La Cour Royale

Anne-Louise de Domangeville, contessa de Sérilly

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marquise de Créquy
view post Posted on 12/2/2014, 23:12     +1   -1




Nata il 24 Agosto 1762 a Parigi, Anne-Louise de Domangeville viene da una famiglia nobile Lorenese, un ramo cadetto della famiglia Thomas che fu nobilitata nel 1626 dal duca Carlo IV di Lorena per il servizio reso alla sua famiglia “da tre secoli”.

Suo nonno , Jean-Baptiste Thomas (1688-1769) Gentiluomo lorenese, si arricchisce con l’acquisto di cariche lucrative quali il tesoriere principale nelle guerre di Metz o tesoriere generale dell’Ordine di San Luigi. Alla domanda del Duca Leopoldo I di Lorena, acquista la terra di Pange che confina direttamente col Pays Messin, allora Francese, dove fa costruire un castello. La terra di Pange diventa marchesato nel 1766 per grazia del Re Stanislas di Polonia.

Anne-Marie-Louise è la primogenita di quattro figli del generale Jean-Baptiste-Nicolas Thomas, signore de Domangeville, barone de Mareuil (figlio cadetto del marchese de Pange e di Marie-Pauline-Josèphe Chalvet de Rochemonteix de Vernassal, ereditiera di una famiglia che aveva domini nell’Auvergne). La famiglia viva soprattutto nel quartiere aristocratico del Marais a Parigi e nel loro dominio di Mareuil-sur- Ay nella regione dello Champagne che il barone eredita dalla madre.

I genitori di Anne-Marie muoiono giovani: suo padre, il 29 agosto 1774, a 37 anni. Sua madre il 13 dicembre seguente a 31 anni. A soli dodici anni Anne-Marie è la prima di quattro orfani.
Affidata alla tutela di un cugino di sua madre, il conte Armand-Marc de Montmorin-Saint-Hérem, ambasciatore di Francia a Madrid e di suo cugino germano Antoine-François Mégret, conte de Sérilly, la sua educazione è affidata alle “Figlie del Santo Sacramento”. Il più giovane dei due fratelli muore nel 1777, sua sorella cadetta nel 1786. Suo fratello Jean-Baptiste continua i suoi studi al collegio “du Plessis” e diventa ufficiale.

Mentre le sue cugine Pange si sposano a rampolli della più alta nobiltà, ciò che permette loro di avere gli onori della Corte e a cariche presso i membri della famiglia Reale, il 13 Ottobre 1779, Anne-Louise, a 17 anni, si sposa con dispensa con il suo tutore e cugino germano Antoine-Jean-François Mégret, conte di Sérilly che ha 33 anni.
Nel 1780, muoiono a qualche mese d’intervallo il marchese e la marchesa de Pange. I loro tre figli ancora minorenni, Louis, 17 anni, François 16 anni e Jacques 10 anni sono affidati alla tutela del loro cugino germano Antoine-Mégret de Sérilly, marito della nostra Anne-Louise. Per evitare la dispersione della sua fortuna il fu marchese ha deciso che il suo primogenito Louis avrebbe ereditato alla sua maggiore età la totalità dei suoi beni, dimora e titoli, con l’incarico di sostentare i fratelli.

Il marito Anne-Louise, Antoine de Mégret de Sérilly era figlio primogenito del fu Antoine Mégret d’Etigny, intendente del Béarn (1720-1767) e di Françoise Thomas de Pange; era un finanziere di talento, molto introdotto nelle imprese nascenti industriali, come la Compagnia delle Acque di Parigi dei Fratelli Périer, o la Manifattura d’armi di Charleville dove apporta dei capitali a François Ignace de Wendel.
La coppia abita a Parigi in un palazzo decorato dei migliori artisti al 36 di Rue Vieille-du-Temple, sempre nel quartiere del Marais e non lontano dal palazzo dei loro cugini Thomas de Pange. La bellezza di Anne-Louise è molto conosciuta e qualche tempo dopo il suo matrimonio, lo scultore Jean-Antoine Houdon realizza un busto della giovane contessa. Anne-Louise viene pure dipinta con la sua famiglia da Henri-Pierre Danloux.

