La Cour Royale

Louis François Armand de Vignerot du Plessis Duca di Richelieu

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marquise de Créquy
view post Posted on 3/1/2013, 18:34     +1   -1




Cardinali e libertini, questo contrappone la potente famiglia dei Richelieu tra il XVII e XVIII secolo. Il declino morale della famiglia ha inizio con la morte del celeberrimo cardinale il 4 dicembre 1642 a soli cinquantasette anni. Fino all’ascesa del cardinale al potere i Richelieu non ricoprirono alcun ruolo di spicco nel panorama della storia francese. La loro famiglia doveva le sue origini dalle due branche dei Duplessis e dei Vignerot(del Poitou), dopo l’estinzione della prima, la seconda l’ha sostituita.

La terra di Richelieu fu eretta da Luigi XIII in ducato-paria nel 1631, il Cardinale, le cui ricchezze aumentano grazie ai suoi lavori al governo, acquista il marchesato di Fronsac, che viene eretto in ducato-paria, con lettere patenti nel 1642. L’ultimo atto di gratitudine da parte di Luigi XIII verso il suo Primo Ministro fu quello di costituire la terra di Aiguillon, ugualmente in ducato-paria, in favore di Madeleine de Vignerot, nipote del cardinale. E’ così che questi tre nomi verranno portati con fierezza dai diversi membri della famiglia.
Ma quale dei parenti avrebbe ereditato l’enorme ricchezza del cardinale alla sua morte?

Il cardinale di Richelieu aveva due fratelli e due sorelle: il primogenito Henri, maresciallo di campo, fu ucciso in duello e il secondo fratello fu arcivescovo di Lione, una sorella sposò il marchese di Pont-Courlay, l’altra il marchese di Brézé. Di tutti questi Richelieu la sola branca che sopravvisse fu quella del marchese di Pont-Courlay, attraverso una figlia di nome Madeleine diventata poi marchesa di Comballet e come già detto in precedenza creata duchessa d’Aiguillon da Luigi XIII. La tanto amata nipote del Cardinale per la sua superiorità di spirito ebbe un figlio; François de Vignerot, marchese di Pont-Courlay che sposò a sua volta Mlle. de Guémadeuc. Da questa unione nacquero:

- Armand-Jean, duca di Richelieu e di Fronsac, pro-nipote e erede testamentario del grande Cardinale, generale delle galere del Re, il compagno federl del duca de Guise, che seguì nella sua avventurosa spedizione di Napoli;

- Jean-Baptiste Amadour de Vignerot, che prese il titolo di duca d’Aiguillon.

Armand sposa Mlle Aimée-Marguerite d’Acigné di buona famiglia e la cui grazia era molto vantata a corte. Ed ecco che il 13 marzo 1696 nasce Louis François Armand de Vignerot du Plessis, duca di Fronsac, poi duca di Richelieu 1715, principe di Mortagne, marchese di Pont-Courlay, conte di Cosnac, barone di Barbezieux, barone di Coze e Barone di Saugeon, pari di Francia, cavaliere degli Ordini del Re, primo gentiluomo della Camera, governatore dell’alta e bassa Guyenne. Il blasonato bambino che doveva in futuro dare scandalo alla Corte di Francia per la sua audacia e galanteria è un bambinello fragile essendo nato in sette mesi, così mal costituito che si fu obbligati a chiuderlo in una scatola riempita di cotone. Poco tempo dopo fu assalito da violente convulsioni, a seguito di una di queste crisi, lo si era creduto morto, quando una cameriera si accorse che aveva ancora un soffio di vita e riuscì a rianimarlo. Voltaire, che, secondo una voce, avrebbe condiviso col duca lo stesso donatore di spermatozoi della madre, ci dice che fu cullato dagli Amorini sotto i cespugli di rose, e che le Ninfe lo accarezzavano nella sua culla, insomma era già preparato a quella vita di piacere ed avventure.

