Nel 1768 mentre a Versailles si piangono i lutti di diversi componenti della famiglia Reale, nella città di Parigi in una dimora nobile modesta, nasce, il 7 maggio, Aglaé Louise Françoise Gabrielle de Polignac.
Figlia del conte Jules de Polignac e
Yolande de Polastron, la piccola gode, nella sua infanzia dei piaceri della vita piacevole che conducono i suoi genitori tra la dimora di campagna di Claye e i viaggi nelle tenute dei cugini d’Andlau presso Compiègne, dove si organizzano divertenti passeggiate e concerti in cui la madre e la cugina suonano l’arpa con maestria.
Come tutte le figliole di buon nome, arrivata l’età dell’educazione, si deve scegliere un convento adatto al proprio rango. Nel caso di Mlle de Polignac, la scelta cade sul Collegio di Panthémont, già frequentato dalla madre nella sua giovinezza. Tra lo studio e lo svago Aglaé fa amicizia con
Louise d’Esparbés. Sarà la vicinanza d’età o gli stessi gusti, le due si legano in una amicizia che verrà rafforzata quando Louise verrà scelta da Mme de Polignac per sposare il fratello nel 1780.
L’11 luglio dello stesso anno la tredicenne Aglaé sposa Antoine de Gramont (1755-1836) a cui il
Re Luigi XVI ha accordato il titolo di Duca de Guiche. Il matrimonio di Mlle de Polignac fa sorgere molte gelosie, Luigi XVI accorda alla giovane una dote equivalente a quella di una principessa, del valore di 800,000 livres. Per il suo matrimonio la
Regina organizza un soggiorno a Trianon di cinque giorni dove solo la duchessa di Polignac, sua figlia e Louise de Polastron hanno il privilegio di dormire nel padiglione con la Regina. Da quel momento Marie-Antoinette prende in simpatia la figlia della favorita e le verrà dato, dagli amici intimi, il soprannome di “
Guichette”. Dopo il matrimonio però, visto la tenera età di Aglaé, il duca de Guiche deve adorare la sua sposa solo da lontano, aspettando il via libera dei suoi suoceri per la consumazione del matrimonio.
Guichette viene presentata a Corte otto giorni dopo la presentazione di Mme de Polastron (3 dicembre 1780), una lettera datata 25 novembre 1780 di M. de Rougeot al conte d’Esparbès ci dice: “
vi è un nuovo costume per la presentazione, e sarà vostra nipote e Mme de Guiche che ne daranno l’assaggio e l’esempio. La Regina vuole far rivivere la vecchia forma con più magnificenza e splendore e ciò si dice, a causa delle rimostranze del commercio, a profitto delle nostre manifatture di velluto e di dorature, che si vedono chiudere se la Corte non viene loro in soccorso. Così è deciso che vostra nipote sarà presentata con il Grand Habit, il corsetto di velluto nero, la gonna di tessuto d’oro come pure la sciarpa e la cintura. Il tutto sarà ricoperto dai diamanti della Regina e di Mme la contessa d’Artois, che hanno la bontà di prestarglieli, come pure a Mme de Guiche che sarà presentata la settimana dopo. E’ Mme de Polignac che, per il suo regalo di nozze, deve fare il dono a vostra nipote dei suoi Grands habits di presentazione a Versailles e dai principi”. Se tanto mi dà tanto il dono a Guichette dovrebbe essere stato fatto dalla contessa la Contessa di Gramont sua suocera.
Madame de Guiche e di Polastron si trovano unite nella vita di Corte. Sebbene di una bellezza differente le due dame riusciranno ad infiammare il cuore del giovane Conte d’Artois. Presto il fratello del Re non lascerà mai da sola Guichette; alla passeggiata o al gioco, al ballo, a teatro o alla caccia lo si vede sempre vicino a lei e si ripete a bassa voce e sorridendo che non sarà il marito a raccogliere per primo le primizie del matrimonio. Ma pare che l’avventura non abbia avuto le conseguenze che ci si aspettava.
Ma se d’Artois non farà più parlare di sé riguardo una relazione con Guichette, la cronaca ci lascia un’avventura successa alla figlia di Mme de Polignac con il conte Archambault de Périgord, fratello cadetto del futuro principe di Benevento, che aveva già al suo attivo avventure rocambolesche con altre dame di corte. Notato da una guardia che scalava la finestra dell’appartamento al primo piano che Guichette occupava a Versailles, fu riconosciuto e fermato, al che il virtuoso Luigi XVI ebbe a dire una frase scherzosa: “
Dato che siamo assolutamente circondati da donne leggere, che almeno le si alloggi tutte al pianterreno, così almeno non si correrà più il rischio di rompersi il collo se, andandole a trovare, si fosse obbligati a passar dalla finestra”. Il duca de Guiche si batté a duello con il seduttore di sua moglie: ma la fortuna è cieca e il destino qualche volta ingrato: fu il marito che fu ferito dall’amante.
