La Cour Royale

Luigi XIV, il Re Sole

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marquise de Créquy
view post Posted on 4/11/2013, 00:08     +1   -1




Nato a Saint-Germain-en-Laye il 5 settembre 1638 Luigi Deodato, conosciuto come Luigi XIV è il figlio di Luigi XIII e di Anna d’Austria. Il secondo nome, Deodato (Dieudonné) gli fu affibbiato perché la sua nascita ebbe luogo inaspettatamente ventitre anni dopo il matrimonio dei suoi genitori.

Alla morte di suo padre Luigi aveva solo cinque anni e il giovane Re fu messo sotto la protezione della madre, che fu dichiarata Reggente dal Parlamento di Parigi. Mazzarino era il padrino di Luigi Deodato, e fu incaricato della sua educazione di futuro Re. I suoi precettori Hardouin de Péréfixe e il maresciallo de Villeroy gli dettero una educazione più pratica che intellettuale. Mazzarino esercitò un’influenza considerevole sul suo pupillo trasmettendogli il suo gusto per l’arte e lo inizierà molto presto alle questioni militari, politiche e diplomatiche. Il cardinale fece entrare il giovane Re nel Consiglio dal 1650.

L’infanzia di Luigi XIV si svolge in un clima drammatico che modella profondamente la sua personalità. È il periodo della Fronda, la ribellione dei nobili. Si sente umiliato dall’arroganza dei grandi della Corte. Non dimenticherà mai la fuga della famiglia Reale obbligata a lasciare Parigi per trovare asilo a Saint-Germain-en-Laye, nel gennaio 1649. Già da piccolo avrà sotto gli occhi il tradimento dei Principi.

Questi anni terribili forgeranno le armi di questo futuro monarca assoluto. La maggior età ufficiale del Re, nel 1651, a tredici anni, cambia la natura della Fronda. Gli attentati diventano dei “crimini di lesa maestà” e nel dicembre 1652 fa arrestare il Cardinale di Retz, uno dei capi della Fronda dei Principi.

Luigi XIV è incoronato Re il 7 giugno 1654 a Reims, ma lascia il governo a Mazzarino, mentre continua la sua formazione militare presso Turenne. Nel paese la guerra di Spagna si prolunga fino alla firma del trattato dei Pirenei che dà alla Francia l’Artois e il Roussillon, ma anche una sposa al Re.

Il matrimonio di Luigi XIV con sua cugina, l’Infanta Maria Teresa di Spagna, è celebrato il 9 giugno 1660 a Saint-Jean-de-Luz.

Mazzarino muore nella notte tra l’8 e il 9 marzo 1661 e il giovane Re di 23 anni dichiara ai suoi ministri: “Il cardinale di Mazzarino è morto, Signori Ministri, vi rivolgerete a me d’ora in avanti. Voglio in futuro governare da solo il mio regno. Non voglio affatto il Primo Ministro, mi servirò di coloro che hanno delle cariche per agire sotto di me secondo le loro funzioni e se succederà d’avere bisogno dei vostri consigli, ve lo chiederò”. Nasce il “Re Sole”.

Luigi XIV scelse come emblema il Sole perché è l’astro che dà la vita a tutte le cose ma è anche Apollo, il dio della Pace e delle Arti. Nel castello di Versailles si troveranno numerose allusioni a questo dio della mitologia greca. Ed è proprio vestito da “Sole” che il monarca apparirà ad una festa a Corte. Luigi XIV non era molto alto, circa un metro e 65 cm, robusto e largo di spalle, si imponeva per la sua prestanza fisica e la sua eleganza. Lo si diceva bello, mai stanco, non sembra temere né la pioggia, né il freddo e si stupisce che si possa essere così sensibili. Si dà con foga agli esercizi del corpo ed eccelle al gioco della pallacorda; danza qualche volta in spettacoli di balletti. Da sua madre eredità la pietà, ma anche le maniere squisite e un bel linguaggio pure per le cose più frivole.

Molto sensibile apprende progressivamente a dissimulare questa sensibilità e le sue passioni. Ha una grande passione per le donne e le sue amanti saranno numerose. Marie Mancini, Henriette d’Inghilterra, Louise de La Vallière, madame de Montespan, madame de Fontages, madame de Maintenon che molto probabilmente sposerà in segreto. Ne avrà delle altre che rimarranno nell’oblio.

Una sola parola potrebbe qualificare Luigi XIV: “Grandeur”. Tutta la sua vita sarà volta alla preoccupazione di apparire, questa preoccupazione di maestosità per la sua persona, per la sua Corte e per la Francia.

Nella sua politica, Luigi XIV fa entrare nel suo Consiglio uomini come Fouquet, Hugues de Lionne, ma sa anche circondarsi di persone di valore come Colbert, Michel Le Tellier, Louvois, Pomponne e Vauban.