La coppia avrà quattro bambini:

- Armand (30 novembre 1780 -1827) che sarà prefetto del Gers;
- Aline (21 luglio 1782 – 1864),
- Amédée (20 marzo 1784 -1845);
-Victor (21 gennaio 1789-5 aprile 1834) che sarà ufficiale di artiglieria.

L’inverno 1783 è uno dei più rigorosi e la casa dei Sérilly rimane aperta per permettere agli sventurati di riscaldarsi al grande fuoco che arde in permanenza nella corte e ricevere la zuppa e il pane che permette loro di andare avanti. Suo giovane cugino François de Pange, a cui lei è molto legata, cade malato e sebbene lei sia madre di due bambini e incinta per la terza volta, lo cura con devozione e veglia con una dolce autorità sulla convalescenza assicurandosi che “il suo fuoco fosse ben acceso e che avesse bevuto il suo bicchiere di chinino” .

Il conte de Sérilly è un uomo abile ma generoso. La sua reputazione, la sua posizione e la sua fortuna attirano verso di lui numerosi sollecitatori ai quali “non si fa negare”. E’ molto vicino al nuovo Controllore generale delle Finanze nominato dal Re; Charles Alexandre de Calonne la cui nipote ha appena sposato Louis de Pange, fratello primogenito di François, che si è distinto a Yorktown. Il suo principale socio è il fastoso Claude Baudard, barone de Saint-James, tesoriere generale della marina e come lui Franco-massone. Il loro principale investitore non è altro che il celebre Caron de Beaumarchais.

Gli anni bui si affacciano per la coppia. La situazione finanziaria del Regno è dei più catastrofici, i fallimenti si susseguono e il Re convoca una Assemblea dei Notabili la cui presidenza è affidata ad un protetto della Regina, il poco cattolico Arcivescovo di Tolosa, Etienne-Charles Loménie de Brienne. L’opposizione del clero e di una parte della nobiltà impediscono la messa in opera delle riforme volute da Calonne che viene licenziato e il suo posto viene dato a Brienne. Baudard de Saint-James rovinato e compromesso nello “Scandalo della Collana della Regina”, è rinchiuso nella Bastiglia. Muore qualche mese più tardi dopo la sua liberazione.

Il conte de Sérilly, a sua volta, conosce un capovolgimento delle sue fortune e fallisce il 1 giugno 1787.

Come confiderà più tardi a Pauline de Beaumont, Anne-Louise non sembra essere stata tanto felice durante la sua unione con un uomo d’affari, di 17 anni più grande di lei e sofferente di crisi di gotta. Nonostante ciò, come moglie devota, non esita a sacrificare i suoi gioielli, a rinunciare alla sua loggia all’Opera, a vendere il loro palazzo del Marais e le sue collezioni di pittura per andare in aiuto di suo marito. Il castello di Mareuil è venduto nel 1788 al Duca d’Orléans.

Il 21 gennaio 1789, dopo nove anni di matrimonio, Anne-Louise, 26 anni, mette al mondo il suo quarto figlio Victor mentre la baronessa d’Etigny, sua zia e suocera muore all’età di 66 anni.

A Versailles , il 4 maggio si aprono gli Stati Generali. Mentre il giovane François de Pange si dà alla sua vocazione di giornalista e segue da vicino gli avvenimenti, alla fine di giugno i deputati del Terzo Stato, si unisce nella loro fronda al basso clero e ad una parte della nobiltà tra cui il marchese Anne-Pierre de Montesquiou-Fézensac, un parente di Mégret de Sérilly, si auto proclamano rappresentanti del popolo e Assemblea Nazionale.

