La Cour Royale

Marie Anne de Bourbon, Principessa de Conti. La prima Mademoiselle de Blois

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view post Posted on 31/10/2014, 20:10     +1   -1
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Venerdì 2 ottobre 1666 nasce al castello di Vincennes una bimba la cui bellezza sembra essere stata favorita dall’essere nata nel giorno dedicato a Venere: parliamo di Marie Anne, figlia di Luigi XIV e di Louise de La Vallière (all’epoca ancora M.lle de La Vallière, il Re non la titolerà duchessa che l’anno successivo).


La vedova Scarron non assumerà la funzione di balia dei figli illegittimi del Re che tre anni dopo, quando sarà necessario occuparsi di quelli nati da m.me de Montespan, pertanto la piccola Marie Anne è affidata dal Re al ministro Jean-Baptiste Colbert che gli aveva già riportato a palazzo quella matta di m.me de La Vallière la prima volta che era scappata a chiudersi in convento, però uno non può mica occuparsi di tutto a questo mondo: facendo già il controllore generale delle finanze Colbert non avrebbe il tempo di seguire di persona i bastardi altrui, fossero anche quelli reali, e affidò la piccola a sua moglie, la signora Marie Charron, la quale dal canto suo è una cugina per matrimonio di Alexandre Bontemps, valletto e maggior confidente del Re, e quindi tutto resta in famiglia.


Marie Anne è la preferita dal padre e lo resterà negli anni, anche quando farà cose che gli risulteranno sgradevoli e sgradite come prendere il lutto della mamma nel 1710. Sarò nominata nel verbale di registrazione del maggio 1667 per l’erezione della terra di Vaujours e della baronia di Saint-Christophe en Anjou come ducato-parìa di La Vallière:




“[…] In caso che la detta Marie Anne, figlia del detto signore il Re, la quale avesse dichiarato legittima e capace di tutti gli onori, diritti ed effetti civili, venisse a decedere […]”,



in sostanza non furono redatte delle lettere patenti di legittimazione come era uso in questi casi, ma all’atto pratico la si considerò legittimata. Il ducato è stato creato in favore di mammà, Louise de La Vallière, di Marie Anne e di tutti i suoi discendenti ed eredi legittimi, maschi e femmine: Marie Anne sarà duchessa di La Vallière di suo pieno diritto (“de son propre chef”), e col tempo donerà il ducato a suo cugino germano, Charles-François de La Baume Le Blanc; sarà nota a Corte fino al matrimonio come Mademoiselle de Blois: nome che deve piacere molto al Re, perché appena possibile lo marchia sulla fronte di un’altra figlia della mano sinistra: Françoise-Marie, la futura moglie del Duca di Chartres.


Da segnalare un’altra curiosità, tutta versaillese: la Nostra firmava “Marie Anne Leg. de France”, in antitesi con le sorellastre Madame la Duchesse e la Duchessa d’Orléans (figlie di m.me de Montespan) che a un certo punto soppressero ogni qualifica di questo tipo. Dangeau, l’instancabile fatuo pettegolo Dangeau che consegnava al suo diario molte cose che si sarebbero potute sapere in pubblico, scrive il 2 agosto 1696:




“[…] Ho saputo che Madame la Duchessa di Chartres e Madame la Duchesse non mettono più, firmando, legitimée de France. Madame la Princesse de Conty lo mette sempre, e non si accontenta di mettere una semplice L.; lei mette, dopo il suo nome di battesimo, Leg. de France. Queste due principesse, firmando col loro nome di Borbone, senza aggiungere legitmée de France, occultano la differenza tra la firma dei principi del sangue e la loro. […]”.



Il motivo è semplice: La Vallière era nubile, e nei registri di battesimo dei figli figura il suo nome, mentre m.me de Montespan era sposata, e per ingannare la legge secondo cui se negli atti ufficiali fosse comparso il suo nome i figli sarebbero stati considerati come figli del legittimo marito, il suo nome non figura mai da nessuna parte. Marie Anne rinfaccerà sempre alla montespaneria che lei, almeno, poteva dire il nome di sua madre.