Come da ultime volontà del suo antenato illustre, il bambino portò da prima il titolo di duca di Fronsac, e fu tenuto a battesimo il 15 febbraio 1699 dal Re Luigi XIV e dalla duchessa di Borgogna. Il giovane duca di Fronsac, fu educato con estrema cura come un vero gentiluomo ma non seguì mai gli studi classici. La madre morì il 19 agosto 1698 e il duca suo padre si risposò in terze nozze il 20 marzo 1702 con Marguerite-Thérese de Rouillé, vedova del marchese de Noailles. La nuova duchessa di Richelieu non si occupò certo dell’educazione del suo figliastro se non per organizzare un eventuale matrimonio con la primogenita delle figlie avute dal suo primo matrimonio. Vivace nel carattere, una destrezza nel maneggiare le armi, nella danza e nella caccia viene fidanzato a dodici anni ad una Noailles, famiglia che stava ricevendo onori grazie al matrimonio dell’erede con Mlle d’Aubigné, parente di Mme de Maintenon. Luigi XIV per rafforzare l’alleanza tra le due famiglie firma la clausola che se venisse a mancare la primogenita dei Noailles, Fronsac avrebbe dovuto sposare la seconda. Grazie all’alleanza famigliare con la sposa morganatica di Luigi XIV, fu assicurata, al giovane Fronsac, una bella posizione a Corte. Fronsac viene presentato ad un Luigi XIV ormai sulla via del tramonto il 5 settembre 1710. Il successo fu immediato, il giovane duca piacque molto al Re e alla sua austera compagna. Il giovane duca già incline al libertinaggio si lascia andare ai piaceri frivoli della Corte. Fu così che Brissac, amico del giovane duca, commise l’errore imperdonabile, in un minuetto, di non “prendere” la duchessa di Borgogna, lasciando il compito di riparare a Fronsac che lasciò la sua dama per la duchessa. Da quel giorno l’amabile e a volte troppo impulsiva principessa volle che il suo cavaliere occasionale fosse a tutte le feste della Corte. Gli fece pure l’onore di chiamarlo la sua “jolie poupée”.

Mai preveggenza fu tanto azzeccata, la prima fidanzata di Fronsac morì nel 1703 e quindi fu costretto, come da clausola matrimoniale a sposare la seconda figlia della duchessa, Mlle de Sensac. Il primo matrimonio si celebra il 12 febbraio 1711 con Anne de Noailles e due mesi dopo, precisamente il 14 aprile che il duca viene rinchiuso per la prima volta alla Bastiglia per volere dello stesso padre, in concerto con Mme de Maintenon che temono che il suo carattere e la sua passione per il gioco compromettano il buon nome della famiglia. Fu un esilio obbligato, lo stesso Re volle che l’abate Saint-Remy fosse rinchiuso con lui per fargli apprendere il latino, le lettere e le scienze. Dopo quattordici mesi esce dalla fortezza grazie all’intervento di Mme de Maintenon, per entrare nei moschettieri. L’epoca non era delle più felici, la coalizione avanzava fino in Picardia e il maresciallo de Villars era l’ultima speranza della monarchia. Fronsac, insegna dei moschettieri si comporta egregiamente nella battaglia di Denain e si guadagna da parte di M. de Villars l’incarico come suo aiuto in campo. Lo segue all’assedio di Marchiennes, di Denain e di Quesnoy, in tutta la campagna delle Fiandre; fu inviato davanti a Friburgo dove fu ferito in pieno volto che gli lasciò una bella e leggera cicatrice in fronte.

Il 10 maggio 1715 il duca di Fronsac diventa duca di Richelieu per la morte del padre e subito utilizza il previlegio delle leggi della monarchia abbandonando ai creditori la massa di beni liberi per pagare i debiti accumulati dal padre. Si tiene solo i ducati di Richelieu e di Fronsac e un’altra dozzina di feudi. L’11 novembre 1716 muore la moglie, per Richelieu non è una grande perdita visto che l’ha ignorata da subito e lei si consolava con lo scudiere di suo marito.
Nel dicembre 1715 Richelieu ha un alterco, a Chantilly, con il cavaliere di Baviera e decidono di sfidarsi a duello nel Bois de Boulogne dove, sfortuna vuole che il Reggente fosse a caccia, quest’ultimo sorprende i duellanti e dopo averli fatti arrestare li libera facendo loro promettere di non trovarli mai più duellare con chicchessia pena la detenzione; parola vana visto che lo stesso Reggente spedisce Richelieu, con lettera di cachet, il 5 marzo 1716 alla Bastiglia per un duello avvenuto con M. de Gacé. I due rimasero in prigione neanche 5 mesi.
A dire il vero l’imprudenza e l’impudenza del piccolo duca aveva sollevato contro di lui delle collere. Ricercato dalle più grandi dame della Corte era riuscito, nonostante la giovane età, a far perdere la testa pure alle principesse del sangue. La prima che cadde fra le sue braccia è Mlle de Charolais, sorella di un pronipote del Gran Condé, il duca di Borbone. La duchessa di Borbone douariere , l’aveva sorpresa e sebbene la sorvegliasse e la maltrattasse non era riuscita ad impedire di ricevere da lei il suo amante. Richelieu entrava dalle finestre, erano allora dei segreti incontri nella camera di una donna di servizio o nei giardini dell’Hotel de Condé. Poi tutto finì, Mlle de Charolais non volle più correre certi rischi e Richelieu si vide contento di sbarazzarsi della sorveglianza di una favorita ombrosa, molto altezzosa e molto fiera anche nei momenti più intimi.

