La Cour Royale

Marie-Louise d'Esparbès de Lussan, viscontessa de Polastron

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marquise de Créquy
view post Posted on 31/8/2013, 14:32     +1   -1




Nello stesso anno in cui muore la celeberrima Marchesa de Pompadour nasce Marie-Louise d'Esparbès de Lussan, esattamente il 19 ottobre 1764. Figlia di Louis François d'Esparbès e di Marie Catherine Julie Rougeot (1746-1764). La famiglia d’Esparbès era una delle più antiche famiglie di Francia e da molti secoli si era distinta in episodi di guerra e aveva portato lustro al suo nome grazie ad alleanze con altre famiglie nobili illustri tanto che all’epoca della vita di Marie-Louise un d’Esparbès, Joseph-Henri, marchese d’Aubeterre stava per diventare il secondo della sua famiglia, in un secolo, a ricevere il bastone di maresciallo di Francia.
La famiglia Rougeot, da parte di madre, occupava una posizione eminente nel mondo della finanza tanto da ottenere, il 9 maggio 1772, la conferma a rango di nobile.

L’unione di Louis-François d’Esparbès e di Catherine-Julie Rougeot, consacrata col vincolo del matrimonio il 21 gennaio 1762, cominciò sotto i più felici auspici ma tanta felicità fu di breve durata; la contessa d’Esparbès morì due anni più tardi, nel mese di dicembre 1764, sei settimane dopo aver dato alla luce una figlia che doveva diventare la futura viscontessa di Polastron. Il vedovo, ancora giovane, non tardò a risposarsi. Sposò in seconde nozze con Jeanne de Varanchan de Saint-Geniès, figlia di un “fermier-general” da cui ebbe quattro figli:

- Louis d’Esparbès, conte di Lussan, luogotenente colonnello, che sposa nel 1799 Catherine-Jacquette de Malaret, morto al Castello di Lamotte-Bardigue, il 4 dicembre 1852 all’età di 72 anni;

- Félicié, che sposò il Barone di Malaret;

- Henriette sposata al conte di Montcabrier;

- Justine, sposata a Prosper de Lacroix-Jalgarde;

La prima infanzia dell’orfanella trascorsero in parte al castello di Lamotte-Bardigue e in parte a Parigi nel palazzo che suo padre possedeva in Rue de Saints-Père, nella parrocchia di Saint-Sulpice. La piccola era di salute fragile e delicata e fu solo al compimento del dodicesimo anno, quando venne il momento della sua prima comunione, che ci si preoccupò di spedirla ad un convento. Era prassi dell’epoca alloggiare le figlie di buona famiglia presso conventi rinomati durante la loro educazione. Marie-Louise fu mandata, nel 1776, all’Abbazia Reale di Panthemont, in Rue de Grenelle nel cuore del Faubourg Saint-Germain. La giovane era “dolce, buona e timida” e divenne presto la favorita delle religiose.

Quando Louise ebbe 17 anni, il padre cominciò a cercarle un buon partito da maritare.

Il conte di Lussan non aveva ancora gettato gli occhi su alcun partito quando la contessa Jules de Polignac andò a proporgli suo fratello. Educata pure lei, qualche decennio prima, al convento di Panthemont, faceva delle frequenti visite alla santa casa dove aveva trascorso la sua infanzia e dove aveva mantenuto legami con le sue vecchie educatrici.
Fu probabilmente durante queste visite che notò Louise, ne fu da subito incantata e pensò di legarla alla sua famiglia.
Il visconte Adhémar de Polastron era suo fratellastro, nato dal secondo matrimonio che il conte di Polastron, padre di Mme de Polignac, contratto nel 1761 con Anne-Charlotte de Noë, figlia di Louis, conte de Noë, e di Marie-Anne de Breda.