Nel 1674 ha luogo la sua presentazione a Corte, dove erano già state notate la sua grazia e la sua bellezza; è un trionfo per la bimba di poco più di sette anni, ma è anche una mossa calcolata da parte della coppia di amanti di palazzo: Luigi e Atenaide sperano che la candida Louise de La Vallière abbocchi e la smetta con tutta quella farsa delle Carmelitane, che diavolo! A loro due serve sempre un paravento per la loro relazione. Hanno fatto male i conti, e con un po’ di pazienza Suor Luisa della Misericordia mollerà Corte, castello, palazzo a Parigi e corona… sì, mollerà anche i bambini in mano alla cognata del Re, la Duchessa d’Orléans senza pensarci mezzo istante, ma forse M.me de La Vallière non aveva un temperamento esageratamente materno. La Palatina riporta un episodio, scrivendo ai parenti: aveva portato il piccolo Louis, conte de Vermandois e la sorella Marie Anne a trovare Suor Luisa dalle Carmelitane, e il bimbo di otto anni corse a gettarsi tra le braccia della madre, che però fece un passo indietro respingendolo. Quando si entra in convento si rinuncia a tutto, anche agli affetti? Al contrario, la piccola sembra essere stata molto legata al fratellino e lo pianse molto quando morì all’assedio di Courtrai, mentre mammà disse che non lo avrebbe fatto perché non ne aveva pianto a sufficienza la nascita.


Bella, giovane, spigliata e figlia di re… e che Re! Marie Anne è un gioiellino che papà vuole piazzare in maniera utile a lui e consona alle sue idee, sebbene il fatto che sia illegittima non è esattamente un segno d’onore: è il motivo per cui Vittorio Amedeo II di Savoia non diventerà genero del Re Sole (lo diventerà però del fratello, sposando un’altra cugina quasi con lo stesso nome: Anna Maria d’Orléans, figlia di Monsieur Philippe e Madame Henriette, che inconsapevolmente porta in dote anche i diritti al trono di Inghilterra alla Casa di Savoia). Luigi allora si ricorda di avere un sacco di parenti mezzo postulanti che hanno dei peccatucci di gioventù da farsi perdonare, cose leggere come la Fronda e l’alto tradimento… uno a caso è il vincitore di Rocroy, Luigi II di Borbone-Condé, il Gran Condé: ha in carico diretto i figli di suo fratello minore Armando, Principe di Conti, che per risollevarsi dalla disfatta della Fronda ha pagato pegno sposandosi con la spirituale ed immacolata Anna Maria Martinozzi, nipote di Mazarino. Ci sarebbe vacante il figlio maggiore, Luigi Armando, 2° Principe di Conti (il titolo era stato creato per il padre): certo, è un tappo, ingobbito, bruttarello forte e anche leggermente squinternato, ma è sempre il primogenito. E poi il Re paga; un milione tondo tondo di dote: contanti, non promesse. Fu così che il 16 gennaio 1680, nella cappella del castello di Saint-Germain-en-Laye, si celebra il primo di una serie di matrimoni altisonanti per la prole del Re. Primo matrimonio, primo disastro: non sappiamo bene perché, ma la prima notte è una catastrofe. Forse per l’intempestivo arrivo del menarca (la sposa ha meno di quattordici anni, ricordiamocelo), forse per la rudezza o l’inettitudine dello sposo -tanto che si suppone che Marie Anne sia stata sverginata dal cognato-, sta di fatto che l’unione resta sterile, lui da pio e scontroso che era diventa un libertino della peggiore specie e poi si mette a giocare al soldato sulle tracce del fratello, ma dopo pochi anni Luigi Armando usa alla moglie la cortesia estrema di morire di vaiolo, mentre lei sopravvive anche se con dei leggeri segni. Sopravvive al vaiolo, ma soprattutto al marito: avendo a proprio vantaggio la gioventù, la bellezza, la ricchezza, lo charme e la libertà la Principessa Vedova di Conti pensa bene di darsi alla galanteria. Non le mancano gli spasimanti, donne comprese, e sua zia Madame ci scherza spesso su: questo costerà a Liselotte un sermone della Vecchia Maintenon ordinato dal Re, che preferisce far fare il lavoro difficile ad altri quando si tratta di sgridare la cognata troppo boccacciona se proprio la cosa non è talmente grossa da richiedere l’intervento divino del sovrano in persona. La bellezza di Marie Anne incanta anche al di là dei mari: il sultano del Marocco, Mulay Isma’il, la vorrebbe assolutamente sposare, ma per fortuna Luigi XIV riesce a rifiutare elegantemente la cosa senza creare incidenti diplomatici: non sarebbe d’uopo che il Figlio Primogenito della Chiesa facesse impalmare la propria bimba ad un sovrano musulmano; il Re sembra dimenticare o ignorare che nelle proprie vene scorre anche qualche goccia del sangue di Maometto.