Il potere dei Parlamenti fu molto limitato perché aveva fatto proibire di presentare delle rimostranze prima della registrazione delle ordinanze. Il Re si circondava nei suoi Consigli di rappresentanti della borghesia, colmati d’onore e di fatto sottomessi totalmente al potere reale.

La prima parte del regno di Luigi XIV è segnato da grandi riforme amministrative, editti, ordinanze, il codice Luigi nel 1667, sorta di codice civile, il Codice Criminale nel 1670, il Codice Forestiero, Editto sulle classi della marina nel 1669, Ordinanza del Commercio nel 1673 e il Codice Nero nel 1685 sulla schiavitù. Poi, troppo occupato nella guerra, Luigi XIV lascia a Colbert le redini dell’economia nazionale. Colbert prova a rimettere le finanze in ordine, ma tutte le sue sagge decisioni non possono nulla di fronte alle esigenze finanziarie del monarca riguardanti le spese militari o le spese di prestigio come ad esempio la Reggia di Versailles.

Le questioni religiose hanno un posto importante durante il Regno di Luigi XIV e senza dubbio la parte più negativa. Volendo trattare gli affari religiosi come gli affari di stato, intrattenne dei rapporti molto tesi con il papato. Nel 1676 il conflitto scoppia con il nuovo Papa Innocenzo XI, quando due vescovi si rifiutano di riconoscere il diritto reale di disporre delle rendite dei vescovadi. Finalmente il Re cede, ma un altro punto avrà gravi conseguenze: il Re firma a Fontainebleau nel 1685 “l’editto che porta alla revoca dell’Editto di Nantes”. Questo atto avrà come conseguenza la chiusura dei templi, l’esilio di più di 200,000 persone verso i paesi protestanti, poi dei conflitti interiori, le Cévennes messe a ferro e fuoco, la rivolta dei Camisards nel 1702 e infine la distruzione dell’abbazia di Port-Royal nel 1709.

Le mire politiche all’estero di Luigi XIV sono il rinforzo delle difese alle frontiere, limitare la potenza degli Asburgo, assicurarsi la neutralità dei principi di Svezia e di Savoia e di concludere delle Alleanze. A tal fine la prima misura fu al riorganizzazione dell’esercito. Affida questo compito a Michel Le Tellier, poi al marchese de Louvois (che è il figlio di Michel Le Tellier). Così Luigi XIV dispone dell’esercito meglio organizzato e più numeroso di tutta Europa. In tempo di guerra Louvois può dare 300000 uomini a disposizione del potere. Forte di questo esercito potente, il Re Sole impegna la Francia in guerre infinite.
Nel 1665 il Re di Spagna muore. Subito Luigi XIV reclama per sua moglie la “devoluzione” immediata dei Paesi Bassi. Nel 1667, i 72000 uomini di Turenne penetrano in Fiandra prendono le postazioni più importanti (presa di Lille). Per prendere in velocità la Triplice Alleanza, alleanza dell’Olanda, Inghilterra e Svezia, le battaglie sono spostate nella Franca Contea che è tolta agli spagnoli in quindici giorni. È la firma della pace di Aquisgrana nel maggio 1668.

La guerra d’Olanda e le brillanti vittorie di Condé, Turenne sulla terra, Vivonne e Duquesne via mare, sfoceranno ai trattati di Nimega (1678-1679), i quali annetteranno la Franca Contea e la Lorena. Luigi XIV alterna vittorie e disfatte. Vittorie per Friedlingen nel 1702, Eckeren nel 1703, Denain nel 1712; disfatte di Höchstädt nel 1704, Ramillies nel 1706, Audenarde nel 1708, Malplaquet nel 1709. Queste guerre ingrandirono il territorio ma le disfatte obbligarono pure ad abbandonare Terranova, l’Acadia e il Canada. La sua gloria e le sue ambizioni non conoscono limiti, il Re Sole brilla in tutta Europa, il Re del Siam gli invia degli emissari, Cavelier de La Salle battezza un territorio americano “Louisiana” in suo onore, ma questa gloria è cieca, non vede lo stato della Francia, esangue, rovinato dalle guerre e dalle carestie successive.

Il prestigio della Francia non avviene soltanto attraverso le azioni belliche. Il Re acquista la Manifattura dei Gobelins nel 1662, crea l’Academie des Inscriptions et Belles Lettres nel 1663, l’Accademia di Pittura e di Scultura nel 1664, l’Accademia delle Scienze nel 1666, l’Accademia dell’Architettura nel 1671, fa costruire l’Osservatorio dal 1667 al 1672. A Parigi fa erigere la Porta Saint-Martin, la Place des Victoires e la Place Vendome. Il Bernini edifica il colonnato del Louvre nel 1665. Tutte questi progetti approvati da Colbert avevano come scopo di fare della cultura francese un riferimento universale e di Parigi una capitale che celebrava la grandezza del suo Regno.

