito di abbandono e di devozione intera alle volontà e interessi del Re, […] e che possa sembrare agli Spagnoli che non sia più la regina e la sua fazione che governa la Spagna, che è la cosa di cui hanno più orrore, e la più capace di far prendere loro una decisione estrema, niente allora, secondo me, è la cosa migliore far ritornare Mme des Ursins”.
Tre anni dopo, la grande vittoria di Villaviciosa, vinta dal duca de Vendôme, affermando definitivamente la dinastia dei Borboni in Spagna, consacra la potenza della Principessa des Ursins.

Fino al 1708, la principessa des Ursins, inviata da Luigi XIV e Mme de Maintenon per garantire gli interessi del Regno di Francia, riuscì ad adempiere al suo doppio ruolo, quello di assecondare i sovrani di Spagna e di soddisfare Versailles. Quando Philippe d’Orléans prese Tortosa in Spagna, il Duca di Borgogna perdeva Audenarde. Aggiungendo a ciò il fatto che la Francia cominciava a mancare di tutto, durante un inverno terribile, questa disfatta nelle Fiandre, consumata dopo la perdita di Lille, Luigi XIV cercava un compromesso per la pace. Ma le offerte di pace furono conosciute in Spagna e la corte si allarmò. La principessa des Ursins, sia che fosse legata ai sovrani, sia che vedesse una minaccia per la sua posizione, o per tutte due le ragioni, decise di difendere la Spagna e smette di prendere le parti contro la Francia. Progetta un intrigo al fine di impedire il ritorno di Philippe d’Orléans. La storia dice che la cosa fu inventata dalla principessa ma sembrerebbe certo che il Duca avesse deciso, assieme ad alcuni nobili spagnoli, nel caso in cui Luigi XIV avesse richiamato suo nipote in Francia, di prendere il suo seguito. L’affare fu portato tanto avanti che d’Orléans non ritornò più in Spagna. La principessa des Ursins si era appena fatta un nemico che non glielo avrebbe mai perdonato.

La principessa ne approfitta per chiedere a Luigi XIV la ricompensa dei suoi servigi. Al trattato di Utrecht, nel 1713, Filippo V aveva voluto donarle con tutta la sovranità il ducato di Limbourg, con la contea vicina di Chiny nei Paesi Bassi Spagnoli. L’idea della principessa è di offrire il ducato e la contea, quando ne entrerà in possesso, al Re Luigi XIV e di domandargli in cambio il governo della provincia della Touraine, a vita. Ma il progetto non si realizzò, Filippo V fu obbligato ad abbandonare le sue mire.

Alla morte della Regina, Filippo V si risposò nel 1714 con Elisabetta Farnese, nipote del duca di Parma. In un primo momento, questo matrimonio fu sostenuto dalla principessa des Ursins prima che ne impedisse la conclusione. Questo finì di metterla in disgrazia presso la nuova regina di Spagna che la licenziò arrivando (su istigazione del futuro cardinale Giulio Alberoni, che prese il suo posto come eminenza grigia). La principessa aveva allora più di settanta anni.

Ritornò a Parigi dove fu accolta con freddezza, perdendo il favore di Luigi XIV, per i suoi intrighi e l’amicizia di madame de Maintenon. Secondo Saint-Simon la sua disgrazia fu dovuta a una ragione semplice: ella aveva scelto di far risposare il Re di Spagna con la figlia del Principe di Parma, la cui famiglia rappresentava un doppio legame sfavorevole, un bastardo di un Papa, da un lato e un bastardo di Carlo V dall’altro. Dato che il matrimonio si fece senza informare Luigi XIV, il nonno, che era molto scrupoloso nello scegliere le alleanze delle sue famiglie, la principessa des Ursins firmò la sua disgrazia per questa sua sbadataggine.

Si rifugiò quindi a Genova, poi a Roma, dove fu rispettata, malgrado le maldicenze della Regina di Spagna, che sarà soprannominata la “Virago di Spagna”. Luigi XIV le garantisce una pensione, il Re di Spagna le scriveva delle lettere di nascosto e più tardi le testimoniò, indirettamente, degli onori. Alla sua morte, avvenuta il 5 dicembre 1722, ebbe gli onori di Principessa e fu sepolta nella tomba degli Orsini in San Giovanni Laterano.

Edited by marquise de Créquy - 16/11/2014, 00:38
 
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view post Posted on 23/11/2013, 21:17     +1   -1
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Cito dai Mémoires di Saint-Simon:

“...[Anne Marie de la Trémoille] aveva spostato Blaise de Talleyrand, che si faceva chiamare principe di Chalais, e che fu nel famoso duello contro MM. de la Frette in cui il fratello maggiore del duca di Beauvilliers fu ucciso e che fece allontanare gli altri dal reame... “.

Tutto qui, per l’anno 1698, ma ne riparla nella cronaca del 1701. In realtà Saint-Simon racconta il duello (gennaio 1662) in un altro suo lavoro, le Légères Notions, mentre le note dei Mémoires riportano che vi parteciparono da una parte:

  1. Gaston Gruel, marchese de la Frette,

  2. suo fratello Nicolas, marchese d’Amilliy,

  3. Tanneguy de Hangest, visconte di Argenlieu, e

  4. Pierre de Beauvilliers, detto il cavaliere di Saint-Agnan (fratello del futuro duca di Beauvilliers),

e dall’altra parte:
  1. Chalais,

  2. Louis Alexandre, marchese di Normoutier (figlio del duca),

  3. Flamarens, e

  4. Henri, marchese d’Antin, che fu ucciso da Pierre de Beauvilliers.



Dopo un periodo all’estero i fratelli Gruel tornarono a Parigi, e tutti chiusero un occhio sulla loro presenza in Francia; Flamarens fu obbligato a restare in Inghilterra, Noirmoutier in Portogallo e Chalais in Spagna, da dove poi passò in Italia e morì a Mestre (VE).

Lo svolgersi del fattaccio è nella biografia della terribilissima Principessa Orsini: in gennaio del 1662 Monsieur dà un ballo nei suoi appartamenti alle Tuileries: ovvio che intervengono il re e la regina e tutta la corte, compresi gli Chalais e il fratello maggiore della Orsini, Noirmoutier. Il marchese de la Frette si fa largo tra la folla a gomitate, e Chalais e Noirmoutier non gradiscono molto ricevere il giovane gomito marchionale tra le costole; iniziano a volar parole sempre più pesanti, Chalais molla una sberla a La Frette, che gliele rende con l’aiuto del fratello. Noirmoutier e due suoi amici intervengono, e giù botte da orbi. La rissa è scandalosa in presenza del re, e i sei vengono allontanati in malo modo, caricati tutti su una stessa carrozza: convengono di trovarsi il mattino seguente dietro una chiesa nel Faubourg Saint-Germain.
Beauvilliers uccide d’Antin in duello, quindi i bei tomi pensano bene di nascondere il cadavere e di darsela a gambe levate, ma la notizia dell’incontro si era già sparsa, e arriva alle orecchie del re che si indigna per un’infrazione così enorme agli editti contro i duelli, e decide per una punizione esemplare: spoglia tutti delle loro cariche e mette tutto in mano al parlamento. I colpevoli sono condannati in contumacia.

Nota: il d’Antin morto è Henri de Pardaillan de Gondrin, fratello maggiore del marchese di Montespan, marito della più celebre madame de Montespan, amante del Re.

Edited by marquise de Créquy - 5/1/2014, 17:25
 
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