La Cour Royale

Françoise-Athénaïs de Rochechouart de Mortemart, marchesa di Montespan

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 24/11/2013, 15:23     +1   -1
Avatar

Partecipante

Group:
Administrator
Posts:
240
Reputation:
0
Location:
Bardolino (VR)

Status:


Lussac-les-châteaux è una piccola cittadina che attualmente conta un paio di migliaia di anime, sita a poco meno di quaranta chilometri da Poitiers: che cosa ci spinge a occuparcene? La nascita di una bimba, avvenuta il 5 ottobre 1640: forse il fatto che fosse nata di venerdì, giorno dedicato a Venere, la porterà naturalmente a essere “fatta per l’amore dalla testa ai piedi”, come avrebbe cantato quasi tre secoli dopo Marlene Dietrich; di certo la bellezza di Françoise de Rochechouart de Mortemart sarà paragonata più volte a quella della dea nata dalla spuma del mare. Mare che è legato alla famiglia: una delle divise dei Mortemart, ramo cadetto dei Rochechouart, recita “Ante Mare Undae” o, in francese, “Avant que la mer fût au monde, Rochechouart portait les ondes”; fanno riferimento alle onde sullo stemma araldico, sottolineando l’antichità del casato: noi avevamo le onde prima che il mare fosse creato.

Il padre di Françoise era Gabriel de Rochechouart de Mortemart, marchese de Mortemart e di Lussac-les-châteaux, principe di Tonnay-Charente, primo gentiluomo di camera del re Luigi XIII (oltre che suo compagno d’infanzia) e governatore di Parigi; la mamma era Diane de Grandseigne, dama d’onore di Anna d’Austria.

Come ogni ragazzina di buona famiglia va a studiare in un convento, come aveva fatto sua sorella Gabrielle, futura marchesa de Thianges, prima di lei. Ne esce nel 1660, e prende il nome di mademoiselle de Tonnay-Charente. Inizia a frequentare i salotti parigini, destando l’ammirazione di m.me se Sévigné, che la definisce di volta in volta “la bella dama”, “l’incomparabile”, “la trionfante bellezza da fare ammirare a tutti gli ambasciatori”. Grazie all’influenza della famiglia diventa damigella d’onore di Madame Henriette, prima moglie di Monsieur Philippe, il fratello del Re, e sarà a stretto contatto con la serafica e tormentata Louise de La Vallière: di fatto, sembra che Luigi XIV razzolasse molto volentieri nel vivaio delle cognate per trovare delle nuove beltà delle quali fare delle favorite.

Françoise si lega a un gentiluomo guascone non esageratamente agiato, Louis-Henri de Pardaillan de Gondrin, marchese de Montespan, e si sposano il 6 febbraio 1663; ebbero due figli: Marie-Christine (1663 - 1675), e Louis-Antoine (1665 - 1736), che diverrà duca d’Antin. All’inizio i due sposini sembrano felici, e frequentano spesso l'hôtel d'Albret (giacché il maresciallo d'Albret è cugino del marchese) dove sopravvivono le tradizioni dell'hôtel de Rambouillet; è qui che Françoise aggiunge al suo nome quello di Athénaïste, velocemente trasformato in Athénaïs. La felicità dura poco, la marchesa si stanca in fretta delle frasche del marito crapulone: gioca, le vende i gioielli per ripianare i debiti, è geloso ma infedele al tempo stesso. Nel frattempo decide di ritornare a Corte, dove riceve l’incarico di dama d’onore della regina Maria Teresa. Lo spirito, il brio e l’intelligenza della marchesa brillano: l’esprit Mortemart è forse una caratteristica ereditaria? Non lo sapremo mai, e soprattutto non sapremo mai di preciso di che si tratta perché Saint-Simon ne parla sempre estasiato ma non lo descrive mai a dovere; quel che è certo che un altro dei motti della famiglia di Athénaïs recitava: “L'esprit surpasse la matière”.