Fu convenuto che il visconte di Polastron fosse presentato a Mlle d'Esparbès tramite la duchessa di Polignac che andò al convento per una visita. Louise non òsò neppure alzare gli occhi di fronte al suo futuro sposo, il quale si guardò bene dal parlare e la duchessa con un delizioso sorriso disse:" Dato che tutto è stato convenuto, che i giovani si piacciano, bisogna occuparsi dei preparativi del matrimonio, si farà a Versailles; ho ottenuto un posto di dama di palazzo della Regina per la mia incantevole cognata, un alloggio al castellò, non ci lasceremo mai, non sarà solo una sorella, ma una cara figlia, mi piace pensare che presso di noi sarà felice" ( Fu nominata dama di palazzo nel 1782). Ovviamente M. d'Esparbes non dubitò sulla futura felicità di sua figlia un solo istante .

Il visconte di Polastron, colonnello di seconda, fu fatto colonello a piedi alla domanda di M. d'Esparbès. Fu convenuto che si recasse a prendere il suo posto nel nuovo reggimento il giorno stesso delle nozze e che ritornasse a Versailles l'anno dopo. Il matrimonio andò abbastanza bene e con pochi invitati. La duchessa di Guiche, buona, gaia, disponibile si prese cura di Louise.
Bisognava ora tirare a lustro la giovane e presentarla a corte. Mlle Bertin e Leonard si misero all'opera. Vestris fu chiamato e incominciò a dare lezione, per apprendere ad entrare ed uscire dall'appartamento, fare le riverenze in avanti e all'indietro, far finta di baciare l'orlo dell'abito della regina: "Visto il posto che occuperete, madame, Sua Maestà si avvicinerà per abbracciarvi; lì dovreste essere al colmo della riconoscenza, cercate la sua mano che lei ritirerà. Ricordatevi che bisogna fare ciò con molta grazia, ricordatevi che tutti gli occhi vi saranno addosso, e che Vestris padre è il vostro maestro"

La duchessa di Polignac fece la presentezione accompagnata dalla figlia, la duchessa di Guiche e dalla madre della Gontaut. La presentazione ebbe luogo di domenica, dopo la messa del Re, nei grandi appartamenti davanti a tutti i principi e a tutta la corte.Louise pallida, tremante, pronta a svenire dalla paura, dimenticò riverenze, orlo della gonna, tutto.
Ci fu un mormorio di ammirazione per le due duchesse, della presentata si parlò a voce bassa. La Regina si avvicinò per abbracciarla lei rimase immobile e impacciata. Tutti lo notarono, lo dissero e lei sentì. Uno solo la trovò timida, interessante e la compatì, fu il Conte d'Artois. Lei se ne accorse e gli disse "Monsignore, soffro e solo voi l'avete capito... Monsignore, voi non avete avuto la crudeltà di ridere quando stavo per svenire dalla paura.... Oh siate benedetto, Monsignore!"
L'ndomani alla sera presso Mme de Polignac Louise fu lasciata sola perchè non aveva riscosso alcun successo. Il conte d'Artois le si avvicinò e le parlò con bontà.

Mme de Polastron era piacevole senza essere bella, l'espressione del suoi tratti toccanti e tristi, troppo timida per parlare ad alta voce; la sua voce era incantevole, si esprimeva con grazia, semplicità, non era nè umile, nè arrogante ma si metteva sempre in disparte; bisognava cercarla. E chi ebbe pietà di lei la cercò.
Artois causò un gran trambusto a corte frequentando improvvisamente gli appartamenti di Mme de Polignac per incontrare Louise, incapace di nascondere la sua ammirazione.Louise dal canto suo continuò a frequentare il principe ed ad essere l'oggetto del comportamento galante di quest'ultimo.

Il visconte de Polastron ritornò dopo un anno a Versailles, non amava sua sorella Gabrielle. Non fu apprezzato a Corte. Da parte sua non si interessava alla corte Reale e desiderava ritornare al suo reggimento.

Louise ebbe un figlio che Luigi XVI e la Regina tennero sul fonte battesimale, questo figlio riportò alla vita la malinconica Louise.

