La Cour Royale

Jeanne Louise Henriette Genet , Madame Campan

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marquise de Créquy
view post Posted on 11/2/2013, 00:05     +1   -1




Jeanne Louise Henriette Genet nasce a Parigi il 6 ottobre 1752.

I Genet erano una famiglia tra le più ricche delle terre presso la città di Tonnerre, ma la fortuna li aveva abbandonati nei corsi dei secoli e alla fine rimase loro solo qualche pezzo di terra dove coltivare la vigna. Per non vegetare in campagna Edme Genet (1692-1760) parte per Parigi munito di lettera di raccomandazione, dell’abate Genest, omonimo ma non parente. Quest’ultimo lo fa educare in un collegio e gli dà dei ruoli nelle tragedie da lui composte che fa rappresentare a Sceaux, dalla duchessa du Maine. Là incontra Alberoni, piacque tanto al cardinale che se lo porta con sé in Spagna come intendente. Nel giro di qualche anno ritorna in Francia e nel 1721 sposa una donna senza fortuna : Jeanne du Roch de Béarn. Fu allora che acquistò la carica di usciere alle udienze allo Châtelet.

Edme-Jacques Genet (1726-1781) visse sempre sotto l’ala di un padre dispotico, che gli aveva destinato una moglie brutta ma molto ricca e, per scappare da un matrimonio infelice, se ne va all’estero, soggiorna quattro anni in Germania e poi soggiorna dal governatore di Dover dove impara la lingua inglese (sapeva pure l’italiano). Ritorna a Parigi e si sposa con Marie-Anne-Louise Cardon (una venditrice di biancheria) dalla quale ebbe nove figli di cui quattro morti in tenera età. I sopravvissuti furono:

- Jeanne-Louise-Henriette Genet, futura Mme Campan, che ha avuto un figlio
- Julles –Françoise Genet nata nel 1753, sposa Rosseau (1745-1794) da cui ebbe molti figli.
-Adélaïde-Henriette Genet, sposata a Pierre César Auguié; da cui ebbe tre figlie: Antoinette-Louise Auguié (1760-1833) sposata a Gamot; Aglaé-Louise Auguié, detta Eglé (1782-1854) sposata al maresciallo Ney; Adélaïde-Henriette-Joséphine Auguié, detta Adèle, sposata al generale de Broc.
- Anne-Giaphire-Sophie (1761-…) sposata ad Antoine-Lucien Pannelier da cui ebbe molti figli.
-Edmond-Charles Genet, (1763-1834), sposato in prime nozze a Cornelia Tappen Clinton e in seconde nozze a Martha Brandon Osgood, dalle quali ebbe molti discendenti

Il padre di Mme Campan pubblicò un libro “Essais politiques sur l’Angleterre” che attirò su di lui l’attenzione e il ministro degli affari Esteri creò per lui la carica di segretario interprete del dipartimento.

Conoscendo la maggior parte delle lingue europee, M. Genet insegnò ad Henriette a parlare alternativamente l’inglese e l’italiano. Fin da piccola, visto la sua prodigiosa memoria, le vengono insegnati versi e intere scene delle opere più importanti. A cinque-sei anni Henriette si esibisce in piccole rappresentazioni teatrali che il padre organizza nei dopocena con gli ospiti. Per perfezionare il suo inglese M. Genet fa arrivare una governante da Londra e le procura, come pure alla sorella Julie (Mme Rousseau) dei maestri di piano, di arpa, di chitarra e di canto. L’arte di leggere i versi e le diverse prose in inglese, in italiano e in francese fece venire l’idea alla duchessa di Choiseul di fare nominare Mlle. Genet come lettrice di Mmes Victoire, Sophie e Louise, figlie di Luigi XV.

Fu nell’Ottobre 1768 che fu presentata dalla contessa de Périgord alla corte delle principesse. Nel 1770 il Delfino, nipote delle principesse alle quali era attaccata, sposò l’arciduchessa Marie-Antoinette, quest’ultima si presentava spesso da sua zia Victoire e lì incontrava la lettrice e faceva spesso musica con lei.

L’11 maggio 1774, esattamente un giorno dopo la morte di Luigi XV , Mlle Genet sposa M. Campan, Pierre Dominique François Berthollet-Campan, maestro del guardaroba di Mme la contessa d’Artois , figlio di M. Campan, segretario di gabinetto di Marie-Antoinette, uomo ricco e considerato, la si dotò di una pensione di 5,000 livres. La neo Mme Campan conservò il posto di lettrice presso la giovane Regina e le assicurò il posto di prima camerista che allora conservava Mme de Misery. Ma se da un lato la fortuna a Versailles di Mme Campan crebbe, quella del suo matrimonio lo fu un po’ meno. Sposato per la prima volta a 18 anni fu vedovo a 20 anni (la prima moglie di M. Campan si chiamava Amable Gentil, camerista della Delfina; era rimasto sposato un anno) ne aveva 23 quando sposò la giovane Genet e dopo sei settimane dal loro matrimonio confidò a quest’ultima che si era sposato perché non aveva resistito alle volontà del padre, al desiderio della Regina nel vedere la loro unione, che non amava la Corte, che non voleva alcun incarico e che voleva viaggiare. In effetti qualche mese dopo questa triste dichiarazione partì per l’Italia, visitò Roma, Napoli, la Sicilia, spese molto denaro e lasciò per 4/5 anni la moglie sola con suo padre e sua madre. Nel frattempo la Regina e il Re la trattavano sempre più con una tale bontà che Mme Campan fu utile a tutti i suoi famigliari. L’amabile Adélaïde fu sposata e dotata dalla Regina e in favore di questo matrimonio suo marito fu affidato l’incarico di ricevitore generale delle finanze del ducato di Bar e di Lorena, che valeva quasi 100,000 livres l’anno.

