La Cour Royale

Marie-Thérèse-Charlotte di Francia, Madame Royale e duchessa d'Angoulême

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marquise de Créquy
view post Posted on 1/5/2013, 10:02     +1   -1




Alle 11.35 del 19 dicembre 1778 viene al mondo una bambina che dalla vita avrebbe dovuto assaporare solo le dolcezze ma ahimé sventure e sciagure l’accompagneranno fino alla fine dei suoi giorni.

Il concepimento di Marie-Thérèse-Charlotte, figlia di Luigi XVI e Marie-Antoinette, dura “solo” otto anni, giusto il tempo alla augusta coppia di capire come fare un figlio. Pare che il merito della venuta al mondo della creatura sia del fratello della Regina di Francia, Giuseppe II, che nel 1777, durante il suo soggiorno in Francia, avrebbe spiegato due/tre cose al real cognato.

Come vuole la tradizione la principessa è nata davanti a tutta la Corte, infatti era uso a Versailles che, quando una sovrana partoriva, tutta la corte dovesse essere testimone dell’evento. La folla e la tensione è talmente tanta che la Regina, dopo aver partorito, perde i sensi e rischia la morte. Marie-Antoinette si salva grazie al tempestivo intervento, e forse un po’ azzardato, del suo ostetrico Vermond che le pratica a secco un bel salasso al piede. Madame Campan riferisce che il Re si fa largo tra la folla per aprire le finestre che sono state sigillate con della pece; ma la verità pare sia essere un’altra, il Re segue la figlia, che viene affidata a Mme de Guémenée e portata nella camera vicina per essere lavata, Luigi XVI praticamente non si accorge del malore della moglie. Dopo essere stata ben lavata e vestita la bambina viene battezzata “Marie-Thérèse-Charlotte di Francia, Figlia dell’Alto e Potente Signore Luigi, Re di Francia e di Navarra, e dell’Alta e Potente principessa Marie-Antoinette-Josèphe di Lorena, arciduchessa d’Austria, Regina di Francia”.

Come da etichetta Madame Fille du Roi, titolo dato alla principessa per non confonderla con Madame, cognata del Re, viene affidata alla Governante dei Figli di Francia, Mme la principessa di Guéménée, e sistemata al pianterreno dell’Aile du Midi, dove si trova appunto l’appartamento destinato ai Figli di Francia. La Regina si occupa molto di sua figlia e le costituisce una “Maison” importante.

Nel 1781 quando Marie-Antoinette mette al mondo un Delfino dirà a Mme de Guéménée: “Prendetelo, è dello Stato; ma io mi riprendo mia figlia

La principessa cresce, fiera e qualche volta altezzosa, ma tanto fine e graziosa, tanto che suo zio, il Conte d’Artois la soprannomina “Mousseline” guardando i suoi capelli biondi, vaporosi e boccoluti. “Mousseline, la seria” come la chiama sua madre redige saggiamente le sue pagine di scrittura e apprende con la Regina, il ricamo, la maglia e altri lavori femminili. Il Re le dona lezioni di geografia.

Madame Royale, così viene ormai comunemente chiamata la figlia del Re, vedrà morire nel 1787, sua sorella, la piccola Madame Sophie; e nel 1789 il primo Delfino.
La Rivoluzione è già cominciata con l’apertura degli Stati Generali e dopo la “presa della Bastiglia”, è Mme de Tourzel che sostituisce presso Marie-Thérèse, la governante Mme de Polignac partita per l’esilio. I due figli che rimangono alla coppia reale, Marie-Thérèse e il nuovo Delfino, Louis-Charles, godono ancora, in questa estate 1789 di una vita lontana dalle agitazioni di Parigi. Il 1 Ottobre 1789 Madame Royale è acclamata, assieme a tutta la famiglia reale, al banchetto delle Guardie del Corpo. La principessa però, si trova subito ad affrontare il pericolo delle giornate del 5 e 6 Ottobre.

Il 5 Ottobre 1789 una folla di donne che arrivano da Parigi per andare a Versailles per reclamare il pane, non spaventa la piccola Madame Royale che vede dalle finestre le guardie del corpo in fila sulla Place d’Armes sentendosi al sicuro…poi alle 6 del mattino del giorno seguente, Mousseline viene svegliata all’improvviso dalla Regina, che coi capelli in disordine e con una gonna indossata in fretta, tiene in mano un candeliere “Alzatevi presto!”. La piccola bambina viene “infagottata” in una coperta e viene portata dal valletto Clery nelle stanze del Re. Il castello viene invaso dai rivoltosi ma il proverbiale intervento, in ritardo, di La Fayette, fa si che si limiti la tragedia. La famiglia reale viene portata a Parigi, da ora in poi soggiornerà alle Tuileries. La vita riprende pian piano coi ritmi di Versailles.