A Corte la vita di Guichette trascorre tra i piaceri che il suo rango le accorda. Amica della Regina, condivide con lei i bei momenti a Trianon, parteciperà ai divertimenti teatrali della Sovrana, sarà presente ai balli, a teatro assieme alle giovani donne che animano la Corte di Versailles.
La Rivoluzione però, come una sferzata di vento, spazza via all’improvviso i bei giorni della Duchessa. Il 16 luglio 1789, due giorni dopo
la presa della Bastiglia, i Polignac sono costretti a fuggire, il duca di Polignac viene munito di false carte e di un passaporto firmato dal Re. Prende il nome di un commerciante di Basilea. Presso di lui, torturata dal dolore, Mme de Polignac veglia su Guichette che ha partorito una settimana prima un bambino. La famiglia parte per l’esilio e Mme de Guiche segue ovunque i suoi parenti e resterà accanto alla madre fino al giorno della sua morte nella notte tra il 4 e 5 dicembre 1793 a Vienna.
Dopo la morte di Marie-Antoinette, a cui era molto affezionata, Guichette riversò tutto l'affetto che aveva per lei sulla famiglia reale e seguì i principi nel loro esilio. Chiamata al servizio presso la
Contessa di Provenza ella passò molto tempo con questa principessa. Le due diventarono molto amiche, ma alla fine dell’estate 1802 Guichette dovette lasciare la contessa di Provenza per recarsi in Inghilterra per prendersi cura dell’educazione dei figli. La contessa, epistolare prolissa quando il suo cuore è preoccupato, inizia a scrivere a Mme de Guiche spesso, invocando il giorno in cui le due dame si sarebbero incontrate.
Nel frattempo Luigi XVIII e il Conte d'Artois scelsero Guichette come affascinante ambasciatrice presso Bonaparte, diventato primo console. Ascoltando la sua devozione si recò a Parigi ed ebbe molte rendez-vous con Fouché, ministro della Polizia. Grazie all'interessamento di Mme Bonaparte, che aveva conosciuto prima della Rivoluzione, ottenne alla Mailmaison un’udienza col Primo Console. Si trattava niente di meno che di domandare l’aiuto di Napoleone per la restaurazione della monarchia in Francia. Sarebbe stato ricompensato con un monumento in sua gloria! Neanche a dire che l’idea apparve a Napoleone come uno scherzo e rispose “
Bisognerà costruire un piedistallo sul mio cadavere”.Svolse la missione delicata con un coraggio, una fermezza e una presenza di spirito che le fecero onore, tanto che Napoleone lo riconobbe quando ne parlò con i suoi ministri
Al ritorno da un viaggio con sua figlia si fermò, una sera in un albergo di Edimburgo. Era il 30 marzo 1803, e la stagione era ancora molto fredda, la duchessa domandò di accendere un grande fuoco. Era appena passata in un’altra stanza vicina, che la giovane figlia si era avvicinata imprudentemente al camino, le cui braci ardenti fecero prendere fuoco al vestito. Fu invano che la madre, chiamata dalle sue grida, si precipitò in suo soccorso, le vesti di quest’ultima presero fuoco a sua volta a contatto di quelle di sua figlia e in un istante si trovò colpita da tali ustioni che nulla poté salvarla. La sventurata donna morì nel giro di qualche settimana nel mezzo di atroci torture, dando a tutti prova del più toccante esempio di rassegnazione cristiana, il 30 marzo 1803.
I figli che Aglaé ebbe dal duca de Guiche sono:
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Corisande Armandine Léonie (5 ottobre 1782 - 23 Gennaio 1865)
Sposerà il 28.07.1806 Charles Augustus Bennet quinto conte di Tankerville (1776-1859); essi ebbero un figlio Charles Augustus (1810-1899), sesto conte di Tankerville
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Aglaé Angélique Gabrielle (17 gennaio 1787- 21 gennaio 1842 a Parigi)
Sposa in prime nozze un generale russo Alexandre Lvovitch Davydow (1733-1833) da questo matrimonio non si hanno figli, poi in seconde nozze sposa un generale di divisione francese: Horace Sebastiani della Porta (1772-1851) conte dell'Impero, deputato di Corsica, ambasciatore di Francia nel 1835 e ministro della Marina e degli Affari esteri (il nome di questo secondo marito figura sotto l'Arco di Trionfo a Parigi); nessun figlio da questa unione.
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Antoine (1789-1855) nono duca di Gramont
sposa il 23.07.1818 Anna Grimaud von Orsay (1802-1882) dalla quale ha quattro figli: Antoine decimo duca di Gramont, Auguste ( 1820-1877) duca di Lesparre, Alfred (1823-1881) e Aglaé Antonia Albertine Ida (1825-1871)
Edited by marquise de Créquy - 16/11/2014, 01:30