Marie-Anne de Nesle nasce il 5 Ottobre 1717. E’ la quinta ed ultima figlia di Louis III de Nesle e Armande-Félicitée de La Porte-Mazarin. Ancora giovane perde sua madre nel 1729 quando non ha ancora tredici anni. Prima del suo matrimonio è conosciuta come “Mademoiselle de Mouchy”.
Dopo la morte della madre Marie-Anne e la sorella appena più grande di lei, Hortense, sono accolte da una delle loro zie materne, Madame de Mazarin, che si impegna ad educarle come conviene alle signorine dell’alta aristocrazia.
Il 19 giugno 1734 Marie-Anne sposa Jean Baptiste Louis, Marchese de la Tournelle (Figlio del marchese Roger de La Tournelle e di Charlotte du Deffand) appena compiuti i 17 anni ma sei anni dopo, nel 1740 suo marito muore lasciandole una grande fortuna in eredità ( 40,000 livres di rendita). Il duca di Luynes riporta nelle sue memorie: “
Mesdames de Flavacourt e de Tournelle sono state presentate lo stesso giorno (25 gennaio 1739), una sposata e l’altra no, Mme de Tournelle fu presentata nel Cabinet du Roi e il Re la salutò; Mme de Flavacourt, allora Mlle de Mailly, fu presentata dalla Regina (l’uso era che le ragazze nubili venivano presentate al Re solo negli appartamenti della Regina)".
Dopo la morte della loro zia, nel settembre 1742, le due giovani marchese si vedono cacciate dalla dimora della zia dalla Contessa di Maurepas, moglie del ministro, che è la figlia e l’erede di Mme de Mazarin. Le due ragazze vengono accolte dalle sorelle che vivevano a Versailles.
Una volta stabilitasi a Versailles Marie-Anne viene ammessa al servizio della
Regina il 4 Ottobre 1742. La giovane di una bellezza prorompente, si fa notare subito da
Luigi XV ma afferma di non voler diventare la sua amante. Dopo aver corteggiato assiduamente la sorella Hortense, che aveva respinto le sue avance il Re ripiega verso la marchesa de Tournelle. In effetti Marie-Anne sebbene vedova ha un amante, il conte, poi
duca d’Agenois, nipote del
duca di Richelieu, che ama alla follia.
Richelieu conosce la passione del suo padrone per le giovani e belle donne e vuole far separare a tutti i costi Marie-Anne da suo nipote. La ragazza resisterà a lungo alle avance del Re ma nel novembre 1742, spinta dal duca di Richelieu e dalla Marchesa di Tencin, accetta di diventare amante reale ma a certe condizioni. Come per
m.me de Montespan vuole essere dichiarata “favorita in titolo” e che il Re tenga corte da lei. Esige inoltre il rinvio della povera
Mailly (l’altra sorella), che verrà esiliata un mese più tardi.
Marie-Anne come ricompensa per i suoi servigi d’amante riceve in dono il ducato-paria di Chateroux il 20 Ottobre 1743 e il 24 dello stesso mese viene presentata a Corte e il Re le conferisce una rendita annuale di 86,000 livres. Sempre Luynes riferisce
“Mme de Tournelle si è lasciata sedurre dalla grandezza del titolo che le si offriva, senza aver la benché minima passione personale per il Re…Ha poco spirito; e quando le si faceva conoscere le conseguenze delle circostanze che le si presentavano, parlava estremamente poco…Mme de Tournelle ha poco o per nulla umore; il suo carattere naturale sarebbe abbastanza volto allo scherno…Molto ozio, una buona poltrona, gioire di tutto, pure a scapito di altri, senza essere cattiva, è all’incirca il suo ritratto”.Marie-Anne conduce il suo tenore di vita come quello della Regina. Porta sempre abiti o parure eleganti e molto ricche per far risaltare la sua bellezza. La sua alterigia e fierezza finiscono per farla odiare a corte e diventa di giorno in giorno sempre più insopportabile. Il Re cede a tutti i suoi capricci: le acquista dei castelli e delle dimore a Parigi. La colma di gioielli e regali e la chiama “principessa”. L’unico neo di tutto ciò è che deve sopportare la passione del suo regal amante per una delle sue sorelle, la grassa Lauragais, che apparentemente non ha nulla di interessante. Il Re offre delle importanti cariche pure ai membri della sua famiglia. La duchessa de Chateauroux fa gli onori alle cene negli appartamenti privati con grazia e riesce a circondarsi delle persone intime del Re quali: la principessa de Conti,
Mlle de Charolais, Mlle de La Roche-sur-Yon, Mme d’Antin, il duca di Richelieu e qualche altro libertino. A corte è sostenuta dal duca di Richelieu ma tra i suoi più acerrimi nemici vanta il conte di
Maurepas, ministro di Luigi XV. Quest’ultimo non apprezza affatto la favorita e non approva i consigli che gli dà. Il ministro quindi diversi libelli sul conto della duchessa.
