La Cour Royale

Il Colisée, luogo di divertimento a Parigi

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marquise de Créquy
view post Posted on 19/10/2014, 13:07     +1   -1




Il magnifico edificio pubblico, conosciuto col nome di “Colisée”, in ricordo del Colosseo dove avevano luogo, nell’antica Roma, tutte le feste pubbliche, venne costruito nello spazio di circa sedici acri circoscritti dall’Avenue des Champs-Élysée, l’Avente de Matignon (la vecchia Allée des Veuves), la Rue Rabelais (già Rue de Rousselet) e la Rue du Colisée (già Chemin des Gourdes).

Sebbene l'architetto avesse sperato di finire i lavori per il matrimonio del Delfino con l'arciduchessa Marie-Antoinette, l'edificio aprì per la prima volta il 22 maggio 1771, in tempo per le nozze reali del Conte di Provenza con Marie-Joséphine di Savoia. L’entrata, preceduta da una spianata di sabbia e cinta da un portico circolare formato da delle colonne di treillage , era situato alla rotonda dei Champs-Élysée.

Era opera dell’architetto Le Camus de Mézières e consisteva in vasti edifici con una rotonda centrale di circa venti metri di diametro, che serviva da sala da ballo, decorata col più grande lusso e illuminato da una gran numero lampadari e applique. Nei giardini vi era un gran colonnato di ordine toscano che circondava un vasto bacino di forma quasi ovale nella quale si facevano dei giochi d’acqua. Questo edificio poteva contenere fino a cinquemila spettatori. I divertimenti ordinari di questo luogo d’incanto consistevano in musica, pantomime, danze, balletti, lotterie, corse di cavalli, lotte, concerti, giochi d’acqua, illuminazioni e fuochi d’artificio. Vi era pure un ristorante, dei caffè e dei negozi di moda, di gioielleria, di curiosità e oggetti di lusso.

Nel 1776 l’Académie de Saint-Luc, rivale dell’Académie Royale di Pittura, ottenne, su sollecitazioni del pittore Peters e dell’incisore di stampe Marcenay de Guy, il permesso di esporre le opere di pittura, scultura e architettura dei suoi artisti nel “Salon des Grâces” del Colisée, con un catalogo delle suddette opere. Si volle rinnovare l’anno seguente un’esposizione dello stesso genere, ma fu proibita da una sentenza del Consiglio di Stato del 30 agosto 1777.

La tendenza non mancò in un primo tempo al Colisée sotto la direzione di Torré, celebre
artificiere del tempo. Il 14 agosto 1776 la Regina Marie-Antoinette venne al Colisée in compagnia di Monsieur, di M. il Conte d’Artois e di Madame Elisabeth e vi dette una festa in loro onore. Vi ritornò ancora una volta il 3 agosto 1777.

Hurtaut e Magny, autori contemporanei ne parlano così nel tomo III del loro “Dictionnaire historique de la ville de Paris”:

Il Colisée e i suoi giardini…è il tempio del piacere, delle risa e dei giochi. Là tutte le classi si riuniscono con gli abiti più belli e i più galanti; la nobiltà vi appare con gli equipaggi magnifici; le dame vi si disputano la parure e l’eleganza; tutti i cittadini vengono a vedere i diversi giochi, si divertono o circolano nei dintorni per passeggiare e lasciarli con rimpianto

Nel mese di maggio 1778 si attese invano l’apertura del Colisée. L’edificio cadeva in rovina. Il suo restauro avrebbe necessitato dei lavori dispendiosi: se ne decise la chiusura definitiva. Fu demolito verso il 1780.

Ecco cosa dice Mercier, un autore del tempo nel suo “Tableau de Paris” riguardo lo stato di decadenza in cui era caduto il Colisée nel suo ultimo anno d’esistenza:

Il nostro Colisée, dopo dieci anni, cade in rovina. Lo si è chiuso. Aveva di bello e di gradevole il luogo in cui era…L’interno di questo caravanserraglio era triste; delle sinfonie monotone, delle danze miserabili o puerili; dei giochi d’acqua su dell’acqua sporca e fangosa; dei fuochi d’artificio senza varietà, una folla stancante o un vuoto annoiante: ecco tutto il divertimento di questo genere di posti”.

Aggiunge più tardi: “ Si vedono ancora delle vestigia del Colosseo costruito dai Romani; ma il nostro non è resistito intatto per quindici mesi. Ogni anno si è vista una porzione rompersi, spezzarsi o crollare. Al settimo anno, è stato vietato per sempre a causa delle brutte condizioni della costruzione e dei rischi che il pubblico correva a frequentarlo

Le Rue Montaigne e de Ponthieu e l’Avenue d’Antin, prolungate, sono state aperte in diverse epoche sul luogo in cui sorgeva.

Edited by marquise de Créquy - 16/11/2014, 14:32
 
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