La famiglia di Anne-Louise fa parte del circolo di Germaine de Staël e André Chenier che, con François de Pange, pubblica nella stampa dell’epoca diversi articoli che criticano la Rivoluzione e la marcia verso la guerra. Anne-Louise, suo marito e i suoi quattro figli si rifugiano nel loco castello di Passy-sur-Yonne in Borgogna nel nuovo dipartimento dell’Yonne. Con loro si riuniscono gli altri membri della loro famiglia, la Contessa de Montmorin, vedova del vecchio tutore di Anne-Louise e uno degli ultimi ministri del Re, massacrato dalla folla nel settembre 1792. La contessa de Montmorin è accompagnata dai suoi tre figli: sua figlia primogenita Victoire, viscontessa de La Luzerne, il cui marito è emigrato e ha trovato consolazione tra le braccia di Michel de Trudaine da cui ha una figlia nel 1793; il suo giovane figlio Calixte, 19 anni e sua figlia cadetta Pauline, contessa de Beaumont.

Sospettato di aver nascosto il barone de Viomènil, vecchio ufficiale gravemente ferito durante l’insurrezione del 10 agosto 1792 e di aver fatto passare dei fondi all’estero con l’aiuto di suo cugino François de Pange, Antoine de Sérilly è arrestato nel suo castello di Passy-sur-Yonne il 21 febbraio 1794 e tradotto a Parigi per essere giudicato. E’ rinchiuso nella “Prigione degli Inglesi”.

Nello stesso tempo e per gli stessi motivi, suo fratello, il barone d’Etigny, stabilitosi vicino a suo fratello a Sens, è imprigionato a sua volta con dei vicini che lo proteggevano: il fratello, il nipote e la nipote dell’arcivescovo Loménie de Brienne, ex-controllore generale delle Finanze morto in prigione in circostanze misteriose.
Ascoltando il suo coraggio, Anne-Louise, dopo aver lasciato i suoi figlia alla tutela di Mme de Montmorin, si reca a Parigi nella speranza di difendere suo marito ma viene subito arrestata al suo arrivo. La coppia è trasferita alla Concergerie il 22 aprile, mentre Jean-Baptiste de Domangeville, il fratello di Anne-Louise, ritornato clandestinamente dall’emigrazione per regolare qualche affare, è rinchiuso alla Prigione dei Carmelitani.

Vengono arrestati anche i Montmorin. Solo Pauline de Beaumont, sfugge alla carcerazione. Incarcerati in condizioni precarie, i detenuti si ammalano rapidamente e sono trasferiti all’ Hospice de l’éveché, diventato poi prigione-ospedale. Nonostante la sua salute incerta, Anne-Louise sostiene Victoire de Montmorin che le prove subite fanno cadere nella pazzia. La ex- viscontessa de la Luzerne si lascerà morire in prigione.

Gli ex- conte e contessa de Sérilly, il loro agente Jean-Baptiste Lhoste, loro fratello, ex-barone d’Etigny, i Loménie de Brienne, la ex contessa de Montmorin e suo figlio di 21 anni, la ex- marchesa de Sénozan, sorella di Malhesherbes di 76 anni e altri condannati compaiono davanti il Tribunale Rivoluzionario nello stesso giorno della Cittadina “Elisabeth Capeto”, la sorella di Luigi XVI, il 10 maggio 1794. Tutti sono condannati a morte. L’esecuzione della sentenza è immediata .

Una guardia chiamata Geoffrey ha riferito che tutti i condannati, compresa Anne-Louise, come attirati da una forza sovrannaturale si erano raggruppati attorno a Madame Elisabeth. “A tutti lei diceva una parola che veniva dal profondo del suo cuore”. Mme Elisabeth convince Anne-Louise a dichiarare la sua possibile gravidanza al fine di salvare la sua vita e preservare i suoi figli. Anne-Louise si arrende agli argomenti della futura martire che perora la causa della situazione di Anne-Louise presso gli ufficiali di salute.