Il 31 ottobre 1784 nasce l’unico bambino della coppia: Henri Bertollet Campan (deceduto nel 1821)

Mme Campan diventa “Prima Camerista” il 13 luglio 1786. Nel 1790 lo Châtelet si pronuncia per la separazione dei beni per i coniugi Campan. Si prese comunque cura di suo marito fino alla sua morte avvenuta nel 1797.

All’epoca della fuga del Re e della Regina a Varennes, si allontanò temporaneamente dalla famiglia reale per degli affari di famiglia. Rivede Marie-Antoinette qualche tempo dopo .
Dopo la presa delle Tuileries nel 1792 la casa di Mme Campan fu saccheggiata e incendiata, lei deve rifugiarsi al castello de Coubertin nella Valle di Chevreuse in compagnia di sua sorella Mme Auguié, pure lei “Camerista” della Regina. Madame Auguié si suicida nel 1794, nel momento in cui deve essere arrestata e spedita al patibolo, è così che Mme Campan si prende cura delle sue tre figlie.

Fonda allora a Saint-Germain-en-Laye l’ “Istitution Nationale de Saint-Germain”, una pensione per giovani dove la vedova del generale Beauharnais, le affida l’educazione di sua figlia Hortense e sua nipote Emilie (Mme de la Vallette), due anni prima che conoscesse il generale Bonaparte.

Quando Joséphine sposò Napoleone, partì con lui per la campagna d’Italia e lasciò a Mme Campan le due Demoiselles Beauharnais e in più la incaricò di vegliare su Eugène, messo in un collegio a Saint-Germain. Ritornato in Francia Napoleone lodò l’educazione delle allieve di Mme Campan e specialmente quella di Hortense e le affidò le sue due sorelle: Paolina e Carolina. Nel l’agosto 1803, dei rapporti della prefettura di polizia, si dice che sia stata incaricata per organizzare la “maison” del Primo Console e quella di Mme Bonaparte.
Arrivato al potere come Imperatore, Napoleone, nel 1806, le affida la direzione della “Maison Impériale d’Ecouen”, un collegio della Legione d’Onore dove dovevano essere educate le figlie degli ufficiali della Legione d’Onore, specialmente le orfane dei combattenti della recente battaglia di Austerlitz, ma è solo nel 1809 che prende il titolo di Sovrintendente. Mme Campan consacrerà a questo collegio anima e corpo. In lei sono ancora scolpiti i ricordi di Saint-Cyr che nel mese di marzo del 1809, scrive all’Imperatore per proporgli di fare d’Ecouen, un Capitolo Imperiale d’educazione. Le dame sarebbero state delle canonichesse, avrebbero fatto vita da convento ma sarebbero state dispensate dai doveri della clausura.

Intanto il figlio, che rimane accanto alla madre e dopo otto anni di funzione di auditorio al Consiglio di Stato gli davano diritto al posto di Prefetto ma la caduta di Napoleone distrusse tutte le speranze, suo figlio lasciò Tolosa dove era impiegato e si ritirò a Montpellier, la cui salute delicata era già minata. Viveva laggiù solitario nel momento in cui il maresciallo Ney fu arrestato. Viene arrestato il 5 dicembre 1815, viene scortato da 20 fucilieri che lo portano in processione per le vie da una prigione all’altra in mezzo al popolino che urla: “A morte! Al supplizio!alla Forca!” Tra le sue carte si sono trovate degli scritti pro e contro la causa del Re. Passa i suoi ultimi anni di vita a Parigi, Rue Saint-Lazare 38, alla ricerca di una posizione. Costò sempre molto a sua madre eccetto quando amministrava una provincia conquistata in Prussia.

Anche Madame Campan perde la sua illustre posizione all’epoca della Restaurazione, quando Luigi XVIII fece chiudere il collegio e rese il castello ai Condé. Mme Campan, considerata come “troppo vicina” a Napoleone, cadde in disgrazia e si ritirò a Mantes presso una delle sue vecchie alunne.

Dal 1816 fino alla fine dei suoi giorni non ha mai finito di lamentarsi della sua situazione quasi miserabile eppure fu gratificata da Luigi XVIII di una pensione di 6,000 franchi confermati con la seconda Restaurazione. Continuò pure a ricevere dalla Regina Hortense una pensione accordata nel 1807 ma si ignora se abbia avuto fino alla fine della sua vita la pensione a vita di 3,000 franchi che le fu assegnata dal 1812 dalla Granduchessa di Bade (Stephanie de Beauharnais) sua vecchia allieva.

Muore a Mantes il 16 marzo 1822 in Rue Tellerie 9. Fu inciso sulla sua lapide il seguente epitaffio: “ Fu utile alla gioventù e consolò gli sventurati”.

Edited by Liselotte von der Pfalz - 3/8/2015, 17:47
 
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