Luigi XIV non ama affatto Parigi e il Louvre: troppi ricordi d’infanzia vi sono legati. Presto gli affari di Stato si decideranno a Versailles. Il Re Sole chiede a Louis Le Vau di abbellire il piccolo maniero di caccia di Luigi XIII. Le Vau concepisce un nuovo castello, molto diverso dal primo. Alla morte di Le Vau i lavori continueranno sotto la direzione di François d’Orbay poi sotto Jules-Hardouin Mansart. Un immenso parco creato da Le Notre circonda presto la Reggia di Versailles che diventa con tutte le sue dependances una vera città, una seconda capitale. I lavori dureranno 40 anni!

Il 6 maggio 1682, Versailles diventa la residenza ufficiale del Re e della sua Corte.

Dopo la morte di Maria Teresa, Luigi XIV si sposa segretamente con madame de Maintenon, che aveva portato una certa austerità alla Corte di Versailles. Lei influenza il Re, portandolo verso una pratica religiosa più stretta. Gli ultimi anni del regno di Luigi XIV furono adombrati dai lutti a ripetizione: il decesso del Gran Delfino, poi di suo figlio il duca di Borgogna. Non resta altro, come erede diretto che un pronipote.
Le disfatte militari, le carestie, le casse dello Stato vuotate dalle spese della Corte indebolirono il Regno.

Il 10 agosto 1715, il Re sente un terribile dolore alla gamba sinistra. Fagon, suo medico, diagnostica una sciatica, gli dà del latte d’asina. I dolori peggiorano, la cancrena si manifesta sulla gamba del Re. Dopo una lunga agonia, spossato, Luigi XIV muore a Versailles la domenica 1 settembre 1715.

Luigi XIV seppellisce e viene seppellito da una bella quantità di figli:
da sua moglie, Maria Teresa d’Austria il Re ha sei figli (3 maschi e 3 femmine) di cui solo uno sopravvive all’infanzia:
  • Luigi di Francia, il Gran Delfino (1 novembre 1661 - 14 aprile 1711)

  • Anne-Elisabeth di Francia (18/11/1662 - 30/12/1662)

  • Marie-Anne di Francia (16/11/1664 - 26/12/1664)

  • Marie –Thérèse di Francia, la Petite Madame (02/01/1667 -01/03/1672)

  • Philippe Charles di Francia, duca d’Anjou (5 /08/1668 - 10/07/1671)

  • Louis- François di Francia, duca d’Anjou (14/06/1672 - 4/11/1672)

Dal legame con Louise de la Vallière nascono:

Dal suo legame con madame de Montespan nascono:


Edited by marquise de Créquy - 16/11/2014, 00:38
 
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view post Posted on 19/11/2013, 00:30     +1   -1
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Luigi XIV era un uomo gagliardo fin dalla giovane età o, per meglio dire, era un gran porco; ebbe numerose favorite e amanti ufficiali, alle quali vanno aggiunte le avventure di una sera (o dei dieci minuti, nell’impellenza). Lungi dal poter compilare una lista esaustiva ci limitiamo a elencare i nomi di alcune delle più note, salvo poi integrare all’occorrenza.


  1. Catherine Bellier, baronessa de Beauvais (1614-1689). È la donna che insegna a Luigi la parte pratica della storia delle api e dei fiori.

  2. Olimpia Mancini, contessa di Soissons, nipote del Cardinale Mazarino.

  3. Maria Mancini, poi Conestabile Colonna, sorella della precedente; con ogni probabilità il primo grande amore di Luigi XIV, e forse il solo spassionato.

  4. Enrichetta d’Inghilterra, Duchessa d’Orléans. La cognata, nella migliore delle tradizioni, sebbene la relazione sia stata con ogni probabilità solo platonica.

  5. Bonne de Pons, marchesa di Hedicourt.

  6. Louise-Françoise de La Baume Le Blanc de la Vallière, duchessa di Vaujours. In circa sei anni di relazione nascono cinque figli.

  7. Charlotte-Catherine de Gramont, principessa di Monaco.

  8. Françoise-Athénaïs de Rochechouart de Mortemart, marchesa di Montespan. Darà al re sette figli.

  9. Anne-Julie de Rohan-Chabot, principessa di Soubise.

  10. Lydie de Rochefort-Théobon, contessa di Beuvron.

  11. Françoise d’Aubigné, marchesa di Maintenon.

  12. Claude de Vin des Œillets.

  13. Marie-Elisabeth de Ludres.

  14. Elisabeth Hamilton, contessa de Gramont.

  15. Marie-Angélique de Scorailles de Roussille, duchessa de Fontanges.



Edited by Liselotte von der Pfalz - 29/5/2015, 13:02
 
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