La duchessa di Chateauroux diventa più potente con la morte del Cardinale de Fleury nel 1743 e influenza le decisioni di Luigi XV. Diventa sempre più impopolare e discredita la figura del Re nell’opinione del suo popolo. La duchessa lo sprona ha lasciare i piaceri di Versailles per consigliargli di mettersi alla testa delle sue armate e battersi col nemico. Sarà proprio Mme de Chateauroux a spingere il Re ad impegnare la Francia nella Guerra di Successione Austriaca e a riconquistare le Fiandre e l’Alsazia, seguendo un vecchio progetto di sua sorella, la Contessa di Vintimille. La famiglia reale e i ministri non vogliono che il Re vada in guerra col figlio, appena quindicenne, e Luigi XV decide di lasciare Versailles in segreto per recarsi al fronte. Presto Mme de Chateauroux e la sorella Lauraguais lo raggiungono nelle Fiandre, arrivano accompagnate da altre dame quali la principessa de Conti o la duchessa di Chartres.
Il viaggio di queste illustri dame fa scandalo ovunque il loro grazioso piedino poggia terra. Il Re si reca a Metz con la sua favorita, la fa dimorare vicino al suo palazzo in modo da vederla più spesso.
L’8 agosto 1744 fu dato un pranzo per festeggiare l’arrivo dell’ambasciatore di Prussia. Sebbene il Re apparisse stanco, il suo appetito borbonico non fu inferiore al quello solito. La mattina seguente si alzò con la febbre alta, per qualche tempo si tennero segrete le sue condizioni, ma con l’aggravarsi della malattia, dopo qualche ora si era data l’inquieta notizia. Lo stato del Re sembrava veramente grave; se il Re doveva morire era inconcepibile che il discendente di Luigi XV lo facesse tra le braccia dell’amante, bisognava che licenziasse Mme de Chateauroux. Il Re, giunto agli estremi, non esitò: non voleva presentarsi davanti al Creatore senza le credenziali in ordine.
La Regina stava già accorrendo al capezzale del marito e così con una cortesia che mal nascondeva il suo dispiacere, il moribondo decise di licenziare la superba favorita: “
E’ meglio che ci separiamo”, mormorò.
Dopo aver ricevuto il Viatico, Luigi XV annunciò che la duchessa de Chateauroux aveva abbandonato per sempre la Corte.
La duchessa, quasi pazza per la rabbia e la vergogna, non ritornò a Parigi come le era stato imposto di fare, ma si rifugiò in una proprietà vicino a Saint-Menehould, da dove avrebbe potuto seguire meglio gli sviluppi degli eventi di Metz, non dubitando che se il Re fosse guarito, il suo fascino lo avrebbe indotto a rinunciare al solenne impegno.
L’entusiasmo del popolo che danzava intorno alla sua carrozza, coprendola di fango e di insulti la turbava poco: era l’altezzoso disprezzo dei cortigiani a ridurla quasi alla follia: “
Nulla può compensarmi delle umiliazioni che ho sofferto. Mentre stavo per salire sulla mia carrozza, ho incontrato il conte d’Argenson, che mi ha guardato dall’alto in basso con aria di freddo disprezzo. Tutti mi evitano…Vorrei vendicarmi con le mie mani di questa gente che mi umilia perché sono una donna…”. E ancora. “
Se guarirà, che gioia per me! Considererò questa fortuna come un mezzo del Cielo per aprirgli gli occhi e punire i malvagi. Se se la cava, vedrete che la nostra stella ci porterà molto lontano e nulla potrà sottrarsi al nostro potere”.Il Re migliorò. Man mano che la sua salute si riprendeva e il suo rinnovato gusto per i piaceri del mondo cresceva, trovò più dura la mancanza delle solite distrazioni. La voce della tentatrice arrivava alle sue orecchie da Parigi: più sentiva il peso della noia e della malinconia e più gli sembravano dolci le promesse della sirena. Alla fine cedette e invitò la duchessa a tornare a Versailles. Agli occhi del popolo questa debolezza di Luigi XV lo discreditò parecchio. Il monarca sapeva di agire male ma non aveva la forza di reagire alla depressione causata dalla privazione, dalla noia e dalla malinconia che si faceva sempre più intensa, per cui la necessità di un’amante ufficiale diventava sempre più imperiosa.
A Parigi la duchessa, lanciando fiamme dalle altere narici, preparava con il ritorno la vendetta. La notizia sconvolse i suoi nemici e falsi amici, che nel momento della disgrazia dell’amante avevano gettato la maschera. Ma la paura scomparve presto perché proprio nel tanto atteso momento del trionfo la creatura fu colpita da malanno e morì l’8 dicembre 1744.
Una sera, dopo un bagno caldo, fu assalita da improvvisi ed atroci dolori, probabilmente causati da peritonite. La duchessa e più tardi Richelieu, pretesero che fosse stata avvelenata da Maurepas e dalla sua fazione. I medici tentarono invano di salvarla con nove salassi; la storia non ricorda il numero dei clisteri. Parigi e la Corte furono al colmo della gioia, la duchessa morì in uno spirito di soave pietà che edificò il padre gesuita che la confessò.
Il suo corpo fu sepolto in gran segretezza.
Edited by marquise de Créquy - 16/11/2014, 01:12