La Cour Royale

Louis-Alexandre de Bourbon, conte di Tolosa

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view post Posted on 6/6/2015, 16:06     +1   -1
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 Il 6 giugno dell’anno 1678 cadeva di lunedì, giorno che come dice il nome è legato alla luna, che a sua volta governa le maree. Sarà vero, sarà un caso, ma un bambino nato quel giorno diventerà un marinaio. Il fatto che il pupo nasca al castello di Versailles indirizza sufficientemente le nostre supposizioni; parliamo dell’ultimo prodotto di una relazione esaurita, del figlio di un padre che si era già da molto stancato di una donna che sarebbe stata in grado di causare un esaurimento nervoso a chiunque: Louis-Alexandre è il minore dei figli doppiamente adulterini di Luigi XIV e della marchesa de Montespan; a differenza dei fratelli maggiori lui e la sorella Françoise-Marie, nata l’anno precedente, non saranno affidati alle cure di m.me de Maintenon perché questa si era rifiutata di allevarli come aveva fatto con i precedenti bastardi della coppia perché nati dopo una riconciliazione dei genitori dopo una separazione pretesa dalla Chiesa: poca fatica, non lo fa nominalmente ma li affida ad una sua vecchissima amica, Marguerite Boucher d’Orsay marchesa di Montchevreuil. Le due donne si conoscono da quando l’allora M.me Scarron era l’amante di Louis de Mornay, marchese di Villarceaux, cugino del marito di Marguerite, Henri de Mornai, e l’allegra coppia passava le estati in pianta stabile presso il castello dei Montchevreuil.

Babbo non è certo uno che si faccia mancare nulla, e soprattutto che lo faccia mancare alla sua famiglia: con lettere patenti del novembre del 1681 lo legittima, così come la sorella, e lo titola conte di Tolosa; conserverà questo titolo anche più tardi, quando acquisirà le terre di Damville (21 luglio 1694, per la quale nello stesso fa ristabilire il ducato-parìa per sé stesso e i suoi discendenti legittimi ambosessi, salvo poi vendere la terra il 20 settembre 1719), Penthièvre (acquistata dalla sorellastra Marie Anne Principessa di Conti il 23 giugno 1696, eretta in ducato-parìa con lettere patenti del 1697 con le stesse prerogative della precedente) e di Châteauvillain (acquisizione della contea di Châteauvillain e del marchesato di Arc-en-Barrois il 31 agosto del 1700, erette in ducato-parìa di Châteauvillain nel 1703, sempre compresa la parìa femminile).

Poi, stante che nel 1683 l’ufficio di Ammiraglio di Francia era vacante perché l’ultimo titolare il conte de Vermandois (figlio del Re e della duchessa di La Vallière) era appena morto, con grande sollievo del padre, che cosa di meglio che appioppare a un bimbo di cinque anni le spoglie di suo fratello maggiore ed il comando dell’intera flotta francese? Già che ci siamo gli diamo anche il governatorato della Guyenne, nel 1689 (presta giuramento per il governatorato e l’annesso ammiragliato nel 1694), per poi barattarlo con quello della Bretagna nel 1695. Lo scopo del Re è chiaro: assegnare a delle sue creature -“creature” in questo caso va inteso anche nel senso fisico del termine- così giovani degli incarichi così importanti significava innalzare loro a detrimento di altri che potrebbero anche averne avuto maggiori diritto e nel contempo conservando la possibilità di dirigere tutto di persona.

 Non che la carriera militare possa essere da meno: Louis-Alexandre è presente all’assedio di Mons nel 1691, ferito alla presa di Namur nel 1962 e ricevuto cavaliere degli Ordini del Re l’anno seguente, poi suo nipote Filippo V di Spagna lo nominerà cavaliere del Toson d’Oro nel 1703. Nel 1696 è nominato maresciallo di campo nel 1696 e luogotenente generale delle armate del Re nel 1697; ha il comando generale della cavalleria nell’armata della Mosa, e serve nell’armata di Fiandra come luogotenente generale nel 1701 e come ammiraglio nel 1702; nel 1704 comanda l’armata navale soprattutto a Malaga. Viene investito dell’ufficio di Grand Veneur nel 1714, poi diventa membro del consiglio di reggenza nel 1715 e capo del consiglio della marina.

Saint-Simon, con tutto il suo odio per la bastardigia ben noto al pubblico, lo elogia: a suo modo, beninteso, ma lo elogia.

“[…] un basso uomo, di buona accoglienza tanto quanto una naturale freddezza, ma glaciale, poteva permetterlo; di valore e con voglia di fare, ma per le strade lecite, e nel quale il buon senso diretto e giusto, per le cose ordinarie, suppliva all’intelligenza; molto applicato a conoscere la sua marina da guerra e commerciale e capendola molto bene […]”