Marie Anne è amica di suo fratello il Gran Delfino, e fa parte della cosiddetta “Cabala di Meudon”, dal nome della residenza favorita di Monseigneur. È lì che la vedova allegra allaccia un amorazzo con uno squattrinato, un certo m. de Clermon-Chaste, capitano delle guardie. La cosa fu però scoperta, e lui fu prontamente esiliato dal Re. Nello stesso tempo Marie Anne fece conoscere al fratello una donna, Marie-Émilie de Joly de Choin, che diventerà la sua favorita, se non addirittura la sua sposa morganatica dopo la morte della Delfina di Baviera, Maria Anna Cristina.


A causa di questi piccoli fatti le relazioni tra i due fratelli si incrinano, ma è soprattutto nei confronti delle sorellastre che l’astio e le ripicche aumentano: vuoi perché Mademoiselle de Nantes sposa il figlio del Principe di Condé e quindi assume un rango più alto del suo a Corte, e Marie Anne le deve cedere il passo ovunque; vuoi perché l’altra Mademoiselle de Blois diventa Duchessa di Chartres e quindi anche Nipote di Francia e tutte e due le sorellastre passano ad un rango inferiore al suo, oltre ad aver ricevuto molto meno denaro in dote… Liselotte racconta nelle sue lettere che un giorno (4 dicembre 1695):




“[…] La sera dell’altro giorno vi fu a Marly una lite che mi fece molto ridere. La Grande Principessa de Conti aveva rimproverato Madame de Chartres e Madame la Duchesse perché si ubriacavano; le ha chiamate otri. Al che le altre l’hanno chiamata, lei, sacco d’immondizia. Ecco delle liti principesche. […]”.



La lotta si farà anche a colpi di etichetta: come già detto Marie Anne prenderà il lutto di sua madre pubblicamente, mentre le altre due non lo potranno fare perché ufficialmente non era mia stata nominata in alcun atto o documento, ed era quindi come se se ignorasse il nome. Le cose non migliorano con l’arrivo a Corte della piccola Duchessa di Borgogna, che cattura l’affetto e l’attenzione del Re senescente, causando crisi di gelosia in tutte le altre donne del clan, da Liselotte alle figlie illegittime del sovrano.


Il tempo passa, e la principessa sbarazzina decide di darsi da fare acquistando degli immobili: nel 1713 acquisisce l’hôtel de Lorge, a Parigi; nel 1716 è la volta del castello di Choisy, già di proprietà della Grande Mademoiselle, la Duchessa di Montpensier, poi del Gran Delfino: il cugino ed erede La Vallière lo venderà a Luigi XV che lo amerà molto. Cugino La Vallière è anche piuttosto fortunato: nel 1718 si vede attribuire da Marie Anne proprietà del castello di Champs-sur-Marne.


Muore il 3 maggio 1739, si dice per un tumore al cervello, ed è sepolta a Parigi, nella cappella della Vergine della chiesa di Saint-Roch.



Edited by Liselotte von der Pfalz - 16/11/2014, 22:20
 
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