Durante l’estate del 1790 la famiglia reale gusta a Saint-Cloud dei giorni di pace ma questa calma durerà poco e la Costituzione civile del Clero apre una lotta religiosa e fa decidere il Re a lasciare Parigi: Madame Royale conosce il dramma di coscienza di suo padre, che tanto ama; assiste nella sua carrozza alla sommossa del 18 aprile 1791 che impedisce al Re di partire per Saint-Cloud.

Il 20 giugno 1791, nuovo risveglio improvviso della principessa: la Regina ha dato ordine di vestirla in fretta. Madame Royale e suo fratello vengono portati fuori dal castello delle Tuileries con la sua Governante con l’aiuto di Marie-Antoinette. Oltre la mezzanotte tutta la famiglia fugge per recarsi a Montmedy ma verrà arrestata a Varennes e riportata, come prigioniera, a Parigi. Dopo un breve periodo di misure serrate di sorveglianza, la vita riprendere come prima in apparenza in quelle Tuileries dove la Regina piange e il Re riceve mille vessazioni .

Un anno dopo, esattamente il 20 giugno 1792, esplode di nuovo un’altra rivolta. Verso le tre del pomeriggio Madame Royale guarda, dalle sue finestre, i giardini delle Tuileries, invasi dai manifestanti. La Regina prende i figli e si rifugia in una stanza attigua a quella del Re, mentre il Sovrano affronta i manifestanti con coraggio. Il mese di luglio passa e nel mattino del 9 agosto, mentre il pericolo cresce, Marie-Thérèse assiste alla messa…non si inginocchierà più davanti ad un altare per diversi anni. Altra sveglia improvvisa da parte della Regina, Madame Royale viene vestita in fretta e furia e portata nella Camera del Re col resto della famiglia. In mattinata la principessa vede persone andare e venire, alla fine sente solo suo padre che lancia un ordine “Andiamo”. La famiglia reale allora esce dalle Tuileries e Madame Royale prende la mano di sua zia Elisabeth che ama particolarmente; per la famiglia Reale si aprono le porte della loro prigione al Tempio.

La domenica 20 gennaio 1793, Marie-Antoinette e la sua famiglia ascoltano la voce di un venditore di giornali “La Convenzione Nazionale decreta che Luigi Capeto subirà la pena di morte. L’esecuzione avrà luogo nelle ventiquattro ore”. Verso le otto e mezza un commissario entra dalla Regina: la Convenzione ha autorizzato il Re a rivedere la sua famiglia. Dopo tante lacrime, la famiglia lascia il Re con la speranza di rivederlo l’indomani, il sovrano fa sì che la famiglia non lo riveda e si dirige verso il suo destino confortato dalla religione.

Il 2 agosto 1793, dopo aver portato via alla famiglia Louis-Charles, la Convenzione ordina che Marie-Antoinette venga trasferita alla Concergerie: “ Mia madre partì dopo avermi abbracciato molto e raccomandato di avere coraggio e cura della mia salute”. La principessa rimane dunque sola con la zia, Madame Elisabeth fino al 7 maggio 1794 quando qualcuno bussa alla porta e dice a Madame Elisabeth di vestirsi in fretta e di scendere: “mia zia mi abbracciò e mi disse che sarebbe ritornata. – No, tu non ritornerai più, prendi la tua cuffia e scendi”.

La giovane principessa di quindici anni rimane sola nel sinistro torrione. Ignorerà l’esecuzione di sua zia come pure quella della madre: per più di venti mesi la “figlia Capeto” vedrà solo uomini brutali, spesso mezzo ubriachi.
Passano i giorni e i mesi. Infine il 10 termidoro anno IV, Madame Royal sente un “rumore spaventoso”. La sua sorte cambia come pure quella della Francia. Laurent si prende cura del giovane Re e di sua sorella ma nel marzo 1795 lascia il suo posto al Tempio, sostituito da Gomin e Lasne. Tutti e due, soprattutto Gomin, si comportano bene nei confronti di Madame Royale; il 20 giugno 1795 entra al Tempio, al servizio di Marie-Thérèse Madeleine La Rochette, sposa Chanterenne “per fare compagnia alla giovane principessa”. Sarà proprio Mme de Chanterenne ad informare Madame Royale, un mese dopo, della sorte di sua madre, sua zia e il fratello. La giovane principessa si lascia cadere sul canapé. Marie-Thérèse piange per diverse ore e resta in una prostrazione profonda. Mme Chanterenne si affeziona presto a questa giovane dolce e affascinante e ottiene per lei il permesso di passeggiare nel giardino del Tempio. Le amiche di un tempo, Mme de Tourzel e sua figlia Pauline, Mme de Mackau, vecchia e malata, hanno l’autorizzazione a vedere Madame Royale al Tempio.

Alla fine del 1795, Madame Royale lascia il Tempio e la Francia per prendere la strada dell’esilio in Austria. La partenza è fissata per il 18 dicembre. E Francesco II ha già nominato il principe di Grave per ricevere Madame Royale: egli si trova a Basilea con sei carrozze e un seguito numeroso. I prigionieri che serviranno da scambio aspettano dal 14 novembre a Frisbourg-en-Brisgau.