Un esame viene effettuato il giorno stesso della sua condanna a morte e non si giunge a togliere l’incertezza. Un rinvio dell’esecuzione è deciso l’indomani dal Tribunale Rivoluzionario. Trasferita alla Prigione-Ospedale dell’Eveché, quella che ormai viene chiamata la “vedova Sérilly” è rimessa in libertà dopo la caduta di Robespierre.
Anne-Louise si ritrova a Passy-sur-Yonne con sua cugina Pauline de Beaumont che si è presa cura dei suoi bambini e altri sopravvissuti come François de Pange che si era rifugiato in un primo momento il Lussemburgo e poi in Svizzera. Respinto dagli emigrati, sospettato dalla polizia elvetica, si rifugia presso la Mme de Staël. François de Pange ritorna in Francia solo quando apprende che Anne-Louise è sopravvissuta.
Come vera “Madre Coraggio” porta i suoi figli ad una battaglia spossante al fine di recuperare i suoi beni, come quelli di suo fratello di cui è erede. Attraversa la Borgogna, percorre l’Auvergne scontrandosi con l’astuzia dei sindaci e dei cittadini arricchiti, passando tutto il tempo, delle giornate intere a cavallo e dormendo in miseri alberghi.

Anne-Louise prova dei sentimenti profondi per François de Pange che dal canto suo non ha mai finito di pensare a colei che fu il suo primo amore, la tenera confidente della sua giovinezza. Lui le scrive spesso e si preoccupa dei suoi figli. I due cugini si sposano il 23 gennaio 1796 e si installano a Passy-sur-Yonne, ispirando la gelosia di Mme de Staël, ma affaticato dalle prove della vita, il cavaliere muore qualche mese più tardi all’età di 31 anni.

Vedova senza famiglia Anne-Louise ritorna a Parigi. Uno dei suoi amici, Jean-Nicolas Dufort, Conte de Cheverny, lui stesso rovinato, apprende il suo ritorno nella capitale nell’aprile 1797 e si precipita al suo nuovo domicilio, più modesto delle precedenti abitazioni, al 12 Rue Chabanais, con cinque figli a carico. “La trovai relegata al secondo piano, in un appartamento abbastanza triste e circondata da cinque figli che aveva avuto da M. Mégret de Sérilly, e che educava con una cura particolare. Non mi è sembrata cambiata; è ancora bella come l’avevo lasciata”.

Nel suo diario, Antoinette de Saint-Redan, sposa del pittore Danloux, testimonia il coraggio di Anne-Louise ma anche i sentimenti che provava per il cavaliere: “Mme de Sérilly mi ha parlato con molto sangue freddo del tempo che aveva passato in prigione, della morte di M. de Sérilly[…]. Si prolungò sulle eminenti qualità del suo secondo marito, il cavaliere de Pange, e sui rimpianti eterni che le lasciava la sua perdita[…] fu l’argomento di tutte le sue conversazioni”.

Nel frattempo, sola con i suoi figli ancora giovani, attanagliata dai creditori e senza un reale sostegno, “La Grande Povera” come la chiama sua cugina Pauline de Beaumont, sposa il 3 settembre 1798, un vecchio amico, ex-deputato costituzionale, Anne-Pierre de Montesquiou-Fézensac, Marchese de Montesquiou. Il marchese de Montesquiou, di 69 anni è già nonno. I suoi figli hanno l’età di Anne-Louise ma è un amico fedele che ha sostenuto il cavaliere de Pange durante il suo esilio in Svizzera. Questo terzo matrimonio fa vociferare, specialmente Mme de Staël, ma Anne-Louise è sostenuta dai suoi intimi amici come Pauline de Beaumont e Joseph Joubert.

Anne-Louise non conosce un attimo di pace: suo marito viene colpito dal vaiolo e muore il 30 dicembre seguente, vegliato dalla moglie che ha ripreso ancora una volta il suo ruolo di infermiera. A sua volta, Anne-Louise viene colpita dalla malattia del marito e si spegne il 17 aprile 1799, all’età di 36 anni, vegliata da sua cugina Pauline de Beaumont.

Edited by marquise de Créquy - 16/11/2014, 13:52
 
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