Nello stesso momento Richelieu gettava gli occhi su un’altra principessa del sangue, Mlle de Valois, figlia del Reggente. La storia con Mlle de Valois doveva essere più movimentata di quella con Mlle de Charolais. Tutto nasce sotto un tavolo, dove piedi si cercano e si incontrano, una sera però il piede di Mlle de Charolais si intromette tra quelli dei due nuovi piccioncini, e fu presto l’inizio delle ostilità fra le due principesse convinte entrambe del tradimento di colui che adoravano. Quella che era nata come relazione platonica divenne una relazione molto appassionata.

Il 20 marzo 1719, compromesso gravemente nella cospirazione di Cellamare, Richelieu ritorna in carcere. Le accuse contro di lui erano così pesanti che il Reggente dichiara: "Se M. de Richelieu avesse quattro teste, avrei nella mia tasca l'occorrente per potergliele tagliare tutte e quattro...". E aggiungerà poi: "Se solamente ne avesse una...". La leggenda vuole che le due principesse entrassero alla Bastiglia di notte per portare al loro amante acciarini, candele, del denaro e dei bonbons . Intanto Mlle de Valois doveva essere promessa ad un principe di Piemonte, ma grazie ad una lettera della Palatina in cui rivelava la storia tra Richelieu e la nipote, il matrimonio saltò, subito dopo la cospirazione di Cellamare, si fece avanti il duca di Modena. Il Reggente fece riferire a sua figlia che avrebbe sposato Francesco III Maria d'Este, Duca di Modena in cambio della grazia piena ed intera di Richelieu. Fu una doppia vittoria per Mlle de Charolais che trionfava sulle sventure della rivale. Si dice che Richelieu abbia assistito al matrimonio di Mlle de Valois alla cappella delle Tuileries.


La marchesa de Prie, che si era lasciata trasportare dal fascino del duca di Richelieu, gli fece ottenere nel maggio 1724 l’ambasciata di Vienna. Poi fu la volta di Dresda. Si dimostrò un abile diplomatico.
Tra le innumerevoli conquiste femminili, si può citare, dopo il suo ritorno da Vienna, la Machesa di Chateletet che durò 18 mesi fino al 1733 quando Emilie cominciò la sua relazione con Voltaire, e la non meno famosa Baronessa di Tencin con la quale intrattenne una lunga corrispondenza.
Nel 1743, fu nominato primo Gentiluomo della Camera e nel 1755 Governatore della Guyenne apprezzò i vini di Bordeaux.

Grazie all’amico Voltaire che verrà in suo soccorso parecchie volte, il 14 aprile 1734 Richelieu si sposa, nella cappella di Montjeu con Elisabeth-Sophie de Lorraine, figlia di Anne-Marie-Joseph, principe de Guise, conte d’Harcourt, marchese di Neufbourg e Montjeu e di Maria-Louise Chrétienne de Nasville, principessa de Guise. La seconda moglie di Richelieu morirà il 2 agosto 1740. Durante l’agonia non ha voluto che si chiamasse il marito per evitargli il dolore supremo della separazione, ma quest’ultimo aveva dato ordini contrari, fu così che ebbe la consolazione di morire tra le sue braccia, nella stretta di un ultimo bacio. Richelieu si trovava di nuovo vedovo, però stavolta aveva da badare a due figli:

- Louis-Antoine-Sophie du Plessis-Richelieu titolato duca di Fronsac nato il 4 febbraio 1736

-Jeanne-Sophie Elisabeth- Louise- Armande- Septimanie nata il 1 marzo 1740.


Nel 1745 si distingue nella Battaglia di Fontenoy. Fu fatto maresciallo di Francia nel 1748. Sempre nel 1745, il Delfino sposò l'Infanta Maria Teresa Rafaela di Spagna, Richelieu commissionò a Voltaire di scrivere un opera teatrale per l'occasione. Come già detto l’amico Voltaire, che l’aveva designato come il suo “Grande Eroe”, lo accompagnò per tutta la sua vita. Fu nel 1718 che incontrò il poeta ed instaurò con lui una lunga amicizia dal 1722. Voltaire aveva 28 anni e Richelieu 26.Ricevette spesso il grande scrittore nelle sue residenze di Parigi, Versailles e Fontainebleau. Sempre grazie a Voltaire otterrà la protezione della Duchessa di Chateauroux. Chiederà sempre al suo amico scrittore di scrivere un discorso per il Re, Voltaire divertendosi distribuisce molte copie del discorso agli invitati, i quali mentre Richelieu legge il suo discorso, pronunciano prima di lui la frase seguente.

