La Cour Royale

Louise-Élisabeth Vigée-Lebrun, la pittrice della Regina

« Older   Newer »
  Share  
marquise de Créquy
view post Posted on 12/12/2014, 23:42     +1   -1




In una tiepida giornata di aprile, per la precisione il 16, dell’anno 1755 nasce a Parigi Louise-Élisabeth Vigée, il padre, Louis Vigée era un membro dell’Accademia di Saint-Luc come pastellista; la madre, Jeanne Massin, di origini modeste faceva la parrucchiera.

Il battesimo della piccola Élisabeth avviene nella chiesa di Saint-Eustache a Parigi e subito dopo i genitori la lasciano alle cure di contadini nei pressi di Épernon. Come molte bambine con una famiglia con un po’ di fortuna, Mlle Vigée ritorna a Parigi sei anni più tardi solo per entrare alla scuola del convento della Trinité in Rue de Charonne nel Faubourg Saint-Antoine. La piccola si dimostra da subito talentosa nell’arte del disegno.

Ad undici anni, la giovane lascia il convento e va a vivere con i genitori. Il 9 maggio 1767 muore il padre e la ragazza cade nella disperazione, sarà solo con l’aiuto di Gabriel-François Doyen che riprenderà a dipingere. Grazie ,a quest’ultimo conosce Grabriel Briard, altro pittore di mediocre fama, membro dell’Accademia Reale di pittura che dà volentieri lezioni e che possiede un atelier al Louvre. Grazie alle recenti opportunità Mlle Vigée conosce il celebre pittore Venet che le dispensa consigli preziosi. Nello stesso periodo anche Greuze si interessa a lei e grazie a queste amicizie importanti riesce a farsi aprire le collezioni privati di grandi signori di Parigi e principi.

Nel 1768, sua madre si risposa con un ricco gioielliere, Jacques-François Le Sèvre.

Nel 1770 si avrà un evento che in seguito farà la fortuna di M.lle Vigée: il Delfino Louis-Auguste, nipote di Luigi XV sposa la figlia dell’Imperatrice Maria Teresa, Marie-Antoinette. Nella estesa epoca la famiglia Le Sèvre-Vigée si installa in Rue Saint-Honoré, di fronte al Palais-Royal. Louise-Élisabeth diventa pittrice professionista e gli ordini affluiscono; ha solo quindici anni. Due grandi dame la prenderanno sotto la loro ala protettrice: Mme Verdun, sposa di un fermier général ma soprattutto di una principessa del sangue, Louise-Adélaïde de Bourbon-Penthièvre, duchessa de Chartres.

In un periodo dove il libertinaggio è di moda, Louise-Élisabeth è una ragazza seria. Rifiuta le ordinazioni che le fanno i galanti per incontrarla. Nel 1775 offre all’Accademia Reale due suoi ritratti, come ricompensa è ammessa alle sedute pubbliche dell’Accademia.

Il 7 agosto 1775, Mlle Vigée sposa Jean-Baptiste-Pierre Le Brun che si rivelerà essere un giocatore incallito, un donnaiolo insaziabile e pure lui pittore in gioventù che sfrutterà la celebrità di sua moglie ma ugualmente un mercante di quadri molto talentoso che sarà di aiuto alla carriera della moglie.

La figlia tanto cara, Jeanne-Julie-Louise nascerà il 12 febbraio 1780.Madame Le Brun non smetterà un attimo di dipingere nemmeno nel periodo della gravidanza, a stento, si dice abbia posato i pennelli solo per partorire.

Sarà la protezione di Marie-Antoinette, tradotta in ordine da Luigi XVI che le permetterà di essere ricevuta all’Accademia di pittura e scultura il 31 maggio 1783 nello stesso tempo della sua concorrente Adélaïde Labille-Guiard e contro la volontà di Pierre, primo pittore del Re. Élisabeth presenterà un quadro: “La Paix ramenant l’abondance”, per essere ammessa in veste di pittrice storica. Questa bella composizione, realizzata tre anni prima, avrebbe benissimo potuto falde meritare il titolo desiderato ma lei sarà ricevuta senza che alcuna categoria sia stata precisata.

Un tale successo ha il suo prezzo: si comincia a dipingere la pittrice come una sbandata, sospettata di prendere parte a tutte le orge, di essere una donna dalle mani bucate che si riscalda bruciando denaro, di essere l’amante di tutta Parigi. Lo stesso genere di calunnie,alla stessa epoca colpivano la Regina.