Nel 1666 accade una cosa che cambierà le vite di molti: Luigi XIV sin interessa un po’ troppo alla marchesa, ovviamente non senza che lei lo abbia attirato di propria volontà. Stando a quanto afferma m.me de Caylus nei suoi Souvenirs: “ […] Lungi dall’essere nata viziosa, il carattere di m.me de Montespan era naturalmente lontano dalla galanteria e portato alla virtù. Il suo progetto era stato di governare il Re grazie all’ascendente del suo spirito: si era lusingata di esserne l’amante non solo per il proprio gusto, ma per la passione del Re. Credeva che gli avrebbe fatto sempre desiderare ciò che aveva deciso di non accordargli […].”. Quando il marito tornò a Corte all’inizio del 1667 Françoise lo supplicò di portarla via, ma lui rifiutò: lui, poveretto, non aveva idea che cosa aveva appena scatenato: un legame di duplice adulterio tra sua moglie e il figlio primogenito della Chiesa. Negli anni il povero Pardaillan non la prenderà bene, e riuscirà a rendersi ridicolo davanti a tutta la nazione. E così, dopo aver servito da paravento per la relazione tra il Re e sua cognata Henriette, la pia m.me de La Vallière si ritroverà a essere a sua volta la facciata che copre la relazione tra il Re e Françoise; il segreto non durerà molto perché i cortigiani di Versailles erano uno dei migliori servizi di informazione nato spontaneamente che sia mai esistito, e le mosse del Re non erano poi così fuorvianti, se lui le assegna un appartamento poco lontano da quello reale e se entrambi si assentano contemporaneamente dal circolo della Regina. M. de Montespan cerca di ribellarsi, e arriva a insultare pubblicamente il Re: si ritrova esiliato sulle sue terre, e porta con lui il figlio.

Il legame della marchesa con il Re dura circa tredici anni, a fasi alterne di felicità e di sfavore; avranno sette figli:
  1. Louise-Françoise (1669-1672),

  2. Louis-Auguste, duca du Maine (1670-1736),

  3. Louis-César, conte de Vexin (1672-1683),

  4. Louise-Françoise, detta M.lle de Nantes e poi Principessa di Condé, nota come Madame la Duchesse (1673-1743),

  5. Marie-Anne, M.lle de Tours (1674-1681),

  6. Françoise-Marie, M.lle de Blois, diventerà Duchessa d'Orléans sposando il figlio di Monsieur e Liselotte (1677-1749),

  7. Louis-Alexandre, conte di Tolosa (1678-1737).

In quel tempo m.me de Montespan porta avanti non ufficialmente il ruolo che la regina Maria Teresa non è in grado di sostenere per via del suo carattere e della sua pochezza di spirito: protegge persone come Molière, Corneille, Quinault, Racine, Boileau; sostiene Michel Lambert e Lulli; per una questione puramente pratica lancia una moda che durerà oltre un secolo con minime variazioni: per dissimulare le gravidanze inventa un modello di abito che chiama “a battenti”, con delle ampie pieghe sul davanti che darà vita in seguito all’abito alla Watteau. Sfrutta anche la sua posizione per far avere impieghi e cariche ad amici e parenti, è grazie a lei che papà diventa governatore di Parigi, suo fratello il marchese de Vivonne diventa duca e generale delle galere, sua sorella diventa badessa dell’abbazia reale di Fontevrault, suo cognato marchese de Thianges diventa tenente dei cavalleggeri del duca d’Anjou e la figlia di questi sposa Filippo Giulio Mancini, nipote di Mazarino.