Brillante Cortigiano, esercita una grande influenza su Luigi XV, finché Mme de Pompadour, offesa per il suo rifiuto di far sposare suo figlio, il duca di Fronsac, a sua figlia Mlle d'Etiolles, lo allontanò dal Re senza riuscirgli a togliere comunque tutto il suo credito.

Dietro le quinte dell'apparizione di Mme DuBarry a Corte pare ci fosse proprio il maresciallo de Richelieu.
Da "Marie Antoniette Dauphine" di Pierre Nolhac :

"...L'eroe della galanteria del secolo diventato vecchio e brutto senza smettere di essere un libertino, diventava amabile e arrendevole presso il Re, al quale la condotta scostumata di questo compagno di settant'anni portava una lusinga di una scusa.... Nel suo ruolo di Primo Gentiluomo della Camera, che lo poneva sempre a fianco del suo padrone, ma le cui funzioni più serie consistevano di occuparsi dell'Opéra, Richelieu soffriva di non avere mai potuto esercitare largamente quella attività di intrigo che chiamava genio. Accusava Choiseul dei suoi fallimenti: "M. de Richelieu, - scrive Choiseul - mi ha creduto geloso di lui, e non gli ho fatto l'onore di esserlo." Con meno sdegno per le piccole cause, il ministro credette che, sotto l'intrigo galante ordito con tanto zelo si nascondesse il pensiero di una vendetta.
Richelieu sentì che l'occasione era venuta, almeno l'ultima senza dubbio che l'età del Re poteva permettere... Conosceva da molto tempo Jeanne Vaubernier, e le debolezze del suo padrone, e che poteva, con gli opportuni accordi con lei, attaccare e tenere i vizi di lui.....Aveva un piano e non si dette la pena di nasconderlo. Questo piano andava d'accordo con quello di Jean DuBarry che non voleva che danaro"


Infine, si risposa a 84 anni, nel 1780, con Jeanne de Lavaulx, la bella Mme de Roth, che, grazie a questo matrimonio ha cercato di fare la fortuna di due figli, una figlia andata in sposa poi al marchese de Revenel ed un figlio diventato paggio della camera.


Nonostante sapesse a malapena scrivere, fu eletto all'unanimità all'Académie Française il 25 novembre 1720 (forse perchè fu proprio il cardinale Richelieu a fondare la societa accademica nel 1644), per sostituire il Marchese di Dangeau . Fece scrivere il suo discorso di accoglienza da Fontanelle, Campistron e Destouches poi ne farà una sintesi con un gran numero di errori ortografici. Esercitò una grande influenza nel seno dell'Académie. Fu anche membro onorario dell' "Académie des Sciences" nel 1731. Fu Fatto cavaliere dell'Ordine del Santo Spirito il 1 gennaio 1729.

Dalle Memorie di d'Hézecques: "... Lo si vedeva poco alla Corte di Luigi XVI, e quando ci veniva, era sempre con il costume ricercato della sua giovinezza.Il suo passo non aveva nulla di penoso, affettava pure un'andatura saltellante che contrastava con quella del duca di Fronsac, suo figlio, che poteva appena trascinarsi, tanto era infermo e podagro, con trent'anni in meno di suo padre..."
"...La salute del maresciallo non gli permetteva più di svolgere il suo servizio a Corte di primo gentiluomo della Camera, a volte molto faticoso..."

Edited by marquise de Créquy - 16/11/2014, 01:14
 
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view post Posted on 5/1/2013, 22:38     +1   -1
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Il porcone passa per:

1. aver inventato la mayonese durante l'assedio di Mahon;
2. avere inventato dei confettini di anice ricorperti di zucchero addizionato di estratto di cantaride, che da lui prenderebbero il nome di richelieu. Sono gli stessi confetti dei quali abusò il marchese de Sade in una delle sue avventure;
3. essere il modello ispiratore di Cherubino, in Il matrimonio di Figaro
 
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marquise de Créquy
view post Posted on 8/8/2013, 12:35     +1   -1




louis-xvi-portrait
Dalla Corrispondenza di Metra in data 10 giugno 1774:

"[...] Sembra che il Maresciallo de Richelieu abbia recitato il suo ultimo ruolo. Non si ignora che utilità avea presso il Fu Re per assecondare i suoi piaceri. Luigi XVI, che non ha gli stessi gusti del suo predecessore, gli ha detto qualche giorno dopo la sua ascesa al trono:

"M. Maresciallo, potete ora dispensarvi, se lo credete opportuno, di venire a Corte, non ho bisogno dei vostri servigi".

Il vecchio ruffiano, prendendo un aspetto abbacchiato, gli disse: "Ahimé, Sire, lo facevo bene"[...]
 
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