La Cour Royale

Luigi di Francia. Monseigneur, il Gran Delfino

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 8/9/2013, 17:59     +1   -1
Avatar

Partecipante

Group:
Administrator
Posts:
240
Reputation:
0
Location:
Bardolino (VR)

Status:


Domenica 1 novembre dell’anno 1661 nel castello di Fontainebleau nasce un bambinello roseo e grassottello: Luigi di Francia, primogenito di Luigi Deodato di Borbone, più noto come Sua Maestà Cristianissima Luigi XIV di Francia e di Navarra, in arte il Re Sole. Va da sé, era anche figlio di una delle regine più dimenticate: Maria Teresa d’Austria. Il suo DNA è altamente illustre, ma povero: babbo e mamma sono cugini primi, e due volte perché i loro genitori sono due coppie di fratelli; Luigi XIII e Elisabetta di Francia erano fratelli, così come Anna d’Austria e Filippo IV di Spagna. I suoi padrini furono il papa Clemente IX e Caterina di Braganza, regina d’Inghilterra; furono rappresentati da Luigi, duca di Vendôme e Anna Maria Martinozzi, Principessa de Conti.

Su di lui si fondava la speranza della successione al trono, in quanto Delfino di Francia, soprattutto perché nel corso degli anni tutti gli altri figli di Luigi XIV moriranno in bassa età; il regal padre fu molto felice della sua nascita (col tempo cambierà radicalmente idea), tanto che dopo aver assistito come da prassi al parto della moglie si precipitò alla finestra per annunciarlo all’uditorio della Corte nel cortile e, metaforicamente, al mondo. All’avvenimento fu data una tale importanza che mesi dopo, il 7 giugno 1662, fu dato un grande spettacolo equestre nella piazza antistante al palazzo delle Tuileries, a Parigi, in quella che è a tutt’oggi chiamata Place du Carrousel.

Una volta che il piccolo Luigi ebbe l’età necessaria per passare dalle mani delle donne a quelli degli uomini, ossia al compimento del settimo anno, la sua educazione fu affidata ad un uomo virtuoso quanto austero: il suo gouverner fu Charles de Sainte-Maure, duca di Montausier, colui che si dice sia stato preso da Moliére come modello per il suo Misantropo; il precettore fu un uomo di eccezione, Jacques-Bénigne Bossuet, vescovo di Meaux: questi fu lo stesso che disse “Eccolo degradato a vescovo” quando dapprima il Re e la famiglia reale, poi tutta la Corte, iniziarono a chiamare “Monseigneur” il Delfino. Per quanto fosse un allievo abbastanza diligente, il Gran Delfino ricevette più un’educazione volta a sottometterlo al suo ingombrante padre che a prepararlo al suo futuro ruolo di guida della Francia. Sviluppò grazie a loro un gusto per il collezionismo e le antichità, ma rimase una persona che non sforzò mai più di molto la propria intelligenza; di carattere abbastanza tranquillo, probabilmente ereditato dalla madre, non fu mai apprezzato dal padre.

La sua rilevanza politica fu nulla, come è facile aspettarsi, ebbe dei comandi militari come accadeva ad ogni membro di una famiglia reale che si rispetti, ma furono più nominali che altro sebbene si fosse dimostrato ardito nei combattimenti. La sua spedizione nel Palatinato durante la Guerra della Lega d’Asbrugo causò la disperazione di sua zia, Élisabeth-Charlotte von der Pfalz-Simmern, Duchessa d’Orléans: Madame ben sapeva quali devastazioni ne sarebbero conseguite per la sua patria per volontà del Re e del ministro Louvois.

Luigi sposò la cugina Maria Anna Cristina di Baviera, figlia dell’Elettore Ferdinando Maria di Wittelsbach, il 7 marzo 1680, in base ad un complesso gioco di alleanze e di clausole di trattati di pace; chiaramente, nessuno degli sposi era stato consultato. La coppia avrà tre figli:
  1. Luigi (Versailles, 16 agosto 1682 - 18 febbraio 1712), Duca di Borgogna e poi Delfino di Francia; sposò la sua seconda cugina Maria Adelaide di Savoia da cui ebbe Luigi XV di Francia,

  2. Filippo (Versailles, 19 dicembre 1683 - Madrid, 9 luglio 1746), Duca d'Angiò; che salirà al trono di Spagna nel 1700 e sposerà dapprima la cugina Maria Luisa Gabriella di Savoia; rimasto vedovo si risposerà con Elisabetta Farnese, da questa ebbe diversi figli tra i quali la futura Delfina Maria Teresa Raffaella,

  3. Carlo (Versailles, 31 luglio 1686 - Marly-le-Roy, 5 maggio 1714), Duca di Berry; sposa la cugina Maria Luisa Elisabetta d’Orléans.