Madame de Montespan non brilla certo per istinto materno, e se non si cura dei suoi figli legittimi ci si può immaginare facilmente che non si preoccupi nemmeno di quelli del Re: per allevarli precetta una vecchia amica, Françoise d’Aubigné; una donna che da adolescente aveva sposato il poeta paralitico Paul Scarron, di oltre vent’anni più vecchio di lei: la sposa disse di aver preferito questo a un convento, e quando la regina Anna d’Austria seppe del matrimonio disse: “Una moglie? Sarà il mobile più inutile della casa”. All’inizio m.me Scarron non piace al re, Luigi non ha mai avuto simpatia per le donne intelligenti, e soprattutto per quelle più intelligenti di lui, ma m.me de Montespan lo convince che la sua amica sarebbe stata perfetta per cambiare i pannolini ai pupi. C’è la necessità della segretezza e di nascondere i bambini per quanto possibile, sia perché i due sono sposati entrambi con qualcun altro, sia perché il marito Montespan potrebbe reclamare i figli della moglie in qualsiasi istante, poiché per la legge i figli di sua moglie vanno considerati figli suoi, tanti piccoli Montespan: non che a lui potessero interessare, ma sarebbe stato un dispetto meraviglioso da fare alla moglie fedifraga e al sovrano che gliel’ha portata via. I piccoli e la Scarron sono alloggiati in una casa a Vaugirard, cortesemente fornita da babbo Re, mentre trovare un escamotage giuridico per far passare l’inaudita enormità di legittimare un bambino senza nominarne la madre fu affare di Achille III de Harlay, procuratore generale poi Primo Presidente del parlamento di Parigi. La legittimazione arriva con calma, solo dopo il divorzio dei Montespan nel 1673, e l’anno successivo, dopo che m.me de La Vallière diventa Suor Luisa della Misericordia, il plotone di piccoli bastardi con annessa pannolinista s’installa a Versailles. Athénaïs, che di fondo non era così cattiva come la si dipinge, pensa che potrebbe essere bello se la sua serva amica avesse almeno un titoluccio, una cosina piccola senza importanza, e da un momento all’altro si arriva a m.me Scarron che entra in possesso di una piccola terra e alla famosa frase del Re: “Vi sono infinitamente riconoscente per ciò che fate per i miei figli, madame de Maintenon”, momento che segna la morte della signora d’Aubigné vedova Scarron. Segna anche con molto probabilità l’inizio dell’interesse del Re per la pannolinista e delle crisi di gelosia di m.me de Montespan, aggiunte al fatto che i bimbi, specialmente Louis-Auguste, si attaccano sempre di più alla mamma in affitto.

Nel 1675 la pretaglia rifiuta di confessare il Re e la marchesa finché non si separeranno, e m.me de Maintenon fa il possibile per dividerli, perché è proprio una buona amica. M.me de Montespan se ne va al suo castello di Clagny, il Re va al fronte e intanto si consola con un po’ di altre donne, come m.me de Soubise o m.me de Ludres, ed è mentre lui folleggia con quest’ultima che Athénaïs torna a Corte. Gelosia, scenate, rischio di rottura ma la furbissima canonichessa de Ludres riesce da sola a farsi buttare fuori da Corte e dal servizio di Madame, Duchessa d’Orléans, millantando una real gravidanza immaginaria. Come pegno di riconciliazione il Re regala a m.me de Montespan altri due figli, la seconda M.lle de Blois e il conte di Tolosa. M.me de Maintenon non ritiene etico occuparsi anche di questi due perché sono nati dopo che babbo e mamma hanno promesso alla Santa Romana Chiesa di separarsi; m.me de Montespan per ogni buon conto cerca di allontanare la pannolinista dal Re tirandogli addosso un’oca giuliva dal viso splendido: Marie-Angélique de Scoraille de Roussille, damigella d’onore della Duchessa d’Orléans, cognata del Re. La povera muore non molto tempo dopo essere stata nominata duchessa de Fontanges e aver preso possesso del tabouret; si dice sia morta di polmonite per averlo voluto usare in un invero troppo rigido, si dice anche che sia morta di veleno ad opera di m.me de Montespan, m.me de Sévigné dice semplicemente che è stata “ferita in servizio” poiché non si riprese più dopo aver abortito un figlio del Re. Sia come sia, per tacitare le voci su m.me de Montespan il Re la nomina sovrintendente della casa della regina, carica alla quale viene annesso il tabouret per soddisfare i capricci della marchesa, e non potendola nominare duchessa come era stato fatto per la defunta m.me de Fontanges.
La situazione tra m.me de Montespan e il Re si trascina per altri quattro anni, fino al 1685, durante i quali lei sa che il Re non la ama più, ma la tratta ugualmente bene e la omaggia delle sue attenzioni due volte al giorno; ma proprio nel 1685 si vede obbligata a traslocare in un appartamento al pianterreno del castello, dove attualmente si trovano le stanze delle Mesdames figlie di Luigi XV; nel 1687 viene meno anche la visita serale.