Il conte d'Artois sempre innamorato, le scrisse delle lettere d'amore appassionate, promettendo di fare qualsiasi cosa per guadagnarsi il suo amore. Louise aprì il suo cuore alla Regina e a sua cognata. Marie Antoinette le consigliò di lasciare Versailles per andare a Parigi e di venire a Corte solo i giorni in cui era di servizio. Subito a Parigi si disse che Mme de Polastron era esiliata e che il principe fosse disperato. Il Conte fu ferito per questo consiglio della Regina. Il principe si era informato in che notti Mme de Montaut-Navailles (che si prendeva cura di Mme di Polastron) sarebbe andata all'Opera accompagnata da Louise. Si mascherò, una parrucca enorme, un foulard ricamato, e un grande mantello d'equitazione. Nonostante tutto ciò, ognuno lo riconobbe e la sua presenza causò molta agitazione a teatro. Sperando di attirare l'attenzione di Louise si tolse la parrucca ed il mantello, ma la ragazza confusa si nascose all'interno della sua loggia.

Per tutti era ormai la favorita del Conte d'Artois.

Il 16 luglio 1789, la famiglia Polignac lasciò la Francia e qualche giorno più tardi Mme de Polastron si recò dalla Regina che le ordinò di raggiungere Mme de Polignac, appena le fosse possibile uscire dalla Francia. M. de Polastron rimase al suo reggimento credendo di rendersi utile. Louise parte quindi in direzione della Germania accompagnata da Mme de Poulpry, de Lage e dell'Abate Balivière.

Il clan dei Polignac, dopo aver soggiornato un breve periodo in Svizzera, si dirige verso l'Italia, prima tappa Torino, poi Firenze e Roma, ma mentre i Polignac decidono di trasferirsi a Venezia, la malinconica Mme de Polastron vuole raggiungere il conte d'Artois che intanto è arrivato a Torino. Il 17 aprile 1790 Louise è in cammino e il conte de Vaudreuil le raccomanda saggezza e moderazione al focoso amante. Il conte di Vaudreuil le raccomanda di stare poco tempo a Torino, infatti qualche mese dopo ritroviamo Marie-Louise a Venezia in occasione del matrimonio del tanto caro nipote Armand de Polignac con Idalie de Nyvenheim, avvenuto il 6 settembre 1790. Verso la fine dello stesso anno sarà il Conte d'Artois a raggiungerla a Venezia. Il principe lascia Venezia nel febbraio 1791 per andare a Torino ad incontrare le zie, Adélaide e Victoire, che sono emigrate. Mme de Polastron rimane con la famiglia Polignac. Allarmato dalle notizie portate dalle zie, Artois decide di dirigersi verso Coblenza, dove chiede ospitalità allo zio, e chiede a Mme de Polastron di raggiungerlo.

Già il conte d'Artois aveva fatto nominare il Principe di Condé capo generale dei gentiluomini coalizzati, I duchi d'Angouleme, de Berry, de Bourbon, d'Enghien serviranno sotto i suoi ordini.
Il denaro mancava ma esistevano ancora dei cuori devoti, quello di Louise si esaltò, aiutare il Conte d'Artois divenne il suo scopo, il suo unico pensiero. Suo nonno era ricco e ancora in possesso della sua dote, ella andò a reclamarla in ginocchio dipingendo la posizione dei principi e dell'armata. Questo padre eccellente donò subito tutto quello che fu in suo potere. Louise felice, partì carica d'oro, con suo figlio, la sua dama di camera ed un fedele servitore. Attraverso mille difficoltà, riuscì a raggiungere la frontiera, ma non sapeva più dove dirigersi, non osava interrogare nessuno, nemmeno pronunciare il nome di colui che era sempre nelle sue preghiere. Arrivò alla fine nel mezzo dell'armata di Condé, felice allora non pensò più a nascondersi: ritrovando il Conte d'Artois le pareva essere salva. La povera Louise non immagina cosa accade al suo arrivo. Le truppe accerchiano la carrozza, la si riconosce. Il conte d'Artois non capisce cosa la porta in quel luogo, la interroga; confuso di trovare tanta devozione e prevedendo le conseguenze di questo viaggio imprudente, la ringrazia a nome di tutti per l'aiuto che porta poi togliendosi il cappello e le chiese con rispetto gli ordini. Ella rispose con calma "Partire, trovare un rifugio". Le si donò una scorta e con il cuore pieno di speranza per aver aiutato Artois, parte. Qualcuno dei soldati mentre passava le urlò:" Puttana!"