Luigi ebbe per amante una tale Marie-Émilie de Joly Choin (1670-1732), ex dama d’onore della sua sorellastra preferita, Maria Anna di Borbone Principessa di Conti (figlia del Re e di madame de La Vallière): donna di relativamente bassa estrazione e dotata di un forte spirito per l’intrigo, non v’è la certezza che possa averla sposata in segreto; essendo tuttavia rimasto vedovo della Delfina nel 1690 ed avendo la Choin sempre accanto al castello di Meudon, secondo testimonianze dell’epoca è assodato che lei si comportasse da Delfina, ricevendo seduta Altezze, duchi e ambasciatori. Il Re non approvava la relazione del figlio, dando prova di scarsa coerenza essendo uno che finì per sposare la governante dei suoi figli bastardi; di conseguenza il Delfino preferiva risiedere nel suo castello di Meudon, dove accumulò una considerevole collezione d’arte, e dove attorno a lui si riuniva un consesso di bella gente che intesseva trame ed intrighi nell’attesa della sua ascesa al trono, la cosiddetta “Cabala di Meudon”, capitanata dalle sorellastre del Delfino: la già citata Principessa di Conti e Madame la Duchesse, Luisa Francesca di Borbone, ex Mademoiselle de Nantes e poi Duchessa di Borbone, figlia del Re e di madame de Montespan).

Luigi appoggiò fortemente i diritti al trono di Spagna del suo secondo figlio, Filippo Duca d’Angiò: venivano da sua madre, la regina Maria Teresa, e fecero sì che Filippo fosse proclamato re con l’accettazione da parte di Luigi XIV del testamento di Filippo IV di Spagna, il 16 novembre 1700. Fu in quest’occasione che, secondo Saint-Simon, il Delfino disse: “Chi oltre a me può dire il Re mio padre e il re mio figlio?”, l’aneddoto fa tornare alla mente una profezia fatta durante la sua infanzia: “Figlio di re, padre di re, ma mai re”.

Monseigneur non regnò mai, in effetti: morirà di vaiolo il 14 aprile 1711, nel suo castello di Meudon. Suo figlio Luigi, Duca di Borgogna, divenne Delfino ma morì anch’egli prima di Luigi XIV, così come i suoi primi due figli; sarà il terzogenito a diventare Re di Francia alla morte del bisnonno, col nome di Luigi XV.

Edited by Liselotte von der Pfalz - 1/1/2016, 01:13
 
Top
view post Posted on 3/1/2016, 12:57     +1   -1
Avatar

Partecipante

Group:
Administrator
Posts:
240
Reputation:
0
Location:
Bardolino (VR)

Status:


Saint-Simon, le reazioni delle due nuore alla morte del Grasso Delfino :

[…] Madame la Duchessa de Berry era fuori di lei, vedremo presto perché. La disperazione più amara era dipinta con orrore sul suo viso; vi si vedeva come scritta una rabbia di dolore, non d’amicizia, ma d’interesse; degli intervalli secchi, ma profondi e feroci, poi un torrente di lacrime e di gesti involontari, e tuttavia trattenuti, che mostravano un’amarezza d’animo estrema, frutto della meditazione profonda che li aveva preceduti. Spesso risvegliata dalle crisi di suo marito, pronta a soccorrerlo, a sostenerlo, ad abbracciarlo, a dargli qualche cosa da odorare, si vedeva una vera cura per lui, ma subito dopo una caduta profonda in sé stessa, poi un torrente di lacrime che l’aiutavano a soffocare le sue crisi. Madame la Duchessa di Borgogna consolava il suo sposo, e faceva meno fatica che a trovare il bisogno di essere consolata a sua volta, cosa che, senza mostrare nulla di falso, mostrava bene che faceva del suo meglio per assolvere un dovere di educazione sentita, ma che si sottrae al più grande bisogno: il frequente soffiarsi il naso corrispondeva alle crisi del principe suo cognato; qualche lacrima versata per spettacolo, e spesso coltivata con cura, serviva all’arte del fazzoletto per arrossare ed ingrossare gli occhi e pasticciare il viso, e tuttavia il colpo d’occhio frequentemente furtivo si posava sui presenti e sulla continenza di ognuno. […]


Alla base delle reazioni della Berry c’era la consapevolezza che diventando la cognata Delfina di Francia per lei si sarebbero prospettati stati tempi difficili; la scarsa afflizione della Borgogna, invece, era dovuta oltre che al suo carattere anche alla consapevolezza che la cabala di Meudon la odiava ma che con la morte di Monseigneur avrebbe perso tutto il suo potere.
 
Top
1 replies since 8/9/2013, 17:59   1587 views
  Share