Il 9 gennaio 1796 arrivata a Vienna, ventidue giorni dopo la sua uscita dal Tempio, Marie-Thérèse entra alla Hofburg, la sua nuova prigione. Dopo averla sistemata nel suo appartamento l’Imperatore e l’Imperatrice si recano dalla cugina, la guardano con curiosità e scambiano con lei qualche parola, ma se l’Imperatore si dimostra benevolo, l’Imperatrice non è ben disposta verso la “piccola Francese”. Nessuno può avvicinarla tanto meno il portavoce dello zio Luigi XVIII, il conte d’Avaray, che riparte furioso. Intanto si decide sul futuro sposo della giovane principessa. L’Imperatore mira a farla sposare al fratello, l’arciduca Carlo d’Asburgo mentre Luigi XVIII la vuole sposare al nipote, duca d’Angoulême, figlio del conte d’Artois.

Il conte di Fersen si reca alla Hofburg per incontrare la figlia della Regina tanto amata, il 6 marzo 1796 la incontra in pubblico. Egli non vede la principessa dalla fuga di Varennes e si dice sorpreso di trovarla alta, robusta con dei tratti marcati che ricordano più Madame Elisabeth che la Regina. Marie-Thérèse resterà in Austria tre anni e quattro mesi; la permanenza al Tempio è durata altrettanto ma questa specie di cattività dall’Imperatore la segnerà molto più profondamente.

Il 5 maggio 1799 termina la “prigionia di Vienna”: la principessa arriva a Mittau il 3 giugno si inginocchia davanti il Re: “Sire, mio zio, scusate il mio turbamento, sono felice” e Luigi XVIII, rapito, la aiuta ad alzarsi: “Eccola, eccola!” esclama. Il 10 giugno ha luogo il matrimonio della principessa con suo cugino germano, il duca d’Angoulême. Il matrimonio , in presenza di Luigi XVIII e di sua moglie Marie-Joséphine di Savoia, è celebrato da Louis-Joseph de Montmorency-Laval, vescovo di Metz e Grande Elemosiniere di Francia.

Da questo in punto in poi Madame Royale, diventata duchessa d’Angoulême condivide l’esilio di Luigi XVIII che utilizza la sua immagine di “martire della Rivoluzione” per riconciliare i realisti e interessare i sovrani europei alla sua causa. Madame è la vera regina della piccola corte in esilio, nonostante la moglie di Luigi XVIII sia ancora in vita. Il matrimonio della principessa non dà i suoi frutti, e diventata a sua volta Delfina di Francia alla morte di Luigi XVIII, non avrà ancora dato alla luce un discendente ai Borboni.

Nel 1815 durante i Cento Giorni, si trova a Bordeaux dove tenta di organizzare la resistenza a Napoleone mentre il Re scappa e si rifugia in terra straniera, a Gand. Napoleone, ammirato da tanta energia, dirà di lei che è stata “il solo uomo della famiglia” e la lascia imbarcare per l’Inghilterra. Dopo i Cento Giorni ritorna a Parigi, opponendosi alla politica liberale dello zio, ma trovando le idee dello zio e suocero, Conte d’Artois, troppo reazionarie. Alla morte di Luigi XVIII nel 1824, diventa, a quarantasei anni, Delfina di Francia, come lo era stata prima di lei sua madre. La politica che tende a ristabilire la monarchia assoluta di Carlo X, termina con la Rivoluzione del 1830 e l’abdicazione del Re in favore del nipote, il conte di Chambord, contrassegnata anche dal duca d’Angoulême. Di fatto lo sposo di Marie-Thérèse per venti minuti circa è Re di Francia.

Terzo esilio di Madame Royale/duchessa d’Angoulême. Con tutta la famiglia reale ripara in Scozia in un primo tempo e poi al Castello di Praga dall’ottobre 1832 al maggio 1836. Con la morte del suocero Carlo X, il 6 novembre 1836, Marie-Thérèse diventa di fatto la nuova regina di Francia. Marie-Thérèse si consacra all’educazione di suo nipote Henri d’Artois, erede presunto della corona.

Il 3 giugno 1844, suo marito muore in esilio e sepolto a Goritz, loro nipote è proclamato “Enrico V”. Nel 1845 Marie-Thérèse Louise d’Artois, sua nipote al principe Carlo III, duca di Parma. L’anno seguente fa sposare il nipote Enrico all’arciduchessa Marie-Thérèse di Modena, per la sola ragione che suo padre è il solo sovrano a non aver riconosciuto la “monarchia di Luglio”.

Marie-Thérese-Charlotte di Francia muore di polmonite a Frohsdorf, presso Vienna il 19 ottobre 1851 a quasi 73 anni. Viene inumata nel monastero francescano a Kostanjevica (oggi Nova Gorica in Slovenia) dove riposano pure suo zio Carlo X, suo marito il duca d’Angoulême e suo nipote Enrico V, conte di Chambord.

Edited by marquise de Créquy - 16/11/2014, 14:05
 
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