Il conte di Tolosa sembra essere un buon amministratore dei propri dominii, nel 1695 acquista dal duca di Cheuvreuse il marchesato d’Albert, nota per essere stata il marchesato d’Ancre di Concino Concini, e nel 1706 da Joseph Fleuriau d’Armenonville compra il castello di Rambouillet, che ingrandisce ed abbellisce così come il dominio collegato, e che fa erigere in ducato-parìa maschile e femminile nel 1711. A Parigi acquista nel 1712 l’Hôtel de La Vrillière, vendutogli da Louis II Phélypeaux de La Vrillière, colui che esercitò le funzioni di segretario di stato alla Maison du Roi per conto del lontano cugino (e successivamente genero) Jean Frédéric Phélypeaux, conte de Maurepas. Lo fa ristrutturare nientemeno che da Robert de Cotte, e oggi il palazzo è la sede della Banca di Francia.
Lo stesso anno un editto del Re dichiara lui e suo fratello il duca du Maine, così come tutti i loro discendenti maschi secondo il loro rango e grado di parentela, atti a succedere alla Corona a difetto di eredi legittimi e Principi del Sangue, ed attribuendo ai bastardi lo stesso rango dei Principi del Sangue: questo tentativo di modificare le leggi di devoluzione della corona creò un grande scalpore ed una vera e propria insurrezione nella magistratura e nella nobiltà: la lotta durò per molto, e nel 1717 l’editto fu cassato dal Parlamento di Parigi e Tolosa e Maine furono spogliati dell’apparato e del rango, salvo che Tolosa fu reintegrato a titolo personale negli stessi onori, in virtù della sua probità e dei servigi resi. Saint-Simon gode nel suggerire pubblicamente questo riconoscimento, perfettamente conscio che tutta la cappa d’odio dei Principi del Sangue e dei nobili, duchi-pari in primis, sarebbe ricaduta sulla testa del terribilissimo duca du Maine.

“[…] fu un onore senza esempio fatto alla persona del cadetto, che ricade mutato in obbrobrio sul maggiore, che gli diventa oltraggio per sempre, a lui ed ai suoi figli a causa di lui […]”

“[…] Il fratello (Maine, NdR) ed anche M.me du Maine, schiacciati dal dolore e dalla rabbia di questo peso che li distruggerà, di questa separazione che gli toglierà forza, di questa distinzione così ingiuriosa per loro e così pesante per i loro figli […]”

Caso strano a Corte, Tolosa fa un matrimonio d’amore, e infatti inizialmente lo tiene segreto giacché si sposa con sua nipote, non di sangue ma sua nipote. La simpatica Marie-Victoire-Sophie de Noailles, figlia del Maresciallo Anne Jules de Noailles, aveva sposato Louis de Pardaillan de Gondrin, marchese d’Antin, figlio maggiore di un altro Louis (questo si chiamava anche Antoine) de Pardaillan de Gondrin: il duca d’Antin, figlio legittimo di m.me de Montespan. Saint Simon, il solito pettegolo, ci dice che:

“[…] Era da diverso tempo che il conte di Tolosa aveva cominciato ad apprezzare la marchesa di Gondrin alle acque di Bourbon. Era la sorella del duca di Noailles che non amava né stimava, ed era vedova con due figli dal figlio maggiore del duca d’Antin, col quale aveva avuto sempre molte frequentazioni e legami di convenienza perché erano entrambi figli di m.me de Montespan. M.me de Gondrin era stata dame de palais verso la fine della vita di Madame la Dauphine, giovane, gaia e molto Noailles, il petto molto bello, un viso piacevole, e non aveva mai fatto parlare di sé. L’affare fu condotto fino al matrimonio nel più grande segreto. […]”

Mathieu Marais, avvocato al Parlamento di Parigi, rimarca nei suoi Mémoires che questo matrimonio:

“[…] rende la contessa di Tolosa moglie del figlio e del nipote, poiché m. de Gondrin, suo primo marito, era figlio di m. il duca d’Antin, figlio di m.me de Montespan, così è suo nipote; e il conte di Tolosa è il figlio naturale di m.me de Montespan, sotto gli occhi di tutta la Francia. Questo matrimonio è nullo in sé, ma chi lo contesterà? […]”

La coppia si sposa il 2 febbraio 1723, nella cappella del palazzo arciepiscopale di Parigi, ma Tolosa ne diede parte a Luigi XV solo il 5 dicembre dello stesso anno, poco dopo la morte del Reggente.
Avranno un solo figlio: Louis-Jean-Marie de Bourbon, duca di Penthièvre.
Tolosa avrà anche due figli naturali dalla signorina Madeleine Aumont:

  • Louis-Alexandre de Sainte-Foy, nato nel 1720, battezzato nella chiesa di Saint-Roche e morto in tenera età;

  • Philippe-Auguste de Sainte-Foy (1721-1795) detto il Cavaliere d’Arcq, nato a Parigi il 20 luglio 1721, battezzato a Saint-Eustache il 22, e morto sempre a Parigi il 5 febbraio 1795, nobilitato nel 1748 e primo falconiere della maison del Conte di Provenza. Serve nella prima compagnia dei Moschettieri, poi come capitano del Royal-Cravates, cavaliere dell’Ordine di San Luigi dopo la battaglia di Fontenoy, cavaliere dell’Ordine di Malta. Sposa Anne Marie Richaud, cantante dell’Opéra, detta M.lle Ruitter.

Tolosa muore nel suo castello di Rambouillet, il giorno 1 dicembre 1737. La contessa gli sopravvive, e morirà all’Hôtel de Toulouse a Parigi il 30 settembre 1766. I loro corpi furono inizialmente inumati nella chiesa parrocchiale di Rambouillet, ma dopo aver venduto il castello a Luigi XVI il duca di Penthièvre, il 25 novembre 1783, li fece ritumulare assieme alle spoglie della moglie e dei suoi figli nella chiesa di Santo Stefano al castello di Dreux, a fianco dell’Espistola. Alla Rivoluzione i loro resti furono gettati in una fossa comune, e durante la Restaurazione furono accolti nella chiesa di San Luigi a Dreux.

Edited by Liselotte von der Pfalz - 6/6/2015, 17:37
 
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