La Cour Royale

Emmanuel-Armand de Vignerot du Plessis-Richelieu, duca d'Aiguillon.

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marquise de Créquy
view post Posted on 21/6/2014, 16:51     +1   -1




Figlio di Armand-Louis de Vignerot du Plessis (1683-1750), pronipote del Cardinale di Richelieu, e di Anna-Charlotte de Crussol de Florensac (1700-1772), Emmanuel-Armand de Vignerot du Plessis-Richelieu titolato dapprima conte d’Agénois e die Condomois poi duca d’Agénois e duca d’Aiguillon, nasce il 31 luglio 1720 a Parigi.

All’età di 17 anni entra nell’esercito e diventa colonnello del Reggimento di Brie a 19.

La sua appartenenza alla Famiglia de Richelieu e alla linea dei duchi d’Aiguillon gli assicurano una posizione importante a Corte.

Si sposa nel 1740 con Louise-Félicité de Brehan (1726-1796), figlia del conte de Plélo, Ambasciatore ucciso mentre dirigeva l’offensiva contro l’assedio di Danzica, e di Louise-Françoise Phélypeau de La Vrillière. Da quest’unione nascono due figli:

Innocente-Aglaé, morta l’11 giugno 1776 che sposa nel 1766 Joseph-Dominique de Chabrillan (1744-1793).
Armand-Désiré de Vignerot du Plessis (1761-1800), generale di cavalleria.

Serve in Italia durante la guerra di Successione Austriaca. E’ gravemente ferito durante la battaglia di Pierrelongue presso Chateaudauphin nel 1744. E’ fatto prigioniero nel 1746 ma diventa maresciallo di campo nel 1748.

E’ membro del partito devoto e dell’opposizione di quello di Choiseul e la sua ostilità alle nuove idee gli valgono il sarcasmo dei libellisti. L’abate de Véri gli vede: “Un aspetto giallastro e un carattere disposto allo spionaggio e alla secchezza”.

Il 20 aprile 1753, dopo una breve carriera militare e qualche mese come Governatore d’Alsazia, il duca d’Aiguillon è nominato comandante in capo di Bretagna. Dal 1758, deve affrontare gli Inglesi che tentano uno sbarco e difende vittoriosamente Saint-Malo nel giugno 1758, sebbene sia accusato di lentezza nella preparazione delle truppe davanti Saint-Cast. Vince gli Inglesi che sono sbarcati, durante la Battaglia di Saint-Cast.

Non tarda a rendersi molto impopolare in uno stato che gode di numerosi privilegi o “libertà”. Si oppone agli stati provinciali per imporre loro le imposizioni reali nel 1758 ed entra in conflitto con il Parlamento di Bretagna nel 1762. Nel giugno 1764, sulle istanze del duca d’Aiguillon, il Re annulla una sentenza del Parlamento che proibisce di imporre nuove tasse senza il consenso degli stati e rifiuta di ascoltare le rimostranze del Parlamento. Il Parlamento di Bretagna accusa d’Aiguillon di abuso di potere. E’ difeso in questo processo da Linguet.

L’11 novembre 1765, Louis-René Caradeuc de La Chalotais (1701-1785), procuratore generale del Parlamento, viene arrestato. Il conflitto tra d’Aiguillon e i Bretoni dura due anni. Per sostenere l’ufficio del Parlamento, che si è sollevato dal suo incarico, d’Aiguillon organizza in gennaio 1766 un tribunale speciale, ironicamente chiamato “il baliaggio d’Aiguillon”, che è preso di mira dai libellisti. Lo deve sciogliere nel 1768 e rientrare a Corte dove intriga con i devoti fino ad ottenere il rinvio del Duca de Choiseuil il 24 dicembre 1770.

Nel frattempo, d’Aiguillon fa argomento, nel marzo 1770 , di una informazione giudiziaria aperta contro di lui dal Parlamento di Bretagna e il 2 luglio 1770, il Parlamento di Parigi rende in sua opposizione una sentenza di ignominia. Il Re deve intervenire per sospendere il processo giudiziario e cassare la sentenza.

Nel settembre 1769, d’Aiguillon ottiene la carica molto invidiata di luogotenente dei cavalleggeri della Guardia. Luigi XV lo apprezza poco. Nel 1742, il Re prende la sua favorita, Mme de la Tournelle, a d’Aiguillon, allora conte d'Agenois che la prende molto male. D’Aiguillon, si lamenta di Luigi XV per averlo privato del processo davanti la Corte dei Pari che avrebbe potuto giustificarlo dalle accuse portate contro di lui nell’affare La Chalotais. D’Aiguillon si sarebbe vendicato facendo della Du Barry la sua amante. Comunque il Re non era a suo agio con d’Aiguillon e gli mostra della freddezza. Su consiglio di Mme Du Barry, Luigi XV, dopo aver formato un nuovo governo con il disegno di distruggere la resistenza dei parlamenti, finisce, non senza una lunga esitazione, per nominare d’Aiguillon Segretario di Stato degli Affari Esteri, il 6 giugno 1771.

D’Aiguillon è allora uno dei membri del “Triumvirato”, con il Cancelliere Maupeou e l’abate de Terray. Dopo una vacanza di quasi sei mesi del dipartimento, trova arrivando agli Affari esteri una situazione difficile; inesperto nelle questioni diplomatiche, non è capace di raddrizzarla. Acerrimo nemico della famiglia de Choiseul, applica una politica alla Choiseul all’incontrario in materia di alleanze diplomatiche e di politica estera. Deve assistere impotente alla divisione della Polonia operata dal trattato del 5 agosto 1772 tra la Russia e la Prussia. In Svezia, alleato tradizionale della Francia, sostiene con successo il colpo di Stato di Gustavo III il 19 agosto 1772. Per solidarietà di famiglia, appoggia i passi di Spagna e di Napoli presso Clemente XIV per ottenere la soppressione dei Gesuiti, decisa il 21 luglio 1773 dalla bolla “Dominus ac Redemptor”. Negozia la restituzione alla Santa Sede di Avignone e del Contado Venaissin, che è accettata attraverso lettere patenti di Luigi XV del 10 aprile 1774.

D’Aiguillon è pure nominato Segretario di Stato della Guerra per qualche mese nel 1774, conservando il portafoglio degli Esteri.

Con l’avvento al trono di Luigi XVI, d’Aiguillon è condannato a priori in ragione dei suoi rapporti troppo conosciuti con Madame Du Barry. Marie-Antoinette gli rimprovera inoltre alla sua severità riguardo ad uno dei suoi protetti, il conte de Guines, Ambasciatore a Londra, accusato di malversazioni, mentre l’Ambasciatore d’Austria, Mercy-Argenteau, lo accusa di essere all’origine di una campagna di calunnie contro la Regina.

D’Aiguillon dà le sue dimissioni il 2 giugno 1774 ed è autorizzato a conservare la sua carica di colonnello dei cavalleggeri, riceve una pensione e una gratifica di 500,000 franchi. Ma deve alla vendetta di Marie-Antoinette l’essere esiliato, il 16 maggio 1775, non nel suo castello di Véretz, castello feudale sulla Cher, a due leghe da Tours, che aveva sontuosamente rimesso a nuovo con un gusto dell’epoca, ma al castello d’Aiguillon, a duecento leghe da Versailles, edificio fatiscente e senza arredi.

Ritrova sulla sua strada Linguet. Quest’ultimo reclama la somma di 12,000 lire per i servizi resi.

Il duca d’Aiguillon non ritrova più la sua influenza e muore nel 1788.

Edited by marquise de Créquy - 16/11/2014, 01:00
 
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