A Coblenza il salotto di Mme de Polastron, amante del Conte d'Artois, rivaleggia con il salotto di Mme de Balbi, amante in carica del Conte di Provenza, anche lui approdato dallo zio dopo la fuga dalla Francia la stessa notte della sventurata esperienza dei sovrani di Francia di Varennes. Ad eccezione del soggiorno in Russia del Conte d'Artois e la spedizione marittima del 1795, Louise seguirà il suo amante nei vari peregrinaggi attraverso l'Europa.

il 25 Febbraio 1793 il Conte d'Artois parte per la Russia mentre Mme de Polastron si reca a Vienna presso i Polignac. Al ritorno dal paese della Grande Caterina, il conte d'Artois, sbarca in Olanda dove lo aspetta la sua amante e, dopo aver passato qualche ora con lei, il principe riparte per Hamm per raggiungere suo fratello, il conte di Provenza. All'inizio di luglio nell'indecisione del futuro del suo amante, Mme de Polastron si installa a Colonia. E' in questo luogo che viene a sapere della morte della sua benefattrice, Marie-Antoinette ed è ancora a Colonia quando 2 mesi più tardi, l'11 dicembre apprende la morte della cara cognata a cui era molto legata e a cui doveva tutto. Queste due morti la segnano, la sua salute si deteriora e sfiora persino la morte.

Nel 1794 la coppia di amanti si ritrova in Scozia. Là insieme al Conte d'Artois Louise si sente triste e compromessa più che mai. Si nasconde, è una donna sciupata dalle malelingue. Male alloggiata, con Mme de Lage e Mme de Poulpry,il suo piccolo salotto fu intanto il luogo di ritrovo della società del principe. Si giocava a whist con il conte di Vaudreuil, il maresciallo di Vioménil, il duca e la duchessa di Coigny, il duca e la duchessa di Grammont e le sue figlie, e molti altri emigrati.

Senza lamentarsi e senza rovinare le serate che divertivano il Conte d'Artois, Louise si stava consumando lentamente.
Prima di morire Mme de Polastron chiese scusa a tutti per lo scandalo che aveva dato, accusandosi con semplicità; ringraziò gli amici che non si erano allontanati da lei. Ebbe una frase buona per tutti. La fine stava arrivando, si avvisò il conte d'Artoi il quale giunse di corsa al capezzale dell'amante, appena fu sulla porta l'abate che aveva già impartito l'estrema unzione lo fermò intimandolo di non avviccinarsi al letto della morente.
Louise alzò le mani al cielo e disse:" Una grazia, Monsignore, una grazia! Siate devoto a Dio, tutto a Dio!". Lui cadde in ginocchio e rispose :"Lo giuro su Dio!". Lei ripetè ancora una volta "Tutto a Dio!", poi esalò l'ultimo respiro. Il Conte d'Artois levò le braccia al cielo ed emise un grido orribile.
Louise muore a Londra di tubercolosi il 27 marzo 1804.

Louis de Polastron, figlio di M. e Mme de Polastron, entrò nella carriera militare appena l'età lo permise. Luogotenente di un reggimento inglese di cavalleria, fu inviato a Gibilterra, dove morì lo stesso anno di febbre gialla.

Edited by marquise de Créquy - 16/11/2014, 13:59
 
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