M.me de Montespan invecchia, e si ricorda anche di avere un figlio legittimo, che non l’ha mai apprezzata molto ma che di certo non le vota un odio manifesto come fa Maine. Lo farà sposare con Julie-Françoise de Crussol d'Uzès, nipote del suo vecchio amico il duca de Montausier. Con l’età arrivano anche la devozione e la penitenza, e nel 1691 Athénaïs si ritira nel convento di Saint-Joseph a Parigi che lei stessa aveva fondato, pur senza rinunciare del tutto a comparire in pubblico in occasioni come possono essere quelle dei matrimoni dei suoi figli: figli che fanno dei matrimoni in altri momenti impensabili, nel 1685 M.lle de Nantes sposa Louis III de Bourbon-Condé, nipote del Gran Condé; M.lle de Blois sposa nel 1692 il figlio del fratello del Re, Phlippe II d’Orléans, futuro Reggente; Maine sposa nel 1692 Anne-Louise-Bénédicte de Bourbon-Condé, che non è altri che la sorella di suo cognato.

Nel 1704 acquista il castello di Oiron, che sarà la sua ultima dimora, ma morirà solo tre anni dopo, e a Bourbon-l'Archambault dov’era andata per fare la cura delle acque. Ossessionata dall’idea della morte, la sfavillante m.me de Montespan pagava delle donne che la vegliassero per timore di morire nel sonno, e le sue stanze erano sempre illuminate.

Edited by Liselotte von der Pfalz - 6/6/2015, 17:12
 
Top
view post Posted on 19/12/2013, 20:48     +1   -1
Avatar

Partecipante

Group:
Administrator
Posts:
240
Reputation:
0
Location:
Bardolino (VR)

Status:


Patrick van Kerrebrouck riporta nel suo "Nouvelle histoire généalogique de l'auguste Maison de France, tomo 4: La Maison de Bourbon", pag. 266:

"[...] ricevette un brevetto per avere il rango di duchessa l'11 aprile 1679; ebbe la carica di capo del consiglio e sovrintendente della Maison della regina Maria Teresa [...]".

Notiamo che si parla di rango, e non di titolo: nessuna terra viene eretta in ducato per la marchesa, né poteva esserlo. Le viene concesso di usare però tutto l'apparato esteriore proprio alle duchesse
 
Top
marquise de Créquy
view post Posted on 19/12/2013, 20:53     +1   -1




Insomma come quello che accadde per la Pompadour?

Edited by marquise de Créquy - 8/2/2014, 16:23
 
Top
view post Posted on 20/12/2013, 15:17     +1   -1
Avatar

Partecipante

Group:
Administrator
Posts:
240
Reputation:
0
Location:
Bardolino (VR)

Status:


CITAZIONE (marquise de Créquy @ 19/12/2013, 20:53) 
Insomma come quello che accadde per la Pompadour?

Penso prorpio di si, anche se non ho mai trovato traccia delle documentazioni su m.me de Pompadour.

Il fatto è che per renderle delle vere duchesse sarebbe stato necessario nominare duchi i mariti, e Luigi XIV avrebbe preferito dar fuoco al povero Montespan, piuttosto: così avrebbe avuto anche la tranquillità di avere un'amante vedova. Luigi XV, invece, credo non si ricordasse nemmeno che da qualche parte esisteva un tizio chiamato M. d'Etioles, forse più per comodo che altro.

Ci sarebbe stata la scappatoia del ducato parìa femmina, ossia di una parìa che potesse passare per linea ereditaria femminile e anche esere attribuita ad una donna, come il ducato di La Vallière o il ducato di Aiguillon: è stato fatto così per m.me de La Vallière, ma tutto sarebbe caduto sul Montespan in ogni caso; per m.me de Pompadour non c'era nemmeno quella possibilità: le parie femminili sono state soppresse da Luigi XIV con la riforma del 1711
 
Top
marquise de Créquy
view post Posted on 5/1/2014, 20:42     +1   -1




Gli appartamenti nel corpo centrale, al pian terreno, di Madame de Montespan dal 1685 al 1691

 
Top
4 replies since 24/11/2013, 15:23   2157 views
  Share