Nell’estate del 1789, Élisabeth Vigée-Lebrun si trova dalla contessa Du Barry, ultima favorita di Luigi XV il cui ritratto ha appena cominciato, quando due donne sentono il cannone di Parigi. Élisabeth, che diffida della gente ostile non aspetta che la si venga importunare. Dal 1788, mentre si recava a Romainville, dal Maresciallo de Ségur, Élisabeth aveva notato che i contadini non li salutavano più; qualcuno pure li minacciavano coi bastoni. Nell’estate del 1789, essendosi recata a Marly, da Madame Auguié, sorella di Madame Campan e come lei legata al servizio della Regina, l’artista vedeva con stupore la polizia fraternizzare con i peggio cittadini del paese. I salotti non erano meno inquietanti. Una sera, a casa sua, Ginguené aveva osato leggere un’ode a M. Necker, dove proclamava “che non si poteva rigenerare la Francia senza spargimento di sangue”.

Nella notte tra il 5 e 6 ottobre 1789, mentre la famiglia Reale è riportata con la forza a Parigi, lei lascia la capitale con sua figlia e cento luigi, lasciando dietro a sé suo marito, i suoi quadri e la sua fortuna. Più tardi dirà alla fine dell’Ancien Régime: “Allora regnavano le donne, la Rivoluzione le ha detronizzate”.

L’artista visiterà Roma, Vienna, Londra, Pietroburgo, invitata da tutte le corti Europee, dipingendo incessantemente. Si rifiuta di leggere le notizie per non apprendere che tutti i suoi amici siano morti ghigliottinati.

Nel 1800 sua figlia sposa, contro la volontà della madre, un tale chiamato Gaëtan Bertrand Nigris. Fu per lei un dolore straziante. Tradita dal marito, aveva fondato tutto il suo universo affettivo su questa sola figlia. Madre e figlia non si riconcilieranno mai totalmente. Nello stesso anno Mme Vigée-Lebrun è radiata dalla lista degli emigrati e può rientrare a Parigi, cosa che farà solo due anni più tardi.

Il rientro di Mme Vigée-Lebru nella Parigi del Consolato fu un piccolo evento. Gli artisti si riunirono e tutti ne parlarono, le gazzette l’annunciarono: “Madame Le Brun - diceva il Journal de Paris - è di ritorno dalla fine del mese nevoso, dopo un’assenza di nove/dieci anni. Ha ritrovato la sua bella casa, rue du Gros-Chenet, nello stato in cui l’aveva lasciata. Suo marito aveva avuto l’attenzione di conservare lo stesso ordine nella sistemazione dei mobili, dei quadri, delle stampe; i suoi cavalletti, le sue palette, i suoi pennelli, tutto era nello stesso posto. Questa interessante artista può così continuare, se vuole, la bozza che aveva cominciato dieci anni fa.

Quel marito così attento aveva preso, nel corso del 1794, la precauzione di divorziare; l’atto che ottenne risultava dalla separazione di fatto tra i due sposi, “per l’abbandono del tetto comune da più di sei mesi senza notizie”. Fu una misura di prudenza, senza conseguenze per i rapporti d’affetto e che dette ormai a Mme Le Brun la libera disposizione dei suoi beni.

Nel 1805 dipinge Carolina Murat, una delle sorelle di Napoleone e quest’esperienza non sarà delle migliori: “Ho fatto i ritratti di vere principesse che non mi hanno mai tormentato e non me lo hanno mai fatto capire”.

Nel 1809, Élisabeth ha 54 anni. Vive tra Parigi, dove tiene salotto e Louveciennes doveva una casa di campagna vicina al castello di Mme Du Barry, di cui aveva dipinto tre ritratti prima della rivoluzione. Nel 1813 suo ex-marito muore, sua figlia muore miseramente a Parigi al 39 di Rue de Sèvres, l’8 dicembre 1819 a 41 anni. Questa triste fine getta un’ombra penosa sulla memoria di sua madre che non le portò il suo soccorso. Louis-Jean-Baptiste-Étienne Vigée, il tanto adorato fratello, fu strappato al suo affetto il 7 agosto 1820 all’età di 62 anni.

Verso il 1835 pubblicherà i suoi Ricordi che conosceranno un grande successo, del resto MMe Vigée-Lebrun ha conosciuto tutte le persone del suo tempo, tutti gli artisti, tutte le corti.

Nel mese di giugno 1841 mentre è nella sua casa a Louvenciennes, Madame Vigée-Lebrun fu colpita da una congestione celebrale. Si ristabilì, come al solito e ritornò a novembre nel suo appartamento in Rue Saint-Lazare, ma il suo stato di debolezza lasciava prevedere la sua prossima fine. Morì dopo qualche giorno di malattia il 30 marzo 1842 alle cinque della sera, all’età di 87 anni; i suoi nipoti, le sue nipoti, il suo medico, il dottor Tournié e i suoi fedeli servitori la assistettero nei suoi ultimi momenti.

Edited by marquise de Créquy - 9/1/2015, 23:01
 
Top
0 replies since 12/12/2014, 23:42   316 views
  Share